ENTRA NEL NETWORK |
ENTRA NEL NETWORK |
(Adnkronos) - Ail - Associazione italiana contro leucemie, linfomi e mieloma rinnova la storica campagna dedicata alle Uova di Pasqua, con l’obiettivo di unire ciò che è divenuto un simbolo dell’Associazione, il racconto delle storie dei pazienti e l’impegno sociale di Ail. E lancia la nuova campagna di comunicazione integrata 'Un Uovo per la Vita' dedicata all’iniziativa Uova di Pasqua, affidata a Lateral, Studio di Branding & Comunicazione guidato da Federica Bello e Francesco Fallisi, con la direzione creativa di Francesco Fallisi e Simona Angioni. L’iniziativa 'Uova di Pasqua Ail', in programma nei giorni 4, 5 e 6 aprile in tutta Italia, storico appuntamento con la solidarietà promosso dall’Associazione che da oltre 55 anni è al fianco dei pazienti ematologici e delle loro famiglie, viene realizzata da 32 anni grazie al contributo di migliaia di volontari e all’opera delle sue 83 sezioni Ail provinciali. La manifestazione ha permesso in tanti anni di sostenere e mettere in campo importanti progetti di Ricerca Scientifica e Assistenza e ha contribuito a far conoscere i rilevanti progressi e i risultati ottenuti nel trattamento dei tumori del sangue. La campagna, che si articola su più media, ha la sua massima espressione nello storytelling dello spot video. Un film che attraverso una serie di ritratti emozionanti mostra il valore solidale che simboleggia l’Uovo di Pasqua Ail. Il momento più toccante si manifesta nel ritratto finale, che ritrae una paziente ematologica, sottolineando il significato profondo rappresentato dalla scelta di un Uovo di Pasqua Ail. "Per chi affronta un tumore del sangue, quest’uovo non è solo un simbolo pasquale, ma rappresenta la speranza e un futuro oltre la malattia" afferma Rita Smoljko, Responsabile Comunicazione Ail. "Attraverso questa campagna - spiega Daniele Scarpaleggia, coordinatore del progetto - vogliamo trasmettere un messaggio di solidarietà e di vicinanza ai pazienti e alle loro famiglie. L’Uovo di Pasqua Ail è un piccolo grande gesto che può fare la differenza per chi sta affrontando un momento difficile". Ail - ricorda una nota - da oltre 55 anni mette al primo posto il paziente con tumore del sangue e il sostegno alla ricerca scientifica. I risultati negli studi scientifici e le terapie innovative sempre più efficaci e mirate, hanno determinato grandi miglioramenti nella diagnosi e nella cura dei pazienti ematologici, adulti e bambini.
(Adnkronos) - È Alice Musso, bartender del Drink Kong e Nite Kong di Roma, la vincitrice della Finale Italia di The Vero Bartender, la competizione internazionale promossa da Amaro Montenegro che quest’anno festeggia il 140° anniversario del brand. Con il suo cocktail all’avanguardia Chronosphere, un 'Viaggio nel tempo in un bicchiere' - perfetta sintesi di “2165. Shaping The Future”, il tema della 7a edizione della gara che si è chiusa ieri a Milano - ha battuto gli altri 7 finalisti selezionati da Nord a Sud del Paese, guadagnandosi l’accesso alla Finale Global della competition in rappresentanza dell’Italia. Per il secondo anno consecutivo, quindi, la vittoria va a una realtà laziale. “Quest’anno, con il tema scelto per The Vero Bartender, abbiamo deciso di celebrare i 140 anni del brand. Siamo molto soddisfatti delle proposte ricevute dai bartender, che si sono distinte per innovazione ed alta qualità, confermando un livello di competizione negli anni in continua crescita”, spiega Alessandro Soleschi, Group Director of Marketing Spirits di Gruppo Montenegro. A fare da fil rouge di The Vero Bartender, quindi, la grande versatilità di Amaro Montenegro nella miscelazione, ma quest’anno con un occhio al futuro. I partecipanti infatti sono stati invitati a proiettarsi 140 anni avanti nel tempo, sfidandosi nella creazione di cocktail all’avanguardia a base di Amaro Montenegro con tecniche, preparazione e forme nuove e insospettabili. C’è chi ha interrogato l’Ai e chi si è immaginato un futuro sostenibile realizzando un bicchiere biodegradabile, in cera vegetale e d’api, o addirittura commestibile. Anche nella presentazione del drink si è dato spazio all’avanguardia: si va dal cyber cocktail ai drink marziani. Ma a conquistare la prestigiosa giuria - composta da Rudi Carraro (Global Brand Ambassador Amaro Montenegro), Luca Bruni (vincitore dell’edizione passata The Vero Bartender), Fabio Bacchi (Fondatore Bar Tales Magazine e Roma Bar Show) e Edoardo Nono (proprietario del Rita & Cocktail’s e del Rita’s Tiki Room di Milano) - è stata Alice Musso (bartender del Drink Kong e Nite Kong di Roma), che ora è pronta a portare alto il nome della nostra nazione nella Finale Global di Bologna (9 aprile) per sfidare i migliori bartender provenienti da altri 8 nazioni (Australia, Canada, Cina, Emirati Arabi, Messico, Regno Unito, Spagna e USA) e provare ad aggiudicarsi il titolo di miglior talento della miscelazione internazionale. Tra le finaliste di The Vero Bartender Italia, Alice Musso nasce a Velletri nel 1995. Lavora come cameriera prima di trasferirsi a Roma per lavorare in noti locali capitolini fino ad approdare a Drink Kong e Nite Kong di Patrick Pistolesi. Partecipa a The Vero Bartender con il cocktail Chronosphere, un ‘Viaggio nel tempo in un bicchiere’. Alla base del drink l’idea di un futuro sempre più influenzato dal trend low alcol, con prodotti bio e attenzione alle calorie, ma anche dall’attenzione verso la salvaguardia dell’ambiente con il cambiamento climatico che determina lo sviluppo di nuove coltivazioni nel nostro territorio, dapprima appartenenti ad altri eco-climi. Parliamo, per esempio, di una pianta tropicale già entrata a far parte delle coltivazioni mediterranee, il mango, che giocando con l’immaginazione sarà a km 0 tra 140 anni. Oppure del cocco, in questo caso, accostato allo sherry, un vino liquoroso spagnolo, che ha sempre fatto parte della storia della mixology. Da qui nasce Chronosphere, un cocktail con basso contenuto zuccherino e un volume alcolico di 11%, dove Amaro Montenegro si unisce a Coconut Sherry e Cordial Mango con bubbles di ghiaccio.
(Adnkronos) - "Dai 2,2 miliardi di metri cubi che vengono consumati oggi a livello mondiale si arriverà ad un consumo di 3,2 miliardi di metri cubi e in questo giocherà una chiave sempre più importante il riciclo, quindi dobbiamo essere bravi a cercare di sostituire ove possibile materiale di legno vergine con materiale riciclato". A dirlo Massimiliano Bedogna, presidente di Conlegno, che ha aperto i lavori degli stati generali delle aziende attive nella riparazione, riutilizzo e gestione dei pallet a Gattatico di Reggio Emilia. "Nel cospetto europeo siamo tra i sistemi più più evoluti, abbiamo un consorzio come Rilegno che ha una raccolta capillare molto importante del fine vita dell'imballaggio in legno e abbiamo anche delle industrie che trasformano per quanto riguarda l'imballaggio il fine vita del legno da imballaggio in prodotti riciclati, quindi io direi che la strada è tracciata; ovviamente non è sufficiente però dobbiamo spingere affinché si trovi sempre di più un compromesso tra l'economia e la sostenibilità affinché entrambe possano giocare un ruolo determinante per il futuro del nostro paese", ha concluso Bedogna