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(Adnkronos) - "Il tema è centrale nelle nostre quotidiane problematiche. È un argomento che sta dentro un più vasto e generale tema del ridare appetibilità alle professioni sanitarie. Su questo versante il terreno lo abbiamo perso negli anni e alcune decisioni della politica, in qualche misura hanno inciso su questo. Basti pensare al deficit di programmazione delle professioni". A parlare è Francesco Zaffini, presidente della Commissione Affari sociali, Sanità, Lavoro pubblico e privato, previdenza sociale del Senato, nella giornata conclusiva del Forum Risk Management, l’appuntamento dedicato alle novità in materia di sicurezza sanitaria e trasformazione digitale dei servizi di assistenza, ad Arezzo dal 26 al 29 novembre. "A volte non riusciamo a coprire neanche il 50% dei posti disponibili della laurea triennale - riprende il senatore-. Credo che prendendo atto di questo stato di cose, si debba agire su più fronti. Intanto dobbiamo renderci conto che c'è un percorso culturale che impone un upgrade formativo di tutte le professioni sanitarie: l'operatore sociosanitario ha bisogno di specializzarsi e l'infermiere ha bisogno di fare il biennio della laurea per la specializzazione. La formazione dei nostri medici di famiglia probabilmente oggi va rivista di sana pianta. Pensate solo al tema dell’antibiotico resistenza e dell'appropriatezza nell'utilizzo degli antibiotici. I nostri medici di medicina generale devono essere formati meglio su questo versante. Nel 2050 la prima causa di morte sarà data dalle infezioni antibiotico resistenti, molto superiori alle malattie oncologiche e cardiovascolari”. Zaffini sottolinea ancora: "abbiamo chiuso il percorso di rivedere le regole d’accesso a medicina. Adesso dobbiamo lavorare sul versante delle professioni, ivi comprese quelle infermieristiche. È un primo passo per ridare il via a questa professione. Il secondo passo, sicuramente indispensabile, è quello di dare maggiore retribuzione alla professione. A questo riguardo - aggiunge - ho due considerazioni: il nostro sistema universalistico, che altri paesi europei non hanno, che cura tutti, dal sud al nord, è ovvio che fa carico quasi esclusivamente sulla fiscalità generale e quindi, in proporzione, è ovvio, nel nostro paese Italia negli anni viene pagato qualcosa in meno rispetto a un sistema come quello dei paesi del nord Europa che viene spesso portato ad esempio. Il problema è che quel sistema è un sistema misto, non è un sistema universalistico, tutto pubblico, come il nostro. La spesa privata italiana è altissima, circa 45 miliardi di euro, mentre il Fondo sanitario nazionale è pari a circa 138 miliardi, da quest'anno, che arriverà nel 2027 a 150 miliardi", le sue parole. Il senatore si focalizza sulla riforma del 'sistema di sanità integrativa': 'Dobbiamo procedere a step - dice - il primo step è avere un sistema mutualistico assicurativo e investire qualcosa ogni anno. In questo modo si potrà cominciare ad abbattere le liste di attesa, quanto meno sul versante della diagnostica e della specialistica. Potremmo aggredire il tema del basso contenuto stipendiario delle professioni infermieristiche, se agissimo con riforme di sistema. Rispetto alla necessità di ridare credibilità a questa professione e migliorare l'organizzazione del lavoro - illustra - Abbiamo tentato e stiamo chiudendo una fase sperimentale che dovrebbe concludersi alla fine del 2025. Dovremo cercare di eliminare gli ostacoli a che questa effettiva possibilità per il personale infermieristico di effettuare prestazioni fuori dall'orario di lavoro, ed essere retribuito a fattura. La professione infermieristica è centrale rispetto al nostro sistema sanitario nazionale: quando parliamo di sanità di prossimità e di sanità di precisione, quando parliamo di scrivere sulla prevenzione primaria e secondaria, quando parliamo di cominciare a curare il sano, affiancando questo percorso alla cura del malato. Dentro questa vicenda c'è la professione infermieristica perché la domiciliarità e la prossimità la copre l’upgrade della professione e l'attuale livello formativo di quest'ultima. Tra qualche anno avremo 15 milioni di ultra sessantacinquenni tutti più o meno portatori di una o due patologie croniche e comorbilità. La prossimità la fanno gli infermieri e questa consapevolezza c'è tutta. Stiliamo lavorando al percorso di riforma del nostro sistema", conclude.
(Adnkronos) - “Le Guide de L’Espresso sono da sempre una colonna portante della promozione dei vini e L'Espresso con esse ha una storia incredibile, lunga 45 anni. Le Guide de L'Espresso sono sempre molto attese da tutti i wine lover e nel corso di questi anni ha contribuito a far crescere i vini italiani non solo nel nostro Paese, ma anche nel mondo”. Così Federico Bricolo, presidente di VeronaFiere, in occasione della presentazione delle edizioni 2025 de Le Guide de L’Espresso al teatro Arcimboldi di Milano. A 45 anni dalla prima edizione delle Guide, l’evento ha visto la partecipazione di oltre mille ospiti e numerose premiazioni. “I vini italiani hanno puntato molto sull'export, la loro qualità e la loro eccellenza, collegate al valore del Made in Italy, riescono davvero ad entrare in tutti i mercati e in tutto il mondo. Un'eccellenza che ci viene riconosciuta da tutti, che si collega anche con il food e, dunque, con tutto il settore agroalimentare, dove l'Italia eccelle. Anche attraverso Le Guide de L'Espresso vengono infatti selezionati i migliori vini e le migliori attività che si occupano di ristorazione. Questo è sicuramente un grande valore aggiunto per l'utente finale”, conclude.
(Adnkronos) - “La mappatura delle aree a rischio è un passo fondamentale per ridurre l'impatto e dei rischi ambientali di origine naturale o antropica è fondamentale perché ci consente di prevedere in anticipo dove si possono verificare degli eventi che impattano la popolazione e il tessuto socio-economico in genere”. Lo ha detto Alberto Montanari, Professore di costruzioni idrauliche e idrologia, Dipartimento Dicam, Università di Bologna intervenuto a Bologna al Dissemination Workshop del progetto Return (Multi-Risk Science for Resilient Communities under a Changing Climate), finanziato dal Pnrr. “Avere contezza di dove possono verificarsi questi eventi è fondamentale per poter avvisare i cittadini, quindi per mandare dei messaggi di preavviso di questi eventi, unitamente a una opportuna formazione della cittadinanza sulla prevenzione di questi rischi, sono essenziali per poter mitigare le conseguenze che spesso causano. Sottolineo che questo è proprio un obiettivo precipuo della fondazione Return, cioè fornire delle indicazioni tecniche che consentano di poter affrontare le conseguenze degli eventi naturali e quindi mitigandole”, ha concluso Montanari.