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(Adnkronos) - "Abbiamo imparato a conoscere il microbiota solo negli ultimi vent'anni grazie alla metodologia nuova che possiamo applicare per identificarlo. Il microbiota è un vero e proprio organo che vive dentro di noi, soprattutto nell'intestino, ed è in grado di controllare tantissime funzioni, non solo quelle intestinali, ma anche quelle di tanti altri organi come il cervello, il cuore, il rene e il fegato". Lo ha detto all'Adnkronos Salute Giovanni Barbara, professore di Gastroenterologia dell'università degli studi di Bologna e direttore dell'Uoc di Gastroenterologia ed epatologia all'Irccs policlinico Sant'Orsola di Bologna, all'evento 'Innovazione e benessere: il microbiota al centro' organizzato oggi a Milano da Danone, durante il quale sono stati presentati i risultati inediti della survey che ha indagato il rapporto tra italiani e benessere intestinale. "Per mantenere in salute il microbiota dobbiamo prima di tutto essere attenti ad avere un'alimentazione corretta - spiega Barbara - essendo l'alimentazione uno dei principali fattori che modula il microbiota intestinale. E' importante mangiare molta frutta e verdura, alimenti di cui il nostro microbiota si nutre e grazie ai quali cresce". Nell'illustrare i segni clinici e i campanelli d'allarme dei disturbi a cui prestare attenzione e che potrebbero derivare da una disbiosi, l'esperto ricorda che "circa il 40% della popolazione globale nel mondo soffre di almeno un disturbo gastrointestinale, che sia dello stomaco o dell'intestino. I sintomi più comuni che si correlano a un'alterazione del microbiota intestinale sono il gonfiore addominale e le alterazioni delle modalità di evacuazione. E' necessario però prestare attenzione perché - avverte Barbara - il microbiota è un organo che coinvolge tutti gli organi e tutti i tessuti, quindi a volte anche un mal di testa oppure la pressione alta possono essere i campanelli d'allarme di un'alterazione del microbiota".
(Adnkronos) - L’arte della porcellana a braccetto con quella dell'ospitalità e della cucina. E' l'innovativa combinazione di eccellenze offerta da Café Ginori, il nuovo indirizzo romano di Rocco Forte Hotels. Il primo ristorante con boutique, nato dalla partnership tra Hotel de la Ville e Ginori 1735, da tre secoli uno dei principali marchi mondiali nel settore del lusso e del lifestyle, espressione dell’eccellenza italiana nella porcellana pura e nel design, dal 2013 parte del Gruppo Kering. Un luogo dove gli ospiti possono compiere, a qualsiasi ora, un viaggio culinario con i menu firmati dallo chef Fulvio Pierangelini ma anche approfittare della raffinata boutique delle famose porcellane. Nelle sale affacciate su via Sistina, gli ambienti sono impreziositi da vivaci tessuti e arredi della collezione home decor Domus, riflettendo l’atmosfera del flagship Ginori 1735. I motivi iconici della Maison abbinati in combinazioni eleganti e raffinate diventano essi stessi elemento di décor: dalla carta da parati Oriente Italiano ai tessuti ricamati utilizzati su cuscini, tappezzerie e sedie della collezione Domus. Così come firmata Ginori 1735 è la mise en place, dai sottopiatti alle tazzine da caffè: colori diversi in infiniti abbinamenti per ogni tavolo e collezioni diverse nei diversi momenti della giornata, dal pranzo fino all'aperitivo e alla cena. Il percorso gastronomico firmato dal Creative director of food di Rocco Forte Hotels trova così il connubio con le tre collezioni che incarnano lo spirito e lo stile di Ginori 1735: Oriente Italiano, Il Viaggio di Nettuno e Labirinto. Aperto ogni giorno dalle 10,30 fino alle 22,30, il Café Ginori propone un’offerta culinaria scandita in tre momenti: un menù all day disponibile fino alle 19, accompagnato dai menu à la carte del pranzo e della cena, arricchiti giornalmente da proposte che valorizzano la stagionalità delle materie prime. Tra le creazioni di Fulvio Pierangelini in esclusiva per Café Ginori a Roma, gli 'Scampi, mango di Sciacca caramellato, carciofi, caviale Asetra', la 'Cacio e pepe con astice' e la 'Caesar salad di pollo croccante, tartufi di stagione'. Per dessert immancabile la brioche di Fulvio Pierangelini alle spezie. Prima di uscire si attraversa la boutique, parte integrante del Café Ginori, per dare un'occhiata alle raffinate proposte del brand e, perché no, portare a casa l'arte della tavola Ginori 1735, oltre all'esperienza del nuovo indirizzo della Capitale.
(Adnkronos) - "Il nostro è un mondo un po' particolare per la natura stessa dell'impianto sportivo. I campi da golf appartengono a società private o ad associazioni sportive private. Per quanto riguarda il censimento, per noi è una cosa molto semplice: una società sportiva, per essere affiliata alla Federazione, dovrà disporre di un impianto omologato. Abbiamo più tipi di omologazioni, in funzione alla tipologia di impianto. Abbiamo impianti promozionali e campi regolamentari dove si possono svolgere manifestazioni di livello internazionale che sono 160-180 sul totale di 400 strutture affiliate. La nostra omologazione dura dieci anni e dopo dieci anni deve essere ri-verificata per adeguarsi ai nuovi assetti, soprattutto in materia di sicurezza. Per noi questo aspetto è molto semplice, ci sentiamo privilegiati". Così Franco Piras, consigliere della Federazione italiana golf, intervenendo al panel 'Sicurezza e impianti sportivi: un confronto tra federazioni, enti e progettisti' che si è svolto durante la prima giornata di lavori di Myplant & Garden, il Salone internazionale del Verde, giunto alla IX edizione. Un incontro che si posiziona tra i numerosi appuntamenti che compongono la rosa di eventi del palinsesto della manifestazione, a Fiera Milano Rho fino al 21 febbraio 2025. Per la Federazione italiana Golf il tema sicurezza è molto importante: "Sia in fase di costruzione, sia in fase di esercizio, sia per quanto riguarda gli utenti e i lavoratori che, nel nostro caso, lavorano all’aria aperta, le procedure standard di sicurezza sono normate dal Codice Civile. Molto importante, soprattutto per gli atleti -aggiunge- il safeguarding, introdotto nel 2024. Per il resto, ci rifacciamo fondamentalmente alle norme del Coni", afferma.