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(Adnkronos) - "Il trattamento della fibrillazione atriale, per essere risolutivo, prevede ormai da vent'anni l'ablazione, una tecnica che consente di andare all'interno degli atri del cuore, soprattutto il sinistro, e creare delle barriere elettriche per bloccare i 'cortocircuiti' responsabili dell'aritmia. Fino a oggi lo abbiamo fatto con 2 tipi di energia: la radiofrequenza e la crioenergia. Creare delle barriere elettriche significa anche creare piccole cicatrici e ciò non è esente da rischi, per quanto questi siano minori rispetto ai rischi diretti dell'aritmia. La terapia farmacologica non è comparabile all'ablazione, quest'ultima è infatti il trattamento risolutivo più efficace in assoluto. Ora disponiamo di un altro tipo di energia, quella a campi pulsati, più selettiva rispetto alle precedenti perché in grado di targettizzare le cellule miocardiche, con minor rischio di creare danni alle strutture adiacenti al cuore". Così Gaetano Senatore, direttore della Struttura complessa di Cardiologia dell'ospedale di Ciriè di Torino, intervenendo oggi a Milano alla presentazione, organizzata da Abbott, di Volt Pfa - Pulsed field ablation, un sistema all-in-one per la diagnosi, mappatura e ablazione con campo elettrico pulsato della fibrillazione atriale. "Questo sistema - spiega lo specialista - crea dei fori all'interno delle cellule, distruggendole, con un'efficacia sovrapponibile a quella degli altri sistemi ma con un profilo di sicurezza sicuramente migliore - Un altro aspetto importante di questa nuova fonte di energia" è che va a compensare, in parte, la problematica della disponibilità di sale operatorie perché ha "tempi di procedura molto più rapidi rispetto ai precedenti sistemi. Ciò significa che possiamo trattare più persone". I vantaggi si estendono anche al tipo di sedazione necessario per la procedura. "Questa nuova tecnologia Volt - illustra Senatore - non richiede un'anestesia generale, necessaria invece con gli altri tipi di energia. Si rende così la procedura anche più sicura, perché evita il rischio di anestesia generale". La fibrillazione atriale "è l'aritmia più frequente, colpisce infatti più di 50 milioni di persone nel mondo - precisa il cardiologo - In Italia si stima che possano esserne colpite oltre 100mila persone ogni anno. Inoltre, è molto frequente negli anziani: colpisce il 20% delle persone over 70 con un impatto davvero importante". Il ritmo disorganizzato dell'atrio "provoca 2 tipi di problemi - descrive Senatore - Un battito disorganizzato che impedisce la contrazione delle camere cardiache provoca la formazione di trombi all'interno di queste strutture, che possono dar luogo all'ictus, se non trattati. Anche la terapia anticoagulante, che viene fatta normalmente, non garantisce il rischio zero di ictus. Il secondo problema è che il battito irregolare, nel tempo, crea lo scompenso cardiaco. Le persone con fibrillazione atriale vedono un aumento della mortalità doppio rispetto alle altre per persone che soffrono di patologie simili".
(Adnkronos) - Si è conclusa la seconda edizione del Global Welfare Summit, che ha coinvolto 800 partecipanti in rappresentanza di istituzioni, imprese, fondi previdenziali e sanitari, esperti e attori del welfare italiano. La giornata, che in apertura ha visto la presentazione del rapporto annuale dell’Osservatorio Italian Welfare, ha rappresentato un momento di confronto strategico sulle sfide e le opportunità di un welfare capace di rispondere ai nuovi bisogni sociali, economici e demografici del Paese. In una giornata ricca di interventi e di contenuti di rilievo, le premiazioni hanno rappresentato un momento di ispirazione, mettendo in evidenza esperienze e modelli che possono essere condivisi e replicati per far crescere l’intero ecosistema di welfare. L’Osservatorio Italian Welfare ha conferito i riconoscimenti alle realtà che si sono distinte per la capacità di sviluppare iniziative innovative e inclusive, valorizzando esperienze contrattuali, territoriali e aziendali in grado di generare valore sociale, organizzativo e di comunità. L’edizione 2025 ha introdotto per la prima volta una sezione dedicata alle eccellenze contrattuali e territoriali, con l’obiettivo di valorizzare quei modelli collettivi che, a livello nazionale e locale, hanno saputo ampliare le tutele, sperimentare nuove soluzioni e generare ricadute concrete sui lavoratori e sulle comunità di riferimento. In questo quadro, l’Osservatorio Italian Welfare ha assegnato il riconoscimento a Cfmt, in qualità di ente bilaterale del terziario, per il progetto 'Welfare dei dirigenti del terziario' e per il ruolo pionieristico svolto nella gestione della prima piattaforma di welfare contrattuale dedicata ai dirigenti, capace di integrare prestazioni, servizi e strumenti innovativi in un modello organico e replicabile. Un premio è stato conferito anche a Sanifonds Trentino, per l’esperienza territoriale sviluppata in collaborazione con la Regione Trentino, che rappresenta un esempio avanzato di integrazione tra welfare sanitario pubblico e integrativo, con un approccio orientato alla prossimità, alla qualità delle prestazioni e alla co-progettazione istituzionale. Infine, è stata premiata Federmanager, per il contributo costante alla diffusione della cultura del welfare e alla costruzione di una maggiore consapevolezza, sia tra i dirigenti sia all’interno delle imprese. Attraverso progetti dedicati di educazione al welfare e iniziative di informazione, Federmanager ha promosso la conoscenza degli strumenti contrattuali e integrativi, contribuendo in modo significativo alla diffusione di pratiche virtuose e all’evoluzione del sistema. Per quanto riguarda le eccellenze aziendali, l’Osservatorio Italian Welfare ha valutato e individuato quelle realtà che, nell’ambito dei modelli di global welfare, si distinguono per aver sviluppato strategie e iniziative capaci di coniugare innovazione, sostenibilità sociale e attenzione concreta al benessere globale delle persone. Le aziende premiate rappresentano esempi virtuosi di come il welfare possa diventare leva strategica per la crescita organizzativa, la coesione interna e l’impatto sociale. Sono state premiate: Leonardo, per i programmi di educazione al welfare e di prevenzione (ha ritirato il premio Carla Serafini, Head of Welfare & Wellbeing); Reale Group, per il modello di benessere socio-sanitario a disposizione dei dipendenti (ha ritirato il premio Anna Gioannini, Corporate Wellbeing Director); Nestlè, per le soluzioni di welfare dedicate alla genitorialità e al benessere dei lavoratori (ha ritirato il premio Vincenzo Summo, Head of Talent Italy & Malta); Golden Goose, per le soluzioni innovative di wellbeing fisico e promozione di corretti stili di vita (ha ritirato il premio Claudia Catalano, Head of Engagement and Wellbeing); Istituto per il Credito Sportivo, per il modello di welfare virtuoso e la sua integrazione nei sistemi di rendicontazione Esg (ha ritirato il premio Anna Maria Di Paolo, Chief Financial Officer); M.T., per aver sviluppato un progetto di welfare che valorizza l’ascolto dei dipendenti e il coinvolgimento delle realtà territoriali (ha ritirato il premio Gianluca Marchetti, presidente). Infine, è stato assegnato il Premio Social Impact - Welfare Tech, dedicato alle realtà emergenti che sviluppano soluzioni tecnologiche e ad alto impatto sociale nell’ambito del welfare. Quest’anno il riconoscimento è stato conferito a Ybab, per la capacità di coniugare innovazione digitale e inclusione sociale. Il Global Welfare Summit 2025 ha confermato il suo ruolo di piattaforma nazionale di dialogo e condivisione, riunendo attori istituzionali, parti sociali, imprese e operatori per delineare insieme un welfare più integrato, sostenibile e vicino ai bisogni reali delle persone e dei territori.
(Adnkronos) - Mettere al centro la connessione tra attori diversi, ma complementari. Unire le forze e fare rete per creare sinergie tra grandi aziende, Pmi, startup, università, attori finanziari e istituzioni in un momento storico in cui la transizione energetica rappresenta una della sfide più complesse degli ultimi tempi. Se ne è parlato al centro ricerche Eni di San Donato Milanese all’evento ‘Eni Supply Chain Day - Connecting Energies’. Un incontro durante il quale è emerso un quadro positivo e incoraggiante: la filiera di Eni risulta solida e performante. (VIDEO) “Riteniamo che la filiera dell'energia sia solida e sempre al nostro fianco, anche quando intraprendiamo nuovi progetti - ha affermato durante i lavori Costantino Chessa, Head of procurement Eni - Nel tempo ha dimostrato di essere pronta a rispondere alle sfide del momento. Deve continuare ad essere competitiva e cogliere le opportunità legate alla trasformazione”. Dall’incontro è emerso un messaggio chiaro: solo lavorando insieme è possibile cogliere appieno le opportunità offerte dalla trasformazione in atto. In tal senso, attraverso il suo Head of procurement, Eni evidenzia la volontà di portare avanti “l’approccio di sistema inclusivo, continuando ad essere vicini alle imprese, in particolar modo alle Pmi”. Da una survey condotta sulla filiera è emerso il bisogno di supporto nello sviluppo di competenze e tecnologie, le dimensioni più impattate dalla transizione. L’azienda si impegna dunque a supportare le imprese della propria supply chain lungo tutte le dimensioni della competitività, orientando e accompagnandola nei percorsi di crescita, promuovendo alleanze e collaborazioni - per favorire uno sviluppo condiviso e sostenibile - e sviluppando strumenti concreti, con un’attenzione particolare alle Piccole e medie imprese. In questo contesto, sono stati già realizzati strumenti in ambito finanziario, come il Basket Bond e il reverse factoring, e operativo come l’Alleanza di sistema Open-es, che riunisce oltre 38mila imprese. Oggi Eni sta portando avanti anche il programma Energia di Filiera, “un'altra iniziativa a supporto delle imprese, soprattutto a quelle maggiormente impattate dalla transizione”, conclude Chessa.