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(Adnkronos) - "Oggi è il giorno di riposo ed è il giorno dei primi bilanci. Certamente non sta andando come volevo andasse ma l’ambizione di essere all’altezza di una gara come questa è fondamentale per reggere lo sforzo della preparazione e degli allenamenti", inizia così il diario giornaliero di Iader Giraldi, che sta correndo nella Dakar rally, in scena in Arabia Saudita. "La gara dalla prima tappa, durissima a detta di tutti, così come la 48 ore crono e anche la tappa successiva, è diventata una competizione per professionisti. Quest’anno Io l’ho affrontata allenato come mai prima, con più esperienza rispetto al primo anno e con una ottima preparazione fisica e mentale". "Per qualcuno avrei potuto allenarmi di più o diversamente. Io più di così non ci riesco, perché ho una famiglia e un lavoro da mandare avanti. Quindi forza coraggio e proviamo a portarla a casa. Ora mi aspetta la seconda settimana e sono determinato a portarla a termine", ha raccontato in un post Instagram Giraldi, "il regolamento FIM prevede tre bonus (tappe non concluse) per restare in classifica ed io ci sono ancora. Pertanto oggi preparo la moto e domani riparto per portare a termine l’edizione 2025". "Domani però c’è una tappa durissima, definita la più dura della gara da David Castera, il direttore di gara. Sono 610 km di speciale con tutti i tipi di terreni, più 250km di trasferimento. In totale 860km. Il primo professionista e’ previsto in arrivo al bivacco alle 17.30. Considerando che io parto in fondo, un'ora e mezzo dopo, e tutto il resto, ci sarà da prevedere un altra nottata. Ma non ci spaventiamo e ci proviamo a portarla a termine. Fisicamente sto bene e anche mentalmente sono molto sereno. Sono alla Dakar e sono felice di poter ancora competere. Una buona giornata a tutti e da domani a soffrire con il live della race", conclude Giraldi.
(Adnkronos) - "Del Piano Mattei ci è piaciuta molto l'attenzione da parte del governo a un Continente in così forte sviluppo. Il Piano nel corso del 2024 è stato riempito piano piano di contenuti, e i contenuti hanno iniziato a dare risultati. E mano a mano che passava il tempo è stato come un aggregatore del sistema Paese, con le banche di investimento, la cooperazione economica, Confindustria. Tutti hanno iniziato a parlare del tema in modo più coordinato. Il Sistema Paese ha dato quindi attenzione, dal punto di vista dell'impresa, allo sviluppo del Continente. E quindi il Piano è diventato non solo strategico e importante per l'Italia, ma è riconosciuto come l'unico vero piano per l'Africa sia da tutto il mondo dell'economia reale che dal mondo finanziario". Così con Adnkronos/Labitalia, Massimo Dal Checco, presidente di Confindustria Assafrica & Mediterraneo, commenta le parole di oggi su Africa e Piano Mattei della premier Giorgia Meloni, nel corso della conferenza stampa con la stampa parlamentare. Per Dal Checco quindi il Piano Mattei è diventato "un piano non più fatto solo di annunci e di che cosa si voleva fare, ma un piano concreto. Noi abbiamo fatto a settembre scorso un incontro con 70 aziende, al quale hanno partecipato tutti gli attori coinvolti". E per Dal Checco è fondamentale che "con questo piano la cooperazione italiana, che prima era rivolta esclusivamente a tutto il mondo no profit, si sia rivolta anche al mondo profit. Perché si è capito che lo sviluppo economico in questi Paesi fa molto bene, anche associato a quella che era tutta la parte no profit". Positivo per Dal Checco, l'ampliamento del Piano ad altri Paesi, come annunciato dalla premier. "Da due punti di vista: il primo motivo sicuramente per le imprese, per avere più opportunità di più Paesi dove si può essere appoggiati dal piano Mattei. Ma l'altra cosa secondo me molto importante, non solo dal punto di vista economico, è contribuire alla crescita dell'Africa in un'etica che è conforme alla nostra, in modo tale da avere più facilità di rapporto nel futuro", sottolinea. E il prossimo 22 gennaio Confindustria Assafrica & Mediterraneo terrà la propria assemblea pubblica che sarà occasione per fare il punto proprio con le imprese associate sul piano Mattei. (di Fabio Paluccio)
(Adnkronos) - Un calcestruzzo stampato in 3D e soprattutto sostenibile. È questa la scommessa vinta dagli esperti della Nanyang Technological University di Singapore, che con la loro proposta potrebbero dare un contributo fondamentale alla difficile transizione ecologica del settore delle costruzioni. Gli scienziati hanno raggiunto il loro obiettivo mettendo a punto un metodo di stampa che cattura il carbonio. I risultati della ricerca sono stati recentemente pubblicati sulla rivista di settore “Carbon Capture Science & Technology”.