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(Adnkronos) - "L'accordo con l'Asl Roma 1 rappresenta un passo concreto per far affluire al cuore delle strutture pubbliche le energie vitali provenienti dalla formazione più avanzata e tecnologica che possiamo mettere a disposizione dei nostri studenti grazie a strutture all'avanguardia come il Simulation center, i nostri simulatori Saratoga, per creare quella ricetta che speriamo possa dare la formazione attesa". Così Andrea Rossi, amministratore delegato e direttore generale Università Campus Bio-Medico di Roma, commenta l'accordo tra l'azienda sanitaria e l'ateneo della Capitale, presentato oggi. "Odontoiatria - continua - è un corso di laurea abilitante, quindi è fondamentale la preparazione pratica dei ragazzi e il lavoro in team". Era "importante fare questo percorso con una struttura di qualità e l'Asl Roma 1 lo è, soprattutto nell'ambito odontoiatrico, con i presidi che storicamente esistono, sono conosciuti e validi. L'altro elemento importante che, come sempre, sta a cuore alla nostra università - sottolinea Rossi - è il tema della formazione umana, dell'empatia, dell'umanizzazione delle cure e del rapporto con il paziente. L'accordo dell'Asl Roma 1 con la Fondazione Smile House è fondamentale per far fare ai nostri ragazzi anche un'esperienza di servizio per gli altri, che forma la persona, così come la nostra collaborazione con l'associazione 'Scopriamo l'autismo' per trattare i bambini nello spettro autistico", conclude.
(Adnkronos) - Nel settore delle compravendite di veicoli usati, la fase del passaggio di proprietà rappresenta un momento critico per acquirenti e venditori, spesso esposti al rischio di frodi e truffe per quanto concerne il pagamento del prezzo del veicolo. Sebbene le opzioni tradizionali permettano di completare le pratiche burocratiche presso agenzie e sportelli pubblici, il pagamento del veicolo e la trascrizione dell’atto di vendita sono operazioni gestite separatamente, esponendo le parti a rischi significativi. L'acquirente teme di effettuare il pagamento senza ottenere la proprietà del veicolo, mentre il venditore rischia di trasferire la proprietà senza ricevere il compenso concordato o ritrovarsi con un assegno circolare falsificato. Nell’incertezza di chi 'debba fare il primo passo' e confidare nella buona fede della controparte, pratico.it, startup fintech innovativa del settore automotive, ha raccolto queste preoccupazioni sviluppando una soluzione che elimina i rischi di frode, salvaguardando la fiducia reciproca tra le parti e assicurando un passaggio di proprietà digitale, guidato e sicuro. Con il nuovo servizio di passaggio di proprietà di pratico.it, il pagamento e il trasferimento di proprietà del veicolo vengono gestiti in modo integrato e simultaneo, rendendo l’intero processo sicuro e trasparente. Grazie al servizio cassaforte incluso di default in ogni passaggio, pratico.it, si affida a un istituto di pagamento partner - sottoposto alla Vigilanza di Banca d’Italia - per custodire l’importo della vendita in un conto di deposito dedicato. Solo al completamento delle pratiche di trasferimento di proprietà, quando l’acquirente diventa ufficialmente il nuovo proprietario al Pubblico registro automobilistico (ra), il venditore riceve il pagamento. Questo elimina completamente il rischio di truffe legate a pagamenti non sicuri. L’intero processo, quasi totalmente digitalizzato, consente agli utenti di svolgere le operazioni preliminari online e di recarsi presso una delle agenzie partner per l’attività di consulenza automobilistica vera e propria e per gli step conclusivi. In questo modo, la velocità e semplicità delle soluzioni digitali si uniscono da un lato alla sicurezza di pagamenti tracciati e garantiti, e dall’altro a un network di agenzie affidabili operanti sul territorio. Un passo avanti verso un mercato dell’usato più trasparente Il nuovo servizio di pratico.it non è solo una garanzia di sicurezza per acquirenti e venditori, ma rappresenta anche un impegno concreto nel promuovere la fiducia e la trasparenza nel mercato automobilistico dell’usato. Lanciato a Milano, il servizio sarà disponibile su tutto il territorio nazionale entro il 2025, con l’obiettivo di ridurre il numero di truffe e di rendere la compravendita dei veicoli un’esperienza serena e affidabile per tutti.
(Adnkronos) - “Il progetto di company social housing di Edison 'Una casa per i giovani' nasce per dare un concreto e immediato aiuto ai giovani neolaureati, che assumiamo in tutte le sedi italiane, qualsiasi sia la tipologia di laurea in loro possesso, affinché possano avere un'abitazione di prossimità alla sede in cui operano. E’ un progetto funzionale a metterli in condizione di poter avviare, oltre a un progetto professionale con il nostro Gruppo, anche un progetto di vita personale dovendo pagare un affitto che, comprese le utenze, non supera un terzo del reddito di primo impiego che garantiamo”. Così, il direttore Hr e Ict di Edison, Giorgio Colombo, ha illustrato all'Adnkronos il piano di company social housing 'Una casa per i giovani', lanciato dall’azienda, società energetica che da 140 anni contribuisce all’innovazione e allo sviluppo nel Paese. (VIDEO) L’iniziativa è parte di un più ampio impegno di Edison quale operatore responsabile che prevede per i più giovani un programma triennale di sviluppo e formazione, modalità di lavoro che garantiscono l’equilibrio tra vita personale e professionale, una dinamica retributiva che premia il merito e un sistema di welfare integrativo, da settembre arricchito dell’iniziativa 'Una casa per i giovani'. “Vogliamo creare le condizioni affinché i giovani possano rimanere nelle città dove hanno studiato per lavorare con Edison e possano avviare un proprio progetto di vita personale, oltre che professionale - spiega Colombo - Questo è molto importante per noi, poiché investiamo molto nei ragazzi fin dalla loro formazione all'università, pertanto, abbiamo interesse che rimangano per un periodo significativamente prolungato in azienda, non solo perché è funzionale alla loro crescita, ma anche perché è funzionale all'investimento importante che Edison fa per formarli e farli crescere”. Il piano 'Una casa per i giovani', è rivolto ai neolaureati che non hanno un alloggio diverso da quello del proprio nucleo di origine. A loro Edison dà la possibilità di affittare un bilocale arredato, in una zona che si trova entro mezz’ora dalla sede di lavoro e collegato con mezzi pubblici. Un partner esterno specializzato nelle locazioni immobiliari si occupa della ricerca, identificazione e gestione contrattuale e amministrativa della locazione abitativa nonché di tutte le utenze a essa connesse. Al giovane è richiesto un contributo spese mensile che, considerate anche le utenze a suo carico, è ritenuto sostenibile e ha un valore non superiore a un terzo della retribuzione netta. La ratio dell’iniziativa di Edison, pertanto, è investire sui giovani. “Abbiamo notato negli ultimi anni, purtroppo, un problema crescente di difficoltà dei giovani, soprattutto per coloro che hanno studiato nelle città metropolitane, a rimanere professionalmente in questi luoghi, in quanto il costo della vita, e in particolare degli alloggi, diventa sempre più insostenibile anche rispetto a un buon reddito di primo impiego - sottolinea - Ciò, spesso, determina una scelta, talvolta per motivi economici, di fuga dall'Italia e di lavoro all'estero, perché il primo impiego in alcuni paesi europei garantisce uno stipendio che, rapportato al costo della vita, è molto più interessante di quanto offerto in Italia”. “Pertanto, siamo intervenuti per affrontare il tema del bisogno abitativo così che possano reggere il costo di un affitto in una città metropolitana rapportato al loro reddito. In questo modo, rendiamo possibile e sostenibile la scelta di rimanere a lavorare nella città in cui hanno studiato, effettivamente possibile e sostenibile, mitigando la necessità di una decisione dettata esclusivamente da motivi economici di un'esperienza lavorativa all'estero - prosegue Colombo - Noi abbiamo bisogno che questi giovani, una volta terminati gli studi scelgano di rimanere in Italia, iniziando un progetto con noi e che, una volta entrati continuino a rimanere in azienda per il tempo che riteniamo adeguato e ragionevole, affinché possano crescere e l'azienda possa avere un ritorno sul grande investimento che fa su di loro”. L’Italia ha, rispetto agli altri grandi Paesi europei, un saldo import-export di giovani laureati negativo e questo dato ha un diretto collegamento anche con il problema abitativo. A questo riguardo Colombo ha sottolineato che "il sistema Italia, fortunatamente, ha compreso che quello dell’housing è un problema enorme per tutto il Paese, che contribuisce all’importante flusso migratorio dei giovani laureati italiani verso l’estero, che negli ultimi dieci anni ha raggiunto cifre importanti. Altro problema rilevante è il calo demografico. Il Paese ha bisogno di tornare a investire sui giovani in generale ed in particolare su quelli ad elevato titolo di studio. Nell'ultima legge di Bilancio ci sono già importanti segnali in questa direzione, come auspicato dal sistema delle imprese attraverso Confindustria. È stato infatti prorogato il sostegno ai giovani under 36 per l’acquisto della prima casa, un fondo di garanzia importante che dovrebbe possibilmente diventare strutturale”. Per il direttore Hr e Ict di Edison si tratta di provvedimenti che vanno nella direzione auspicata ma che, al contempo, hanno bisogno di due condizioni. “La prima è quella di essere strutturali nel tempo - specifica Colombo - e la seconda è la capacità di mettere insieme il bisogno di un sostegno immediato con una progettualità futura sul lungo periodo, attraverso un piano edilizio che, anche con la rigenerazione del patrimonio, oggi scarsamente utilizzato, possa mettere a disposizione progressivamente delle soluzioni abitative a costo contenuto che soddisfino questo bisogno con una prospettiva di medio lungo termine. Il nostro intervento è una risposta immediata in attesa di un processo di sistema-Paese che dia uno sviluppo strutturale”.