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(Adnkronos) - Il governo australiano ha deciso di riformare la legge sulle armi dopo la strage di Bondi Beach, alla periferia di Sydney, dove almeno 15 persone sono state uccise da due uomini, padre e figlio, che hanno sparato contro le persone riunite a festeggiare l'Hanukkah. Tra le vittime una bambina di 10 anni. Sono 27 le persone ancora ricoverate negli ospedali di Sydney. Durante una riunione di governo, presieduta dal premier australiano Anthony Albanese, è stato ''convenuto che era necessario un intervento forte, deciso e mirato sulla riforma della legge sulle armi come azione immediata, compresa la rinegoziazione dell'Accordo nazionale sulle armi da fuoco, istituito dopo la tragedia di Port Arthur del 1996, per garantire che rimanga il più solido possibile nell'attuale contesto di sicurezza in continua evoluzione''. In una nota diffusa al termine della riunione si legge che ''i primi ministri hanno concordato di rafforzare le leggi sulle armi in tutto il Paese'', polizia e procuratori generali sono chiamati a elaborare delle opzioni. Sul tavolo, l'istituzione del Registro nazionale delle armi da fuoco e il ruolo dell'intelligence criminale per valutare le licenze per armi da fuoco. Si intende poi limitare il numero di armi da fuoco che un singolo individuo può detenere, le licenze per armi da fuoco a tempo indeterminato e i tipi di armi legali. Inoltre una condizione per ottenere una licenza per armi da fuoco sarà possedere la cittadinanza australiana. Come priorità immediata, il governo australiano inizierà a lavorare su possibili ulteriori restrizioni doganali sulle importazioni di armi da fuoco e di altri tipi di armi, tra cui la stampa 3D, le nuove tecnologie e le attrezzature per armi da fuoco che possono contenere grandi quantità di munizioni. Dalle teste di maiale macellate usate per vandalizzare il cimitero musulmano a Narellan, nella zona sud-occidentale di Sydney, ai fiori portati a Bondi Beach. Così Sydney si sveglia il giorno dopo la strage alla festa dell'Hanukkah. Secondo quanto riporta la polizia del Nuovo Galles del Sud, intorno alle 6 del mattino sono stati segnalati resti di animali abbandonati all'ingresso di un cimitero in Richardson Rd, Narellan. ''Sul posto sono intervenuti gli agenti del Camden Police Area Command, che hanno trovato diverse teste di maiale'', si legge in una nota della polizia che ''ha immediatamente avviato un'indagine sull'incidente''. Gli agenti hanno ''rimosso e smaltito in modo appropriato le teste dei maiali''. Nel 2008 l'Associazione musulmana libanese ha acquistato il cimitero nel parco della chiesa anglicana di St. Thomas per far fronte alla carenza di luoghi di sepoltura. Intanto al Bondi Pavilion si è riunita una folla di persone per deporre fiori. Le bandiere di Israele e dell'Australia sono drappeggiate sopra il cancello. Durante la commemorazione sono state cantante canzoni: prima l'inno nazionale australiano e ora canzoni in ebraico. Sul posto presente anche la polizia australiana.
(Adnkronos) - "La priorità è continuare a rafforzare l’architettura del nostro sistema formativo. Siamo in una fase di grandissimo cambiamento, non solo economico-industriale ma anche geopolitico". Lo ha affermato Paolo Boccardelli, rettore della Luiss, intervenendo alla cerimonia di inaugurazione dell’Anno Accademico dell’Ateneo. Boccardelli ha richiamato l’impegno dell’Università nel contribuire, attraverso la ricerca, a interpretare la complessità che investe l’Europa e a produrre idee utili alla definizione di una nuova architettura europea, "necessaria per processi decisionali più veloci, una efficienza amministrativa migliore e una rafforzata capacità competitiva", senza sacrificare pluralismo, democrazia e diritti. Il rettore ha illustrato anche le linee di sviluppo dell’offerta formativa, annunciando il nuovo Teaching and Learning Innovation Hub, "una partnership con Google for Education pensata per creare un laboratorio di innovazione a disposizione di studenti, docenti e della ricerca". Centrale, per Boccardelli, l’equilibrio tra tecnologia e persona: "Per noi la priorità è combinare la tecnologia e la centralità della persona, al punto che apriremo una palestra cognitiva che alimenti il pensiero critico dei nostri studenti". Ha infine evidenziato il rafforzamento del Dipartimento di Studi Umanistici come supporto al pensiero critico, ricordando che "l’intelligenza artificiale è un’opportunità se colta in maniera responsabile e con la volontà di utilizzarla non come sostituto ma come supporto al lavoro cognitivo".
(Adnkronos) - Oltreplastica è una mostra sul mutamento in atto nella plastica contemporanea e sul ruolo che il design svolge nel ripensare la materia, il progetto, la responsabilità. Lo si legge in una nota. Curata da Frida Doveil e prodotta da Adi Design Museum con il supporto di Eni, Main Partner del museo, la mostra esplora i percorsi di transizione che accompagnano la plastica “oltre” la sua natura, mettendo a fuoco il rapporto tra cultura materiale, innovazione industriale e sostenibilità ambientale. “Oltreplastica è qualcosa di più duraturo di un titolo di mostra” osserva la curatrice “È un neologismo. Vuole mettere in evidenza uno stato di fatto: la plastica come l’abbiamo sempre conosciuta è cambiata. Questo richiede modi nuovi di nominarla, di classificarla, ma soprattutto di utilizzarla. Oltreplastica ci suggerisce una nuova tassonomia di una materia in mutazione, e ci racconta dell’innovazione di design come vero volano culturale capace di favorire questa trasformazione” Più di trent’anni dopo l’appello di Carl Sagan a custodire “il pallido puntino blu”, simbolo della fragilità del nostro pianeta, la Osaka Blue Ocean Vision del G20 (2019) segna il primo impegno internazionale per azzerare entro il 2050 la dispersione di rifiuti plastici nei mari, attraverso un approccio globale al ciclo di vita della plastica. Un atto di responsabilità che, al di là della tecnica, chiama in causa l’intero sistema industriale e la Cultura del Progetto: un nuovo modo di pensare la materia, le sue forme, i suoi cicli vitali. “Progettare per la contemporaneità pone problemi di ruolo e di metodo: superate le illusioni del Modernismo, ci resta oggi l’idea di un progetto riformatore di design come modificazione continua del contemporaneo, un progetto che si carica di senso solo all’interno di un più vasto contesto sociale e acquista valore attraverso il dispiegarsi disciplinare nelle sue applicazioni concrete”. Commenta il presidente Adi Luciano Galimberti. “Scienza e tecnologia hanno oggi bisogno di nuove domande per poter elaborare nuove risposte orientate ai valori del progresso sociale. Solo una disciplina consapevole che il progetto di design non può limitarsi a prudente misura della distanza dagli obiettivi, ci aiuterà a capire i caratteri dinamici che la modificazione continua del contemporaneo impone.” Oltreplastica non celebra né condanna la plastica: ne indaga piuttosto la metamorfosi. Da simbolo del progresso moderno e della produzione di massa, materia leggera, versatile, accessibile, la plastica si trova oggi al centro di una ridefinizione radicale, nella quale design e scienza dei materiali agiscono insieme per riscriverne il destino. Attraverso una costellazione di prodotti, materiali e processi pionieri, la mostra racconta un percorso ancora in itinere, fatto di sperimentazioni concrete e invenzioni di progetto che testimoniano la possibilità di una plastica responsabile, capace di superare i limiti della propria origine. Il racconto si apre con un richiamo alle origini, quando i primi polimeri sintetici divennero materia dell’innovazione e del sogno moderno, con la sezione “La plastica degli inizi”. Cinque plastiche iconiche – poliuretano, resina poliuretanica, polietilene, polipropilene, acrilonitrile butadiene stirene, SAN stirene acrilonitrile – rievocate attraverso altrettanti oggetti premiati con il Compasso d’Oro tra il 1954 e il 2004, tracce tangibili di un’epoca in cui la plastica era “la materia dell’invenzione” per eccellenza. Da questa premessa storica si dipana una classificazione delle plastiche contemporanee, articolata in cinque profili di trasformazione e circolarità: rivitalizzata, la plastica che rinasce dal riciclo chimico e meccanico; a massa bilanciata, derivata da materie prime alternative; bio-based, prodotta da fonti biologiche rinnovabili; rigenerata, ottenuta da scarti e residui organici, biofabbricata, creata da organismi e cellule viventi. Cinque sezioni dove la materia non è più un’entità inerte, ma un campo di relazioni tra tecnologia, biologia e progetto. Collocando la lettura del cambiamento nella realtà concreta della produzione, Oltreplastica restituisce un panorama di imprese, ricercatori e designer che interpretano la materia come agente attivo di trasformazione. Il design emerge qui come pratica evolutiva, capace di generare bellezza a partire dallo scarto, di ridefinire gli standard estetici, di prefigurare un futuro in cui la plastica, pur restando plastica, diventa “plausibile” dal punto di vista ambientale, tecnico e culturale. Questo processo è inarrestabile: si muove in modo organico e rapido, attraversando scienza, industria, società e immaginario. Un’evoluzione che non riguarda soltanto i materiali, ma la nostra stessa idea di contemporaneità. La mostra è realizzata con il supporto di Eni, Main Partner.