ENTRA NEL NETWORK |
ENTRA NEL NETWORK |
(Adnkronos) - E' stato vandalizzato nella notte a Milano il murale dedicato a Sergio Ramelli, lo studente di 19 anni militante del Fronte della Gioventù assassinato nel 1975 durante gli anni di piombo. “Nella notte è stato vandalizzato con la scritta a spray ‘Fasci appesi’ il murale che da oltre 20 anni ricorda Sergio Ramelli, studente del Fronte della Gioventù ucciso nel 1975 da un commando di Avanguardia Operaia, nel luogo del suo assassinio in via Paladini a Milano”, scrive in una nota il capodelegazione di Fratelli d’Italia al Parlamento europeo Carlo Fidanza. “Non è la prima volta che ciò accade nel corso degli anni e anche questa volta questo atto vile si inserisce in una stagione di odio che cerca di riportare in vita quell’antifascismo militante che ha causato troppi lutti ed è stato sepolto dalla storia. Il prossimo 29 aprile sarà il cinquantesimo anniversario della morte di Sergio Ramelli e anche a cinquant’anni di distanza, evidentemente, il suo nome e il suo ricordo fanno ancora paura a chi conosce solo l’odio. Ci auguriamo - conclude - che i responsabili vengano identificati e puniti il prima possibile e che questo importante anniversario non diventi il pretesto per scatenare i peggiori istinti della sinistra antagonista contro la memoria di un giovane innocente”. Il murale è stato ripulito e ripristinato da militanti Fdi. "Vogliamo ringraziare di cuore i nostri militanti che, con impegno e dedizione, sono intervenuti immediatamente per cancellare lo sfregio vergognoso al murales dedicato a Sergio Ramelli - dichiarano il coordinatore cittadino di Fdi Simone Orlandi e il vice coordinatore Deborah Dell’Acqua - Sergio rappresenta per tutti noi un simbolo di libertà e di lotta contro l’intolleranza e l’odio politico. Sfregiare la sua memoria non è solo un atto vile, ma anche un insulto alla nostra democrazia e ai valori di rispetto e convivenza civile che dovrebbero essere condivisi da tutti". "Il gesto dei nostri militanti - continuano i vertici locali del partito - dimostra ancora una volta che Fratelli d’Italia è dalla parte della memoria e della giustizia. Continueremo a batterci affinché nessuno possa calpestare la storia e i sacrifici di chi, come Sergio, ha pagato un prezzo altissimo solo per aver espresso il proprio pensiero. Milano non dimentica e noi non arretreremo mai di fronte a chi cerca di dividere con l’odio ciò che dovrebbe unirci". Ignazio La Russa, presidente del Senato, sui social esprime "un sincero ringraziamento ai ragazzi di Fratelli d’Italia che hanno ripulito il murales, restituendo dignità a un luogo simbolo della nostra storia". "Lo sfregio al murales di via Paladini a Milano dedicato a Sergio Ramelli, il ragazzo ucciso nel ’75 da militanti di estrema sinistra, è un atto vile che offende non solo la sua memoria, ma anche i valori di rispetto e convivenza che dovrebbero unire tutti", scrive La Russa. Interviene anche Pierfrancesco Majorino, capogruppo Pd in Regione Lombardia e componente della segreteria nazionale dem: “Ha perfettamente ragione Sala, lo sfregio del murales dedicato a Sergio Ramelli è un gesto orrendo - dichiara - Ramelli è stato vittima di una violenza allucinante e insensata e va ricordato come tale, la sua memoria va assolutamente salvaguardata e rispettata”.
(Adnkronos) - Con il nuovo anno ai nastri di partenza GO!2025, il ricco programma di celebrazioni riservate a Gorizia e Nova Gorica, insieme Capitale europea della Cultura 2025. Dopo aver dedicato il 2024 al ventennale dall’ingresso della Slovenia nella Ue, la Repubblica slovena è pronta ad una nuova stagione culturale per il Paese, nel segno del superamento delle frontiere con il resto d’Europa e della voglia di raccontare al mondo i grandi passi in avanti compiuti negli ultimi decenni. Nova Gorica e Gorizia rappresentano, insieme, la prima Capitale europea della Cultura transfrontaliera. La cerimonia inaugurale, che unirà entrambe le città in una celebrazione condivisa, si terrà l'8 febbraio 2025, in concomitanza con la Giornata slovena della Cultura (giorno di Prešeren). Il programma, curato dall'ente GO!2025, si svilupperà su due filoni tematici: il rosso e il verde. Il filo rosso rappresenta il confine, storico e contemporaneo. Attraverso lo slogan "Go! Borderless", si esplorerà la questione fondamentale di tutti i progetti artistici: quale rapporto abbiamo con il confine? Un confine può riguardare due paesi, due culture diverse, due nazioni, due stati e, in questo caso, due città che in passato hanno vissuto esperienze traumatiche e che oggi stanno vivendo una coesistenza pacifica. “Auspichiamo che la nomina di Nova Gorica e Gorizia a Capitale europea della Cultura 2025 diventi un’occasione per raccontare una regione in cui il concetto stesso di confine cambia significato, mettendo al centro la comunicazione e la condivisione attraverso l'arte, la cultura e l’enogastronomia”, ha dichiarato Aljoša Ota, direttore dell’Ente sloveno per il Turismo in Italia. Il filo verde è quello dello smeraldino fiume Isonzo, il cui colore rappresenta l’identità visiva del progetto. La regione Capitale europea della Cultura si estende dalla cima del monte Triglav, sorgente del corso d’acqua, fino alla sua foce nel mare Adriatico, sul lato italiano. Il filo verde si riflette anche nella natura sostenibile del progetto, alla ricerca di un qualcosa di utile per il futuro, ma sempre con un'attenzione particolare alle persone. Nel segno del green anche il nuovo distretto Ecoc, che prende vita proprio nel tratto di 1 Km tra le due ex dogane. Il progetto si configura come una passeggiata verde della conurbazione, uno spazio sociale per gli abitanti di Nova Gorica e Gorizia che comprende 4 aree di intervento (il Piazzale della Transalpina con il suo Tridente, l’area verde che conduce al valico di San Gabriele, Epic e Super 8). Nella valle del Vipava, da un lato, l’italiana Gorizia, importante centro sorto nel Medioevo sulla romana via Gemina e sul corso dell’Isonzo, dove convivono ancora oggi tracce di cultura latina, germanica e slava; dall’altro, Nova Gorica, poco più di 13.000 abitanti tra le fertili colline della riva sinistra del fiume Isonzo costruita di fatto dal nulla dopo la Seconda Guerra Mondiale, come prodotto e manifesto ideologico dell’urbanistica socialista nell’area che, a seguito dei trattati di Parigi del 1947, era stata riconosciuta alla Jugoslavia. Nova Gorica (che i locali chiamano Gorica e basta, mentre è quella italiana a essere Stara Gorica, Gorizia Vecchia) è considerata la più giovane città della Slovenia in virtù dei suoi 'soli' 70 anni di vita, e si mostra audace e futurista nell’architettura quanto verde e consapevole nei confronti delle sfide del nuovo millennio. Due città simbolo o, meglio, una sola città, l’unica in Europa ad essere attraversata da un confine tra due Stati. Un confine che, per troppi anni, ha significato frattura, una separazione immortalata nelle foto in bianco e nero del filo spinato di piazzale Transalpina e che, invece, oggi diventa sempre più una mano tesa, un luogo di incontro tra due popoli e il simbolo, per tutto il resto del mondo, di come la pace e la condivisione siano un percorso non solo possibile, ma addirittura necessario. Tra gli eventi che contrassegneranno Go!2025 in programma per il 2025 l’inaugurazione "Da stazione a stazione" che avverrà l'8 febbraio; la Marcia per l'Europa che si svolgerà tra il 1° e il 9 maggio, la manifestazione "Gusti senza Frontiere" dal 26 al 28 settembre; la cerimonia di chiusura "Una Luminosa Ceremonia di Chiusura GO!2025” tra il 1° e il 5 dicembre. Tra le realtà di frontiera maggiormente interessate dalla nomina di Nova Gorica insieme a Gorizia a Capitale europea della Cultura transfrontaliera 2025 troviamo Brda, una regione che prende il nome dai colli che ne tratteggiano il profilo (la parte friulana si chiama, non a caso, Collio) e che è stata inserita dalla Cnn tra le 11 regioni vinicole da scoprire nel mondo. Oltre alla cultura enogastronomica che ha dato vita a marchi come Brdalicious, Brda si distingue anche come destinazione escursionistica d’élite (da qui passano 2 tappe del Alpe Adria Trail, 2 tappe del Juliana Trail e il Sentiero della Pace sul monte Sabotino), nonché come meta perfetta per gli appassionati di cicloturismo, che potranno misurarsi qui con la nuovissima TransDinarica e con la Juliana Bike. La città di Nova Gorica è sede della più grande realtà slovena nel settore del turismo e dell'intrattenimento, il Gruppo Hit, che in occasione del 40º anniversario dell’apertura del primo casinò della catena Hit Universe of fun, presenterà al pubblico una mostra permanente presso il Park, Hotel & Entertainment. “Si tratta di una preziosa collezione di opere grafiche di artisti del territorio transfrontaliero, un’iniziativa culturale atta a mettere in risalto il significativo legame tra il mondo dell’economia e dell’arte. La mostra, insieme agli eventi del programma GO!2025, contribuirà indubbiamente ad arricchire l'offerta culturale della città”, commenta Suzana Pavlin, direttore vendite del gruppo. Inoltre, Il Gruppo Hit ospiterà eventi di rilievo internazionale, come l’Eca Casino Industry Forum e il Cos Casino Operations Summit, attirando l’attenzione dei principali player europei dell’industria del gioco e dell’intrattenimento su Nova Gorica, consolidando così la sua posizione come centro di eccellenza nel settore.
(Adnkronos) - “Questo fantastico impianto fotovoltaico è molto innovativo e unisce la tecnologia alla bellezza del luogo, è stato realizzato in tempi record da Acea e soprattutto da Areti, società del gruppo Acea, per garantire anche al Vaticano questa transizione energetica che diventa ormai ineludibile per tutto il nostro pianeta''. Lo afferma Barbara Marinali, presidente di Acea, durante l'inaugurazione ai Musei Vaticanii della nuova copertura vetrata fotovoltaica del Cortile delle Corazze. ''E' un impianto composto da 235 pannelli fotovoltaici ad altissima prestazione ed è stato realizzato grazie al coordinamento di Areti insieme ad una serie di ditte fornitrici e subappaltatrici in una armonia che ha consentito di realizzare tutto in sei mesi conciliando la realizzazione di questa infrastruttura con le visite dei turisti, che non sono state mai interrotte durante questo periodo. Una sfida che abbiamo accolto e che siamo contenti di aver portato a termine, collaborando con il Governatorato, con la Direzione infrastrutture e con tutte le strutture della città del Vaticano''. ''Questo è il primo passo di un tassello di iniziative che, insieme al Gruppo Acea, la città del Vaticano si accinge a realizzare per avere una completa transizione verso una Net Zero Economy all'interno di questo piccolo ma grande Stato. E' difficile integrare e trovare spazi dove realizzare infrastrutture fotovoltaiche in luoghi già fortemente costruiti e antropizzati. Questo è un esempio straordinario di come in un'infrastruttura che già esisteva si può pensare, immaginare e realizzare un impianto che si compenetri con un'infrastruttura già esistente. La sfida, qui e nelle città, è trovare spazi dove realizzare la transizione con infrastrutture compatibili con l'esistente”.