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(Adnkronos) - 'Il diritto all'alimentazione: possiamo trasformarlo in realtà?'. È questo il titolo - l'originale 'Nourishment as a Right: Can We Make It a Reality?' - dell’intervento di Frederic Leroy, docente di Microbiologia e biotecnologie dell’alimentazione presso la Facoltà di scienze e bioingegneria della Vrije Unversiteit di Bruxelles, all’interno di un convegno sulla sicurezza alimentare organizzato da Renew Europe - sotto il patrocinio dell’eurodeputato belga Benoît Cassart, allevatore e co-presidente dell’Intergruppo sulla Zootecnia Sostenibile – presso il Parlamento Europeo. In risposta alle crescenti sfide sanitarie e ai consigli alimentari spesso contrastanti, un gruppo di scienziati guidati da Leroy ha lanciato una nuova ricerca scientifica riassunta nella Nuorishment Table, ossia una vera e propria ‘Tavola nutrizionale’, uno schema innovativo progettato per aiutare le persone a fare scelte alimentari informate. Si tratta di uno strumento flessibile, che supera le attuali linee guida alimentari standardizzate e introduce il concetto di ‘nutrizione adeguata’ come chiave per salute e benessere duraturi. Un’evoluzione che supera l’idea diffusa di ‘dieta sana’ comunemente considerata tale se basata su cibi di origine vegetale e povera di grassi. Mentre a livello globale molte organizzazioni internazionali e alcuni Governi spingono per una grande transizione alimentare verso diete a base vegetale nella convinzione che queste rappresentino a priori una scelta più ‘sana’ - informa una nota - la Nourishment Table promuove un approccio meno restrittivo. Propone una nutrizione ‘adeguata’, attraverso un’alimentazione che includa un’ampia gamma di alimenti di origine animale e vegetale, con profili nutrizionali complementari. La Tavola nutrizionale pone l’accento sulle preferenze individuali e propone uno schema alimentare basato su evidenze scientifiche, ampio e capace di adattarsi ai cibi regionali e culturalmente sensibili. In questo modo, ciascuno può scegliere cosa mangiare in base ai propri fabbisogni nutrizionali, alle tradizioni alimentari e alle preferenze personali. Nel dettaglio, la Tavola nutrizionale è un framework flessibile basato su evidenze scientifiche, progettato per offrire un approccio più personalizzato alla nutrizione, che si concentra su 2 fattori chiave: la densità nutrizionale – ovvero l’equilibrio tra nutrienti essenziali come proteine e micronutrienti rispetto al contenuto energetico – e il grado di trasformazione degli alimenti. Dall’unione di questi e parametri nasce uno schema visivo e pratico, che mostra quali combinazioni di alimenti favoriscono la salute e quali la compromettono. La ricerca suggerisce che diete onnivore, ricche di cibi minimamente o moderatamente trasformati ad alta densità nutrizionale, come una via maestra per una nutrizione adeguata. Questo approccio può soddisfare un’ampia gamma di esigenze dietetiche, dai modelli alimentari tradizionali alle esigenze specifiche di gruppi come bambini, donne in gravidanza e anziani. Le evidenze derivanti da anni di diete ‘tradizionali’ e ‘ancestrali’ - spiegano gli esperti - dimostrano che una dieta in cui almeno il 25–30% delle calorie proviene da alimenti di origine animale come carne, pesce, uova e latticini, tende a favorire un buono stato di salute, evitando carenze di micronutrienti come ferro, zinco, vitamina B12, iodio e calcio, difficili da ottenere da fonti esclusivamente vegetali. Tuttavia, l’approccio resta flessibile e inclusivo, valorizzando le culture alimentari locali e le preferenze personali. Il framework riconosce anche il valore delle diete a base vegetale, che possono essere ricche di nutrienti ma spesso richiedono una pianificazione attenta per garantire la completezza nutrizionale. Questo può comportare l’inserimento di alimenti fortificati o di integratori. In sintesi, benefici offerti dalla Nourishment Table sono: 1) Riduzione delle carenze nutrizionali globali e delle malattie da diete povere di micronutrienti; 2) Maggiore senso di sazietà e miglior regolazione dell’appetito grazie al ritorno a cibi veri, naturali e poco lavorati; 3) Flessibilità e inclusione culturale, contro modelli dietetici “universali” o ideologici; 4) Sostegno alla produzione locale e alle tradizioni culinarie come strumenti di salute pubblica; 5) Educazione alimentare basata sulla scienza, non sul marketing. I consigli convenzionali su una ‘dieta sana’ - riferisce la nota - spesso non riescono a guidare efficacemente le popolazioni verso una migliore alimentazione. Nei Paesi più ricchi, dove i consumatori hanno a disposizione un’ampia varietà di alimenti, la dipendenza da cibi ultra-processati (Upf), spesso ricchi di additivi artificiali, zuccheri e grassi, è in aumento. Questi alimenti sono associati a un rischio più elevato di problemi di salute, come obesità e disturbi metabolici. L’Organizzazione mondiale della sanità ha recentemente riportato che i tassi di obesità sono più che raddoppiati dal 1990, e oggi colpiscono circa una persona su otto a livello mondiale. Inoltre, nonostante l’abbondanza di scelta nei Paesi ad alto reddito, le Nazioni unite segnalano che una persona su tre nel mondo non può permettersi una dieta nutrizionalmente adeguata. Ciò dimostra che le linee guida alimentari attuali non sono universalmente applicabili e che è necessario spostare l’attenzione verso la scelta individuale. "Un'alimentazione adeguata è più di una semplice ‘dieta sana’: è un approccio pratico e scientificamente provato per comprendere quali alimenti soddisfino i nostri bisogni fisiologici - spiega Leroy - Il nostro obiettivo è fornire un quadro di riferimento che rispetti le scelte individuali, rendendo più facile per i consumatori scegliere alimenti nutrienti nella loro vita quotidiana". La sfida è quindi unire rigore scientifico e buon senso: una nutrizione adeguata nasce da cibi nutrienti e poco trasformati, scelti in libertà e adattati ai propri bisogni. Secondo i ricercatori, in un mondo diviso tra eccessi e carenze, questa visione rappresenta una proposta scientifica per i decisori politici che si allinea agli obiettivi di sostenibilità senza sacrificare la qualità nutrizionale.
(Adnkronos) - Creare nuove opportunità di collaborazione, alimentare lo scambio di esperienze e idee da trasformare in progetti d’innovazione concreti, offrire occasioni di matching tra imprese e giovani talenti del territorio. Questi gli obiettivi di Open Smact, la nuova piattaforma collaborativa di riferimento per l’open innovation a Nordest, realizzata da Smact competence center e sviluppata in collaborazione con Noonic, agenzia di consulenza e digital factory innovativa di Padova. Open Smact riunisce per la prima volta in un unico spazio virtuale tutti gli attori dell’innovazione del Triveneto e li mette in relazione con il mondo accademico e con i giovani. La piattaforma nasce per connettere i partner dell’ecosistema di Smact, ma è aperta al pubblico e si propone come una vera e propria piazza digitale, dove imprese, ricercatori e studenti possono incontrarsi, dialogare e crescere insieme. "Il lancio di Open Smact - commenta Matteo Faggin, direttore generale di Smact - segna una tappa fondamentale per il nostro competence center. Questa piattaforma collaborativa è frutto di un intenso lavoro di co-creazione che ha coinvolto direttamente i nostri partner, integrando attivamente i loro feedback durante l’iter di sviluppo, per assicurare la massima aderenza alle aspettative di chi la utilizzerà quotidianamente. Per le imprese, Open Smact è un asset che facilita l'accesso a competenze di eccellenza e promuove la condivisione di esperienze e best practices, innescando nuove collaborazioni. Per i giovani talenti, è uno strumento che favorisce il networking e la crescita professionale, un trampolino di lancio per carriere nell'ambito dell'innovazione digitale. E' la sintesi tangibile del nostro impegno a tessere una rete sempre più forte e interconnessa, dove lo scambio di idee genera opportunità concrete per una crescita condivisa". Le aziende partner hanno a disposizione una vetrina digitale per raccontare i propri progetti, promuovere eventi, pubblicare posizioni aperte e connettersi con ricercatori e professionisti. La piattaforma è suddivisa in diverse sezioni facilmente accessibili. Nella sezione dedicata all’ecosistema trovano spazio le schede degli oltre 100 partner dello Smact innovation ecosystem, tra cui università, centri di ricerca e imprese innovative, complete di informazioni, notizie e posizioni aperte. Un network di competenze, know-how, soluzioni tecnologiche e best practice verticali nei campi dell'innovazione e della digitalizzazione. Un ruolo centrale è affidato all’Open wall, repository che raccoglie bandi, call for interest, call for startup e hackathon, diventando così un punto di riferimento per chi cerca nuove opportunità di finanziamento, coprogettazione e collaborazione. Per studenti e neolaureati, Open Smact rappresenta un trampolino verso il mondo dell’innovazione. Il Talent Wall è una vera e propria bacheca digitale che raccoglie offerte di lavoro, tirocini e tesi, facilmente filtrabili per ambito disciplinare e tipologia di contratto; le posizioni provengono da aziende innovative e includono informazioni dettagliate su benefit, cultura aziendale e fascia retributiva. Mentre la Digital agorà è il forum che consente di confrontarsi su temi verticali, condividere idee e dialogare direttamente con le imprese attraverso post e commenti. Ogni utente dispone di un profilo personale, arricchibile con competenze, obiettivi e interessi, che diventa un biglietto da visita digitale per farsi conoscere e intercettare le opportunità raccolte dalla piattaforma. La piattaforma ospita inoltre i progetti di innovazione, repository ufficiale dei casi d’uso tecnologici e delle storie di successo sviluppate dai partner, in particolare gli oltre 60 progetti sviluppati grazie ai bandi Iriss promossi e cofinanziati da Smact - un distillato di esperienze e know-how a disposizione di manager ed imprenditori che vogliono intraprendere un percorso di innovazione. Mentre la sezione eventi raccoglie tutti gli appuntamenti organizzati da Smact o quelli in co-branding con le aziende dell’ecosistema, conferenze, fiere, webinar, corsi di formazione e molto altro ancora. Il blog News & views infine offre articoli, editoriali e contributi di docenti, ricercatori e imprese, con rubriche dedicate ai trend tecnologici e alle opportunità per le aziende. L’esperienza è resa ancora più coinvolgente da un sistema di gamification e rewarding che premia la partecipazione degli utenti con merchandising, sconti esclusivi e accesso ad eventi legati al mondo dell’innovazione, oltre ad una sezione dedicata a sondaggi utili anche per ricerche di mercato e ad un catalogo dei servizi dei partner, che renderà ancora più semplice individuare competenze e soluzioni all’interno dell’ecosistema. Smact è uno degli 8 centri di competenza industria 4.0 nati in Italia su impulso del ministero dello Sviluppo Economico. E' una partnership pubblico-privata che mette a sistema le competenze in ambito 4.0-5.0 della ricerca, dei provider di tecnologie e delle imprese early adopter. Smact nasce nel Triveneto raggruppando stakeholder con capacità ed esperienza nella digital transformation, per permettere all’intero sistema produttivo e sociale di affrontare il futuro e creare valore.
(Adnkronos) - L’Autorità di Bacino Distrettuale dell’Appennino Meridionale e la Sogesid Spa, la Società di ingegneria dello Stato, hanno firmato un Accordo Quadro che rafforza la collaborazione istituzionale su temi strategici come la difesa del suolo, la tutela delle acque e la gestione integrata delle risorse idriche. "L’intesa - spiega una nota congiunta - mira a promuovere iniziative comuni per una governance efficiente e sostenibile del territorio, con particolare attenzione al Mezzogiorno come area chiave per lo sviluppo di modelli innovativi di gestione idrica e ambientale nel Mediterraneo". A firmare l’intesa sono stati Vera Corbelli, segretario generale dell’Autorità di Bacino Distrettuale, ed Errico Stravato, amministratore delegato di Sogesid Spa. Tra gli obiettivi principali: la definizione di proposte operative congiunte di interesse governativo e la valorizzazione di approcci metodologici condivisi, anche in ambito di cooperazione internazionale, per affrontare le sfide dei cambiamenti climatici. L’accordo prevede inoltre la possibilità di affidare alla Sogesid specifici servizi tecnico-specialistici in materia di mitigazione del rischio idrogeologico, infrastrutture idriche e governance distrettuale, garantendo il pieno rispetto dei criteri di efficienza e sostenibilità. “Con questo Accordo - ha dichiarato Corbelli - rafforziamo un modello di cooperazione tra istituzioni che mette al centro la conoscenza, la pianificazione integrata e la responsabilità condivisa nella gestione del territorio. L’obiettivo è costruire risposte efficaci e tempestive alle criticità ambientali e idrogeologiche e nel contempo mettere in atto una governance integrata e sostenibile del Mezzogiorno e del Paese”. Da parte sua, Stravato ha sottolineato che "la collaborazione con l’Autorità di Bacino rappresenta un importante riconoscimento del ruolo tecnico e operativo della Sogesid Spa, che da trent’anni affianca le amministrazioni pubbliche nella progettazione e realizzazione di interventi per la tutela del territorio, la gestione delle risorse idriche e la bonifica ambientale. È un impegno che prosegue nel segno della sostenibilità e dell’efficienza amministrativa”. L’Accordo prevede anche l’attivazione di gruppi di lavoro congiunti composti da esperti dell’Autorità e della Società, incaricati di individuare priorità di intervento, condividere dati e strumenti di analisi, e promuovere azioni pilota su scala distrettuale. Le attività potranno estendersi a iniziative di cooperazione internazionale, in particolare nell’area del Mediterraneo, per la diffusione di modelli e buone pratiche di gestione integrata delle acque e di resilienza territoriale.