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(Adnkronos) - Rendere il Tevere balneabile entro 5 anni. E' questo il piano del sindaco di Roma Roberto Gualtieri che ne aveva già parlato a luglio alla Festa dell'Unità. Ma ora la scommessa si fa seria. "Abbiamo già rilevato che è un obiettivo assolutamente realizzabile", dice il primo cittadino a margine della visita al Padiglione Italia di Expo 2025 Osaka in occasione dell'Italian Week che si tiene fino al 14 settembre. "Abbiamo già istituito un gruppo di lavoro, che a breve sarà interistituzionale. Ho già parlato personalmente con il ministro dell'Ambiente Pichetto Fratin e con il presidente del Lazio Francesco Rocca: insieme a Governo e Regione il tavolo lavorerà sugli investimenti necessari. L'obiettivo è di poter fare il bagno nel Tevere entro 5 anni", sottolinea. Costi? "Li stiamo stimando", risponde Gualtieri specificando che rispetto a quelli sostenuti da Parigi dovrebbero essere inferiori, in quanto la capitale francese "era partita da un livello di inquinamento maggiore, a Roma ci sono alcune zone in cui in alcuni giorni il Tevere sarebbe già balneabile, ma per avere una balneabilità piena anche del tratto a valle dell'Aniene sono necessari interventi. Alcuni sono già partiti, la polizia di Città metropolitana di Roma sta realizzando uno screening di tutti gli scarichi sull'Aniene, fuori dal territorio di Roma Capitale, che sono tra le principali cause della non balneabilità. Abbiamo individuato - prosegue - le quattro azioni necessarie, adesso con l'aiuto della comunità scientifica-tecnologica e le istituzioni faremo una quantificazione e un cronoprogramma. Ma dai primi lavori avviati, è un obiettivo assolutamente alla nostra portata". "Intanto segnalo che i parchi d'affaccio stanno avendo un grande successo", continua Gualtieri convinto che vada recuperata la dimensione marittimo-fluviale di Roma per farne una sua identità specifica. “Il Tevere è una preziosa risorsa ambientale, nonché elemento identitario e storico per Roma. È per questo che la nostra Amministrazione, oltre alla progettazione del Masterplan del parco lineare fluviale, e alla realizzazione già avvenuta dei parchi d’affaccio, ha deciso di affrontare la sfida della balneabilità. Un obiettivo ambizioso, che altre città hanno già realizzato, da ultima Parigi”, dichiara l’assessora all’Agricoltura, Ambiente e Ciclo dei rifiuti Sabrina Alfonsi. “Per affrontare questa sfida, si sta costituendo un Tavolo tecnico, la cui prima convocazione è prevista per ottobre prossimo. Alla prima riunione del tavolo, alla presenza del Sindaco di Roma Capitale, del Ministro dell’Ambiente, del Presidente della Regione Lazio, parteciperanno tutte le istituzioni competenti – dal Ministero dell’Ambiente, alla Regione Lazio, a Città Metropolitana e Roma Capitale – insieme al mondo accademico e della ricerca scientifica, compresa quella medico ambientale”, continua Alfonsi. “Il Tavolo interistituzionale valuterà gli aspetti normativi, tecnici, ambientali e gestionali, legati all’obiettivo di rendere il tratto urbano del Tevere balneabile, in totale sicurezza. Partendo da analisi e studi già fatti sullo stato di salute del nostro fiume, e da criticità già individuate come l’area di confluenza tra Tevere e Aniene, principale vettore dei fattori inquinanti, verrà redatto un progetto che includerà tutte le azioni necessarie, a partire dalla delimitazione geografica dell’area d’intervento, il monitoraggio, l’analisi ma soprattutto le infrastrutture e gli interventi necessari per la depurazione delle acque. Il Tevere balneabile è un obiettivo ambizioso, che riteniamo raggiungibile grazie ad un impegno condiviso di tutte le istituzioni coinvolte, sia per la progettazione che per l’individuazione dei fondi necessari all’intervento”, conclude Alfonsi. "Nuotare nel Tevere sarebbe bellissimo, un sogno non solo per me ma per tutti. Non solo per noi nuotatori, ma soprattutto per la gente e i cittadini: avere un fiume balneabile, in una città grande e calda come Roma, sarebbe il top anche come luogo messo a disposizione della città per godersi le sponde, farsi un bagno rinfrescante, che può aprire nuove opportunità per la Capitale". Lo dice all'Adnkronos il campione olimpionico Gregorio Paltrinieri, che commenta così le dichiarazioni del sindaco della Capitale Roberto Gualtieri sulla possibilità di rendere tra cinque anni il Tevere un fiume balneabile. Paltrinieri, uno dei nuotatori che alle Olimpiadi dello scorso anno ha gareggiato nella Senna, conquistando un bronzo negli 800 metri stile libero e un argento nei 1500 di specialità, chiede però attenzione a non commettere gli errori già visti a Parigi 2024: "Da subito mi sono detto favorevole a nuotare nel fiume parigino - racconta - però quando l'anno scorso ai Giochi abbiamo nuotato nella Senna, non era la situazione adatta a noi per mille problematiche, non mi sembrava pronta. Tanto che dieci di noi atleti sono anche finiti in ospedale. Le promesse devono essere mantenute: l'acqua deve essere pulita e sicura per chi fa il bagno". "Per noi nuotatori poi è uno spettacolo avere il pubblico: negli sport di fondo, quando nuoti in mezzo al mare, non senti la vicinanza della gente. Non è come il ciclismo o la maratona, che corri per le città e c'è tutto il pubblico a fare il tifo: nel nuoto di fondo, ti butti, nuoti e non vedi niente. Invece nel fiume è tutto diverso: a Parigi - ricorda Paltrinieri - ero talmente attaccato alla sponda, perché non volevo prendere la corrente forte al centro del fiume, che sentivo la gente addosso, la vedevo sopra. Mi sembrava veramente di nuotare vicino alle persone: questo per noi, ma anche per il pubblico, è bello. In termini di competizione secondo me sarebbe bello e farebbe anche bene avere un Tevere balneabile, però il fiume deve essere pulito. Quando lo sarà, prometto che mi ci butto anche io". "Per uno innamorato del fiume come me, la possibilità di rendere balneabile il Tevere sarebbe una notizia positiva e l'idea mi piace molto. Del resto, la Senna, il Danubio o il Tamigi, sono sicuramente molto più inquinati rispetto al nostro Tevere. Mi auguro, però, che sia realizzabile e che non resti uno dei tanti proclami". Così all'Adnkronos Maurizio Palmulli, in arte Mister Ok, che da oltre trenta anni si tuffa nel Tevere il primo giorno dell'anno, in merito alla possiblità di rendere balneabile il fiume, come dichiarato dal sindaco Roberto Gualtieri. " Vorrei solo suggerire al sindaco che prima di mettere gli ombrelloni e i bagnini sulla sponda del fiume, dovrebbe partire da un'opera di riqualificazione di tutta la zona. Provate a fare una passeggiata lungo il fiume, c'è solo degrado, sporcizia e insicurezza. Dovrebbe quindi renderlo un luogo vivibile, sicuro, - prosegue Palmulli - ripulirlo, illuminarlo e mettere delle telecamere. Anche gli ascensori sarebbero utili per facilitare la discesa di chi è disabile. Guardandolo adesso, più che balneabile, dovrebbe renderlo intanto accessibile". "Si potrà fare il bagno nel Tevere tra qualche anno? E' un progetto ambizioso, non so quanto realizzabile, ma se il sindaco Gualtieri ne ha parlato, significa che ci sono premesse per lavorarci", commenta all'Adnkronos Giuseppe Roscioli, presidente Federalberghi Roma. "Sono sicuro che per Roma sarebbe un valore aggiunto, cambierebbe l'immagine della Capitale agli occhi del mondo. Sarebbe un innesto positivo anche dal punto di vista del turismo, perché significherebbe offrire qualcosa di diverso rispetto a molte altre città d'Europa e non solo". Rendere il Tevere balneabile "sarebbe un sogno magnifico, qualcosa di stupefacente, sebbene al quanto difficile. Una cosa del genere ci farebbe fare un salto indietro nella storia di almeno 50 o 60 anni, quando il fiume era effettivamente balneabile". A dirlo all'Adnkronos è il presidente del Reale Circolo Canottieri Tevere Remo e pentatleta olimpico Daniele Masala, commentando le dichiarazioni del sindaco. "Si dice che Bud Spencer si allenasse nuotando nel fiume, prima di andare in piscina e diventare il primo nuotatore italiano a scendere sotto il minuto nei 100 metri stile libero. Sarebbe la realizzazione di un sogno incredibile -prosegue- è un progetto ambizioso, sarebbe fantastico ma molto difficile". "L’attuale situazione di inquinamento del Tevere è legata soprattutto agli scarichi agricoli e industriali che confluiscono dall’Aniene, e quindi interessano in particolare la zona nord della Capitale. Non è una situazione drammatica, ma certamente è un fiume inquinato". Lo afferma all’Adnkronos Alberto Acciari, presidente di Tevere Day, la manifestazione annuale organizzata a Roma da associazioni e istituzioni per celebrare il fiume, commentando le dichiarazioni del sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, che ha annunciato l’obiettivo di rendere il Tevere balneabile entro cinque anni. "Io sono nato qui. Già negli anni '80 si parlava della riqualificazione del fiume. Ne ho sentite tante in questi anni, ma spesso sono parole buttate lì. Il Tevere ha dei problemi strutturali: c’è una diga a monte che contiene le piene fino a quando riesce. In inverno, quando c’è troppa acqua, sono costretti ad aprirla e dal fiume tracima giù tutto quello che c'è". Lo racconta all’Adnkronos Alessandro Simoni, titolare della storica bottega della 'grattachecca' dell’Isola Tiberina, sul Lungotevere dal 1915. "Quando ero bambino il fiume era una fogna a cielo aperto – prosegue – tutte le aziende, gli ospedali e i cittadini buttavano immondizia nel fiume. Adesso però la situazione è migliorata parecchio. Fino a 25 anni fa il fiume era inteso così a Roma: già dalle 6 di sera non potevi più scendere sulle banchine perché era terra di nessuno. Oggi i presupposti ci sono tutti, almeno se si fa un discorso limitato ai mesi da maggio a settembre, quando le acque sono controllate". Il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, ha annunciato l’obiettivo di rendere il Tevere balneabile entro cinque anni, grazie a un tavolo interistituzionale con governo e Regione e a una serie di interventi sugli scarichi e sulla qualità delle acque. Commenta la notizia c'è anche Manuel Chiacchiararelli, che lavora sul Tevere per una società di giri turistici in battello: "Se dovesse farlo, sarebbe una bella cosa. Però, più che balneabile, secondo me il Tevere andrebbe reso disponibile come mezzo di trasporto. Quindi bonificarlo, dragarlo e collegare il lato nord con il sud, un po’ come succede a Venezia. Abbiamo un’autostrada che attraversa Roma. Non sfruttarla è un problema, anche perché forse toglierebbe anche un po’ di traffico".
(Adnkronos) - Mercoledì 17 settembre, alle ore 11.00, al Salone degli Arazzi di Palazzo Piacentini, sede del Mimit, si terrà la cerimonia di svelamento del francobollo ordinario dedicato a FederlegnoArredo, emesso nell’ambito della serie tematica 'Le eccellenze del sistema produttivo e del Made in Italy'. L’iniziativa vedrà la partecipazione del ministro del Mimit Adolfo Urso e del sottosegretario Fausta Bergamotto, insieme ai vertici di FederlegnoArredo. Il francobollo è a cura del grafico progettista Mauro Bubbico. A seguire, verrà inaugurata nell’Atrio d’onore del Ministero, alla presenza del ministro Urso, la mostra '80 anni di FederlegnoArredo': la direzione artistica di Beppe Finessi, storico e critico del design, le opere grafiche realizzate da Mauro Bubbico e il progetto espositivo di Massimo Curzi, intrecciano con maestria la storia e l'identità della filiera legno-arredo.
(Adnkronos) - L'Erc, istituito dall'Unione Europea nel 2007, è il principale ente europeo di finanziamento della ricerca di frontiera di eccellenza. Finanzia ricercatori creativi di qualsiasi nazionalità ed età per la realizzazione di progetti in tutta Europa. Il progetto Chopin (acronimo di Atomistic approaches for plasmonic photo induced phenomena) di Tommaso Giovannini, docente di Fisica teorica della materia condensata al dipartimento di Fisica dell’Università di Roma Tor Vergata, si è aggiudicato l’ambito finanziamento europeo nella sezione Starting Grant (STG), unico Standing Grant per l’anno 2025 nell'Ateneo. “Il mio progetto - spiega Giovannini - riguarda lo sviluppo di modelli teorici per lo studio di processi fotoindotti da plasmoni superficiali localizzati. Questi vengono generati quando la luce che è una radiazione elettromagnetica interagisce con nanoparticelle metalliche, ad esempio d'oro o argento, che sono capaci di concentrare l’energia in spazi nanometrici dell'ordine di un miliardesimo di metro. I plasmoni superficiali localizzati sono oscillazioni elettroniche collettive in materiali nanostrutturati, eccitate dalla luce. Le proprietà uniche dei plasmoni superficiali consentono di attivare processi fotoindotti, come reazioni chimiche, utilizzando condizioni di gran lunga più sostenibili rispetto alla catalisi convenzionale. Il campo che studia questi fenomeni prende il nome di catalisi plasmonica. La catalisi plasmonica è un approccio innovativo che sfrutta le proprietà ottiche dei plasmoni superficiali per promuovere reazioni chimiche". “In questo modo - prosegue Giovannini - si possono generare campi elettrici molto intensi, che insieme ad altri fenomeni quantistici sono in grado di modificare la chimica di sistemi molecolari in prossimità della loro superficie e in particolare la loro reattività". Il grande interesse attuale verso la catalisi plasmonica in termini di sostenibilità è dovuto al fatto che essa consente di ridurre il consumo energetico associato alla catalisi convenzionale, sostituendo condizioni drastiche, come alte temperature o pressioni, con l’uso di luce visibile o solare. La catalisi plasmonica può infatti avere vari utilizzi, in particolare per la chimica sostenibile e l’energia verde. Alcuni esempi di reazioni di grande impatto che possono essere guidate o accelerate tramite processi plasmonici includono, tra le altre, la riduzione dell'anidride carbonica a combustibili o molecole di interesse chimico, la generazione di idrogeno tramite scissione fotoindotta dell’acqua, la fissazione dell’azoto in condizioni blande, l’attivazione di metalli abbondanti sulla Terra, come ad esempio il ferro, che sono normalmente cataliticamente inattivi. “Chopin ha l’obiettivo di costruire nuovi metodi teorici per modellizzare e prevedere questi fenomeni complessi, attraverso una descrizione atomistica sia dei sistemi molecolari che delle nanostrutture. Grazie a metodologie avanzate che uniscono chimica teorica, fisica della materia e elettrodinamica quantistica, sarà possibile descrivere in dettaglio come le nanoparticelle plasmoniche assorbono luce, trasferiscono energia e guidano reazioni chimiche in varie condizioni. Chopin creerà un ponte diretto tra teoria ed esperimento, aprendo la strada a una progettazione razionale di nanomateriali in grado di sfruttare la luce solare per processi chimici più efficienti e sostenibili”.