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(Adnkronos) - Nuovi raid di Israele su Gaza. A ordinare alle forze militari di lanciare "potenti" attacchi nella Striscia il primo ministro Benjamin Netanyahu che accusa Hamas di una serie di violazioni del cessate il fuoco. L’agenzia di Protezione civile di Gaza ha dichiarato che Israele ha lanciato almeno tre attacchi aerei sul territorio palestinese, poco dopo l'ordine impartito da Netanyahu. Secondo la Difesa civile di Gaza, gestita da Hamas, "almeno cinque persone sono state uccise in un attacco a un veicolo civile ad Al-Qassam Street, a Khan Yunis". La stessa Difesa civile aveva riferito in precedenza della morte di due palestinesi in un altro raid a Gaza City. Il cessate il fuoco a Gaza tiene nonostante le "scaramucce" tra Israele e Hamas secondo il vice presidente degli Stati Uniti JD Vance. "Il cessate il fuoco è ancora in vigore. Ciò non significa che non ci saranno piccoli scontri”, ha affermato Vance in un commento trasmesso dalla Fox News e pubblicato sui social media dalla Casa Bianca. Gli attacchi da parte di Israele sarebbero arrivati dopo il fuoco aperto da Hamas contro soldati a Rafah e il falso “ritrovamento” dei resti di ostaggi. Hamas dal canto suo ha respinto le accuse di aver attaccato le truppe israeliane a Gaza e confermato l'impegno a rispettare il cessate il fuoco. "Hamas - si legge in una nota - afferma di non aver alcun legame con l'incidente a Rafah e afferma il suo impegno all'accordo di cessate il fuoco". Allo stesso tempo ha rinviato la consegna del corpo di un altro ostaggio che era prevista per martedì sera a causa delle "violazioni" israeliane del cessate il fuoco. "Rinvieremo la consegna che era prevista a causa delle violazioni dell'occupazione", ha affermato il braccio armato del movimento, le Brigate al Qassam, affermando che ogni "escalation" israeliana "ostacolerà la ricerca e il recupero dei corpi". Secondo quanto riportato dall'emittente pubblica Kan, Netanyahu ha inoltre deciso di ampliare il territorio sotto il controllo delle Forze di difesa israeliane (Idf) nella Striscia di Gaza dopo le ripetute violazioni dell’accordo di cessate il fuoco da parte di Hamas. Il premier è in contatto con alti funzionari statunitensi per coordinare la mossa. L'ala militare di Hamas ha annunciato "il ritrovamento" di altri due corpi di ostaggi nella Striscia di Gaza, senza però precisare se intende consegnarli in serata a Israele. Le Brigate al Qassam hanno anche fatto sapere di aver identificato i due corpi. Ieri è arrivata la conferma che non è il corpo di nessuno dei 13 ostaggi ancora trattenuti nella Striscia di Gaza quello consegnato lunedì da Hamas a Israele. Le Forze di difesa israeliane hanno pubblicato il video integrale di 15 minuti girato da un drone, in cui - accusano - i miliziani di Hamas inscenano a beneficio della Croce Rossa il recupero dei resti dell'ostaggio (VIDEO). I resti sono stati poi identificati come appartenenti a Ofir Tzarfati, il cui corpo era già stato recuperato dalle Idf nella Striscia di Gaza nel dicembre 2023, meno di due mesi dopo il suo rapimento durante l'attacco del 7 ottobre. "Contrariamente alle affermazioni di Hamas sulle difficoltà nel localizzare i corpi degli ostaggi deceduti, lunedì è stato documentato che i suoi uomini hanno rimosso i resti da una struttura e li hanno seppelliti nelle vicinanze", ha affermato l'Idf. "Poco dopo, Hamas ha convocato i rappresentanti della Croce Rossa e ha inscenato il ritrovamento del corpo di un ostaggio deceduto", si leggeva. Second il canale saudita Al-Hadath Hamas avrebbe recuperato i resti di un altro ostaggio in un tunnel a Khan Younis, oltre a quello recuperato martedì mattina sempre in un tunnel.
(Adnkronos) - Svolta nel mondo degli appalti: non esiste più un solo modello contrattuale “valido”, ma coesistono più contratti collettivi, purché rispondano a criteri di qualità, coerenza e tutela dei lavoratori. È stata questa la riflessione al centro dell’evento FonARCom dal titolo “Appalti e Ccnl: dal principio di equivalenza alla sua attuazione concreta”, che si è svolto in occasione della Convention dei Consulenti del Lavoro, in corso in questi giorni a Napoli. Un vero e proprio talk tecnico sul principio di equivalenza contrattuale, introdotto dal nuovo Codice degli Appalti (D.Lgs. 36/2023) e ripreso dal correttivo appalti e dalle Linee guida Anac. “La norma oggetto di approfondimento del nostro incontro – ha affermato Lucia Alfieri, Consigliere d’Amministrazione di FonARCom – apre le porte a un pluralismo sindacale maturo e impone una riflessione: il valore di un contratto non dipende più dal nome delle parti firmatarie, ma dal suo contenuto, ovvero dalle tutele, dalle politiche attive, dalla formazione, dal welfare contrattuale e dalle soluzioni che offre sia alle imprese sia ai lavoratori. Questo scenario rappresenta una sfida importante per le organizzazioni sindacali e per le associazioni datoriali, che hanno oggi la possibilità di dimostrare che si può fare una contrattazione di qualità in grado di andare oltre la tradizione e di competere al rialzo”. È in questa prospettiva che si inserisce la contrattazione collettiva di Cifa Italia e Confsal, che pone al centro, da un lato, la persona e i suoi bisogni e, dall’altro, la competitività e la produttività aziendali. Una contrattazione collettiva di qualità, virtuosa e innovativa, che non fa dumping salariale né contrattuale, va oltre le equivalenze e si rivolge a quegli imprenditori che vogliono investire sulle risorse umane e contribuire allo sviluppo e alla ricchezza della società. “Nel momento storico attuale, in cui il mercato del lavoro risente fortemente di fenomeni quali la glaciazione demografica e la fuga dei cervelli – ha dichiarato Andrea Cafà, Presidente di Cifa Italia e FonARCom – la contrattazione collettiva deve concretamente fondarsi sulla centralità della persona, valorizzando le competenze e creando condizioni che soddisfino le aspettative di vita e di crescita professionale dei lavoratori, fondate su flessibilità, benessere e obiettivi certi e misurabili. È questo l’impegno assunto dalla contrattazione di Cifa Italia e Confsal, che da sempre mirano alla qualità della contrattazione e che oggi propongono Ccnl che, oltre a essere riconosciuti come equivalenti secondo gli indici Anac, puntano su contenuti innovativi che garantiscono tutele reali ai lavoratori, pur fornendo alle aziende la flessibilità necessaria per competere in un mercato in rapida evoluzione. Il raggiungimento di questo traguardo – ha continuato Cafà – è il risultato di un approccio collaborativo capace di bilanciare gli interessi complementari di lavoratori e imprese. Digitalizzazione, nuove competenze, conciliazione vita-lavoro, sostenibilità sociale ed economica, sono queste le sfide che il nuovo Ccnl ha affrontato e regolato. Per farlo, Cifa Italia e Confsal hanno messo in campo non solo visione, ma anche strumenti concreti, come gli organismi paritetici, gli enti bilaterali per le politiche attive e la formazione, e osservatori tematici che seguiranno l’evoluzione del mondo del lavoro passo dopo passo. Il frutto di questo impegno – ha concluso il Presidente di Cifa Italia e FonARCom – è un contratto che non è solo un documento giuridico, ma un vero e proprio strumento di innovazione sociale, un modello di contrattazione partecipata, responsabile e orientata al futuro”. “La contrattazione collettiva non è terreno di appartenenza, ma di regole, contenuti e responsabilità, la cui legittimità si fonda su standard di tutela e non su etichette sindacali – ha aggiunto Angelo Raffaele Margiotta, Segretario generale della Confsal – la contrattazione Cifa-Confsal-Confsal Federlavoratori non si limita a essere equivalente ai cosiddetti contratti leader, ma introduce strumenti innovativi che alzano l’asticella. Preavviso attivo per la ricollocazione dei lavoratori; principio e indennità di qualificazione per la valorizzazione dei titoli di studio; indennità di vacanza contrattuale; salute e sicurezza con valorizzazione della figura del preposto, MOG(S) e indennità specifiche; potenziamento delle tutele contro i licenziamenti ingiustificati; retribuzione premiale; sistema di welfare integrato; aumento per competenza che valorizza formazione e merito. Non si tratta di una contrattazione alternativa in senso riduttivo – ha precisato Margiotta – ma di un modello contrattuale evoluto. La nostra contrattazione rappresenta una sfida aperta alla stagnazione della contrattazione confederale tradizionale, da troppo tempo ferma su schemi rigidi e autoreferenziali”. “Le aziende stanno finalmente iniziando ad adottare una contrattazione collettiva ‘non tradizionale’, caratterizzata da contenuti virtuosi che vanno oltre il principio d’equivalenza – ha ammesso Paolo Pizzuti, Docente di Diritto del lavoro presso l’Università del Molise – la rappresentatività del contratto non è più legata ai soggetti stipulanti, ma alla sua qualità e al suo contenuto. Il criterio della rappresentatività comparativa come criterio di individuazione del contratto collettivo più favorevole non è più valido. L’imprenditore, pertanto, è libero di autodeterminarsi nella scelta del contratto, purché ci sia una dichiarazione di equivalenza”. “La dichiarazione d’equivalenza è un documento altamente specifico e dettagliato – ha infine concluso Francesco Capaccio, Avvocato giuslavorista e Consulente del lavoro – un’equivalenza errata potrebbe comportare l’esclusione da una gara. È comprensibile, dunque, l’importanza che assume in questo preciso contesto il ruolo del consulente del lavoro. Le aziende devono essere supportate da figure professionali altamente competenti che sappiano verificare l’equivalenza normativa e retributiva dei contratti”. L’evento, che si è svolto nell’aula delle opportunità del centro congressi della stazione marittima di Napoli, ha registrato una notevole partecipazione di professionisti e interessati alla tematica.
(Adnkronos) - "Il 92% degli intervistati, su un campione di 2000 persone, dice che la salute delle persone e quella del pianeta sono assolutamente interconnesse tra di loro. E tra gli obiettivi dell'Agenda 2030 mette al primo posto la salute e il benessere. Questo che cosa significa? Che la sostenibilità è entrata nella sfera del benessere quotidiano, cioè nel modo in cui mangiamo, ci muoviamo, lavoriamo, respiriamo". Così Paola Aragno, vicepresidente Eikon Sc intervenendo all’appuntamento Adnkronos Q&A, 'Sostenibilità al bivio', questa mattina al Palazzo dell’Informazione a Roma, illustrando i dati di una ricerca di Eikon Sc per la Social Sustainability Week. "La sostenibilità non significa ridurre solamente le emissioni ma significa vivere meglio. L'economia circolare diventa strategica se ha una funzione anche sociale, per cui rigenera non solo le risorse ma la salute, le competenze, i valori", osserva. "Se andiamo a guardare anche ai giovani, cioè a quelli che saranno i nostri protagonisti della sostenibilità, della transizione, il 65% si sente coinvolto negli obiettivi dell'Agenda 2030 e il 70% dice che si sentirebbe più motivato a lavorare in un'azienda che tiene conto ed è molto attenta alla sostenibilità. Per cui i giovani vogliono delle aziende coerenti, a 360 gradi, capaci di unire impatto ambientale, ma anche benessere", conclude.