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(Adnkronos) - Il Manchester City punta Andrea Cambiaso e si prepara a discutere con la Juventus per portare il terzino azzurro in Premier League. Come riportato da Sky Sport, gli inglesi avrebbero già pronta un’offerta da 65 milioni per il 24enne, ma la richiesta da Torino è di 80 milioni. La notizia rimbalza da qualche ora e tra i tifosi della Juventus non si parla d’altro. La squadra di Thiago Motta, falcidiata dagli infortuni e con una rosa in difficoltà soprattutto in difesa, ha collezionato 13 pareggi in 19 giornate di campionato ed è attualmente fuori dalla zona Champions League. Su X, il pensiero del tifo bianconero ha sostanzialmente la stessa linea: a certe cifre, Cambiaso va ceduto ma a quel punto sarà importante non sbagliare le mosse per rinforzare la rosa con i soldi guadagnati. “Secondo me, l'appunto da fare non è sulla cessione di Cambiaso a quelle cifre, perché è ovvio che non puoi rifiutare in questo periodo storico offerte del genere. Semmai, è che siamo ancora con solo 2 difensori centrali e siamo stati delle partite senza un attaccante di ruolo” scrive per esempio un utente. Insomma, i tifosi hanno le idee chiare, ma la Juve al momento temporeggia e alza l’asticella a 80 milioni (sfruttando il contemporaneo interesse del Bayern Monaco e del Real Madrid per Cambiaso, che in estate potrebbe far partire un’asta al rialzo). Una cifra pesante per un sacrificio importante, che permetterebbe a Giuntoli di risolvere diversi problemi della rosa. Intanto in difesa. Tra i profili attenzionati per sostituire l’azzurro c’è per esempio Dorgu, protagonista con il Lecce. Sempre restando al reparto arretrato, la Juve continua a monitorare Hancko, centrale del Feyenoord, e i vari Araujo, Danso e Tomori. Colpi su cui Giuntoli potrebbe tentare l’affondo nei prossimi giorni.
(Adnkronos) - Engineering, azienda leader nei processi di digitalizzazione per aziende e Pubblica amministrazione guidata da Maximo Ibarra, ha ottenuto la certificazione Top Employer Italia 2025, rilasciata dal Top Employers Institute, che ogni anno analizza le eccellenze aziendali nelle politiche e strategie H e nella loro attuazione per contribuire al benessere delle persone e migliorare l’ambiente e le condizioni di lavoro. Alessia D’Addario, Chief Human Resources Officer di Engineering, ha affermato: “Siamo davvero orgogliosi di aver ottenuto questa certificazione, che riconosce e premia il processo di crescita di Engineering, che oggi si conferma un’azienda fortemente human capital, dove il benessere e le competenze delle persone sono al centro delle strategie di business. Attraverso innovative politiche Hr, ogni giorno ci impegniamo nel creare un ambiente di lavoro in cui le persone siano valorizzate, ispirate, supportate e messe nelle condizioni di esprimere appieno il loro potenziale, per generare valore e risultati costanti per tutti i nostri stakeholder". Per ottenere la certificazione Top Employer Italia 2025, Engineering è stata valutata sulla base di oltre 250 domande che coprono 6 macro-aree e analizzano 20 aspetti chiave, tra cui People Strategy, Work Environment, Talent Acquisition, Learning, Diversity, Equity & Inclusion, Wellbeing. Il processo non si limita alla certificazione: il Top Employers Institute fornisce anche un’analisi approfondita delle attività aziendali, confrontandole con le best practices globali. Questo benchmarking consente alle aziende di identificare aree di miglioramento e opportunità di innovazione. Il Programma Top Employers è una testimonianza dell’impatto positivo che le aziende possono avere su milioni di persone. Nel 2025, infatti, Top Employers ha certificato in 125 Paesi di tutto il mondo più di 2,400 aziende, di cui 151 in Italia, che grazie alle loro eccellenze Hr hanno generato un impatto positivo sulla vita di oltre 13 milioni di persone.
(Adnkronos) - Dall’energia solare alla produzione di idrogeno pulito. È questa la strada tortuosa su cui si è incamminato un gruppo di ricerca internazionale coordinato dalla Flinders University, in Australia, ottenendo risultati eccezionali. Gli esperti avrebbero infatti messo a punto un nuovo metodo che dall’energia immagazzinata nelle celle fotovoltaiche porta dritto alla scissione fotocatalitica dell’acqua, con una netta riduzione delle emissioni inquinanti. I risultati dello studio sono stati pubblicati su “The Journal of Physical Chemistry C”.