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(Adnkronos) - Prosegue il viaggio di “In Nome della Legalità”, l’iniziativa itinerante promossa da Codere Italia - multinazionale di riferimento del gioco legale - per favorire un confronto costruttivo sul tema del gioco pubblico, con un’attenzione particolare agli aspetti normativi, ai sistemi di controllo e alla prevenzione del disturbo da gioco d’azzardo. Con il patrocinio del Comune e della Provincia di Viterbo, la ventunesima tappa nella Città dei Papi riunisce istituzioni, operatori del settore, rappresentanti delle forze dell’ordine, esperti di prevenzione e referenti dei servizi sociali, con l’obiettivo di analizzare il fenomeno del gioco sul territorio e proporre strumenti concreti per contrastare le derive illegali e favorire un modello sostenibile e responsabile. Sul territorio del comune di Viterbo risultano attivi 73 esercizi per il gioco su canale fisico; 345 sono quelli nella provincia di Viterbo. “L’Adm promuove e presidia i controlli ed il rispetto delle regole atte a favorire la trasparenza del mercato del gioco legale e la tutela dei soggetti deboli -dice Silvia Amato, Direttrice ufficio delle Dogane di Civitavecchia e di Viterbo (ad Interim)-. L’Erario riceve un gettito considerevole dai giochi, ma vi è anche un costo in termini di presa in carico dal SSN per la cura e la riabilitazione dei soggetti affetti da dipendenza. È quindi naturale interesse dello Stato far sì che il gioco resti circoscritto ad un fenomeno di sano intrattenimento. Il territorio di Viterbo mostra una discreta propensione al gioco; pertanto, queste iniziative sono quanto mai indispensabili per favorire la fruizione del gioco in maniera sana e consapevole. Occorre rendere le regole del gioco responsabile un manifesto di conoscenza del gioco legale e molto si può fare sul territorio in termini di campagne informative, tavole rotonde, coinvolgendo la cittadinanza in iniziative finalizzate alla conoscenza, al pari di quanto avviene periodicamente con le campagne di prevenzione sanitaria”. Nel 2025, a Viterbo sono state prese in carico dal servizio sanitario per la dipendenza da gioco d'azzardo 51 persone. (Elaborazione As.Tro, su dati Azienda Sanitaria Locale). "Il gioco è un’attività ben disciplinata dal nostro Ordinamento Giuridico e, quando attuata secondo le norme, è lecita e contribuisce alle entrate a favore dello Stato – evidenzia il Ten. Col. Marco Toppetti, Comandante del Gruppo Guardia di Finanza di Viterbo - però con i rischi di sfociare nelle varie forme di ludopatia. La Guardia di Finanza, oltre al controllo e al rispetto delle normative vigenti, svolge attività a sostegno della regolarità dei giochi, principalmente al fine di contrastare il fenomeno del riciclaggio che si cela dietro l’illecito utilizzo del gioco quale mezzo di reimpiego del cosiddetto “denaro sporco”. Le attività poste in essere della Guardia di Finanza, anche mediante l’utilizzo delle banche dati in uso al Corpo nell’ambito dell’esercizio dei poteri di Polizia Valutaria, consentono di individuare e contrastare le regie criminali con la costante aggressione dei patrimoni illegittimamente accumulati. Di notevole importanza anche il contrasto alla fraudolenta sottrazione alle entrate dello Stato (es bookmaker esteri privi di concessione, bische e scommesse clandestine, piattaforme on line non autorizzate etc.)". Negli ultimi 2 anni su Viterbo e provincia la Guardia di Finanza ha controllato oltre 60 soggetti di cui circa 10 irregolari, con sanzioni per circa 300.000 euro. "L'attività della Divisione Pas ricomprende anche il rilascio delle autorizzazioni di Polizia, fra le quali quelle attinenti alla raccolta scommesse ed il gioco, precisa Claudio Patara, Commissario Capo Vice Dirigente Pas Questura di Viterbo. Le istruttorie si rivolgono agli accertamenti a 360° dei requisiti soggettivi da parte del titolare e del contesto in cui vive. Analogo scrupoloso accertamento viene effettuato in coloro che lo sostituiscono ed ai rappresentanti ex articolo 8 Tulps. Viene, inoltre, effettuato un sopralluogo ai locali ove verrà posta in essere l'attività. Nell'attività di controllo estesa alle attività operanti nel settore del gioco, unitamente anche a personale dei Monopoli, è costantemente verificato il rispetto dell'età maggiorenne degli avventori, delle regole di uso degli apparecchi di gioco sia da parte del cliente che del fornitore. L'esito dei controlli, qualora dovessero emergere denunce penali e/o violazioni amministrative, sono poi valutati ai fini del mantenimento dei requisiti da parte del titolare e/o dei suoi rappresentanti, ai sensi dell'articolo 11 Tulps, per l'adozione di eventuali provvedimenti di sospensione e/o revoca delle autorizzazioni”. Il gioco legale è una risorsa per il Paese solo se accompagnato da regole chiare, controlli efficaci e un sistema solido di prevenzione. Il confronto con il territorio è essenziale per costruire una rete di tutela reale per i cittadini. “La legalità è una condizione essenziale per la fiducia tra istituzioni e cittadini e come strumento concreto di tutela delle persone più vulnerabili, aggiunge Mauro Vinciotti, Dirigente del Settore I – Sicurezza integrata e Corpo di Polizia Locale, Mobilità urbana, Amministrazione digitale; dirigente del Settore V - Servizi Sociali, Nuove Generazioni, Volontariato, Educazione del Comune di Viterbo. A partire dall’esperienza del Comune di Viterbo, il ruolo di Polizia Locale, Servizi Sociali e istituzioni territoriali – Asl, Prefettura, Forze dell’Ordine, Scuola e Terzo settore – è complementare nella prevenzione del gioco patologico e nel contrasto alle forme di illegalità legate al gioco. La rete territoriale è fondamentale come modello di prossimità e cooperazione, strumento di educazione civica e di tutela sociale, capace di coniugare controllo, formazione e presa in carico. In questa prospettiva, la legalità non si impone ma si costruisce insieme, perché non è solo rispetto delle regole, ma cultura condivisa e responsabilità diffusa, da coltivare ogni giorno attraverso l’ascolto, la collaborazione e la partecipazione attiva della comunità”. “L’Assessorato alle Politiche Sociali e all’Educazione che rappresento è fortemente impegnato nella promozione di azioni concrete di prevenzione e sensibilizzazione su tematiche quali le ludopatie e il gioco d'azzardo, rivolte in particolare ai giovani, alle famiglie e alle fasce più fragili della popolazione, dice Rosanna Giliberto, Assessora Politiche Sociali e Educazione, Politiche per la famiglia, Terza età, Nuove generazioni, Inclusione e vita autonoma, Promozione del volontariato, Educazione e Comunità scolastica del Comune di Viterbo. Crediamo fermamente che la legalità non sia solo un principio astratto, ma una pratica quotidiana che si costruisce anche attraverso l’educazione alla responsabilità, alla consapevolezza dei rischi e al valore della salute mentale e sociale. Questo evento rappresenta un momento di confronto e di crescita collettiva, per costruire insieme una comunità più informata, solidale e resiliente di fronte a fenomeni che minacciano il benessere delle persone e la coesione sociale". Quello del gioco è un settore con un giro d’affari importante e che necessita di un urgente riordino a livello nazionale. “La Legge Delega del 2023 ha avviato la riforma fiscale del gioco pubblico, spiega Domenico Faggiani, Componente dell’Osservatorio Gioco d'Azzardo Patologico Reg. Lazio, Referente problematiche gioco pubblico di Ali Legautonomie Lazio e già responsabile del Coordinamento Nazionale Anci problematiche del gioco pubblico. Il Governo da deciso in prima battuta di procedere con il riordino del gioco a distanza, mentre per il gioco fisico è in corso un confronto tecnico tra Governo, Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, Regioni ed Enti locali. È stato presentato un disegno di legge di proroga dei termini al 31 dicembre 2025. In sede parlamentare, poi, la proroga è stata spostata ad agosto 2026. Tenendo conto delle varie tornate delle elezioni regionali, cui farà seguito l’impegno per la sessione di bilancio, è molto probabile che il riordino del gioco fisico non vedrà la luce nel corso di questo anno. Ma il rischio che non si arrivi in porto neanche nel 2026 è molto alto. Bisognerebbe quindi, nel corso di questi ultimi mesi del 2025, riconvocare il Tavolo tecnico della Conferenza Unificata”. La divulgazione condivisa di tematiche legate al gioco e al Disturbo da Gioco d’Azzardo è uno strumento utile sia della prevenzione, sia della terapia di supporto alle persone che sviluppano delle patologie. “Determinante per il contenimento della diffusione del gioco d'azzardo è proprio la sinergia tra tutti i soggetti che possono essere coinvolti, quindi le istituzioni, le ASL con i servizi appositi, le forze dell'ordine, la scuola, ma anche le associazioni sportive, le parrocchie e le varie realtà del territorio, dichiara Elena Angiani, Assessora Economie e risorse finanziarie, Bilancio, Tributi, Economato, Benessere animale, Contenzioso e Società partecipate. Pertanto, è importantissimo organizzare eventi di formazione ed informazione su questo argomento, proprio per fornire gli strumenti necessari ad un'efficace azione preventiva”. La dipendenza da gioco necessita di maggiore attenzione soprattutto se legata alla modalità a distanza. “La dipendenza da gioco online rappresenta una problematica significativa nel campo della psicologia clinica – precisa Gianfranco Fragomeni, psicologo clinico, esperto in dipendenze da gioco patologico – caratterizzata da un coinvolgimento eccessivo e compulsivo nei giochi online che compromette varie aree della vita di un individuo. Negli ultimi tempi si è notata una crescita di questa patologia nei giovani che preferiscono il gioco on line perché più “portata di mano” e con più garanzie in termini di discrezione. Diversi studi dimostrano che la dipendenza da gioco online è associata a gravi conseguenze per la salute psicofisica dell’individuo. È un disturbo che richiede un’attenzione particolare sia da parte dei professionisti della salute mentale, sia dalle famiglie “. L’analisi del territorio di Viterbo deve aiutare a comprendere meglio dinamiche e bisogni locali, ma anche in ottica nazionale. “Siamo in una fase molto delicata per il settore del gioco legale – sottolinea Marco Zega, Direttore Affari Istituzionali e Sviluppo Business di Codere Italia – perché, dopo i primi passi del riordino avviati con la gara per il gioco online, resta da affrontare la parte più complessa, quella del gioco fisico. È fondamentale trovare un equilibrio tra gli interessi di Stato, operatori e territori, superando pregiudizi e riconoscendo al gioco pubblico la dignità di un vero comparto economico. Solo attraverso il dialogo, l’analisi dei dati e la collaborazione tra le parti – principi che da 12 anni animano il progetto. In nome della Legalità – si possono individuare soluzioni efficaci. La presenza degli operatori del gioco legale sul territorio rappresenta un presidio di legalità e un supporto concreto nella prevenzione del gioco patologico e nella lotta all’illegalità, in sinergia con ASL e amministrazioni locali. La sfida ora è nelle mani dei decisori centrali: costruire un riordino del settore equo e sostenibile, che non penalizzi il gioco fisico, tuteli i posti di lavoro e garantisca regole certe e una prospettiva stabile per tutti gli attori coinvolti”. Dopo Viterbo, il progetto itinerante “In Nome della Legalità” farà tappa in altre città italiane dove Codere è presente con le sue Gaming Hall.
(Adnkronos) - Dall’esoscheletro per la deambulazione assistita al sistema di addestramento in realtà virtuale per le attività in cave e cantieri, i ricercatori Inail sono impegnati nello sviluppo di dispositivi all’avanguardia per la prevenzione di infortuni e malattie professionali, la formazione e la riabilitazione degli assistiti, attraverso l’impiego di tecnologie robotiche e digitali di ultima generazione. Oggi a Roma, presso l’auditorium 'Antonio Maglio' della direzione generale Inail, in occasione della 'Giornata della salute e sicurezza sul lavoro', co-organizzata dall’Istituto e dal ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, con la partecipazione dell’Ispettorato nazionale del lavoro, è stato possibile osservare dal vivo i risultati di alcuni dei progetti di ricerca più innovativi dell’Istituto, esposti in un’area dedicata all’interno dell’Auditorium. Nel corso dell’evento, promosso in occasione della Settimana europea per la sicurezza e la salute sul lavoro organizzata dall’Eu-Osha, di cui l’Inail è focal point per l’Italia, alla presenza del ministro del Lavoro e delle Politiche sociali, Marina Calderone, sono intervenuti il direttore generale dell’Inail, Marcello Fiori, il presidente del Consiglio di indirizzo e vigilanza dell’Istituto, Guglielmo Loy, il direttore dell’Ispettorato nazionale del lavoro, Danilo Papa, il comandante del Comando dei Carabinieri per la tutela del lavoro, Antonio Bandiera, e il presidente del Comitato italiano paralimpico, Marco Giunio De Sanctis. “Il Governo – ha spiegato il ministro Calderone – insieme all’Inail e alle altre istituzioni sta investendo risorse e competenze per promuovere la cultura della salute e della sicurezza, sostenendo la formazione e il rafforzamento delle tutele per tutti i lavoratori. In questa direzione si inseriscono la Strategia nazionale e il Piano integrato per la sicurezza sul lavoro per il triennio 2025–2027, che puntano a ridurre in modo sistematico infortuni e malattie professionali attraverso protocolli condivisi, campagne di sensibilizzazione e strumenti innovativi di monitoraggio e formazione. Vogliamo che la prevenzione diventi un valore condiviso e quotidiano, a partire dalle imprese e dai luoghi di lavoro, con particolare attenzione ai settori e ai territori più vulnerabili. Da qui la proposta di costruire un Patto nazionale per la sicurezza, che unisca istituzioni, imprese, sindacati, scuole e territori: un patto che mobiliti energie e coscienze, e che metta al centro la vita, la dignità e la qualità del lavoro”. Come ha sottolineato il presidente dell’Inail, Fabrizio D’Ascenzo, nel suo videomessaggio di saluto, la ricerca insieme alla formazione rappresenta “il combustibile per la prevenzione” di infortuni e malattie professionali. Dopo aver ribadito l’impegno dell’Istituto per lo sviluppo di soluzioni avanzate finalizzate a tutelare i lavoratori e a migliorare la qualità della vita degli assistiti, D’Ascenzo ha evidenziato il valore delle diverse professionalità presenti all’interno dell’Inail e si è detto convinto che “l’Istituto possa giocare un ruolo ancora più incisivo per sconfiggere la piaga terribile degli incidenti sul lavoro”, anche “grazie alla sinergia che c’è sempre stata con il Ministero del Lavoro”. “Il Consiglio di indirizzo e vigilanza – ha detto il presidente del Civ Inail, Guglielmo Loy – ha già indicato tra i temi prioritari dell’attività dell’Istituto la necessità di raggiungere il maggior numero di imprese e lavoratori per innalzare le attività prevenzionali, favorire investimenti in sicurezza, ampliare i percorsi formativi per far crescere conoscenza e competenze in tema di salute e contrasto ai rischi professionali. Con il progetto Si.in.pre.sa. si colgono in buona parte questi indirizzi poiché l’obiettivo è quello, nel tempo, di cercare di arrivare alle oltre 3.700.000 realtà lavorative, stimolando buona informazione, formazione, contrattazione per la sicurezza”. Per il direttore generale dell’Inail, Marcello Fiori, “la Giornata della salute e sicurezza sul lavoro è un vero e proprio invito a fermarsi, riflettere e rilanciare il valore della prevenzione come fondamento di un lavoro dignitoso, sicuro e sostenibile. Quella di oggi è un’occasione per rafforzare il dialogo tra istituzioni e società civile, condividere esperienze e progettare insieme un futuro in cui la tutela della persona sia al centro delle politiche del lavoro. La collaborazione tra Inail e Ministero del Lavoro dimostra quanto siano importanti azioni coordinate e condivise per la diffusione della cultura della prevenzione per una sensibilizzazione mirata che coinvolga imprese, datori di lavoro, organizzazioni sindacali, lavoratori e lavoratrici, studenti, insegnanti e intera collettività”. Per richiamare l’attenzione sull’importanza dell’attività sportiva come strumento per la riabilitazione e il reinserimento sociale degli infortunati, l’evento ha ospitato anche la testimonianza dell’atleta paralimpico Edoardo Giordan, che ha raccontato il suo percorso di rinascita: dall’amputazione della gamba destra, dovuta a una diagnosi sbagliata, alla medaglia di bronzo conquistata nella sciabola alle Paralimpiadi di Parigi 2024. Dopo aver praticato il nuoto e il calcio, Giordan ha cominciato a tirare le prime stoccate durante la fase di riabilitazione e ha subito capito che la scherma sarebbe diventata il suo nuovo sport. Il ricordo più bello è quello legato all’oro vinto ai campionati mondiali disputati nel 2017 nella sua Roma, con una squadra formata da quattro romani. La Marmi Design Srl di Tivoli, impresa specializzata nella lavorazione di marmo, granito e travertino, ha descritto invece il progetto che le ha permesso di sostituire un macchinario obsoleto con una nuova attrezzatura dotata di sistemi avanzati di sicurezza e automazione, migliorando la tutela dei propri lavoratori. L’intervento ha beneficiato del sostegno del bando Isi, con cui l’Inail a partire dal 2010 ha messo a disposizione delle aziende che investono in prevenzione oltre quattro miliardi di euro a fondo perduto. I 600 milioni dell’ultimo bando, pubblicato lo scorso dicembre, sono l’importo più alto stanziato nelle 15 edizioni dell’iniziativa. Tra le iniziative rivolte agli studenti delle scuole superiori e dei corsi di istruzione e formazione professionale, che si apprestano a entrare nel mondo del lavoro, rientra la terza edizione del concorso “Salute e sicurezza… insieme!”, che è stata presentata da Gennaro Gaddi, direttore generale per la Salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro e per le politiche assicurative del ministero del Lavoro e delle Politiche sociali. Organizzato d’intesa con il ministero dell’Istruzione e del Merito e in collaborazione con l’Inail, il concorso punta a diffondere tra i giovani la cultura della prevenzione degli infortuni e delle malattie professionali, utilizzando la creatività e i linguaggi delle nuove generazioni. La Giornata della salute e sicurezza sul lavoro è stata anche l’occasione per lanciare il nuovo progetto Si.in.pre.sa. (Sicurezza informazione prevenzione salute), iniziativa itinerante promossa dall’Inail nell’ambito del Piano triennale per la prevenzione 2025-2027, che nell’arco dei prossimi 24 mesi farà tappa in tutte le regioni italiane con l’obiettivo di diffondere in modo capillare la cultura della sicurezza sul lavoro, offrendo servizi di consulenza, formazione e informazione direttamente sul territorio. Particolare attenzione sarà data ai settori produttivi più esposti al rischio infortunistico e alla realtà delle micro, piccole e medie imprese, spesso in difficoltà nell’implementare adeguate misure di sicurezza a causa delle risorse limitate e di una cultura della prevenzione non ancora sufficientemente diffusa. Il progetto Si.in.pre.sa. si distingue per l’impiego di due strutture mobili, vere e proprie stazioni attrezzate trasportate da truck che consentiranno di raggiungere distretti industriali e consorzi agrari in tutto il Paese, favorendo il coinvolgimento diretto delle realtà produttive locali. Attraverso questa modalità dinamica, l’Istituto si propone come interlocutore privilegiato per imprese e lavoratori, raccogliendo i loro bisogni e offrendo risposte tempestive e mirate in termini di supporto e assistenza di prossimità. Nel corso della mattinata la struttura mobile allestita per l’occasione nell’area esterna alla Direzione generale Inail ha ospitato dimostrazioni pratiche, attività formative e incontri di consulenza specialistica, con il coinvolgimento di diverse strutture e professionalità dell’Istituto.
(Adnkronos) - Scetticismo verso le strategie UE in materia di ambiente, preoccupazione per le conseguenze sull’economia della transizione green e un messaggio rivolto a istituzioni e imprese: la sostenibilità non può limitarsi a essere dichiarata o raccontata, deve essere dimostrata concretamente e integrabile nelle pratiche quotidiane. È quanto emerge dalla rilevazione condotta tra gli utenti delle piattaforme digital dell’agenzia di stampa Adnkronos tra il 18 agosto e il 29 settembre 2025 e presentata questa mattina al Palazzo dell’Informazione nel corso dell’evento Sostenibilità al Bivio promosso da Adnkronos Q&A. Il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica Gilberto Pichetto Fratin partecipando all’evento ha dichiarato: "Quando parliamo di sostenibilità e strategie da ripensare, penso al biocarburante. I biocarburanti sono un percorso per abbattere notevolmente le emissioni, per la crescita del Paese, per la trasformazione delle raffinerie. il green Deal definito dalla normativa europea di cinque anni fa non prevedeva questo percorso, prevede percorsi non più attuali. Il Green Deal originario non prevedeva il nucleare e poi lo ha ammesso. Si possono trovare dei punti di equilibrio”. Ha poi aggiunto: “Se va bene tra oggi e domani chiudiamo la questione sulle aree idonee e il dl energia potrebbe andare in Cdm la prossima settimana. Il primo nodo riguarda la rete elettrica: la nostra rete elettrica è intasata, anche se non occupata. Noi abbiamo una rete elettrica che non è più ricettiva perché è virtualmente occupata; quindi, ci sarà una norma sull'occupazione virtuale della rete elettrica, una norma sui data center e sulle aree idonee. sulle bollette un primo effetto potrebbe esserci da una norma che elimina il perverso sistema di passo Gries. Per quanto riguarda il nucleare invece -conclude- in questa legislatura dobbiamo dare il quadro giuridico: pertanto la legge delega e le norme di attuazione che devono vedere le procedure di permitting, le valutazioni sulle tecnologie, l'agenzia di controllo, una grande formazione e istruzioni”. All’evento è intervenuto con un video messaggio il ministro delle Imprese e del made in Italy Adolfo Urso: “La transizione energetica rappresenta una delle sfide più rilevanti per il nostro Paese e per l’Europa, una sfida difficile anche perché ingabbiata dalla logica ideologica del Green Deal che ha tarpato le ali alle imprese europee. Fin dal nostro insediamento abbiamo scelto di assumere un ruolo da protagonisti rispetto al governo di questo processo proponendo in Europa un approccio equilibrato, responsabile, realistico, che si discosta completamente dall’ideologia del Green Deal orientata in via esclusiva all’elettrificazione, cioè a una tecnologia dominio di altri – della Cina- e sulla quale siamo terribilmente indietro. Abbiamo già ottenuto risultati concreti salvaguardando comparti chiave come l’automotive e riportando l’Italia al centro delle scelte europee sui dossier strategici. Proprio la questione centrale dell’auto ci fa capire che non basta fare i compiti a casa: è necessario cambiare le regole europee come finalmente anche la Germania vuole fare con noi”. Sono intervenuti all’evento i rappresentanti delle Istituzioni europee: Brando Benifei, Europarlamentare Pd, Carlo Corazza, Direttore dell’Ufficio del Parlamento europeo in Italia ed Enrico Giovannini, direttore scientifico ASviS. Top manager e rappresentanti del mondo accademico si sono invece confrontati su tre tavoli tematici. Il primo, sul tema 'Mobilità un approccio realmente sostenibile' ha visto protagonisti Daniela Biscarini, Ceo Ewiva, Francesco Calcara, President & CEO Hyundai Italia, Diego Cattoni, Amministratore Delegato Autostrade del Brennero, Caroline Chabrol, Direttrice Generale SNCF Voyages Italia. Hanno discusso, invece, di Economia circolare, la sostenibilità che fa crescere partendo dal primato italiano in materia, Paola Aragno, Vicepresidente Eikon SC, Domenico Calcaterra, Responsabile scientifico Fondazione Return, Giuseppe Pasceri, CEO Subito.it, Marco Versari, Presidente Consorzio Biorepack. Infine, Andrea Diamanti, Head of Wholesale Banking ING Italia, Alfredo Galletti, Corporate vice president e General manager Novo Nordisk Italia, Antonello Giunta, Amministratore Delegato e Direttore Generale di Fs Energy, Fabiana Marchini, Head Sustainability & of Corporate Affairs Gruppo Sanpellegrino, Federico Odella, CEO Bonduelle Italia, hanno preso parte al panel Le imprese, la sostenibilità nel core business mostrando come, nonostante il contesto incerto, le imprese continuino a investire sulla sostenibilità in tutti i settori. Nel dettaglio, dei circa 4.600 rispondenti alla rilevazione, il 69% pensa che il Green Deal europeo vada eliminato, segno di una forte disillusione. Solo il 10% ritiene, invece, che sia una priorità. Rispetto alla transizione green, il processo di trasformazione dei modelli economici, produttivi e sociali attuali verso un sistema più sostenibile, il 68% dei rispondenti dichiara che possa danneggiare l’economia. La percezione prevalente è che la transizione ecologica rappresenti un ostacolo allo sviluppo economico. La transizione verde passa anche attraverso una mobilità più sostenibile, in cui la diffusione delle auto elettriche rappresenta un elemento chiave: per i rispondenti alla rilevazione l’acquisto di un’auto elettrica è subordinata al prezzo e alla disponibilità di ricarica. Il 37% non compra vetture elettriche a causa del costo elevato e il 38% per i problemi legati alla ricarica. Sul versante delle aziende, comunicare il proprio impegno in verso la sostenibilità è per il 59% una strategia di greenwashing mentre per il 34% è un aspetto al quale dedicare maggiore attenzione. La responsabilità delle aziende in materia di sostenibilità per il 64% dei rispondenti non incide significativamente sulle scelte d’acquisto. La comunicazione delle aziende deve essere trasparente e basata sul dato: la fiducia si conquista con dati verificabili per il 65% dei rispondenti e con la coerenza (30%) con le azioni introdotte.