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(Adnkronos) - Inizio sfortunato per la campionessa azzurra dello sci Sofia Goggia che a Soelden, dove ha preso il via la Coppa del mondo di sci, in vista delle Olimpiadi di Milano Cortina, è caduta nel gigante femminile. Goggia partita con il pettorale numero 16, con Federica Brignone ad incitarla al traguardo, è arrivata lunga su un paletto e lo ha inforcato con il braccio cadendo, senza conseguenze, dopo 49 secondi di gara. L'azzurra era in linea con le prime dieci (11a al secondo intermedio con 46 centesimi di ritardo), prima di uscire. Il muro del Rettenbach, ancora una volta, ha scremato il gruppo delle migliori, nella prima gara stagionale di Coppa del mondo, premiando l’austriaca Julia Scheib, 27enne già terza lo scorso anno a Soelden, e quest’anno nettamente prima al termine della prima manche, unica atleta a scendere sotto il limite cronometrico del minuto e 8 secondi. Con il tempo di 1’07″80, la Scheib ha staccato di 1″28 l’americana Paula Moltzan, di 1″32 la croata Zrinka Ljutic, di 1″34 Lara Colturi. A tiro di podio anche Lara Gut-Behrami a 1″54 e Mikaela Shiffrin a 1″69. Per quanto riguarda Goggia, aveva dei parziali che avrebbero potuto farla entrare fra le prime 15, ma l’appuntamento deve essere rimandato. Si inserisce invece al 19/o posto a 2″91 dalla Scheib, Asja Zenere, pur pagando qualcosa alla pista che presenta una visibilità scarsa e molto vento. Fuori invece Lara Della Mea, che ha perso uno si in un sobbalzo all’inizio del muro. Giorgia Collomb ha accusato oltre 5 secondi di ritardo nella manche, perdendo la qualificazione alla seconda.
(Adnkronos) - Per rispondere alla sfida più welfare meno burocrazia, nasce preMio, una carta digitale nominativa e non ricaricabile sviluppata da 3i4iM, progettata per semplificare l’erogazione dei benefit aziendali nel rispetto delle regole previste dalla normativa. La carta funziona come un voucher elettronico dedicato al welfare aziendale. A differenza di una normale carta di debito, può essere utilizzata esclusivamente per le categorie di spesa previste dal Piano Welfare dalle aziende e ammesse dalla normativa vigente in materia. È nominativa fin dalla generazione, tracciabile e conforme ai requisiti fiscali. Non richiede piattaforme dedicate né procedure di installazione: può essere inviata via e-mail, aggiunta al wallet del telefono e utilizzata come una normale carta di pagamento, ma con limiti di spesa predefiniti e verificabili. Il rallentamento della digitalizzazione nelle pmi rende strumenti di questo tipo particolarmente rilevanti: permettono di introdurre il digitale nel welfare senza caricare le imprese di burocrazia o costi informatici aggiuntivi. Allo stesso tempo, in un contesto in cui le aziende con welfare evoluto registrano in media un +46,5% di crescita del fatturato, soluzioni accessibili e conformi consentono anche alle micro e piccole imprese di partecipare a un sistema che fino a poco tempo fa sembrava riservato solo alle realtà più grandi. “Il nostro obiettivo è sempre stato quello di riuscire a fornire uno strumento capace di motivare i collaboratori e allo stesso tempo ottimizzare i costi aziendali, perché crediamo che il riconoscimento sia un investimento nel valore umano e non un costo aziendale“, spiega Massimiliano Marcantonio, founder di 3i4iM. “Abbiamo democratizzato i benefit aziendali, rendendoli finalmente accessibili a tutti. Non solo ai dipendenti delle grandi aziende strutturate, ma anche a chi lavora in realtà più piccole o in contesti dove i benefit non vengono erogati. Con Carta preMio abbiamo superato i limiti delle piattaforme tradizionali, spesso complesse, obsolete e poco inclusive”, conclude l’ingegnere Maria Mostola, ceo di 3i4iM. I numeri raccontano un Paese che ha imparato a prendersi cura delle persone, ma non ancora a semplificare i processi. Tra fogli excel, portali complicati e regole da interpretare, il welfare rischia di perdere la sua funzione più semplice: migliorare la vita dei cittadini. Strumenti come preMio mostrano che innovare non significa solamente aggiungere tecnologia, ma anche togliere attrito. Il futuro del welfare, più che nelle piattaforme, si giocherà nella tasca: dove il digitale diventa gesto e la burocrazia si riduce a un click controllato.
(Adnkronos) - "Sono fiducioso che ci sia una reale e consistente inversione di tendenza o quantomeno un incremento di attenzione da parte dei nostri governanti sul tema dei rischi naturali, ambientali ed antropici ed in particolare sul cosiddetto dissesto idrogeologico". Così Domenico Calcaterra, responsabile scientifico Fondazione Return (collegamento), intervenendo all’appuntamento Adnkronos Q&A, 'Sostenibilità al bivio', questa mattina al Palazzo dell’Informazione a Roma. "La nostra fondazione è un ecosistema che da tre anni si occupa in maniera continuativa, nell'ambito delle misure finanziate dal Pnrr, di rischi - spiega - Partiamo dalla trattazione delle singole tipologie di pericolosità, gli esempi sono quelli classici per il nostro paese che purtroppo risente degli effetti della quasi totalità delle pericolosità naturali ed antropiche, pensiamo a frane, alluvioni, terremoti, eruzioni, il degrado ambientale nelle sue varie forme, ad esempio l'inquinamento, per creare dei modelli, tenendo ben presente quanto sta accadendo sotto i nostri occhi e quello che potrebbe nei prossimi anni e nei prossimi decenni accadere in termini di cambiamento climatico". "Il nostro obiettivo è quello di fornire al Paese degli strumenti che, aggiornati allo stato dell'arte, possano servire a migliorare la gestione dei rischi intervenendo con delle soluzioni più adeguate, più efficaci", conclude.