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(Adnkronos) - Dieci anni fa Illy caffè ha lanciato l'Ernesto Illy International Coffee Award per promuovere e premiare la qualità. Nel corso di questo decennio, la crisi che investe il settore è diventata sistemica: la convergenza di eventi meteorologici estremi nei principali Paesi d'origine, la volatilità dei mercati e delle valute e la crescita dei costi lungo la filiera hanno spinto i prezzi del caffè ai massimi storici e aumentato la fragilità delle comunità di coltivatori. A metà del percorso, l'adozione dell'agricoltura rigenerativa ha tuttavia permesso di ottenere risultati tangibili: minore impatto ambientale, maggiore capacità produttiva e un ulteriore salto di qualità in tazza. Da pionieri del direct sourcing, illy caffè lavora mano nella mano con i coltivatori, riconoscendo la qualità sostenibile e trasferendo conoscenza attraverso l’Università del Caffè. Questo modello ha accelerato l'adozione di pratiche rigenerative e ha reso misurabili sul campo i benefici in termini di resilienza e qualità. Presso la sede Fao di Roma, durante la tavola rotonda dell’edizione 2025 del premio, gli esperti hanno condiviso la necessità di estendere questo modello a tutta la caffeicoltura, affiancando agli approcci agronomici investimenti mirati e tecnologie in grado di accelerarne l’adozione, in particolare l’intelligenza artificiale per analisi di idoneità climatica, sistemi di allerta e supporto decisionale in campo. Intitolato 'A decade of change: the coffee industry on the path to sustainable quality', il panel è stato moderato da Andrea Cabrini, Managing Director, Class CNBC e ha riunito Andrea Illy, Chairman, illycaffè; Co-Chair, Regenerative Society Foundation, Vanusia Nogueira, Executive Director, International Coffee Organization, Carlos Santana, Commercial Director, EISA – Ecom Group, Michele Arias, Sustainability Manager, UNEX Guatemala S.A. – Itochu Group, José Ernesto Borja Papini, Ceo, J.J. Borja Nathan S.A., El Salvador e Paolo Rubano, President, Agorai Foundation. "Con il lancio dell'Ernesto Illy International Coffee Award, dieci anni fa, abbiamo ulteriormente rafforzato il nostro percorso di miglioramento della qualità. L'esperienza di questi anni ci ha insegnato come adattare la coltivazione al clima e mitigare l’impatto ambientale. Questo percorso ci ha insegnato che resilienza e qualità crescono di pari passo, e ci ha dato l'opportunità di raccontare ai consumatori il mondo che si cela dentro ognuna delle 10 milioni di tazzine Illy che vengono bevute ogni giorno", dichiara Andrea Illy. "Il caffè tocca la vita di miliardi di persone, eppure la sua catena del valore resta esposta a choc climatici, volatilità dei prezzi e squilibri del commercio internazionale, rischi che gravano soprattutto su milioni di piccoli produttori. L'Italia è fermamente impegnata a costruire un'economia del caffè più inclusiva e resiliente, in cui l'eccellenza della qualità sostenibile vada di pari passo con una stretta collaborazione con i coltivatori. In questo spirito, celebriamo l'Ernesto Illy International Coffee Award come punto di riferimento per la produzione sostenibile e, insieme alla Fao e ad altre agenzie specializzate, dobbiamo promuovere e sostenere lo sviluppo di modelli di produzione e consumo più equi e resilienti, includendo il sostegno alla produzione sostenibile attraverso approcci agroecologici e altre soluzioni innovative, il commercio equo e la mitigazione degli impatti ambientali", sostiene Bruno Archi, Rappresentante Permanente d'Italia presso le Nazioni Unite a Roma in apertura dei lavori. “Il caffè è una bevanda esperienziale, legata a tradizioni e rituali. Per questo motivo, è nostro dovere adottare tutte le misure necessarie a proteggere le nostre piantagioni dalle avversità climatiche che stanno affrontando. Lo dobbiamo a chi ci ha preceduto, e lo dobbiamo alle piantagioni, che meritano un futuro. Con piacere, stiamo notando che molto consumatori di caffè sono giovani, cosa che ancora di più ci spinge a fare i conti con una generazione che è più consapevole e richiede sostenibilità nella tazzina. Queste nuove generazioni le si trovano anche tra i coltivatori, e li vediamo fare ricorso in modo crescente a tecnologie nuove e molto utili come l’intelligenza artificiale", commenta Vanusia Nogueira. Nel corso dell’evento sono stati annunciati i vincitori per ciascuna delle nove origini che compongono la miscela Illy; il 'Best of the Best' sarà svelato durante il Gala serale. Il 5 novembre, tutti i 27 finalisti sono stati ricevuti in Udienza Generale in Vaticano. L’Ernesto Illy International Coffee Award è il riconoscimento annuale con cui Illy caffè celebra i migliori caffè, coltivati in modo sostenibile, provenienti dalle origini che compongono la sua miscela unica. Nato nel 2016 come evoluzione globale del Prêmio Ernesto Illy de Qualidade do Café para Espresso, Eiica premia i produttori che eccellono nella qualità sostenibile e nella collaborazione. Una giuria internazionale indipendente seleziona il 'Best of the Best' tra 27 lotti finalisti provenienti dai nove Paesi della miscela: Brasile, Costa Rica, Etiopia, El Salvador, Guatemala, Honduras, India, Nicaragua e Rwanda. Una giuria di consumatori assegna, inoltre, il 'Coffee Lovers Choice'.
(Adnkronos) - "Dal 9 ottobre sono entrate in vigore nuove regole sui bonifici istantanei in Europa. Queste obbligano le banche a offrire il servizio gratuitamente, a costi non superiori a quelli dei bonifici ordinari, e a implementare la verifica del beneficiario (verification of payee - VoP). Questo sistema controlla la corrispondenza tra il nome del beneficiario e l'Iban, riducendo i rischi di frodi ed errori, anche se il cliente può decidere di procedere pure in caso di discrepanze. Le nuove regole riducono notevolmente i rischi nel processo di condivisione dei bonifici, ma sarebbe un errore abbassare la guardia e pensare che le problematiche siano destinate a scomparire in breve tempo. Come in Sis Id abbiamo individuato che le frodi possono essere supportate a loro volta da un utilizzo criminoso dell’Intelligenza artificiale". E' quanto dice di Anna Ongaro, country manager per l’Italia di Sis Id. "Mentre il volume complessivo delle frodi continua a crescere - spiega - i metodi operativi cambiano volto: furto d’identità, deepfake vocali, falsificazione di Iban, phishing mirato. In questo contesto, da alcuni anni le istituzioni finanziarie investono massicciamente nell’Intelligenza artificiale. Oggi, quasi nove operatori finanziari su dieci utilizzano modelli capaci di rilevare anomalie, valutare i rischi o analizzare il comportamento delle transazioni. Il risultato: costi di trattamento dimezzati e una capacità di rilevamento che può raggiungere il 95%". "Ma con l’avanzare della tecnologia - avverte - il fronte si sposta. I truffatori usano gli stessi strumenti: l’Ia generativa per creare falsi ordini di bonifico, sintesi vocale per imitare dirigenti, falsificazione di documenti in pochi secondi. Secondo i dati del Boston consulting group, solo il 25% delle banche si dichiara pronta a integrare in modo sicuro modelli generativi e agentivi nei propri sistemi di protezione. In altre parole, la battaglia non riguarda più l’adozione dell’Ia, ma la qualità della sua gestione: supervisionare, spiegare, controllare. E' questa la sfida per fare conto su un’Ia affidabile". "Per conciliare efficacia e riservatezza - fa notare - si impone una soluzione: il 'federated learning’'. L'apprendimento federato è un metodo di machine learning decentralizzato e collaborativo che permette di addestrare un modello senza che i dati privati vengano trasferiti da dispositivi locali a un server centrale. Il principio è semplice ma efficace: ogni attore – banca, impresa, fintech – addestra localmente un modello di Ia sui propri dati. Invece di centralizzare i file, si condividono solo i parametri aggiornati. Questi contributi vengono poi aggregati per produrre un modello globale, più robusto, senza che i dati sensibili lascino mai il loro ambiente d’origine". "Perché questo approccio convince? Perché rispetta la sovranità dei dati e il Gdpr; inoltre, rileva schemi di frode trasversali che nessun attore vedrebbe da solo; infine, migliora la precisione del 20% in media senza scambio di dati grezzi. L’idea richiama, in un certo senso, le logiche comunitarie già note nella cybersicurezza: più aziende condividono gli allarmi per rafforzare la difesa collettiva. Applicata al settore finanziario, questa intelligenza distribuita apre la strada a una cooperazione antifrode di nuova generazione, capace di evolversi al ritmo delle minacce", prosegue. "Le imprese - osserva - spesso prime vittime, individuano segnali deboli nei pagamenti o nelle catene di fornitura. Le banche, dal canto loro, dispongono di una visione d’insieme dei flussi e di strumenti di rilevamento in tempo reale. Eppure, questi due mondi condividono ancora troppo poche informazioni. Creando basi di allerta condivise e protocolli comuni di segnalazione, potrebbero anticipare meglio gli attacchi e limitarne la diffusione. Esistono già iniziative pionieristiche. L’alleanza tra Nasdaq Verafin e Biocatch copre 2.600 istituzioni finanziarie e oltre 10.000 miliardi di dollari in attivi, mentre Mastercard decision intelligence ha triplicato l’efficacia del rilevamento riducendo i falsi positivi del 22%. Ma questi progressi restano spesso isolati. Per diventare la norma, devono essere inseriti in un quadro comune, sostenuto e riconosciuto dai regolatori". "L’Europa - ricorda - ha già posto le basi di questo terzo pilastro: quello della regolamentazione di fiducia. Tre testi costituiscono oggi il fondamento di questo approccio: il Gdpr, garante della protezione dei dati; il regolamento Dora, che impone una maggiore resilienza digitale alle istituzioni finanziarie; infine, l’Ai Act, il Regolamento sull'Intelligenza Artificiale dell'Unione Europea che regolamenta l’uso etico dell’Ia. Queste regole non sono ostacoli: offrono, al contrario, una base comune di cooperazione. Favorendo la trasparenza e la tracciabilità dei modelli, permettono a banche e imprese di collaborare sotto supervisione pubblica, in un clima di fiducia giuridica". "In Francia, la verifica automatizzata dei beneficiari dei bonifici (Vop o Verification of payee), promossa dai regolatori, illustra questa convergenza tra innovazione e sicurezza. Essa mira a stimolare e obbligare la comunicazione e la collaborazione tra i diversi organismi di pagamento, ma anche con i loro clienti aziendali. L’obiettivo è arrivare a un insieme di dati ‘’sani’’ e quindi a flussi di pagamento sicuri. Domani, una rete europea di segnalazione automatizzata potrebbe proseguire questa dinamica: una piattaforma comune, sotto controllo delle autorità, per collegare i segnali di frode rilevati in ciascun paese membro", continua. "Per essere efficace - sottolinea - il contrasto alla frode deve basarsi su un triangolo di fiducia: in primo luogo, le imprese, principali sentinelle’; poi le banche, custodi dei flussi; infine, le autorità pubbliche, garanti del quadro e della neutralità. L'apprendimento federato, associato a un quadro normativo rigoroso, dimostra che è possibile coniugare innovazione, riservatezza e solidarietà tecnologica. Di fronte a frodi ormai potenziate, solo una risposta collettiva - tecnologica, umana e istituzionale - permetterà di preservare la fiducia, quel fattore invisibile senza il quale nessuna economia può reggere".
(Adnkronos) - “L’economia circolare non è solo uno slogan, ma una realtà già operativa in diversi settori”. Lo ha dichiarato Vinicio Vigilante, amministratore delegato del Gse, intervenendo a Ecomondo 2025. “Abbiamo esempi concreti - ha spiegato - come il biometano e la gestione dei pannelli fotovoltaici a fine vita, dove la normativa facilita gli investimenti e la creazione di una filiera. Siamo a buon punto e i prossimi passi riguarderanno anche il nuovo meccanismo dei certificati bianchi, che premierà le logiche dell’economia circolare”. Vigilante ha poi sottolineato il ruolo dei cittadini nella transizione energetica: “La transizione riguarda tutti, non solo le imprese. Serve più consapevolezza, ma il Gse sta lavorando per diffondere conoscenza e mostrare le opportunità di investimento sostenibile, che permettono di ridurre la bolletta e allo stesso tempo tutelare l’ambiente”.