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(Adnkronos) - Hamas è pronto a raggiungere un accordo che prevede il rilascio di tutti gli ostaggi ancora detenuti a Gaza in cambio di una tregua di cinque anni con Israele per porre fine alla guerra in corso. Lo ha reso noto un funzionario del gruppo islamista. "Hamas è pronto per uno scambio di prigionieri (ostaggi israeliani in cambio di prigionieri palestinesi, ndr) in un'unica operazione e in cambio di una tregua di cinque anni", ha detto il funzionario all'Afp, parlando a condizione di anonimato, prima dell'incontro previsto fra una delegazione del movimento con i mediatori al Cairo. La delegazione di Hamas arriverà oggi in Egitto per negoziare un futuro accordo di cessate il fuoco. Intanto New York Times rivela che Israele ha utilizzato strumenti di intelligenza artificiale per colpire i leader di Hamas nella guerra a Gaza. Il quotidiano Usa cita un attacco dell'Idf avvenuto alla fine di ottobre 2023 che colpì Ibrahim Biari, comandante del battaglione Jabalia Centrale di Hamas, che, secondo il giornale, l'esercito israeliano riuscì a localizzare utilizzando uno strumento audio basato sull'intelligenza artificiale per tracciare la posizione da cui effettuava le telefonate. Le Forze di Difesa Israeliane hanno affermato che l'attacco che uccise Biari, in cui morirono oltre 125 civili, prese di mira un complesso di tunnel di Hamas sotto un campo profughi densamente popolato. L'incidente è oggetto di indagine da parte dell'esercito. Oltre a errori che avrebbero causato vittime civili, funzionari israeliani e statunitensi citati dal New York Times affermano che ci sono stati anche casi in cui la tecnologia di intelligenza artificiale ha causato identificazioni errate e arresti. Il rapporto afferma che Israele ha impiegato l'intelligenza artificiale per identificare volti parzialmente oscurati o feriti tramite riconoscimento facciale, creare elenchi di possibili obiettivi e creare un chatbot arabo per scansionare e analizzare messaggi di testo e social media. Molte di queste tecnologie sono state create in collaborazione tra l'Unità 8200 dell'intelligence militare e i riservisti impiegati presso importanti aziende tecnologiche. L'Unità 8200 ha creato quello che è diventato noto come "The Studio", un centro di innovazione e un luogo in cui gli esperti si confrontano con i progetti di intelligenza artificiale. Inoltre, Israele avrebbe utilizzato lo stesso strumento audio che ha aiutato a localizzare Biari nell'ambito dei suoi sforzi per trovare gli ostaggi trattenuti nei tunnel sotto Gaza; due ufficiali israeliani hanno affermato che nel tempo è stato perfezionato per localizzare le persone con maggiore precisione.
(Adnkronos) - "Sono in arrivo delegazioni da tutto il mondo a Roma per il funerale del Papa e ci sono centinaia se non migliaia di operatori e aziende ingaggiati per noleggio conducente, e quindi autisti di vetture. Si tratta di ingaggi che in alcuni casi sono partiti da ieri e dureranno fino al 26-28 aprile. Numeri di una certa rilevanza per il comparto. E ci aspettiamo numeri importanti anche per il Conclave". Così, con Adnkronos/Labitalia, Luca Notarbartolo, presidente associazione Ncc Italia, sugli effetti per il comparto degli Ncc dal funerale di Papa Francesco in programma sabato nella Capitale. Quelli che stanno per arrivare, per gli operatori del settore, sono mesi 'caldi', ricorda Notarbartolo: "parte la stagione degli eventi, e quindi passando dal sacro al profano non dimentichiamo che a metà maggio ci sarà qui a Roma la finale di Coppa Italia e quindi un altro evento con centinaia di operatori Ncc che saranno impegnati". E il presidente di Ncc Italia sottolinea che fino al funerale del Santo Padre, e all'arrivo delle delegazioni, non si era visto un 'effetto Giubileo' per il settore degli Ncc: "quella dei pellegrini -spiega- è più una clientela 'mordi e fuggi' che magari ha bisogno di uno spostamento dal punto A al punto B, e quindi predilige il taxi e non il noleggio con conducente", come sottolinea ad Adnkronos/Labitalia anche Giovanni Falanga, operatore Ncc su Roma (Roma Tourtransfer). "I pellegrini utilizzano altri tipi di servizi rispetto all'Ncc: bus turistici e taxi. L'andamento quindi fino a questo momento è stato a rilento, perchè tanti clienti abituali non sono venuti a Roma proprio per la presenza del Giubileo, e le prenotazioni per i servizi Ncc fino a questo momento sono stati molto minori rispetto all'anno scorso", spiega. Ma per gli Ncc c'è un problema ancora più grande da risolvere al più presto, come spiega il presidente Notarbartolo, riferendosi alla contrapposizione con il Mit sul foglio di servizio elettronico. "Ieri e domani -sottolinea- rischiamo di essere schedati, oggi invece siamo scortati. Perché? Perché nella fase dell'ingaggio per l'evento del funerale di Papa Francesco le nostre macchine seguiranno delle delegazioni internazionali e quindi ovviamente saremo scortati dallo Stato. E dall'altra parte lo Stato sta portando avanti questo tipo di iniziativa che è volta a comprimere l'attività dell'impresa del noleggio con conducente allora siamo schedati e accerchiati dallo Stato, più che ancora una volta scortati come in questa fase. E' una cosa che non ci sta bene, stiamo aspettando appunto il Tar il 4 giugno che si dovrà esprimere nel merito", conclude.
(Adnkronos) - Le storie delle persone e delle comunità impegnate nel salvare le barriere coralline, un ecosistema vitale ma sempre più minacciato: è ora disponibile in streaming su Prime Video il documentario Reef Builders. Presentato da Sheba, il documentario esplora il programma Sheba Hope Grows, uno dei più grandi progetti di ripristino delle barriere coralline al mondo, guidato da Mars Sustainable Solutions (Mss). Attraverso spettacolari immagini fotografiche, sia terrestri che subacquee, il film racconta le sfide quotidiane, le soluzioni innovative e la speranza di chi lavora per proteggere uno degli ecosistemi più importanti per la biodiversità marina. (Video) Il film inizia con la storia di successo più conosciuta del programma, il ripristino della Hope Reef in Indonesia. Hope Reef è stata costruita grazie a un’invenzione semplice ma rivoluzionaria: una struttura in acciaio chiamata Reef Star, che ha trasformato un fondale distrutto e ricoperto di macerie coralline in una barriera corallina rigogliosa. Attraverso le testimonianze dirette dei volontari locali impegnati nella salvaguardia delle loro barriere coralline, gli spettatori scopriranno come il team di Mss, guidato da David Smith, stia collaborando con le comunità costiere e le Ong per ampliare il progetto su scala globale e ottenere un impatto ancora maggiore. Il documentario restituisce un quadro realistico delle sfide e delle difficoltà affrontate, così come dei successi e dei traguardi raggiunti, mettendo in luce la speranza, l’impegno costante e il potenziale trasformativo di uno dei più grandi e ambiziosi programmi di formazione per il restauro mai realizzati (Mss Impact Report, 2024). “Reef Builders racconta non solo un progetto di ripristino ambientale, ma una visione concreta del futuro che Mars intende contribuire a costruire. Attraverso la visibilità e il seguito dei nostri brand, disponiamo di una piattaforma di grande impatto, e sentiamo la responsabilità di metterla al servizio di un cambiamento positivo - ha affermato Aldo Mastellone, Corporate Affairs Senior Manager di Mars Italia - Il lancio del documentario Reef Builders rappresenta un momento significativo nella missione del programma Sheba Hope Grows. Con questo progetto vogliamo ispirare ed educare un numero sempre maggiore di persone sull’importanza di sostenere il ripristino delle barriere coralline”. Le barriere coralline, spesso chiamate le 'foreste pluviali del mare', sono oggi in grave pericolo. Gli scienziati stimano che, senza interventi concreti, entro il 2043 il 90% delle barriere coralline tropicali del pianeta potrebbe scomparire (Icri), con gravi conseguenze per il 25% della vita marina (Epa) e per circa un miliardo di persone che dipendono direttamente o indirettamente dai servizi ecosistemici che esse offrono, come la protezione delle coste e la sostenibilità delle risorse ittiche (Noaa). Diretto e prodotto da Stephen Shearman, con i produttori esecutivi Victoria Noble e Ben Padfield, e l’attrice e attivista ambientale Auli’i Cravalho in veste di produttrice associata, Reef Builders accompagna gli spettatori in un viaggio che tocca Bontosua (Indonesia), Lamu (Kenya), la Moore Reef (Australia) e l’isola natale di Auli’i, O’ahu (Hawai’i), offrendo uno sguardo senza precedenti sulla lotta per salvare le barriere coralline del pianeta.