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(Adnkronos) - Napoli oggi è una città sospesa, che aspetta questa sera per il duello in casa contro il Cagliari nello stadio intitolato a Diego Armando Maradona. Una partita che vale lo scudetto, quest'anno deciso al fotofinish tra gli azzurri al comando della classifica e l'Inter dietro di un punto che giocherà la sua partita a centinaia di chilometri di distanza da qui contro il Como. Bandiere e striscioni colorano viali e vicoli, mentre i clacson delle auto e dei motorini suonano a ritmo a darsi la carica in attesa delle 20.45. A spingere i calciatori, guidati da Antonio Conte, c'è una città intera, lo stadio sold out, 59 maxischermi sparsi tra il capoluogo partenopeo e l'area metropolitana, una grande area pedonale pronta ad accogliere la marea azzurra. I vicoli dei quartieri Spagnoli si affollano di turisti e tifosi, una marea azzurra scorre davanti al murales di Maradona in via Emanuele de Deo, un vero e proprio 'santuario' dei tifosi, mentre c'è chi è in fila davanti alle tante bancarelle per un acquisto last minute, una maglia, una bandiera per la serata che potrebbe valere il quarto scudetto del Napoli, dopo quelli del 1987, del 1990 e del 2023. Un numero questo che molti tifosi, frenati dalla scaramanzia, preferiscono non pronunciare in attesa dell'ultima giornata di campionato, accogliendo così l'appello lanciato da mister Conte. Anche se tra i vicoli viene evocato con striscioni come '3 pensier e tu…o 4'. Ad accompagnare l'attesa in via dei Tribunali risuona 'Pedro, Pedro' di Raffaella Carrà, omaggio all'attaccante della Lazio che con i suoi gol ha frenato l'Inter. La notte sarà lunga e quello che conta per i tifosi azzurri è solo battere il Cagliari. (dall’inviata Assunta Cassiano)
(Adnkronos) - Un riconoscimento e il coinvolgimento di giovani talenti di Venosa (Potenza), Borgo tra i 'Più Belli d’Italia' e paese simbolo dell’Aglianico del Vulture, il vino di punta della Basilicata, prodotto con le uve coltivate alle pendici del Vulture, territorio d’origine vulcanica. Sono tre gli studenti a cui è stato assegnato il primo Premio di Progettazione 'Vini e Cantine', indetto da Cantina di Venosa in collaborazione con l’Istituto Tecnico Statale 'Flacco Battaglini'. Si chiamano: Angelica Pompa (prima classificata); Giorgia Iasi (seconda classificata); Nicole Paradiso (terza classificata); tutte del quinto anno del corso di studi di geometra. Tra i presenti (amici, studenti, genitori, insegnanti, viticoltori), sono intervenuti: il presidente di Cantina di Venosa, Francesco Perillo; l’assessore regionale all’Ambiente e alla Transizione Energetica, Laura Mongiello; il sindaco di Venosa, Francesco Mollica; Mimma Carlomagno, preside dell’Istituto Tecnico Superiore 'Flacco Battaglini' di Venosa e il professor Leonardo Rosa. Nel piano di lavoro gli studenti dovevano considerare diversi criteri di progettazione, tra cui: la sostenibilità della struttura progettata e dei materiali utilizzabili; la previsione di un utilizzo integrato di risorse energetiche pulite; soluzioni architettoniche a basso impatto ambientale; presenza di un vigneto nei dintorni; presenza di una sala degustazione e di un piccolo ristorante; presenza di alcune camere in b&b per l’accoglienza enoturistica; funzionalità e operatività dei processi produttivi. I 3 progetti vincitori, selezionati fra 12 proposte di altrettanti studenti, sono stati valutati da una giuria di esperti composta da insegnanti e professionisti operativi a Venosa: il professor Giuseppe Gammone; il professor Francesco Ludovico; l’ingegnere Egidio Comodo; l’architetto Antonio Savino; oltre al presidente di Cantina di Venosa e alla preside del 'Flacco Battaglini'. L’iniziativa è stata ideata dopo una visita didattica degli studenti nei locali di Cantina di Venosa. L’anno precedente, sotto la guida dell’insegnante di Costruzioni, Leonardo Rosa, i ragazzi del quinto anno si erano misurati con la progettazione di un 'paese albergo', immaginando il recupero di una frazione un po’ decadente del centro storico di Venosa, situata nei pressi della chiesa di San Rocco, dove sono presenti 12 ex case contadine, in gran parte non utilizzate, di privati e di proprietà ecclesiastica. Dopo la visita alla più importante cantina cooperativa della Basilicata (300 soci, 800 ettari di vigne, 2 milioni di bottiglie) è nata però l’idea di avvicinare la scuola al mondo del vino. I lavori premiati saranno esposti in cantina fino a giugno. “Abbiamo creato questa bella opportunità insieme alla scuola - sottolinea il presidente di Cantina di Venosa, Francesco Perillo - perché crediamo che dall’incontro con una realtà come la nostra possano nascere stimoli e interessi culturali tra i giovani, che potrebbero un giorno anche trasformarsi in una professione nel mondo del vino. La nostra cooperativa ha nel suo Dna la vicinanza e l’integrazione con il territorio, l’attenzione alla comunità locale, all’ambiente, al lavoro equamente retribuito. Anche attraverso queste iniziative intendiamo restituire ricchezza, servizi e cultura a Venosa e al Vulture. Siamo un’azienda etica ed eventi come il Premio 'Vini e Cantine' aggiungono nuovi risultati al nostro bilancio di sostenibilità”. Nel programma di sostenibilità economica, sociale e ambientale di Cantina di Venosa figurano infatti tra gli impegni anche l’innovazione e l’industrializzazione equa e responsabile e la promozione di un’educazione di qualità e inclusiva per tutti. Il sindaco del Comune di Venosa, Francesco Mollica, ha dichiarato: “Progetti come questi sono molto importanti per una città come Venosa, che ha un’economia legata al vino. Le idee dei giovani anche attraverso questi concorsi possono dare davvero impulso allo sviluppo del territorio. L’economia del vino ha retto per generazioni, per cui potremmo immaginare un futuro importante non solo per i soci ma anche per chi lo commercializza in maniera qualificata. Un plauso va a chi ha organizzato il concorso”. Per l’assessore regionale all’Ambiente e transizione ecologica, Laura Mongiello, “la sinergia tra la scuola, le Istituzioni e il mondo delle imprese è davvero importante per stimolare i giovani a rimanere sul territorio per le potenzialità che ci sono, come sul tema della transizione energetica". "La Regione Basilicata sta mettendo in campo diverse misure e progetti sul fotovoltaico, sull’eolico e sulle fonti rinnovabili. Il 90% dell’energia che la Basilicata produce arriva da fonti rinnovabili ed entro il 2030 supereremo gli obiettivi che l’Unione Europea richiede. Continueremo a lavorare al fine di formare giovani professionisti che possano essere impiegati nelle nuove filiere, come quelle dell’Hydrogen Valley sviluppata in collaborazione con l’Enea”, ha aggiunto. “Sono studenti del V anno dell’Indirizzo Ambiente Territorio del nostro istituto - ha spiegato la dirigente scolastica, Mimma Carlomagno - che attraverso questo progetto hanno avuto la possibilità di mettersi in discussione, sia in vista dell’esame di maturità ma anche per un banco di prova rispetto alla vita professionale o di studio che li attende da qui a poco. Noi ci auguriamo che diventino i professionisti di domani preparati e pronti per le sfide del futuro. Dobbiamo ringraziare la Cantina di Venosa che è stata partner di questo progetto e per aver creato una forte sinergia tra la scuola, l'impresa e il territorio”.
(Adnkronos) - Prendendo come riferimento il 2017, nel 2024 Henkel ha ridotto del 64% le emissioni di CO2 per tonnellata di prodotto e aumentato del 47% l’acquisto di energia da fonti rinnovabili. L’azienda ha inoltre ridotto del 23% il consumo di acqua e del 39% i rifiuti generati per tonnellata di prodotto rispetto al 2010. Nel Rapporto Sviluppo Sostenibile 2024, Henkel documenta i progressi compiuti nell’ultimo anno nella salvaguardia del clima, nella promozione dell’economia circolare e nella sostenibilità sociale. Arrivato alla 33ma edizione, da quest'anno il Rapporto presenta i risultati allineandosi ai requisiti della nuova direttiva dell'Unione Europea in materia di rendicontazione dello sviluppo sostenibile (Corporate Sustainability Reporting Directive, Csrd) e dei relativi standard europei (European Sustainability Reporting Standards, Esrs). E con la roadmap Net-Zero, Henkel ha esteso il proprio impegno per il clima definendo obiettivi ancora più ambiziosi per ciò che riguarda il contenimento delle emissioni. Entro il 2045, Henkel intende ridurre del 90% le emissioni Ghg (Greenhouse Gas) assolute Scope 1, 2 e 3, avendo il 2021 come anno di riferimento. Nel percorso verso le zero emissioni nette, l’azienda ha fissato due obiettivi intermedi da raggiungere entro il 2030, ovvero la riduzione delle emissioni Ghg assolute Scope 1 e 2 del 42% e delle emissioni Ghg assolute Scope 3 del 30%. Rispetto al 2021, nel 2024 Henkel ha già ridotto del 20% le emissioni Ghg Scope 1, 2 e 3. Tutti i nuovi obiettivi sono validati dalla Science Based Targets initiative (Sbti) e sono in linea con i traguardi definiti dagli Accordi di Parigi per il contrasto dei cambiamenti climatici. “La roadmap Net-Zero ci pone in prima linea nella trasformazione oggi indispensabile per fronteggiare la crisi climatica, consapevoli della responsabilità che abbiamo come azienda e del ruolo che ognuno di noi può giocare - ha spiegato Mara Panajia, presidente e amministratore delegato di Henkel Italia - L’Italia sta dando un contributo importante al raggiungimento degli obiettivi globali di Henkel. Stiamo lavorando alla transizione energetica dei siti produttivi e all’ottimizzazione della logistica. Continuiamo a migliorare i prodotti e il loro packaging perché abbiano un impatto ambientale sempre più contenuto. Coinvolgeremo in modo ancora più attivo partner, fornitori e clienti perché il cambiamento possa estendersi a tutta la catena del valore”. Fortemente impegnata nella promozione dell’economia circolare, negli ultimi anni Henkel ha investito molto nella progettazione sostenibile delle confezioni dei prodotti ed è arrivata ad avere l’89% di packaging riciclabile, portando al 25% la quota media di plastica riciclata negli imballaggi dei prodotti destinati ai consumatori finali. L’obiettivo è arrivare al 30% entro la fine del 2025, tenendo conto che molte referenze hanno già oggi packaging al 100% in materiale riciclato. La parità di genere è uno dei caposaldi dell’impegno di Henkel in tema di responsabilità sociale. La presenza femminile è aumentata in tutte le funzioni e aree dell’azienda, portando la quota di donne nel management al 42% a livello globale e al 40% in Italia. Nel dicembre 2024 Henkel Italia ha ottenuto la certificazione Uni Pdr 125:2022 quale dimostrazione tangibile della capacità di costruire un ambiente di lavoro orientato all’equità e le pari opportunità, che possa favorire e valorizzare la partecipazione delle donne. L’impegno per la parità di genere si traduce anche in una serie di iniziative per incoraggiare la genitorialità condivisa. Introdotto nel 2024, il congedo parentale neutro è stato accolto molto favorevolmente dai dipendenti Henkel, che possono beneficiare di otto settimane di astensione dal lavoro retribuite al 100%, indipendentemente dal genere e dallo stato famigliare. A livello globale, sono aumentati del 30% gli uomini e del 35% le donne che hanno usufruito del programma. In Italia, sono stati 12 i neopapà che hanno colto questa opportunità.