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(Adnkronos) - Al Bano Carrisi è stato operato oggi a Roma, presso La Casa di Cura Villa del Rosario, dal professor Lino Di Rienzo Businco per una raucedine che gli causava un abbassamento di voce. Ma - rassicura all'Adnkronos - " sto già benissimo: io sono un selvaggio ". Al Bano spiega di avere sofferto per "un problema di sinusite che mi dava fastidio alle corde vocali e che mi causava raucedine, ma grazie al professor Businco che ha inventato questa nuova tecnica di operazione, per niente invasiva come quelle del passato, mi sono ripreso subito. Domani esco dalla clinica''. Quello effettuato sul cantante - spiega Businco all'Adnkronos - "è un tipo di intervento sulle alte vie respiratorie, della durata di una ventina di minuti, ad alta tecnologia di chirurgia endoscopica mini invasiva, che permette di ripristinare la funzionalità di tutto il tratto respiratorio senza il rischio di danneggiare le corde vocali, come poteva invece avvenire un tempo''. L'operazione, spiega ancora il luminare, "migliora la respirazione e questo impatta anche sulla qualità della vita e aumenta le performance vocali, la durata e la tenuta nel tempo''. Visto l'esito, quindi, nessuna incertezza su Sanremo, per il cantante pugliese. "Assolutamente no - risponde Al Bano - ho mandato a Carlo Conti ben tre brani, sono molto fiducioso". Loredana Lecciso, contattata dall'Adnkronos, spiega di aver seguito da Milano con un po' di apprensione l'intervento di Al Bano: "Purtroppo non sono potuta andare con lui perché ho fatto un piccolo intervento alla pelle e sono ancora in convalescenza. Ma ho tranquillizzato i miei figli e gli ho detto - racconta scherzando - andrà tutto bene, vostro padre è Highlander!''. (di Alisa Toaff)
(Adnkronos) - Individuare un nuovo equilibrio tributario e di welfare che non penalizzi il ceto medio fatto di manager, dirigenti e tutti quei lavoratori che superando i 35 mila euro di reddito (sono solo il 15% di tutti i contribuenti italiani) e si fanno carico del 63% di tutte le imposte; disegnare azioni che valorizzino il ruolo dei dirigenti come agenti di cambiamento e innovazione capaci di favorire la crescita economica e lo sviluppo d’impresa e identifichino il futuro della managerialità del Paese. Sono stati questi alcuni dei temi discussi nella giornata di ieri e nella mattinata di oggi dagli oltre 200 manager delegati intervenuti da tutta Italia a Milano, negli spazi dell’Hotel Enterprise in Corso Sempione per la 104°Assemblea Nazionale di Manageritalia. “La Legge di Bilancio ha tacitato i mercati ma fa poco per l’Italia produttiva. Non c’è niente per la crescita e si colpisce ancora di più il ceto medio, soprattutto quei cittadini, i soliti pochi e noti che pagano regolarmente tasse e contributi, che mantengono di fatto il welfare del Paese”, dice Marco Ballarè, Presidente di Manageritalia, che prosegue: “Il tetto alle detrazioni fiscali è un modo elusivo per aumentare le tasse a chi sopra i 70mila euro lordi l’anno già è escluso dalle varie agevolazioni che peraltro finanzia. Manager e alte professionalità sono, per ruolo e competenze, determinanti per tornare a crescere cogliendo appieno le opportunità della trasformazione digitale e del lavoro nel sentiero di una vera sostenibilità, ma questa manovra non solo ci ignora, ma anche ci punisce". Nella sua parte pubblica, di questa mattina, l’Assemblea di Manageritalia ha ospitato l’intervento di Alberto Brambilla, Presidente di Itinerari Previdenziali sul tema 'Il difficile finanziamento del welfare e lo squilibrio fiscale'. Dai dati presentati si evince come 17 milioni di contribuenti, oltre il 40% del totale, dichiarano di guadagnare meno di 15mila euro l'anno e pagano solo 11% dell'Irpef complessiva. Coloro che invece dichiarano redditi dai 35mila euro in su sono 6,4 milioni, il 15,27% del totale, e pagano il 64% dell'imposta totale. In sostanza redditi che superano la sogna fatica dei 35mila garantiscono la tenuta del sistema di protezione sociale italiano e delineano un paese diviso in due tra chi paga e chi viene mantenuto. Una polarizzazione e una dicotomia che si rispecchia anche a livello geografico con le regioni del Nord che contribuiscono per il 57,2%, quelle del Centro con il 21,8% e il Sud con il 20,9% del totale dell’Irpef. Percentuali analoghe anche per quanto concerne l’Iva versata con il 64,3% per il Nord, 24% per il Centro e solo 10,4 per Sud. Il confronto con altre nazioni è impietoso e fa emergere come l’aliquota marginale che in Italia parte da 50mila euro ed è pari al 43%, in altre Paesi scatti a livelli di reddito ben più alti: in Francia 82mila euro con aliquota al 41% e in Germania a 63mila euro e un’aliquota al 42% A causa di questo, nel 2024 un lavorare con un reddito imponibile di 100mila euro paga solo di Irpef erariale 35.900 euro in Italia, rispetto ai 25.949 euro in Francia e ai 23.124 in Germania. “Con questi numeri e percentuali, che vedono il 40% dei contribuenti mantenere il restante 60% il sistema non regge nel lungo periodo, con una evidente diminuzione dei servizi a disposizione della collettività e un aumento esponenziale del debito pubblico”, commenta Brambilla. Per il Presidente Centro Studi Itinerari Previdenziali intervenendo nel corso dell’assemblea, “bisogna intervenire con una decisa azione sinergica da parte di tutti i partiti per risolvere il grande problema fiscale del nostro Paese. Attuare un vero regime a tassazione continua sul modello tedesco superando il nostro a scaglioni che penalizza la classe media con redditi dai 50mila in su. Va anche superato il sistema dei bonus e delle agevolazioni basate sull’ISEE che certo non fotografa il reale profilo fiscale del cittadino. Oltre a rimodulare l’intero sistema detrazioni”. In questo scenario fortemente sbilanciato, sia al livello nazionale che internazionale, interventi come la “pace fiscale” o la “Flat tax” possono rappresentare un motore di produzione di sommerso, di lavoro nero e quindi di evasione con il solo risultato di acuire le disparità tra chi contribuisce alla crescita del paese e chi no, anteponendo il proprio interesse a quello collettivo. I numeri evidenziano come nel lungo periodo, considerando anche l’inverno demografico che stiamo vivendo e l’invecchiamento della popolazione italiana, rendono l’intero sistema insostenibile con evidenti ricadute sulla competitività del Paese e delle imprese. Contrastare l’evasione fiscale non può però essere sufficiente se non si migliorano anche produttività e mercato del lavoro di un Paese che, pur incrementando mese dopo mese il proprio tasso di occupazione, resta fanalino di coda in Europa per tutti i principali indicatori occupazionali. L’Italia come emerso dall’assemblea deve crescere per guardare al futuro con fiducia e in questo i manager hanno un ruolo determinante. La giornata di venerdì 22 è stata invece dedicata alle presentazioni dei fondi, enti e società del sistema Manageritalia per poi proseguire con relazione del Presidente Ballaré, che ha ribadito il ruolo preminente del terziario affinché questi abbia finalmente il giusto riconoscimento nelle policy e nelle azioni di Governo oltre a rivalutare il ruolo strategico della figura del manager e delle sue competenze quale risorsa essenziale per la crescita delle imprese, e dell’intero sistema Paese in un momento di forte cambiamento dovuto alle transizioni tecnologiche e ambientali. Ha inoltre anticipato il programma che guiderà l’azione di Manageritalia nei prossimi quattro anni: una maggiore valorizzazione dei territori, un nuovo patto sociale basato su lavoro, welfare ed equità, crescita sostenibile ed economia dei servizi e infine una più incisiva rappresentanza e governance.
(Adnkronos) - “La collaborazione con Amazon ha l'obiettivo di individuare soluzioni innovative per migliorare l'efficienza nell'uso della risorse e la circolarità delle applicazioni in packaging”. Così Orsola Bolognini, Senior Program Manager di Novamont, presente all’Operations Innovation Lab di Vercelli assieme al ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica Gilberto Pichetto. “Novamont, azienda italiana parte di Versalis, gruppo Eni, produce il Mater B, la famiglia di materiali bio-based, in tutto o in parte derivati da biomasse, biodegradabili e compostabili realizzati grazie alle bioraffinerie Novamont per la realizzazione di bioprodotti. Una collaborazione con un player di eccellenza come Amazon, che raggiunge nel mondo milioni di persone, rappresenta per noi un'opportunità straordinaria di far conoscere le soluzioni per il packaging in Mater B, oltre che un'opportunità unica di testarne l'efficacia e le molteplici soluzioni di riciclo in ottica di rigenerazione delle risorse e di prestazioni ambientali certificate”, ribadisce Bolognini.