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(Adnkronos) - Oggi è attesa un'informativa al Parlamento sulla riforma del semestre filtro per l’accesso a Medicina. Ad annunciarla ieri la stessa ministra dell'Università e della Ricerca Anna Maria Bernini nel corso del question time alla Camera dei Deputati. "Tre minuti non bastano per illustrare la riforma e illustrare alle persone cosa stiamo facendo. Non mi sono mai sottratta al dialogo, né nelle sedi istituzionali né nelle piazze", ha detto. La ministra ieri aveva rassicurato che "i 55mila studenti che hanno avuto accesso per la prima volta al corso di Medicina e Chirurgia, Odontoiatria e Veterinaria non perderanno un anno: si stanno formando, stanno accumulando crediti formativi e avranno la possibilità di accedere alla graduatoria, che sarà tutta riempita, anche attraverso debiti di esame. Questo sarà oggetto di una informativa al Parlamento nella giornata di domani (oggi, ndr). Tre minuti non bastano per illustrare la riforma e illustrare alle persone cosa stiamo facendo. Non mi sono mai sottratta al dialogo, né nelle sedi istituzionali né nelle piazze. Vorrei sgombrare il campo da un equivoco di fondo: parlare di fallimento perché meno del 10% ha superato tutte le prove al primo colpo significa non aver compreso il senso della riforma". "Gli appelli sono due ed esiste una graduatoria di recupero. Siamo al primo tempo e mezzo di una procedura che si svolge in tre tempi: questa è una riforma che cammina con gli studenti. Non avevamo certezze su quello che sarebbe accaduto e sui risultati degli studenti - ha proseguito Bernini - per questo abbiamo già predisposto dei correttivi, come avevamo predisposto dei decreti delegati a maggio. Proprio ieri, all'insediamento del nuovo consiglio nazionale degli studenti universitari abbiamo deciso con loro di istituire un gruppo permanente di confronto su Medicina, proprio come con la Conferenza dei Rettori". Sulle critiche agli esami, il ministro spiega che "una parte della narrativa era legata a una irregolarità del primo test di esame" e che "Cineca ha attivato monitoraggio tecnologico senza precedenti: i dati analizzati ci dicono che non c'è stata alcuna fuga sistematica. Al primo appello, su 55mila studenti, solo 17 sono stati sanzionati per l'uso del cellulare. Lo 0,03% del totale. È un dato importante". "Noi abbiamo intenzione di continuare a esercitare lo svolgimento di questa riforma, sulla base dell'equità, inclusività e democrazia: per la prima volta sono entrati tutti gli studenti che chiedevano di entrare, li stiamo formando non solo attraverso la didattica ma anche attraverso materiali messi a disposizione e piattaforme di simulazione. Non abbiamo intenzione di tornare indietro perché consideriamo inaccettabile tornare all'orribile mercato dei test e delle società che erogano finta formazione, su test selettivi e non formanti, dai quali tutti noi - conclude Bernini - abbiamo convenuto di dover fuggire". "Era auspicabile un intervento della Bernini" sulla riforma del semestre filtro per l’accesso a Medicina "poteva pensarci prima, ha capito l’errore. Ora però non ne commetta altri e ascolti le parti sociali". Così all’Adnkronos Salute Pierino Di Silverio, segretario nazionale dell’Anaao-Assomed - sindacato dei medici dirigenti del Ssn - a margine della presentazione del libro bianco del sindacato alla Camera, ha commentato l’intervento della ministra dell’Università e ricerca alla Camera che ieri ha risposto alle criticità emerse nell'ambito del semestre filtro per l'accesso alla facoltà di medicina. "Sono sicuro che la ministra Bernini troverà dei meccanismi per migliorare questa riforma che era tanto attesa", ha detto all'Adnkronos Salute il ministro della Salute Orazio Schillaci.
(Adnkronos) - “Quella di oggi è una bellissima giornata, perché ci troviamo in un auditorium pieno di giovani che parlano di una cosa importantissima per il loro futuro: il lavoro”. Sono le parole di Lorenzo Tagliavanti, presidente della Camera di Commercio di Roma, all’edizione 2025 di Labordì a Roma, l’evento organizzato dalle Acli della Capitale per avvicinare i giovani al mondo del lavoro. “Il lavoro è importante, non soltanto perché serve a pagare il mutuo e riempire il carrello della spesa, ma soprattutto perché realizza una parte importante della nostra vita - spiega - Dall'entusiasmo e dall'attenzione con cui i ragazzi presenti hanno seguito gli interventi, credo ci sia da parte loro una grande disponibilità nei confronti di questo tema”. “Il mondo cambia e quindi bisogna arrivare preparati - conclude - Il tema delle competenze è fondamentale. I giovani mi paiono assolutamente disposti ad affrontare i percorsi per poterle acquisire”.
(Adnkronos) - Oltreplastica è una mostra sul mutamento in atto nella plastica contemporanea e sul ruolo che il design svolge nel ripensare la materia, il progetto, la responsabilità. Lo si legge in una nota. Curata da Frida Doveil e prodotta da Adi Design Museum con il supporto di Eni, Main Partner del museo, la mostra esplora i percorsi di transizione che accompagnano la plastica “oltre” la sua natura, mettendo a fuoco il rapporto tra cultura materiale, innovazione industriale e sostenibilità ambientale. “Oltreplastica è qualcosa di più duraturo di un titolo di mostra” osserva la curatrice “È un neologismo. Vuole mettere in evidenza uno stato di fatto: la plastica come l’abbiamo sempre conosciuta è cambiata. Questo richiede modi nuovi di nominarla, di classificarla, ma soprattutto di utilizzarla. Oltreplastica ci suggerisce una nuova tassonomia di una materia in mutazione, e ci racconta dell’innovazione di design come vero volano culturale capace di favorire questa trasformazione” Più di trent’anni dopo l’appello di Carl Sagan a custodire “il pallido puntino blu”, simbolo della fragilità del nostro pianeta, la Osaka Blue Ocean Vision del G20 (2019) segna il primo impegno internazionale per azzerare entro il 2050 la dispersione di rifiuti plastici nei mari, attraverso un approccio globale al ciclo di vita della plastica. Un atto di responsabilità che, al di là della tecnica, chiama in causa l’intero sistema industriale e la Cultura del Progetto: un nuovo modo di pensare la materia, le sue forme, i suoi cicli vitali. “Progettare per la contemporaneità pone problemi di ruolo e di metodo: superate le illusioni del Modernismo, ci resta oggi l’idea di un progetto riformatore di design come modificazione continua del contemporaneo, un progetto che si carica di senso solo all’interno di un più vasto contesto sociale e acquista valore attraverso il dispiegarsi disciplinare nelle sue applicazioni concrete”. Commenta il presidente Adi Luciano Galimberti. “Scienza e tecnologia hanno oggi bisogno di nuove domande per poter elaborare nuove risposte orientate ai valori del progresso sociale. Solo una disciplina consapevole che il progetto di design non può limitarsi a prudente misura della distanza dagli obiettivi, ci aiuterà a capire i caratteri dinamici che la modificazione continua del contemporaneo impone.” Oltreplastica non celebra né condanna la plastica: ne indaga piuttosto la metamorfosi. Da simbolo del progresso moderno e della produzione di massa, materia leggera, versatile, accessibile, la plastica si trova oggi al centro di una ridefinizione radicale, nella quale design e scienza dei materiali agiscono insieme per riscriverne il destino. Attraverso una costellazione di prodotti, materiali e processi pionieri, la mostra racconta un percorso ancora in itinere, fatto di sperimentazioni concrete e invenzioni di progetto che testimoniano la possibilità di una plastica responsabile, capace di superare i limiti della propria origine. Il racconto si apre con un richiamo alle origini, quando i primi polimeri sintetici divennero materia dell’innovazione e del sogno moderno, con la sezione “La plastica degli inizi”. Cinque plastiche iconiche – poliuretano, resina poliuretanica, polietilene, polipropilene, acrilonitrile butadiene stirene, SAN stirene acrilonitrile – rievocate attraverso altrettanti oggetti premiati con il Compasso d’Oro tra il 1954 e il 2004, tracce tangibili di un’epoca in cui la plastica era “la materia dell’invenzione” per eccellenza. Da questa premessa storica si dipana una classificazione delle plastiche contemporanee, articolata in cinque profili di trasformazione e circolarità: rivitalizzata, la plastica che rinasce dal riciclo chimico e meccanico; a massa bilanciata, derivata da materie prime alternative; bio-based, prodotta da fonti biologiche rinnovabili; rigenerata, ottenuta da scarti e residui organici, biofabbricata, creata da organismi e cellule viventi. Cinque sezioni dove la materia non è più un’entità inerte, ma un campo di relazioni tra tecnologia, biologia e progetto. Collocando la lettura del cambiamento nella realtà concreta della produzione, Oltreplastica restituisce un panorama di imprese, ricercatori e designer che interpretano la materia come agente attivo di trasformazione. Il design emerge qui come pratica evolutiva, capace di generare bellezza a partire dallo scarto, di ridefinire gli standard estetici, di prefigurare un futuro in cui la plastica, pur restando plastica, diventa “plausibile” dal punto di vista ambientale, tecnico e culturale. Questo processo è inarrestabile: si muove in modo organico e rapido, attraversando scienza, industria, società e immaginario. Un’evoluzione che non riguarda soltanto i materiali, ma la nostra stessa idea di contemporaneità. La mostra è realizzata con il supporto di Eni, Main Partner.