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(Adnkronos) - Arrivano questa sera i primi due studenti palestinesi attesi dall'Università di Roma Tor Vergata con il volo che li porta all'aeroporto militare di Ciampino. Il loro atterraggio è previsto per le 20 di oggi. Si tratta di Saja R.B.A. (20 anni) e Fawzy M.F.A. (23 anni) iscritti rispettivamente al corso di laurea triennale in Scienze del Turismo (curriculum in Inglese Innovation Tourism For Made In Italy) e al corso di laurea magistrale in Business Administration, secondo un'attenta analisi del loro precedente curriculum accademico. Saja e Fawzy sono i primi studenti ad arrivare sui sei attesi a Tor Vergata, vincitori delle borse messe a disposizione dall'ateneo per il progetto Iupals - Italian Universities for Palestinian Students, coordinato da Crui e condiviso con il consolato generale d'Italia a Gerusalemme. Gli altri studenti sono attesi nelle prossime settimane. Il rettore dell'Università di Roma Tor Vergata, Nathan Levialdi Ghiron commenta commosso questo evento: "Accogliere studentesse e studenti palestinesi significa non solo portarli via delle zone di guerra, ma anche accompagnarli in un percorso di crescita personale e accademica, offrendo loro la possibilità di costruire un futuro". "La formazione - sottolinea il rettore - diventa in questo modo non solo ponte culturale e di dialogo, ma strumento di pace. Ed è anche da qui, dalle università, che può nascere la speranza di una pace, nonostante le inevitabili difficoltà". Ma è prevista l'accoglienza di altri studenti palestinesi. Nell'ultima seduta straordinaria del 13 ottobre scorso, il senato accademico di Roma Tor Vergata ha approvato la mozione sulla pace nella Striscia di Gaza e ha ribadito l'intenzione dell'ateneo di allargare il numero di borse andando oltre i 6 vincitori. Roma Tor Vergata si impegna a trovare le risorse necessarie per borse di studio di tutti gli studenti che hanno partecipato al bando per il progetto Iupals dell'anno accademico 2025/2026 e che sono risultati idonei. L'Università di Roma Tor Vergata inoltre mette a disposizione il Policlinico Tor Vergata, in collaborazione con la Regione Lazio, per offrire cure mediche in favore di pazienti provenienti dalla Striscia di Gaza.
(Adnkronos) - “Quando mi chiedono di parlare del concetto di well-being in Golden Goose, preferisco farlo non nei panni di una professionista Hr, ma come Claudia, per offrire una visione autentica del significato profondo che questa parola ha all’interno della nostra organizzazione. Per noi, benessere significa creare uno spazio sicuro, dove le persone si sentono libere di essere se stesse, con tutte le loro imperfezioni, perché è proprio lì che risiede la vera autenticità”. Con queste dichiarazioni, Claudia Catalano, head of engagement & well-being di Golden Goose, è intervenuta alla seconda edizione del Global welfare summit, il principale appuntamento italiano dedicato all’evoluzione del welfare, dedicata alle 'Eccellenze che ispirano' e svoltasi a Villa Miani a Roma. All’azienda è stato assegnato il Premio Global Welfare. Per quanto riguarda le eccellenze aziendali, infatti, l’Osservatorio Italian Welfare ha valutato e individuato quelle realtà che, nell’ambito dei modelli di global welfare, si distinguono per aver sviluppato strategie e iniziative capaci di coniugare innovazione, sostenibilità sociale e attenzione concreta al benessere globale delle persone. Le aziende premiate rappresentano esempi virtuosi di come il welfare possa diventare leva strategica per la crescita organizzativa, la coesione interna e l’impatto sociale. “Il nostro impegno è aiutare ognuno a scoprire la propria essenza, affinché possa esprimere la sua unicità e contribuire così a rendere l’organizzazione un luogo vivo, umano e sempre diverso. Ed è esattamente quello che è accaduto a me - spiega Catalano - Quando sono entrata in Golden, portavo una parrucca da molti anni. Avevo sempre lavorato nel mondo del lusso, un mondo che spesso ricerca la perfezione, e io, con le mie imperfezioni, cercavo di nasconderle. Ma in Golden Goose ho imparato qualcosa di diverso: l’imperfezione è ciò che ci rende speciali. E così, giorno dopo giorno, ho trovato il coraggio di mostrarmi per quella che sono”.
(Adnkronos) - "Nel 2020 abbiamo lanciato la 'Circular for Zero', che ci ha posto come obiettivo nel 2045 di avere emissioni zero, che chiaramente per una società farmaceutica, che comunque ha impianti di produzione, è un obiettivo molto sfidante. Noi già oggi abbiamo tutte le nostre fabbriche che si affidano esclusivamente a fonti di energia rinnovabili e contiamo ad arrivare nel 2045 all'obiettivo. Da questo poi nascono tante altre progettualità, la cui cosa più importante è far sì che siano tangibili e calate sul territorio". Così Alfredo Galletti, corporate vice president e gm Novo Nordisk Italia, intervenendo all'evento Adnkronos Q&A ‘Sostenibilità al bivio’ tenutosi oggi al Palazzo dell’Informazione a Roma. che ha ricordato come il cammino dell'azienda in ambito di sostenibilità sia iniziato 50 anni fa, nel 1975. "Una delle progettualità a cui tengo maggiormente -ha continuato- è il nostro 'Cities for Better Health', che è una partnership fatta con varie città a livello di tutto il mondo, che inizia da dieci anni fa. E noi in Italia abbiamo partnership con vari comuni e copriamo 23 milioni di italiani, con progettualità piccole e ben specifiche, fatte in accordo con le istituzioni locali e secondo i bisogni di ciascuna città o di ciascuna realtà. Perché poi chiaramente questo obiettivo, la nostra ambizione non la possiamo raggiungere da soli e chiaramente tutti gli attori devono prendervi parte", ha sottolineato. E Galletti ha sottolineato che "abbiamo molta attenzione per la biodiversità, con ad esempio un'oasi ecologica con 60 mila api, in Toscana, che abbiamo creato per continuare a garantire il nostro impegno per la biodiversità". "E c'è anche innovazione dal punto di vista ambientale e di sostenibilità nei nostri prodotti. Qualche mese fa abbiamo lanciato la prima insulina settimanale al mondo. Chiaramente le nostre penne sono usa e getta, mentre prima un'iniezione giornaliera richiedeva chiaramente uno spreco di plastica che deve essere smaltita. Noi non solo ne abbiamo una settimanale, ma abbiamo anche messo in piedi un sistema di riciclo che si chiama ReMed, in sette città italiane con più di 230 farmacie dove il paziente può riportare queste penne una volta utilizzate e noi le ricicliamo e da questo facciamo svariati materiali", ha concluso.