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(Adnkronos) - Alfa non sarà tra i Big del prossimo Festival di Sanremo 2026. A smentire le voci che lo davano ormai per certo nel cast della kermesse, è lo stesso artista genovese che, dal palco della Prealpi Sanbiagio Arena di Conegliano Veneto, ha voluto fare chiarezza direttamente con il suo pubblico. "Ci tengo a prendermi un momento questa sera per dirvi una cosa molto importante", ha esordito il cantautore durante il concerto. "Ho visto molte testate e giornali fare il mio nome per il Festival di Sanremo, ma ci tengo a dirvi la verità: non ho presentato nessuna canzone". La motivazione, ha spiegato Alfa, è legata a un bisogno di fermarsi dopo un lungo periodo di intenso lavoro. "Sono in tour in giro per l'Europa, continuamente, da due anni. Sono stati due anni incredibili, pieni di musica e di vita, ma la verità è che da quel Festival di Sanremo di qualche anno fa non mi sono più fermato. E per quanto io ringrazi ogni giorno di poter vivere di musica, sono anche convinto di una cosa: non esiste arte senza pause". Una scelta consapevole, dunque, per non cedere a quella che definisce "la paura di sparire", comune a molti artisti. "Non voglio assecondare quella paura che ci spinge a voler esserci sempre, a tutti i costi", ha sottolineato. "Io ho un grandissimo rispetto per il Festival di Sanremo e credo che per un palco del genere serva una canzone che si ama e che si difenderebbe per sempre. E in questo momento, io, una canzone così non ce l'ho". Il futuro imminente di Alfa non sarà quindi sul palco dell'Ariston, ma dedicato alla vita personale. "Finito il tour, mi prenderò del tempo. Farò un viaggio, andrò da qualche parte, tornerò a vivere", ha annunciato, rivelando anche obiettivi concreti e personali. "Sono molto indietro su alcune cose: per esempio, non ho la patente. A fine novembre mi pongo questo obiettivo: prendere la patente, fare un viaggio, stare con i miei genitori e vivermi quella vita che è sempre la stessa che poi metto dentro le canzoni". La riflessione dell'artista si chiude con una stoccata all'industria musicale contemporanea: "In un periodo storico in cui l'intelligenza artificiale può scriverti le canzoni, credo che la cosa più artistica che si possa fare sia dire: 'Non ci sono'. Non ho bisogno di esserci in questo momento".
(Adnkronos) - 'Fare impresa e ricerca negli Stati Uniti'. Questo il titolo dell'evento che si è tenuto a Roma, nella sede del Centro Studi Americani, nell'ambito della IV edizione del Festival della Cultura Americana. In un mondo in continuo cambiamento come bisogna adattarsi a livello lavorativo e sociale per affrontare le sfide del futuro? Questa è la domanda alla quale cercano di rispondere tante realtà imprenditoriali differenti, in Italia e negli Usa, confrontandosi in un dialogo che arricchisce di spunti e di esperienze. Domanda anche al centro dei lavori moderati da Gianni Todini, direttore Askanews. Al tavolo hanno partecipato Davide Allegra, advocacy & Business Services Manager, American Chamber of Commerce in Italy, Clara Andreoletti, Ad Eni Next, Erica Di Giovancarlo, direttrice coordinatrice Rete Usa - Italian Trade Agency, Paolo Gaudenzi, consigliere per la Cooperazione Scientifica presso il Consolato Generale d’Italia a Boston, Matteo Lai, Ceo e fondatore di Empatica, Giorgio Resta, prorettore pro-tempore delegato al coordinamento delle attività di internazionalizzazione, Università degli Studi Roma Tre e Alessandro Vespignani, direttore fondatore del Northeastern Network Science Institute. Paolo Gaudenzi ha affermato che "l’impostazione di lavoro che hanno al Consolato Generale d’Italia a Boston risiede nel fatto di aver immaginato scienza, tecnologia e business come tre elementi strettamente collegati tra loro. La scienza attraverso lo strumento tecnologico dona un servizio alla Comunità, producendo benessere". L’esperienza progettuale 'Eni Next' è stata raccontata da Clara Andreoletti direttamente da Boston, indicando come vi sia “un dialogo continuo che gli scienziati hanno con i professori, sebbene gli scienziati siano molto formati e come si sia così arrivati alla creazione di nuove energie pulite sul mercato”. Matteo Lai ha riportato l’idea di un rapporto più stretto tra tecnologie e persone e di come, nel contesto di Empatica, azienda di cui è fondatore, siano riusciti a sviluppare strumenti innovativi in diversi ambiti. "La condivisione e il fare insieme" sono le fondamenta da cui partire secondo Erica Di Giovancarlo. “Il Sistema Italia, ricomprendente il ministero degli Affari Esteri, Ice, Sace, Simest Cassa Depositi e Prestiti, Camere di Commercio, agisce insieme proprio per dare massima assistenza alle aziende italiane in modo che possano inserirsi nei mercati esteri”. Davide Allegra ha introdotto la realtà di 'American Chamber of Commerce'. Specialmente per quanto riguarda la cooperazione ha segnalato “l’area della rappresentanza degli interessi guardando al piano transatlantico in cui aziende sia dal lato americano che italiano si riuniscono sei o sette volte in maniera ibrida per produrre alla fine dei lavori un paper dove evidenziano le prospettive e le problematiche”. Il punto di vista universitario è stato trattato da Giorgio Resta. “L’idea che il sistema dell’istruzione americano insegna l’idea di dover cambiare il mondo, il think out of the box, che, in giurisprudenza ad esempio, si differenzia dal nostro sistema basato sul conoscere e applicare le regole piuttosto che ripensarle”. Alessandro Vespignani ha puntato il dito sul problema del 'Brain Drain', in italiano i 'cervelli in fuga', affermando che “il problema non è perché le persone vanno via dal Paese, ma perché mancano le opportunità”. Riprendendo poi il discorso del 'think out of the box', ha affermato come “negli Stati Uniti il fare impresa è cultura, mentre in Italia ancora non abbiamo sanato il problema delle due culture, in cui la cultura umanistica continua ad essere considerata superiore a quella scientifica e quindi imprenditoriale”.
(Adnkronos) - "Il Cresco Award Città Sostenibili è un riconoscimento che da dieci anni valorizza l’impegno dei Comuni italiani nello sviluppo sostenibile dei territori, in linea con gli obiettivi dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite". Così Giorgio Germani, Consigliere Delegato di Fondazione Sodalitas, intervenendo alla premiazione del Cresco Award 2025 – Comuni sostenibili e Agenda 2030. Ogni anno, ha spiegato Germani, partecipano "circa 90 Comuni, spesso con più progetti, e vengono consegnati complessivamente 120 premi". I riconoscimenti sono assegnati sia dalla giuria di esperti – composta da accademici e personalità del mondo della sostenibilità – sia dalle imprese partner dell’iniziativa, che scelgono di sostenere direttamente progetti virtuosi. "Questo legame tra mondo privato e pubblico è un valore aggiunto fondamentale – ha sottolineato Germani – perché consente di creare sinergie concrete tra aziende e istituzioni locali". Dopo dieci anni, ha concluso, "registriamo una partecipazione stabile e convinta: i Comuni italiani mostrano una crescente consapevolezza ambientale e sociale. Certo, si può fare sempre di più, ma il percorso è tracciato e i risultati sono evidenti".