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(Adnkronos) - "A Marco e a tutti gli eroi silenziosi in divisa, va la gratitudine del Governo e dell’Italia. Grazie per esserci sempre". Lo scrive sui social la premier Giorgia Meloni ripostando il testo con cui la Polizia di Stato rende noto il gesto di un agente delle volanti di Agrigento. "Marco, poliziotto delle Volanti di Agrigento, libero dal servizio, stava tornando a casa ed è stato fermato da un ragazzo che chiedeva aiuto - si legge nel post - Il giovane era alla disperata ricerca del fratello 22enne, che si era allontanato da casa manifestando intenti suicidi, e aveva trovato la sua auto nei pressi di un cavalcavia. A poca distanza da lì Marco ha notato la figura di un giovane che aveva scavalcato il guard rail e che si era avvicinato pericolosamente al parapetto della strada sopraelevata. Dopo essersi avvicinato ha cominciato con cautela a parlare con lui, scoprendo che si trattava proprio della persona ricercata dai familiari e che, dopo una fortissima delusione d’amore, voleva farla finita. Con tempismo, approfittando della distrazione del ragazzo e con il supporto di una pattuglia dei carabinieri, Marco è riuscito ad afferrarlo e a portarlo in salvo per poi affidarlo al personale sanitario''.
(Adnkronos) - Giuseppe Conte, manager delle risorse umane, nel suo libro 'In difesa dello smart working' (edito da Castelvecchi) affronta le sfide e le opportunità legate al lavoro flessibile. Con un’esperienza consolidata nel management pubblico, Conte esplora l'importanza di conciliare l'impiego con la vita privata, sottolineando la necessità di una nuova cultura aziendale. "Con l’autorità si può chiedere il rispetto delle regole, ma non si può imporre un cambiamento culturale", afferma Conte. Il suo approccio propone che motivare le persone non è questione di premi o punizioni, ma di ispirarle a trovare gratificazione nel loro lavoro. Lo smart working diventa così un potente strumento di fiducia, responsabilità e crescita reciproca. In un contesto in continua evoluzione, il trattenere i talenti è essenziale. Lo smart working, promuovendo una leadership orizzontale e un paradigma di collaborazione, risponde a questa sfida, mettendo le persone al centro dell’organizzazione. 'In difesa dello smart working' diventa così un invito a ripensare il lavoro con un approccio innovativo, dove la sostenibilità sistemica assieme al benessere e alla motivazione del lavoratore diventano priorità indiscutibili.
(Adnkronos) - "Lo spreco del cibo va di pari passo con due parole: sostenibilità e salute". Così Hellas Cena, prorettore Terza Missione Università di Pavia, professore di Nutrizione Umana, medico specialista in Scienza dell'Alimentazione Ics Maugeri Irccs-Pavia, intervenendo alla conferenza stampa ‘Prevenire lo spreco alimentare: la rivoluzione digitale di Planeat’, presso la Sala Caduti di Nassirya del Senato. "Lo spreco alimentare ha due impatti importanti. In generale la filiera del cibo ha una produzione di CO2 estremamente più impattante di tutte le altre filiere, quindi troppo spreco ma anche troppa produzione fatta anche per sostenere questo spreco dovrebbe essere rivalutata - spiega - Ma c'è anche una questione di salute dell'uomo. E questo è il warning che ci ha dato Lancet che ci dice che stiamo vivendo un momento di sindemia. Vuol dire che tre pandemie contemporaneamente esistono in tutto il mondo: una è il climate change, la seconda è l'obesità che c'è dappertutto e la terza è l'undernutrition, intesa come carenza di nutrienti". "Quindi è vero che il cibo è salute, sia per l'ambiente che per noi, ed è vero che quindi lo spreco spesso denota due aspetti. Uno, un'incapacità di ragionare, qui arriviamo all'educazione, perché non sappiamo esattamente che cosa mangiare, quanto mangiare, quando mangiare. Certe volte purtroppo non sappiamo neanche perché stiamo mangiando, ma poi spesso, proprio in base a queste risposte che vengono a mancare, sprechiamo più cibo. Quindi è vero che spesso chi mangia peggio è anche colui che spreca di più", conclude.