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(Adnkronos) - Per 2 giorni, oggi e domani, nell'area di fronte alla Torre Rossi, sede dell'università Lum Giuseppe Degennaro, verrà riprodotto uno scenario di maxi-emergenze sanitarie. Si tratta del corso 'Aspetti organizzativi e gestionali nelle maxi-emergenze e disastri', destinato agli studenti degli ultimi 2 anni del corso di laurea in Medicina e Chirurgia e dell'ultimo anno del corso di laurea in Infermieristica dell'ateneo pugliese, proposto da docenti Francesca Pentimalli e Bruno Moncharmont in collaborazione con Medis (MaxiEmergencies and Disasters International School), la scuola superiore di formazione in maxi-emergenza. "Per la prima volta - afferma Enrico Bernini Carri, presidente del Medis - formeremo sull'argomento gli studenti di corsi di laurea. Mentre precedentemente i corsi erano stati riservati a operatori del soccorso, il fatto di coinvolgere gli studenti degli ultimi anni di 2 corsi di laurea della Lum non solo mostra come i docenti, responsabili della didattica della Lum, abbiano compreso l'importanza di questa formazione specifica, ma rappresenta una vera 'rivoluzione concettuale' che auspichiamo possa estendersi a tutte le università italiane, insegnando e dimostrando come il lavoro di équipe, tra medici e infermieri, possa portare indubbi benefici al sistema di emergenza-urgenza che dovrà rappresentare il vero sviluppo della medicina sul territorio nell'immediato futuro". Il corso - informa una nota - mira a fornire conoscenze di base e avanzate sui modelli gestionali e sugli aspetti concettuali da valutare in una catastrofe: 1) Far comprendere gli elementi di base e di valutazione comuni a tutti gli accadimenti catastrofici: gli studenti acquisiranno conoscenze approfondite sul concetto di catastrofe, la storia delle catastrofi naturali e antropiche e gli elementi per classificare la gravità di un evento; 2) Far comprendere la necessità di classificare un evento catastrofico allo scopo di organizzare meglio i soccorsi, dilazionarli nel tempo e gestire le équipe di soccorso interagendo con altre figure professionali del soccorso; 3) Far comprendere l'importanza della classificazione e i meccanismi ad essa connessi (fasi di un evento dalla ricognizione, al triage in maxi-emergenza, dallo sgombero al ricovero condizionato). Le simulazioni sul campo saranno utili agli studenti per acquisire elementi formativi comuni, al fine di potersi coordinare efficacemente sul luogo del disastro sapendo lavorare in équipe anche con altre figure professionali del soccorso.
(Adnkronos) - "Determinare le cause delle prolungate interruzioni che hanno provocato il blocco delle attività economiche, lavorative, amministrative, sociali e sanitarie nel comprensorio della montagna occidentale parmense durante gli ultimi due fine settimana". Il capogruppo di Forza Italia Pietro Vignali lamenta numerosi danni derivanti dallo stop alla connessione telefonica (sia voce che dati) riscontrate nelle ultime settimane su tutto l'arco montano occidentale parmense, da Berceto a Tornolo. Sottolineando "l'impedimento nello svolgimento delle numerosissime attività economiche, lavorative, amministrative, sociali e sanitarie che dipendono da tali connessioni", Vignali rimarca i disagi e i danni derivanti da tali interruzioni. Rifacendosi poi agli accordi stretti dalla giunta regionale con gli operatori del settore telecomunicazioni fin dal 2010 per l'aggiornamento del quadro sulla penetrazione delle tecnologie di connessione e Tlc offerte sui territori e la realizzazione di uno specifico osservatorio sulla connettività in Regione, Pietro Vignali auspica specifici interventi "per evitare che si verifichino nuovamente tali interruzioni di connessione telefonica e telematica". In via più generale, infine, sollecita la Giunta regionale a supportare e sostenere gli utenti danneggiati nel "ricevere indennizzi per il disservizio subito".
(Adnkronos) - “Della filiera del riciclo, quello degli pneumatici fuori uso (Pfu) è un pilastro fondamentale: è un motore di innovazione e competitività che genera benefici economici e ambientali tangibili per l’intero sistema Paese”. Così Giuseppina Carnimeo, direttore generale di Ecopneus, all’Adnkronos mentre è in corso oggi a Milano la Conferenza Nazionale sul Riciclo. La conferma arriva dai numeri. “Da gennaio a fine novembre 2025, Ecopneus, società senza scopo di lucro per il tracciamento, la raccolta, il trattamento e il recupero dei Pneumatici Fuori Uso, costituita dai principali produttori di pneumatici operanti in Italia ha gestito oltre 180mila tonnellate di Pfu. Un risultato pienamente in linea per superare entro la fine dell’anno il target di legge del 20%, rispondendo così alla richiesta di extra raccolta formulata dal ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica. È un traguardo che conferma la capacità di Ecopneus di operare con responsabilità, efficienza e flessibilità, mettendo sempre al centro la tutela ambientale e l’interesse collettivo”, spiega Carnimeo ricordando che, in termini di benefici tangibili, “l’attività promossa da Ecopneus permette di evitare, ogni anno, circa 95mila tonnellate di CO2 e di generare un beneficio economico stimato in quasi 75 milioni di euro”. Guardando al futuro, “le sfide che il sistema dei Pfu si trova ad affrontare si manifestano a più livelli, data la complessità della filiera, e riguardano: la frammentazione del panorama degli attori coinvolti, le coperture territoriali disomogenee e l’ingresso illegale sul mercato di una quota di pneumatici che eludono il versamento del contributo ambientale”. Per il dg di Ecopneus, si tratta di “un punto importante: ridurre il numero di operatori significherebbe favorire una concorrenza sana, assicurando al contempo una massa critica sufficiente per gestire i Pfu in modo efficace, con standard uniformi su tutto il territorio nazionale. Contrastare il fenomeno del nero e aumentare l’efficienza organizzativa sono passi chiave per rendere la filiera più equa, sostenibile ed efficace”. Inoltre, “serve una razionalizzazione del sistema, per garantire uniformità di operatività e maggiore trasparenza. In questo senso, l’avvio del Renap - il Registro nazionale dei produttori istituito dal Mase - potrà contribuire in questa direzione”. Da considerare, poi, anche “la grande sfida di aprire nuovi mercati per la gomma riciclata e quella di una profonda sensibilizzazione culturale: dobbiamo far comprendere che un Pfu non è un prodotto da smaltire, ma una risorsa strategica da valorizzare. Ecopneus, in collaborazione con università, amministrazioni e partner industriali, è in prima linea per superare queste sfide e rendere la circolarità una realtà diffusa e riconosciuta da tutti”. La gomma riciclata da Pfu può essere, infatti, impiegata in numerosi settori (applicazioni sportive, rigenerazione urbana, asfalti, isolanti acustici, ecc...). Con gli asfalti modificati grazie all'utilizzo del polverino di gomma riciclata “stiamo costruendo un'infrastruttura stradale più resiliente, sicura e silenziosa che, ad oggi, è una realtà presente su oltre 900 km di strade in Italia. L’utilizzo della gomma non solo garantisce una durata di 2-3 volte superiore all’asfalto tradizionale, riducendo significativamente i costi di manutenzione per le Pubbliche Amministrazioni, ma migliora anche la qualità della vita delle persone, diminuendo l'inquinamento acustico. È una soluzione matura e all'avanguardia che combina durabilità, sicurezza e sostenibilità ambientale: un vero investimento per il Paese”.