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(Adnkronos) - Dal taglio del canone Rai alle possibile riapertura della rottamazione Quater fino alla alla riduzione dello stock dei crediti fiscali inesigibili. Sono queste, a quanto apprende l'Adnkronos, alcune misure proposte in alcuni emendamenti al decreto fiscale, collegato alla manovra in esame in commissione Bilancio al Senato. In tutto sono 382 i progetti di modifica depositati dalle forze politiche. Le inammissibilità saranno comunicate il 12 novembre con l'obiettivo di approvare il decreto in prima lettura al Senato e convertirlo in legge entro il 18 dicembre. Contestualmente alla Camera è in corso l'iter della manovra. La Lega ha annunciato un emendamento per riportare il canone Rai a 70 euro dai 90 euro, reintrodotti con la legge di Bilancio. Un altro emendamento, annunciato dal presidente della commissione Finanze Massimo Garavaglia, punta a recuperare parte del magazzino di crediti inesigibili da 1.247 miliardi di euro, appartenenti a soggetti falliti o deceduti. L'ipotesi iniziale (ma bisognerà vedere la versione finale dell'emendamento) sarebbe quella di riproporre la cartolarizzazione dei crediti da affidare a un soggetto pubblico. Un decreto ministeriale, firmato dal ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti, ha istituito intanto una commissione ad hoc, chiamata a titolo gratuito a definire gli indirizzi per cancellare i vecchi crediti non riscossi. Altre ipotesi sul fronte fiscale allo studio prevedono la riapertura dei termini della rottamazione Quater che finora interessa i carichi, affidati alla riscossione entro il 30 giugno 2022. Si tratterebbe di una sanatoria de facto per chi non è riuscito a onorare il pagamento di tutte le rate che eventualmente potrebbe trovare spazio tra gli emendamenti del dl fiscale o alla manovra. C'è attesa, infine, per una possibile riapertura dei termini per aderire al concordato preventivo, scaduti il 31 ottobre scorso con un incasso di circa 1,3 miliardi di euro. La scadenza potrebbe essere prorogata al 15 dicembre con un decreto ad hoc. Il mancato taglio del canone Rai, denuncia il Codacons, costerebbe alle famiglie italiane tra i 420 e i 430 milioni di euro nel 2025. Il canone di abbonamento alla televisione, ricorda l'associazione in una nota, è dovuto da chiunque abbia un apparecchio televisivo, e dal 2016 è stata introdotta la presunzione di detenzione dello stesso apparecchio nel caso in cui esista un’utenza per la fornitura di energia elettrica nel luogo in cui una persona ha la propria residenza anagrafica. I titolari di utenza elettrica per uso domestico residenziale sono, quindi, tenuti al pagamento del canone mediante addebito nella fattura della luce, spiega il Codacons. Prima dello sconto da 90 a 70 euro, il canone Rai generava introiti per circa 1,9 miliardi di euro annui: questo significa che, in caso di mancata proroga del taglio, le famiglie italiane a partire dal 2025 dovranno mettere in conto una maggiore spesa complessiva tra i 420 e i 430 milioni annui a titolo di canone. “Riteniamo tuttavia che i tempi siano oramai maturi per procedere ad una abolizione totale del canone Rai, considerato il nuovo scenario del mercato televisivo italiano e la possibilità per la Rai di concorrere ad armi pari con le altre reti attraverso la raccolta pubblicitaria”, conclude il presidente, Carlo Rienzi.
(Adnkronos) - Nell’ambito di Ecomondo, fiera internazionale dedicata alla sostenibilità, Assoimballaggi di FederlegnoArredo porta al centro del dibattito uno dei temi più rilevanti per il settore degli imballaggi: l’analisi del ciclo di vita (Life Cycle Assessment, LCA) dei prodotti. In particolare, durante il convegno 'Imballaggi in legno e sughero tra tradizione e innovazione: dalla materia prima alla riciclabilità e compostabilità' è stato presentato lo 'Studio LCA sugli imballaggi industriali in legno e casse pieghevoli', una ricerca pionieristica per il comparto. Condotto dall’Università di Firenze per conto di AssoImballaggi, si tratta di uno strumento fondamentale per conoscere quali sono gli impatti generati da un singolo prodotto lungo l’intero ciclo di vita, e fornisce dati cruciali per comprendere gli ambiti in cui intervenire per migliorare le performance complessive lungo tutta la filiera. “Il settore degli imballaggi in legno si pone come punto di riferimento per lo sviluppo sostenibile, dimostrando che l’uso responsabile delle risorse naturali può portare a soluzioni con un impatto ambientale ridotto” sottolinea Andrea Attilio Gava, presidente di Assoimballaggi. "Le nostre aziende sapranno rispondere alle nuove esigenze del mercato migliorando i già ottimi impatti complessivi dei prodotti, ponendosi quindi come partner in grado di aiutare l’intera filiera nel raggiungimento degli obiettivi di sviluppo sostenibili, fissati dalle direttive UE e dagli accordi internazionali. Una sfida che ci sentiamo pronti a cogliere che potrà far crescere e qualificare tutto il nostro settore, garantendo al mercato degli imballaggi in legno un ruolo primario, in un’ottica di logistica sostenibile”, spiega ancora. Gli imballaggi industriali in legno oggetto dello studio sono un prodotto strategico per la logistica italiana e vengono utilizzati per trasportare in modo sicuro merci di qualsiasi dimensione. Progettati su misura, rappresentano un prodotto unico nel suo genere, i cui benefici ricadono su produttori, rivenditori e consumatori. Lo studio mette in evidenza che l’intero ciclo di vita di un imballaggio industriale, calcolato con il metodo “cradle to grave” (dalla culla alla tomba), è in grado di assorbire più CO2 di quanta ne emetta, avendo quindi complessivamente un impatto positivo. Assolta la loro funzione di trasporto, possono essere facilmente riciclati per produrre altri prodotti a base legnosa, come ad esempio i pannelli per i mobili, mantenendo stoccata la CO2. “Assoimballaggi è una delle prime associazioni in Europa ad aver condotto uno studio di tale portata. La sostenibilità è una delle nostre priorità ed il nostro impegno è rivolto a supportare gli associati nel raggiungimento dei loro obiettivi di sostenibilità. Da questo punto di vista gli studi LCA sono uno strumento fondamentale per comprendere gli impatti ambientali dei prodotti come punto di partenza per definire efficaci strategie di miglioramento” conclude Gava. “Allo stesso tempo, siamo consapevoli del ruolo cruciale che svolgiamo nelle filiere in cui operiamo, e vogliamo umilmente sottolineare il valore che portiamo al mercato: i prodotti che progettiamo e fabbrichiamo ogni giorno, con l’aiuto dei nostri preziosi collaboratori, sono strumenti essenziali per tutto il settore manifatturiero italiano e non solo”. Il convegno ha anche offerto un’analisi approfondita della filiera dell’imballaggio, dalla gestione sostenibile delle foreste alla riciclabilità del prodotto finale. Per quanto riguarda la gestione delle foreste, un aspetto strettamente correlato allo studio LCA riguarda gli impatti dei trasporti per l'approvvigionamento delle materie prime, oggi prevalentemente importati da altri paesi UE o extra UE. Una delle sfide importanti in questo ambito è riuscire a sviluppare delle filiere forestali nazionali, consapevoli che queste possono portare ad importanti benefici sia in termini ambientali, con la riduzione degli impatti dei trasporti, ma anche sociali ed economici. Proprio in questo ambito sta lavorando FederlegnoArredo, essendo uno dei soci fondatori del Cluster Italia Foresta Legno, che si pone l'obiettivo di supportare progetti che promuovano filiere forestali corte. Inoltre Assoimballaggi si sta occupando anche di affrontare alcuni paradossi legati alla compostabilità: il legno viene utilizzato dagli impianti di compostaggio come innesco per avviare il processo di compost, ma non risulta conforme allo standard europeo di riferimento EN13432 a causa dei tempi di decomposizione più lunghi. In questo periodo è in discussione l’aggiornamento dello standard europeo, e Assoimballaggi ha chiesto una modifica per correggere questa distorsione. Il legno, infatti, è un materiale biodegradabile e compostabile. La filiera del legno-arredo è un esempio virtuoso di economia circolare: gli imballaggi in legno, (pallet, casse, cassette, ecc), una volta terminato il proprio ciclo di utilizzo, subiscono un processo per cui divengono componenti di pannelli in legno che, a loro volta, serviranno a costituire arredo. FederlegnoArredo ha lavorato molto con le associazioni europee di categoria per salvaguardare il riconoscimento positivo di tale processo, messo a rischio dalla definizione inizialmente fornita dalla bozza del testo del Regolamento Europeo Imballaggi. A tutela di un sistema integrato e virtuoso, il materiale che può essere reimmesso nella filiera a seguito del processo di riciclo - anche per finalità differenti dall’imballaggio da cui deriva - è stato definito dall’Unione Europea “riciclo di alta qualità”. Un risultato che consente di preservare la sostenibilità degli imballaggi in legno, comprese cassette in legno e imballaggi industriali, riaffermando che la qualità del riciclo sia legata non al mantenimento del medesimo utilizzo ma al beneficio ambientale che genera. Il comparto imballaggi fattura circa 2,5 miliardi di euro, come attestano i dati del Centro Studi FederlegnoArredo, è composto da circa 2 mila aziende e occupa circa 17mila addetti.
(Adnkronos) - Numeri record per la 27esima edizione di Ecomondo, la manifestazione internazionale sulla transizione green e sulla circular economy organizzata da Italian Exhibition Group, al via oggi nella Fiera di Rimini, fino all’8 novembre. Presenti oltre 1.600 brand espositori, buyer da oltre 100 paesi, 72 organizzazioni, istituzioni e associazioni di settore a livello globale. Una superficie espositiva ampliata con due nuovi padiglioni per accogliere la domanda di presenza da parte di aziende e organizzazioni, che si incontreranno anche nell’ambito di un articolato programma di oltre 200 incontri e convegni. Un totale di 166mila metri quadrati di spazio espositivo, raggiunti grazie anche ai due nuovi padiglioni per 8.300 metri quadrati realizzati a tempo di record per rispondere alle richieste.