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(Adnkronos) - "Il nostro lavoro è quello di affrontare tutti i giorni i problemi dei pazienti affetti dalla malattia di Fabry, una patologia da accumulo lisosomiale, una malattia genetica rara che, se non trattata, porta il paziente alla morte già alla terza decade di vita". Così Gianni Carraro, dirigente medico presso l'Uo di Nefrologia e dialisi dell'Azienda università-ospedale di Padova, intervenendo alla Camera dei deputati alla presentazione del docufilm 'Il mio nuovo mondo' che racconta la vita di 3 pazienti con malattie croniche e rare. "Alla politica - continua l'esperto - chiediamo di semplificare la vita dei pazienti. Ad esempio, in questo momento i pazienti non vengono trattati se non a macchia di leopardo in alcune città, addirittura, in alcune regioni, non vengono trattati a domicilio. Sarebbe cosa buona che la politica si impegnasse per assicurare ai pazienti la domiciliazione della terapia che viene oltretutto fornita gratuitamente dalle aziende". Un'altra cosa "importantissima che la politica dovrebbe fare - aggiunge lo specialista - è riconoscere il tempo che questi pazienti devono obbligatoriamente impegnare per rimanere in ospedale. La terapia dura 4 ore e il paziente deve farla ogni 15 giorni. La necessità ogni 2 settimane di andare in ospedale obbliga il paziente a chiedere ferie" dal lavoro. "Non è possibile che nel 2025 ci si trovi di fronte a queste difficoltà. Il paziente deve essere aiutato - rimarca Carraro - deve essere fatto un decreto, una legge, ad esempio da associare alla 104, che consenta ai pazienti, 2 giorni al mese, di venire a trattarsi in ospedale senza problemi", quando la terapia non può essere fatta a domicilio.
(Adnkronos) - Confcommercio – Imprese per l’Italia e Manageritalia hanno sottoscritto il rinnovo del “Ccnl per i dirigenti di aziende del terziario, distribuzione e servizi”, con decorrenza dal 1 gennaio 2026 e validità fino al 31 dicembre 2028. Il contratto riguarda oltre 10mila imprese e 32mila dirigenti e prevede un aumento lordo mensile a regime di 800 euro, suddiviso in tre tranche che scatteranno il 1 gennaio di ogni anno (320 euro dal 2026, 260 euro dal 2027, 220 euro dal 2028), un welfare potenziato, nuove tutele sociali e demografiche e misure per la parità di genere. La firma, anticipata rispetto alla scadenza naturale del contratto (31 dicembre 2025), “rappresenta una scelta di responsabilità e di visione strategica, volta a garantire stabilità, continuità e qualità nelle relazioni sindacali. Un segnale forte in un contesto economico ancora incerto, che tutela il potere d’acquisto dei manager e consente alle imprese una pianificazione efficace dei costi del lavoro. Ma le vere novità sono l’ulteriore investimento in welfare e l’innovazione sul tema dell’invecchiamento attivo al lavoro e misure per genitorialità e parità di genere”, scrive Confcommercio in una nota. Mauro Lusetti, vicepresidente di Confcommercio – Imprese per l’Italia, dichiara: “Siamo molto felici per aver sottoscritto questo rinnovo in anticipo rispetto alla scadenza prevista per il prossimo 31 dicembre. Un contratto che conferma l’attitudine di Confcommercio a mantenere fede ai propri impegni negoziali collocandosi sulla scia di tutti quelli rinnovati negli ultimi mesi. Conferma, altresì, il buon rapporto da sempre intercorso con l’organizzazione sindacale rappresentativa dei manager delle nostre imprese. Un rapporto storicamente incentrato sulla ricerca di soluzioni tra le più moderne e al contempo sostenibili per il welfare, per il benessere delle aziende e per il benessere di chi ne sta alla guida”. “Questo contratto arriva prima del tempo e soprattutto nel tempo giusto. È una scelta di responsabilità e visione: serve a garantire stabilità e prospettiva sia per i dirigenti che per le imprese. È un gesto concreto che rafforza il ruolo della contrattazione e mette al centro la qualità del lavoro e delle relazioni sindacali moderne”, dichiara il presidente di Manageritalia Marco Ballarè.
(Adnkronos) - “L’agricoltura 4.0 è stata una grande battaglia che ci ha permesso di aumentare la produttività e garantire la sicurezza alimentare del Paese. Grazie a questi investimenti siamo passati da 300 milioni a 2,3 miliardi di euro”. Lo ha ricordato Massimiliano Giansanti, presidente di Confagricoltura, intervenendo a Ecomondo 2025. “L’innovazione, quando è incentivata, esplode - ha sottolineato - ma oggi nella legge di bilancio sono previsti solo 2 milioni di euro per tutto il settore primario: una cifra troppo modesta. Servono risorse adeguate per continuare a innovare, perché sostenere l’agricoltura significa sostenere i consumatori”. Giansanti ha evidenziato che “il costo del carrello della spesa è aumentato del 30%, come certificato dalla Fao: per abbassarlo dobbiamo produrre di più e meglio, con strumenti tecnologici che rendano le aziende più efficienti e competitive.”