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(Adnkronos) - 'Forum Cernobbio, lo scenario oggi e domani'. L'Adnkronos coprirà il tradizionale evento di Villa d'Este, organizzato da Teha Group, con una produzione multimediale e due finestre live al giorno per seguire in diretta i lavori da Villa d'Este. L'ambizione dichiarata del Forum è quella di offrire alla classe dirigente internazionale e italiana "un’occasione di approfondimento serio e qualificato – supportato da analisi e ricerche – sugli scenari geopolitici, economici, tecnologici e sociali e sulle loro implicazioni per le imprese e per i Paesi". L'Agenzia affiancherà alla copertura multimediale dell'intero evento, cinque 'finestre' in diretta streaming sul sito adnkronos.com e sul canale youtube, con interviste e approfondimenti, il contributo del direttore Davide Desario, dei vicedirettori Fabio Insenga e Giorgio Rutelli, e degli inviati a Cernobbio. Venerdì e sabato, l'appuntamento con le dirette è nelle due fasce orarie 11,30-13,00 e 17,30-19,00; domenica dalle 11,00 alle 13,00. Ecco il programma dell'evento. Venerdì 5 settembre - Apertura dei lavori da parte del Presidente dell’Ucraina Volodymyr Zelensky in videoconference (aperto ai media). - Intervento introduttivo di Valerio De Molli (Managing Partner e CEO, The European House – Ambrosetti e TEHA Group). Le sfide globali del futuro e gli impatti sull’economia. Modera Monica Maggioni (Giornalista e Anchor, RAI.TV). - Dibattito dal titolo “Un nuovo ordine globale: da globalizzazione a frammentazione?” tra Husam S. Zomlot (Capo della Missione palestinese nel Regno Unito) – videoconference; Vali Nasr (Majid Khadduri Professor of International Affairs and Middle East Studies, Johns Hopkins University School of Advanced International Studies, USA); Michael McFaul (Professore, Political Science, Direttore Freeman Spogli Institute & Hoover Senior Fellow, Stanford University, USA; già Ambasciatore degli Stati Uniti in Russia); Huang Jing (Lee Foundation Professor on US-China Relations e Direttore, Centre on Asia and Globalization, Lee Kuan Yew School of Public Policy) – videoconference dall’Hub TEHA Group in Cina;. - Intervento dal titolo “La prospettiva USA nello scenario attuale” di Jacob Helberg (Consigliere al Council of Economic Advisers della Casa Bianca e Sottosegretario di Stato americano designato per la crescita economica, l’energia e l’ambiente). - Dibattito dal titolo “Una diagnosi dell’architettura finanziaria globale” tra Joseph E. Stiglitz (Professore, Columbia University, USA; Premio Nobel), Paolo Gentiloni (Co-Chair of the UN Expert Group on the Global Debt Crisis), moderato da Maria Bartiromo (Anchor e Global Markets Editor for FOX Business Network, USA; Anchor, FOX News Channel, USA). - Prospettive di riforma e di ricostruzione dalla Siria. Intervento di Abdelkader Husrieh (Governatore, Banca Centrale della Siria) – videoconference, moderato da Hala Gorani (Giornalista e corrispondente, MSNBC e NBC News, USA). - Dibattito dal titolo “L’equilibrio geopolitico in evoluzione: prospettive dal Golfo e dalla Turchia” tra Adel al-Jubeir (Ministro di Stato per gli Affari Esteri dell’Arabia Saudita), Mohammed bin Abdulaziz Al-Khulaifi (Ministro di Stato presso il Ministero degli Affari Esteri del Qatar), Mehmet Kemal-Bozay (Vice Ministro degli Affari Esteri della Turchia), moderato da Hala Gorani (Giornalista e corrispondente, MSNBC e NBC News, USA). - Il quadro economico. Modera Steve Sedgwick (Anchor, CNBC Europe) - Conversazione con Laurence D. Fink (CEO, Blackrock) – videoconference. - Dibattito tra Joyce Chang (Chair of Global Research, J.P. Morgan, USA), Ulrike Malmendier (Membro del Consiglio Tedesco degli Esperti Economici; Cora Jane Flood Professor of Finance, Berkeley Haas, USA), Nouriel Roubini (CEO, Roubini Macro Associates, USA), Jason Furman (Aetna Professor of Economic Policy, Harvard University, USA; già Presidente, Council of Economic Advisers, USA), Aaron Hedlund (Capo Economista presso il Council of Economic Advisers della Casa Bianca). - Oggi il mondo di domani. Progettare il futuro ed esplorare le frontiere della ricerca scientifica. Modera Alec Ross (Board Partner, Amplo - USA). - Dibattito tra Fabiola Gianotti (Direttore Generale, CERN, Svizzera), Kai-Fu Lee (Presidente e CEO, Sinovation Ventures, Cina), Markus Meister (Anne P. and Benjamin F. Biaggini Professor of Biological Sciences, California Institute of Technology, USA), Hugh Herr (Professor of Media Arts and Sciences, MIT Media Lab, USA; Co-Director, K. Lisa Yang Center for Bionics, MIT, USA), Ari Wallach (Fondatore e Executive Director, Longpath, USA). - Il ruolo dell’Italia nel contesto internazionale. Intervento di Antonio Tajani – aperto ai media (Vice Presidente del Consiglio dei Ministri dell’Italia e Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale dell’Italia), moderato da Ferruccio de Bortoli (Presidente, Fondazione Corriere della Sera). - Country Focus: USA. Modera Gerard Baker (Editor-at-Large, The Wall Street Journal, USA). - Dibattito tra Lindsey Graham (Senatore del Partito Repubblicano - Sud Carolina), Richard Blumenthal (Senatore del Partito Democratico – Connecticut), Morgan Ortagus (Counselor to the United States Mission to the United Nations; Special Representative to Lebanon, USA), John Fetterman (Senatore del Partito Democratico - Pennsylvania)). Sabato 7 settembre - Agenda per l’Europa. Modera Enrico Letta (Dean, IE School of Politics, Economics & Global Affairs; EU Rapporteur on the Future of the Single Market). - Videomessaggio del Presidente della Repubblica Italiana Sergio Mattarella. - Dibattito dal titolo “Le traiettorie di crescita dell’economia e della competitività europea in un mondo in trasformazione” tra Valdis Dombrovskis (Commissario Europeo per l’economia, la produttività, l’attuazione e la semplificazione), Carlos Cuerpo – aperto ai media (Ministro dell’Economia, del Commercio e delle Imprese della Spagna), Paulo Rangel (Ministro degli Affari Esteri del Portogallo), - Dibattito dal titolo “Un mercato, tanti campioni: rafforzare le imprese per un’Unione più forte” tra Daniele Franco (Presidente, Fondazione Policlinico Gemelli; Portavoce dello studio di TEHA Group “Guidare il futuro: le aziende capofiliera come motore di innovazione e sostenibilità per le filiere industriali italiane ed europee”), Pierre Moscovici (Presidente, Corte dei Conti, Francia), Enrico Letta (Dean, IE School of Politics, Economics & Global Affairs; EU Rapporteur sul Futuro del Mercato Unico), moderato da Anna Cooban (Business and Economic Reporter, CNN, USA). - Dibattito dal titolo “Il modello europeo di innovazione e sovranità digitale” tra Lisa Monaco (President Global Affairs, Microsoft Corp., USA), Henna Virkkunen (Vicepresidente Esecutivo e Commissario Europeo per la Sovranità Tecnologica, Sicurezza e Democrazia), moderato da Mario Monti (Presidente, Istituto Javotte Bocconi). - Dibattito dal titolo “Garantire un’Europa più coesa attraverso la sicurezza interna” tra Matteo Piantedosi (Ministro dell’Interno) e Magnus Brunner (Commissario europeo per gli Affari interni e la Migrazione), moderato da Steven Erlanger (Chief Diplomatic Correspondent in Bruxelles, The New York Times). - Dibattito dal titolo “Adattarsi alla nuova realtà: l’evoluzione della difesa e sicurezza europea” tra Wolfgang Ischinger (Presidente, Foundation Council of the Munich Security Conference, Germania), Thomas Byrne (Ministro di Stato per gli Affari Europei e la Difesa dell’Irlanda), Matthew G. Whitaker (Rappresentante permanente degli Stati Uniti presso la NATO), Federico Rampini (Editorialista, Corriere della Sera; Portavoce della ricerca TEHA Group “Il ruolo strategico della filiera industriale della Difesa e della Sicurezza per la crescita e la competitività del sistema-Italia”), Andrius Kubilius (Commissario Europeo per la Difesa e lo Spazio), moderato da Arancha González Laya (Dean, Paris School of International Affairs at Sciences Po - Francia). - Dibattito dal titolo “Le sfide europee tra coesione sociale e riforme” tra Renato Brunetta (Presidente, CNEL, Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro) e Raffaele Fitto (Vice Presidente Esecutivo per la Coesione e le Riforme della Commissione Europea), moderato da Arancha González Laya (Dean, Paris School of International Affairs at Sciences Po - Francia). - Dibattito dal titolo “La nuova era green?” tra Jassim Alshirawi (Segretario Generale del Forum Internazionale dell’Energia - IEF), Stefano Venier (Portavoce dello studio di TEHA Group “Lo stato della transizione energetica in Italia: principi e policy per garantire sicurezza e competitività”), Markus Kerber (Consigliere Strategico dell’Unione Cristiano-Democratica di Germania (CDU); Portavoce dello studio di TEHA Group: “Tracciare il futuro energetico e industriale europeo: cooperazione transfrontaliera tra Italia, Francia e oltre”), Gilberto Pichetto Fratin (Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica), moderato da Adnan Shihab-Eldin (Senior Visiting Research Fellow, Oxford Institute for Energy Studies, UK). - Nona edizione della Peres Heritage Initiative. Modera Chemi J. Peres (Cofondatore e Managing General Partner, Pitango Venture Capital - Israele). È un’iniziativa ideata da TEHA Group per ricordare Shimon Peres, grande contributore del nostro Forum a cui ha partecipato per ben 24 edizioni. Dopo l’intervento di Ronen Assia (Co-founder and Executive Director, eToro, Israele), verranno premiati: Sara Correyero Plaza (Co-Founder & COO, Ienai Space - Spagna), Elisa Ferrari (Co-Founder &CEO, Quantabrain - Italia), Karina Yamamoto (Co-Founder & CEO, Gridbrid - Brasile). Domenica 8 settembre - L’Agenda per l’Italia, Parte 1. Modera Luciano Fontana (Direttore, Corriere della Sera). - Il punto di vista delle opposizioni: interventi di Angelo Bonelli (Portavoce di Alleanza Verdi e Sinistra), Carlo Calenda (Segretario Nazionale, Azione); Giuseppe Conte (Presidente, Movimento 5 Stelle); Matteo Renzi (Presidente, Italia Viva); Elly Schlein (Segretaria Nazionale, Partito Democratico). - Istruzione, Università, Ricerca e Lavoro: interventi di Maria Chiara Carrozza (Professoressa di Bioingegneria e Robotica, Scuola Superiore Sant’Anna; Portavoce dello studio di TEHA Group “Contrastare la povertà educativa per sostenere la crescita inclusiva del Paese: il ruolo dei territori e del terzo settore”); Ferruccio Resta (Presidente, Fondazione Bruno Kessler; Portavoce dello studio di TEHA Group “Educazione, lavoro e futuro del Paese. Affrontare la sfida delle competenze e dei NEET”); Giuseppe Valditara (Ministro dell’Istruzione e del Merito); Anna Maria Bernini (Ministro dell’Università e della Ricerca); Marina Calderone (Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali). - Investimenti infrastrutturali per il futuro del Paese: interventi di Guido Bortoni (Presidente CESI; Portavoce dello studio di TEHA Group “Energia dall'acqua, forza e sicurezza del Paese: il ruolo strategico dell’idroelettrico per l’Italia”); Matteo Salvini (Vice Presidente del Consiglio dei Ministri dell’Italia e Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti). - L’Agenda per l’Italia, Parte 2. Modera Fabio Tamburini (Direttore, Il Sole 24 Ore). - Giustizia e Pubblica Amministrazione: interventi di Paolo Zangrillo (Ministro della Pubblica Amministrazione) e Carlo Nordio (Ministro della Giustizia). - Competitività e crescita: interventi di Enrico Giovannini (Portavoce della ricerca di TEHA Group “Global Attractiveness Index: il termometro dell’attrattività di un Paese”), Adolfo Urso (Ministro delle Imprese e del Made in Italy). - Economia e Finanza: intervento di Giancarlo Giorgetti (Ministro dell’Economia e delle Finanze).
(Adnkronos) - Dai forni intelligenti fino ai mobili e accessori in vetro, il Made in Italy si prepara a rispondere in modo deciso all’annuncio del presiedente Usa Donald Trump di voler introdurre dazi nel settore dell’arredo, che ha spinto alcuni brand del Made in Italy a riflettere sul futuro, sulla strategia a medio e lungo termine. E a scommettere, ancora una volta, su tecnologia, ricerca e artigianalità e a diversificare l’offerta e i mercati. “I dazi stanno accelerando la nostra agenda: li trasformiamo in opportunità", afferma all'Adnkronos/Labitalia Matteo De Lise, General Manager di Unox Casa, realtà veneta che ha rivoluzionato il mondo della cucina domestica con il concept 'Starred Living'. “Nel 2025 abbiamo avviato la presenza diretta negli Usa, in California, Florida, Texas, Chicago e New York, lavorando con i dealer per calibrare il giusto equilibrio tra prezzo, valore e servizio". "Operiamo nell’altissima gamma: i nostri clienti premiano prestazioni, design ed esperienza, quindi sono meno sensibili al prezzo; l’impatto finale resta in evoluzione. Nel professionale Unox sta per aprire uno stabilimento produttivo in North Carolina, dando evidenza di grande tempismo e soprattutto volontà di investire sul mercato americano. Sul domestico, invece, vogliamo preservare il Made in Italy, puntando su design e performance al massimo livello, potenziate dalla nostra Ai specializzata nel mondo culinario (Artificial Culinary Intelligence). È una novità assoluta anche nella patria dell’Ai e manifesta come l’innovazione italiana possa rendere l’Europa competitiva anche in un ambito finora dominato esclusivamente dagli Stati Uniti", spiega. Per Michele Gasperini, titolare di Tonelli Design, storico brand di arredi in vetro e non solo che da decenni investe oltreoceano, “il mercato Usa ha da sempre rappresentato un punto di riferimento, non solo per quanto riguarda il volume del fatturato, ma anche nella strategia di sviluppo dell’azienda, con la creazione di arredi dedicati a una clientela di alto livello, attenta alla qualità alla ricercatezza e alla innovazione dei prodotti". "D’altro canto, i nostri principali rivenditori statunitensi, che lavorano con altri brand oltre a Tonelli, hanno impostato la loro strategia di mercato, proprio sulla scelta di prodotti Made in Italy, di alta gamma", ammette. "Nel 2024 gli Usa - ricorda all'Adnkronos/Labitalia - hanno raggiunto il 50% del nostro fatturato totale, con un trend in continua crescita da diversi anni. Il 2025 era già iniziato in sordina, con le prime voci sui possibili dazi Usa, che hanno preso sempre più concretezza nei mesi a seguire, fino ad aprile, quando pochi giorni prima del Salone del Mobile di Milano, appuntamento di importanza fondamentale per il settore del mobile mondiale, si parlava di dazi che avrebbero potuto raggiungere il 50%. L’effetto è stato fin da subito destabilizzante e la ricaduta sul fatturato si è subito avvertito, con un forte rallentamento degli ordinativi". "La situazione è rimasta pressoché invariata in attesa di una definizione ufficiale della quota dazi, che a fine luglio sembrava essere finalmente fissata al 15%. Questa condizione avrà sicuramente una ricaduta negativa sulle esportazioni in Usa, ma sinceramente è almeno un punto fermo, che avrebbe potuto spazzare via il clima di incertezza degli ultimi mesi e farci sperare negli ultimi quattro mesi dell’anno in crescita e magari in recupero. Il post di Trump sulla rivalutazione dei dazi relativi ai prodotti di arredo ha riacceso i dubbi e le preoccupazioni, facendo sicuramente raffreddare le speranze di un rientro dalle ferie positivo", sottolinea. "Da parte nostra, fin dai primi mesi dell’anno abbiamo avviato diverse iniziative - prosegue - per compensare le eventuali perdite che si stanno verificando oggi. Subito è stata predisposta una campagna di comunicazione social mirata a paesi in target, come gli Uk e gli Emirati Arabi. Inoltre, grazie a un lavoro mirato, con i nostri agenti di zona, saremo presenti alla fiera Downtown Design di Dubai a novembre.Sappiamo che i tempi di risposta di queste attività non saranno immediati, ma riteniamo fondamentale in momenti di difficoltà come questo, reagire con investimenti mirati e misurati. Confidiamo che l’Unione europea possa velocemente trovare una formula di contrasto a questa condizione lesiva del nostro migliore Made in Italy e predisporre misure di sostegno alle aziende che ne saranno maggiormente colpite".
(Adnkronos) - Il 74% del cacao acquistato da filiere dirette o integrate; il 95% dei terreni conformi ai criteri 'deforestation-free'; il 93% del packaging primario riciclabile o compostabile. Il settimo Bilancio di Sostenibilità di Icam racconta una filiera sempre più tracciabile, l’impegno concreto per l’adattamento climatico nei Paesi d’origine, la centralità delle persone e un modello d’impresa che guarda al futuro attraverso la doppia transizione ambientale e digitale. Icam Cioccolato, azienda familiare giunta alla sua terza generazione, è oggi un punto di riferimento a livello internazionale nel mondo del cioccolato e dei semilavorati del cacao, con una presenza in 75 Paesi e un modello produttivo che unisce tecnologie avanzate, filiera corta e presidio diretto delle origini. Una visione imprenditoriale orientata alla creazione di valore condiviso e all’innovazione, nel rispetto delle persone e del pianeta. Con il suo settimo Bilancio di Sostenibilità, Icam rende tangibile un impegno che dura da anni: costruire una filiera tracciabile, valorizzare l’operato delle comunità dei Paesi d’origine e crescere in modo coerente con i propri valori. “Il Bilancio di Sostenibilità riflette la continuità del nostro impegno, caratterizzato dalla consapevolezza di una responsabilità attuale e intergenerazionale che implica la collaborazione a tutti i livelli e la cultura, intesa come competenza e come condivisione di valori - dichiara Sara Agostoni, Chief Sustainability Officer di Icam Cioccolato - Il 2024 è stato per ICAM un anno caratterizzato da crescita e consolidamento, abbiamo implementato attività di governance trasformativa, rafforzando la presenza della sostenibilità nelle decisioni aziendali, e continuato a portare avanti iniziative che non solo tutelano l’ambiente, ma promuovono anche il benessere delle persone lungo tutta la filiera”. I DATI. Delle oltre 30mila tonnellate di cacao acquistate nel 2024, il 74% proviene da filiere corte e integrate, una scelta che consente di esercitare un controllo diretto anche sulla qualità delle materie prime. Tracciabilità della filiera (e della sua gestione etica) e qualità del cacao, sono gli elementi cardine attraverso i quali Icam opera nelle proprie filiali operative in Uganda e Perù, così come nelle oltre 20 filiere di approvvigionamento in Africa e Sudamerica. Paesi in cui l’azienda rafforza la gestione responsabile della supply chain adottando sistemi di certificazione etiche e ambientali, come Fairtrade, Rainforest Alliance e Biologico. Questi protocolli, che coprono oggi il 64% del cacao prodotto da Icam, rappresentano un importante supporto nella verifica del rispetto degli standard ambientali e sociali, nel favorire il miglioramento della qualità e della produttività e nel garantire un equo riconoscimento economico ai produttori, a cui viene corrisposto un premio o un prezzo più alto. Inoltre, in conformità con il Regolamento Ue sulla deforestazione (Eudr), Icam ha adottato un approccio strutturato alla tutela delle foreste. Nel 2024 è stato completato un importante lavoro di geolocalizzazione di tutti i fornitori strategici, con oltre 27mila appezzamenti agricoli nei Paesi d’origine, con l’obiettivo di dimostrare il rispetto del principio di 'deforestation-free' per l’intera filiera. Questo lavoro capillare di mappatura dei terreni si traduce oggi in risultati concreti e positivi: il 95% dei terreni mappati è risultato già conforme ai criteri Eudr, con uno scarto del 5% per cui sono in corso specifici approfondimenti e, dove possibile, saranno attuati dei piani di mitigazione. L’impegno di Icam nella creazione di filiere sostenibili per l’ambiente e le persone, ha trovato nel 2022 la propria declinazione pratica nel progetto pilota 'Sustainable Farming for a Climate Resilient Livelihood of Cocoa Farmers in Uganda'. Realizzato in collaborazione con un cliente internazionale (Corpeq Bv, SanoRice Holding Bv), l’Ong Solidaridad East& Central Africa e co-finanziato dal Fund for Responsible Business (Fvo) e dal ministero degli Affari Esteri Olandese, il progetto ha permesso di supportare e formare oltre 600 famiglie di coltivatori ugandesi nella gestione di 310 ettari di piantagioni di cacao distribuiti in 31 villaggi del distretto di Bundibugyo. Con una durata di 4 anni complessivi, il progetto mira all’implementazione di un modello di sviluppo agricolo inclusivo e resiliente, dove il miglioramento della qualità del cacao si traduce anche in maggiore autonomia, stabilità economica e coesione sociale per le comunità coinvolte. Ad oggi, l’86% dei coltivatori coinvolti nel progetto ha adottato e applicato correttamente le tecniche di fertilizzazione organica, il 66% ha adottato una corretta spaziatura tra gli alberi e il 70% ha implementato le tecniche di potatura trasferite per permettere una corretta crescita delle piante e una riduzione delle infestazioni da parassiti e malattie del 21%. I cicli di formazione sono stati tenuti da un gruppo di 27 agronomi di Icam Chocolate Uganda che hanno affiancato direttamente i coltivatori nella gestione quotidiana delle piantagioni e promuovendo scambi di conoscenze tra gli agricoltori stessi. Oltre agli aspetti tecnici, il percorso ha toccato anche temi legati alla comunicazione interculturale, al coinvolgimento delle comunità, all’uso di strumenti digitali per il monitoraggio e a iniziative volte a favorire l’inclusione sociale. Inoltre, nel 2024 oltre il 98% dei coltivatori coinvolti nel progetto Sustainable Farming ha aderito al Vsla (Village Savings and Loan Association), uno strumento chiave per promuovere inclusione, autonomia e benessere, con un impatto sociale positivo e duraturo. Si tratta di gruppi di risparmio autogestiti e autofinanziati che mettono a fattor comune i risparmi dei membri in caso di emergenze, investimenti in attrezzature, spese familiari (come le rette scolastiche) e per facilitare l’accesso al credito, rafforzando reti di solidarietà e fiducia reciproca. Non solo. Con l’obiettivo di favorire un cambiamento profondo, il progetto Sustainable Farming ha introdotto la metodologia 'Gender Action Learning System', implementata dalla Ong Solidaridad. Un approccio finalizzato a una maggiore consapevolezza e pianificazione finanziare condivisa tra l’uomo e la donna con l’obiettivo di riequilibrare i ruoli all’interno delle famiglie e nelle comunità, migliorare la gestione delle risorse finanziarie e generare una situazione di parità fra i ruoli come leva di sviluppo per l’intera comunità. Il benessere delle persone è al centro dell’attività dell’Azienda anche nella sede italiana, dove l’impegno concreto è quello di offrire ai propri collaboratori condizioni di lavoro soddisfacenti. L’attenzione al work-life balance è uno dei pilastri sanciti nell’accordo integrativo aziendale. Anche la formazione aziendale è un driver attraverso cui Icam si prende cura dei percorsi di crescita delle proprie persone. Nel 2024, sono state infatti erogate oltre 20.380 ore di formazione interna, con moduli dedicati alla sicurezza, alle soft skill, all’innovazione tecnologica e alla sostenibilità. L’attenzione alle persone si espande oltre il perimetro aziendale, al territorio comasco e alle realtà locali. Nel solo 2024 l’azienda ha infatti donato oltre 1,1 milioni di euro in prodotti alimentari a enti del terzo settore, organizzazioni benefiche, associazioni che si occupano di contrasto alla povertà, educazione e inclusione. L’impegno di Icam verso la sostenibilità ambientale si concretizza anche nelle scelte industriali. Lo stabilimento di Orsenigo è un modello di efficienza, grazie a un impianto di trigenerazione che produce simultaneamente energia elettrica, calore e acqua refrigerata. Nel 2024, il 77% del fabbisogno energetico dello stabilimento è stato coperto da questa fonte interna, mentre il restante è stato acquistato dalla rete nazionale e proviene da fonti rinnovabili. Grazie a investimenti mirati in efficienza energetica e innovazione industriale, Icam ha ridotto del 30% l’intensità emissiva Scope 1 e 2 rispetto al 2020. Il monitoraggio continuo, supportato da tecnologie 4.0 e da un approccio integrato alla sostenibilità, consente di controllare i consumi per tonnellata prodotta e l’impronta carbonica complessiva. In parallelo, anche il packaging evolve in chiave sostenibile: nel 2024 l’azienda ha raggiunto il 93% degli imballaggi primari riciclabili (1.039 tonnellate), mentre l’uso di materiali compostabili certificati è cresciuto del 38%, riducendo di 73 tonnellate la plastica tradizionale. Potenziato anche il sistema di recupero degli scarti, grazie alla mappatura dei punti critici e interventi mirati, come la riduzione dei residui derivanti dal lavaggio degli allergeni.