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(Adnkronos) - Silvia Salis è ufficialmente la candidata a sindaco di Genova per la coalizione di centrosinistra. La Vicepresidente del Coni Silvia Salis ha informato la Giunta di aver accettato la candidatura, che ha applaudito la decisione. A confermarlo è anche il capogruppo del Partito Democratico in Liguria Armando Sanna che in una nota ha dichiarato: "In lei riconosco i valori che lo sport mi ha insegnato e sarò al suo fianco in questa entusiasmante corsa". Il Partito Democratico aveva formalizzato oggi a Silvia Salis la richiesta di candidarsi a Sindaca di Genova "alla guida di una coalizione progressista, larga, plurale e civica" alla luce "dell’esito del comitato politico". Dopo la proposta del Partito Democratico e i primi sì di Italia Viva e Avs, anche il Movimento 5 Stelle e Linea Condivisa hanno dato oggi la disponibilità a fare parte della coalizione che vedrà la campionessa di lancio del martello candidata civica, pronta a sfidare il candidato del centrodestra Pietro Piciocchi. In precedenza il Movimento 5 Stelle aveva candidato l'ex europarlamentare Tiziana Beghin. "Nella serata di domenica 16 febbraio - si legge in una nota diffusa dal Movimento - il M5s Genova ha dato il via libera alla candidatura della dottoressa Silvia Salis per la coalizione progressista. Dopo un lungo confronto il Movimento si è detto pronto a dare il suo sostegno a questa importante sfida, con un programma identitario e con il supporto dell’esperienza e competenza dell'ex parlamentare europea M5s, Tiziana Beghin. Siamo certi che questa sia la migliore risposta alle esigenze di Genova e dei suoi cittadini". Linea Condivisa nei giorni scorsi aveva lanciato la candidatura di Rossella D'Acqui, presidente dell'associazione che a livello politico esprime il capogruppo in Regione della Lista Orlando Gianni Pastorino, ma proprio lei in giornata ha diffuso una nota ufficializzando il passo indietro in favore di Salis: "Fin dall’inizio di questa avventura elettorale ho scelto di mettermi a disposizione di un progetto politico che ritengo fondamentale per il futuro della nostra città. Con il gruppo di Linea Condivisa abbiamo lavorato per costruire un’alternativa forte, credibile e capace di battere il centrodestra. Per noi l’unità del centrosinistra non è mai stata un elemento secondario ma la condizione necessaria per dare a Genova una nuova prospettiva di governo". "Per questo - continua D'Acqui - condivido la scelta di convergere sulla candidatura di Silvia Salis, una donna che ha dimostrato attenzione e sensibilità nei confronti delle nostre proposte programmatiche. Dopo un confronto costruttivo, ho deciso di ritirare la mia candidatura e di mettere a disposizione il mio impegno, la mia esperienza, la mia competenza e il lavoro svolto fin qui per rafforzare il percorso comune della coalizione. Non si tratta di un passo indietro ma di un passo avanti per il bene della città e per consolidare un progetto condiviso che possa portare al cambiamento che Genova merita". "Come Linea Condivisa - prosegue - mettiamo a disposizione tutto il patrimonio di idee e di elaborazione politica nella costruzione del programma affinché diventi parte integrante della proposta politica con cui ci presenteremo alle elettrici e agli elettori". Silvia Salis, come ricorda il Pd, è "genovese, ha 39 anni, laureata in scienze politiche". "Dal 2021 - si legge ancora nella nota del partito - vicepresidente vicaria del Coni, dopo una grande esperienza maturata sui campi dell'atletica italiana e internazionale. Prima donna ai vertici del Coni, ha orientato il suo impegno ponendo al centro l’uguaglianza di genere e il contrasto alle disparità territoriali".
(Adnkronos) - Dal nostro osservatorio Anc, una rottamazione quinques, che ricomprendesse tutti i contribuenti decaduti dalle altre rottamazioni e tutti i contribuenti che hanno ruoli affidati all’Agenzia della riscossione alla data del 31 dicembre 2024, potrebbe coinvolgere oltre 3 milioni di contribuenti tra imprese, lavoratori dipendenti e pensionati. Determinerebbe un decremento significativo dei crediti vantati dallo Stato con un extra gettito viceversa irraggiungibile e soprattutto metterebbe nelle condizioni i cittadini di regolarizzare le proprie posizioni tributarie. Se così non fosse, la massa dei crediti inesigibili aumenterebbe a dismisura così come avvenuto negli anni passati, nonostante le varie rottamazioni messe in campo dai vari Governi". Così, con Adnkronos/Labitalia, Marco Cuchel, presidente Associazione nazionale commercialisti (Anc) sull'ipotesi di una nuova rottamazione delle cartelle. Infatti secondo Cuchel "una delle urgenze del Paese, è quella di poter mettere nelle condizioni di sanare le posizioni debitorie con lo Stato da parte di quei contribuenti che, a causa di molteplici ragioni personali e socio economiche, hanno dichiarato i propri redditi ma non sono riusciti a pagare quanto dovuto all’erario, 'non evasori'. Il magazzino delle cartelle esattoriali ammonta ad oltre 1.267 miliardi di euro, con un aumento negli ultimi 7 anni di circa 350 miliardi (50 miliardi all’anno al netto degli incassi). Molti di questi crediti sono oggettivamente inesigibili riguardando contribuenti defunti, falliti, nullatenenti. Ma una buona parte riguardano cittadini che vogliono regolarizzare e tornare 'in bonis' con lo Stato e per questo meritano di essere aiutati e messi nelle condizioni di poterlo fare pagando le imposte arretrate (senza sanzioni ed interessi), non accumulando ulteriori debiti ma in maniera sostenibile potendo pagare nel contempo anche il corrente", sottolinea il presidente dell'Anc. E per il professionista "la vera novità della proposta di legge sulla nuova rottamazione 'quinques', o 'pagamento lungo', è che interviene su ciò che non ha funzionato nelle precedenti rottamazioni. Si prevede il pagamento dell’arretrato in 10 anni, mentre le precedenti rottamazioni avevano una scadenza non oltre i 5 anni, in 120 rate mensili tutte uguali, mentre le precedenti avevano rate iniziali troppo esose e non sostenibili con pagamenti trimestrali, decadenza dal beneficio dopo 8 rate non pagate, a differenza delle precedenti che prevedevano la decadenza anche in caso di ritardo del pagamento di una sola rata. Nel caso della rottamazione quater, proprio per queste criticità sopracitate che la nostra Associazione aveva sin da subito evidenziate, ci sono oltre 600 mila cittadini che sono decaduti perché non sono riusciti a rispettare le scadenze previste e per i quali è necessario riaprire i termini con una nuova possibilità di regolarizzazione", sottolinea. "Alla chiusura della rottamazione quater, l'Agenzia della riscossione ha proceduto all’invio -ricorda Cuchel- di milioni di cartelle esattoriali arretrate con il contestuale azionamento di misure cautelari estremamente invasive quali fermi amministrativi, pignoramenti di immobili, prelievi diretti sui c/c, pignoramenti di crediti verso terzi. Tutte queste attività risultano devastanti in quanto determinano la 'morte' del soggetto economico coinvolto non potendo più pagare dipendenti e fornitori, non potendo più accedere al credito bancario". "La morte di un’impresa determina conseguenze dirompenti per il titolare e la propria famiglia, ma anche per i propri dipendenti e collaboratori, un danno per tutto il tessuto economico del Paese oltre che ricadute estremamente gravi di carattere sociale", conclude Cuchel.
(Adnkronos) - “La sfida della transizione ecologica e della lotta al cambiamento climatico è centrale nella strategia intrapresa dall'amministrazione di Torino. Questa challenge tra le ragazze e i ragazzi che hanno sviluppato la loro tesi nasce proprio in quest'ottica. Siamo molto contenti di ospitarla a Torino, perché questa è la direzione che abbiamo intrapreso e che vogliamo mantenere, per il nostro futuro a breve e lungo termine”. Così il sindaco di Torino Stefano Lo Russo a margine della cerimonia di premiazione di Esg Challenge Iren 2025. Il primo cittadino ha premiato a Palazzo Madama gli studenti vincitori della terza edizione dell’evento.