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(Adnkronos) - "Io amo l’Italia, ho il massimo rispetto per questo posto". Così Tommy Cash, l'artista che rappresenterà l'Estonia all'Eurovision Song Contest con il brano 'Espresso macchiato', ha voluto mettere a tacere le polemiche che lo hanno coinvolto negli ultimi giorni. Il cantante a 'Safari', ai microfoni di Martina Martorano, in onda questo pomeriggio alle 18 su Rai Radio2, ha dichiarato: "Amo questo Paese, il cibo, l’architettura, il design, il caffè. Non era nelle mie intenzioni offendere, non avevo neppure immaginato che potesse accadere", ha aggiunto Tommy Cash difendendo il suo brano che ha scatenato un’ondata di polemiche da chi lo considera pieno di stereotipi verso l'Italia. “Io credo molto in questa canzone, ha qualcosa di magico - ha aggiunto - inizialmente nessuno del mio team voleva che uscisse, perché è molto diversa dalle mie produzioni. Ma quando l’ho fatta ascoltare a mia nonna si è messa a piangere e ho capito che c’era qualcosa di speciale”. A proposito dell’Eurovision ha detto: “So che per l’Italia all’Eurovision doveva venire Olly e che invece ci sarà Lucio Corsi, ho visto dei meme che li mettevano insieme e venivo fuori io. Lucio Corsi è molto cool, si veste benissimo, credo che sia un puro, sono sicuro che diventeremo buoni amici all’Eurovision. Lo proteggerò, sarò il suo fratello maggiore”.
(Adnkronos) - “L'Università degli studi Link di Roma continua nella sua opera di evoluzione ed espansione scientifico-accademica. Abbiamo inaugurato la sede di Città di Castello, che insieme a quella di Roma e a quella di Napoli costituiscono le nostre sedi principali. Siamo molto contenti dell'attivazione dei corsi di Medicina, come Chirurgia e Odontoiatria piuttosto che di altre aree sanitarie come la fisioterapia o l'osteopatia, proprio perché nel Paese c'è bisogno di aumentare lo staff dei sanitari. Motivo per cui diamo possibilità agli studenti di frequentare a Roma e nelle nostre altre sedi i corsi di area medica, sicuri di fornire un concreto servizio al Paese”. A dirlo Carlo Alberto Giusti, rettore dell'Università degli studi Link di Roma, all’inaugurazione dell’anno accademico 2024-2025 dell’ateneo, durante la quale Bruno Vespa ha letto una lectio magistralis dal titolo 'Il delirio dei dittatori e la storia che torna'. Scegliere Bruno Vespa, spiega rettore Giusti, è stato “poco casuale". "È la prima volta che un giornalista apre con una sua lectio magistralis un anno accademico e lo abbiamo fatto perché nella nostra università, come in tante università italiane, si sente molto forte la missione dell'università stessa: ampliare sempre più il dialogo tra le popolazioni", sottolinea. "L'università, quindi, resta il luogo dedicato al dialogo e invitare Bruno Vespa, il giornalista italiano per eccellenza, colui che con le sue cronache da sessant'anni racconta l'Italia, ha dato modo di fornire alla nostra comunità scientifica ed accademica un punto di vista molto importante. Siamo molto contenti e alla fine della prolusione anche tutti più ricchi, grazie ad informazioni reali e concrete che sicuramente continueremo a dibattere all'interno del nostro ateneo”, conclude.
(Adnkronos) - Cambiamenti climatici in cima alle preoccupazioni degli italiani. A seguire l'inquinamento dell'aria. In salita il dissesto idrogeologico dopo le conseguenze degli eventi estremi dell'anno passato. Istat presenta il report 'Preoccupazioni ambientali': "Nel 2024 i cambiamenti climatici si confermano il problema, in tema ambientale, che maggiormente preoccupa i cittadini con più di 14 anni, confermando un primato ormai decennale. Manifestano questa attenzione quasi sei persone su 10 di 14 anni e più (58,1%), dato stabile rispetto al 2023". "Seguono i problemi legati all’inquinamento dell’aria, avvertiti dal 51,9% della popolazione, dato in aumento di 2 punti percentuali rispetto all’anno precedente - si legge - Meno frequenti sono la preoccupazione per lo smaltimento e la produzione dei rifiuti (38,1%), quella per l’inquinamento delle acque (37,9%) e quella per l’effetto serra e il buco nell’ozono (32,6%), preoccupazioni stabili rispetto agli anni precedenti. Altri aspetti preoccupano meno di tre persone su 10: in fondo alla graduatoria ci sono le preoccupazioni per l’inquinamento elettromagnetico, per la rovina del paesaggio e per le conseguenze del rumore sulla salute". L’attenzione al dissesto idrogeologico, sebbene scesa di interesse nel periodo in esame (dal 34,3% nel 1998 al 28,5% della popolazione di 14 anni e più nel 2024), registra un aumento di 2 punti percentuali nel 2024 (contro il 26,5% del 2023), dopo una crescita di oltre 4 punti percentuali tra il 2023 e il 2022. Le conseguenze degli eventi estremi, che hanno colpito l’Italia anche nel 2024, in Emilia Romagna e altre regioni del Nord, sono alla base dell’aumento dei livelli di preoccupazione per questo indicatore fa notare Istat - nel 2024 si riscontra un aumento sul 2023 pari a 8,7 punti percentuali in Emilia Romagna e di 4 punti nelle regioni del Nord nel complesso. Rispetto all’inquinamento del suolo, dell’acqua e alla distruzione delle foreste il problema più sentito negli anni presi in esame è l’inquinamento delle acque, che interessa in maniera costante circa il 40% delle persone. La distruzione delle foreste, che preoccupava nel 1998 il 25,2% della popolazione, scende al 20,6% nel 2024. Continua a preoccupare stabilmente oltre due cittadini su 10 la questione dell’inquinamento del suolo (dal 20,3% nel 1998 al 22,2% nel 2024). Istat analizza, poi, anche i comportamenti ecocompatibili e gli stili di vita e di consumo. "L’attenzione alla conservazione delle risorse naturali, nel 2024, coinvolge una quota molto elevata di persone sopra i 14 anni. Sebbene si assista a una lieve discesa rispetto all’anno precedente, la quota di quanti fanno un uso virtuoso e senza sprechi di energia è pari al 71,4% (rispetto al 72,8% del 2023), mentre il 68,8% adotta un comportamento analogo rispetto all’utilizzo di acqua (69,8% nel 2023). Stabile, intorno al 50%, è la quota di quanti adottano abitualmente comportamenti di guida non rumorosa al fine di limitare l’inquinamento acustico. Mostrano attenzione ai temi della sostenibilità ambientale anche il 36,4% della popolazione che legge le etichette degli ingredienti e il 23,5% che acquista prodotti a chilometro zero", si legge. "Nel Nord è più elevata rispetto alla media nazionale la percentuale di persone che hanno abitudini virtuose legate alla mobilità: il 51,3% fa attenzione a non adottare comportamenti di guida rumorosi (47,8 nel Mezzogiorno) e il 20,2% sceglie mezzi di trasporto alternativi all’auto privata o ad altri mezzi di trasporto a motore privati (16,1% nel Mezzogiorno). Anche al Centro si nota un’attenzione verso comportamenti virtuosi nella mobilità (il 50,3% pone attenzione al rumore alla guida e il 17,4% usa mezzi di trasporto alternativi) - rileva Istat - I residenti nel Mezzogiorno si distinguono invece per l’elevata frequenza di acquisto di alimenti e prodotti locali (29,8% contro 21,8% del Nord) e perché evitano l’uso di prodotti usa e getta (24,1% rispetto al 17,6%)".