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(Adnkronos) - Sì è aperta la camera ardente per dare l'ultimo saluto a Giorgio Armani, morto il 4 settembre scorso all’età di 91 anni. Fin dal mattino sono numerose le persone che si sono messe in fila all'esterno dell’Armani Teatro di via Bergognone, a Milano, per l’ultimo saluto allo stilista. Il feretro è giunto sul posto attorno alle 8 accolto dagli applausi. Tra i primi ad arrivare il presidente di Ferrari e Stellantis, John Elkann con la moglie, e il sindaco Giuseppe Sala: "Milano è piena di lui, impossibile dimenticarlo", ha detto il primo cittadino. Quindi sono giunti Beppe Fiorello, Gianni Petrucci di Federbasket ed Ettore Messina, il coach dell’Olimpia Basket. Fiori bianchi e lanterne accese preparano i visitatori a entrare nella camera ardente. Dentro, il buio avvolge la sala. Un tappeto di lanterne a terra e il profumo d’incenso creano un’atmosfera quasi sacra, in un luogo dove lo stilista era solito presentare le sue collezioni che oggi appare sospeso, trasformato per l’ultimo omaggio. La bara, semplice, in legno, è posata al centro, con un mazzo di rose bianche adagiato sopra. Dietro una lastra di alabastro con un crocifisso sopra. Alle spalle del feretro, su un maxi schermo, scorre il ritratto sorridente di Armani e il suo ultimo messaggio: “Il segno che spero di lasciare è fatto di impegno, rispetto e attenzione per le persone e per la realtà. È da lì che tutto comincia”. Accanto, un picchetto d’onore di carabinieri in alta uniforme veglia in silenzio. Il gonfalone del Comune di Milano è issato a lutto. Presenti in sala il compagno e braccio destro di Armani, Leo Dell’Orco, e tanti collaboratori di una vita, tra cui il fondatore di Yoox, Federico Marchetti, che siede nel cda della Giorgio Armani spa. All’ingresso del Teatro, dei libri neri delle firme per chi vuole lasciare un pensiero. Un addio semplice, essenziale, come l’uomo che ha cambiato per sempre il modo di vestire. All’interno della camera ardente, che resterà aperta oggi fino alle 18 e domani di nuovo dalle 9 alle 18, risuonano in sottofondo le note di Ludovico Einaudi. “Era una cara figura, ha fatto tanto per Milano - racconta all’AdnKronos Roberta, arrivata questa mattina assieme al suo amico Ivan - È stata una persona rigorosa e generosa. Mancherà a tutti”. Anche Ivan non ci ha pensato su due volte: “Volevo rendere omaggio a un imprenditore, un artista, genio e filantropo - afferma - che oltre ad aver fatto bene all’universo della moda e ad esportare il concetto eleganza sobrio ha fatto tanto per la città, come regalare lo spazio dell’Armani Silos, qui davanti. Vedremo il Comune di Milano cosa gli dedicherà, spero che sia un grande tributo”. In coda sin da stamattina sono anche diversi ragazzi: “Era il re della moda - dice uno di loro - una una persona importante, non solo in passerella ma per il mondo e Milano. Ne sentiremo la mancanza e non solo per la creatività e la maestria”. Tra le rose bianche che molti dei presenti tengono in mano ci sono anche ex dipendenti e i familiari dei lavoratori dell’azienda. “Io ho lavorato per 15 anni all’ufficio stile di Armani - racconta una ex dipendente - mi ha insegnato a rispettare le proporzioni nel disegno. È stato un esempio in tutto”.
(Adnkronos) - In un'era di frammentazione e volatilità, l'economia mondiale si trova a un bivio, in cerca di un nuovo motore per la crescita. E' in questo contesto che il G20, quest'anno sotto la presidenza del Sudafrica, si riunisce per affrontare le sfide più pressanti. Il Business 20 (B20), che riunisce le associazioni datoriali e imprenditoriali dei Paesi membri, ha appena presentato le sue raccomandazioni, sottolineando la necessità cruciale di collaborazione e standardizzazione per raggiungere gli obiettivi di sviluppo globale. Ad integrazione delle raccomandazioni, come ormai prassi consolidata, è stata pubblicata la relazione congiunta di B20, Business at Oecd (il forum imprenditoriale dell'OCSE) e International organisation of employers (Ioe). Il documento, a quanto apprende Adnkronos/Labitalia, intitolato 'Implementare le piattaforme di finanziamento: una soluzione alla frammentazione', è un appello ai leader del G20: creare sinergie per sostenere gli investimenti in Africa e non solo, con l'obiettivo di generare una crescita duratura e resiliente, ponendo particolare attenzione alle comunità locali e alle piccole e medie imprese. Il documento, redatto sotto la guida di Gianluca Riccio, presidente del Comitato Finanza del Business at Oecd e co-presidente della commissione Finanza e Infrastrutture del B20, presenta soluzioni pratiche e casi concreti che dimostrano come tali piattaforme possano catalizzare la crescita economica e integrare aspetti sociali e ambientali. Come ha spiegato Riccio, il documento rappresenta un'esortazione all'azione per i leader del G20: dare seguito agli impegni assunti nel 2023 e 2024, accelerando l'adozione di meccanismi pratici per mobilitare risorse adeguate e tempestive per i programmi di investimento a lungo termine. "Il comunicato dei leader del G20 del 2024 ha già posto le basi per questo cambiamento," ha affermato Riccio, "concordando sull'importanza di piattaforme di finanziamento flessibili e interconnesse, prive di attriti amministrativi. Questo documento si basa su tale visione, proseguendo il lavoro del B20 sul 'Propulsore di crescita sostenibile' (SGP), come un percorso concreto per mobilitare capitali pubblici e privati". L'obiettivo è superare i limiti degli approcci tradizionali basati sugli aiuti per dirigersi verso un modello di investimento che generi una trasformazione duratura. Il vero progresso, prosegue Riccio, “deriva dalla creazione di opportunità economiche autosufficienti che attraggono capitali a lungo termine, stimolano la partecipazione del settore privato, alimentano l'innovazione (anche con l'adozione dell'intelligenza artificiale) e rafforzano le capacità locali. Le piattaforme finanziarie, se ben strutturate, sono il perno cruciale di questo meccanismo, incanalando i capitali in modo efficiente attraverso infrastrutture digitali e tassonomie condivise. Si abbandonano così approcci frammentati e incoerenti, basati sulla dipendenza dagli aiuti, per abbracciare soluzioni strategiche guidate dagli investimenti, che rafforzano il ruolo delle MPMI, delle startup e delle fintech, aiutando anche le imprese informali a regolarizzarsi". Le nazioni africane non sono solo partecipanti in questa nuova agenda, ma il suo cuore pulsante. Con 1,4 miliardi di abitanti e un'età media inferiore ai 20 anni, l'Africa è il continente più giovane del pianeta. Le strategie di investimento che sbloccano il loro potenziale, rappresentano un pilastro essenziale per la crescita economica globale, la riduzione della povertà e lo sviluppo sociale. Con il passaggio del continente africano dagli aiuti agli investimenti si promuoverebbe una collaborazione innovativa tra settore pubblico e privato e una maggiore integrazione regionale. Gli sforzi devono concentrarsi su un approccio sistemico, sfruttando i progressi tecnologici per migliorare la produttività e la competitività. È fondamentale favorire la collaborazione per gestire le dipendenze reciproche e rafforzare la resilienza in un contesto globale sempre più frammentato frammentato. In linea con gli obiettivi della presidenza sudafricana del G20, le soluzioni delineate possono contribuire a implementare in modo efficace i programmi di investimento. Con l'implementazione di azioni e politiche coordinate, i governi possono creare un ambiente favorevole per innescare il potenziale delle economie locali, promuovendo crescita, emancipazione femminile e inclusione finanziaria. Riccio cita l'esempio dell'Italia: "Il Piano Mattei è lo sforzo dell'Italia per ridefinire il suo rapporto con l'Africa su un approccio di sviluppo basato sulla partnership, favorendo il mutuo beneficio e la crescita economica". Tuttavia, le sfide persistono. Oltre ai rischi tradizionali, ostacoli cruciali come la mancanza di formazione manageriale per gli imprenditori e il crescente divario nelle competenze digitali minacciano di limitare gli investimenti e l'adozione dell'Ia. Affrontare queste problematiche in maniera sistematica è di primaria importanza. Riccio conclude richiamando "l’importanza di guardare a meccanismi che si basino su dinamiche della domanda: stimolando così la produttività, e quindi attirando capitali privati. Questo può generare moltiplicatori economici misurabili che possono affiancare, e non sostituire, le misure di aiuto. I leader del G20 dovrebbero sostenere attivamente tali 'sandbox' controllate e, in caso di successo, estenderle a contesti più ampi, rendendo gli investimenti lo strumento centrale e relegando le sovvenzioni a un ruolo di complemento".
(Adnkronos) - La Conferenza Unificata ha espresso parere positivo allo schema di legge delega per lo sviluppo del nuovo nucleare sostenibile. “Con grande soddisfazione - ha dichiarato il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto - prendo atto della valutazione della più autorevole sede di confronto interistituzionale. Ora il testo sarà trasmesso rapidamente al Parlamento, per avviare un percorso molto atteso, che può dare all’Italia l’opportunità di sviluppare un’energia sicura, pulita, innovativa e orientata alla decarbonizzazione. Una strada di futuro su cui oggi facciamo un altro passo avanti”. "L’intesa raggiunta oggi in Conferenza Unificata sul disegno di legge delega per il nucleare sostenibile rappresenta un passaggio decisivo verso una strategia energetica moderna, sicura e a basse emissioni. È il risultato di un confronto costruttivo con Regioni, Province e Comuni, che hanno dimostrato responsabilità e visione condivisa. Il nucleare di nuova generazione potrà affiancare le fonti rinnovabili, garantendo stabilità e competitività al sistema produttivo. Avanti ora con il confronto parlamentare”, dichiara il viceministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica Vannia Gava. Il provvedimento punta a definire un quadro normativo organico sull’intero ciclo di vita della nuova tecnologia nucleare, sia a fissione sia a fusione. Il governo sarà delegato a varare uno o più decreti legislativi per disciplinare la sperimentazione, la localizzazione, la costruzione e l’esercizio dei nuovi moduli, rivedere le competenze istituzionali, promuovere ricerca e formazione e riorganizzare la gestione degli impianti esistenti, dei rifiuti e del combustibile esaurito.