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(Adnkronos) - Gli investigatori antiterrorismo australiani stanno esaminando i legami degli attentatori di Sydney con lo Stato Islamico dopo che le autorità hanno stabilito che i killer di Bondi Beach avevano giurato fedeltà all'Isis e che una bandiera sarebbe stata trovata nel loro veicolo, secondo quanto riportato da Abc News Australia. Le autorità del Nuovo Galles del Sud hanno riferito che almeno 16 persone sono state uccise, compreso un aggressore, e oltre 40 sono rimaste ferite, nell'attacco avvenuto ieri vicino a Sydney, durante un raduno della comunità ebraica per festeggiare l'Hanukkah. Tra le vittime anche una bambina di 10 anni. Abc News Australia ha riferito che gli investigatori del Joint Counter Terrorism Team ritengono che i due aggressori abbiano giurato fedeltà allo Stato Islamico. Un alto funzionario dell'antiterrorismo ha detto all'emittente che una bandiera dell'Isis è stata trovata all'interno dell'auto dei sospettati sul posto. Secondo il giornale, l'agenzia di intelligence interna australiana, Asio, ha indagato circa sei anni fa su uno degli aggressori, il ventiquattrenne Naveed Akram, per presunti legami con una cellula legata allo Stato Islamico con sede a Sydney. La polizia ha confermato che sulla scena sono stati rinvenuti ordigni esplosivi improvvisati, descritti come attivi ma rudimentali. Le autorità hanno dichiarato che non stanno cercando altri sospettati e che le indagini sui possibili moventi sono ancora in corso. Il governo australiano ha deciso di riformare la legge sulle armi dopo la strage di Bondi Beach. Durante una riunione di governo, presieduta dal premier australiano Anthony Albanese, è stato ''convenuto che era necessario un intervento forte, deciso e mirato sulla riforma della legge sulle armi come azione immediata, compresa la rinegoziazione dell'Accordo nazionale sulle armi da fuoco, istituito dopo la tragedia di Port Arthur del 1996, per garantire che rimanga il più solido possibile nell'attuale contesto di sicurezza in continua evoluzione''. In una nota diffusa al termine della riunione si legge che ''i primi ministri hanno concordato di rafforzare le leggi sulle armi in tutto il Paese'', polizia e procuratori generali sono chiamati a elaborare delle opzioni. Sul tavolo, l'istituzione del Registro nazionale delle armi da fuoco e il ruolo dell'intelligence criminale per valutare le licenze per armi da fuoco. Si intende poi limitare il numero di armi da fuoco che un singolo individuo può detenere, le licenze per armi da fuoco a tempo indeterminato e i tipi di armi legali. Inoltre una condizione per ottenere una licenza per armi da fuoco sarà possedere la cittadinanza australiana. Come priorità immediata, il governo australiano inizierà a lavorare su possibili ulteriori restrizioni doganali sulle importazioni di armi da fuoco e di altri tipi di armi, tra cui la stampa 3D, le nuove tecnologie e le attrezzature per armi da fuoco che possono contenere grandi quantità di munizioni. Dalle teste di maiale macellate usate per vandalizzare il cimitero musulmano a Narellan, nella zona sud-occidentale di Sydney, ai fiori portati a Bondi Beach. Così Sydney si è svegliata il giorno dopo la strage alla festa dell'Hanukkah. Secondo quanto riporta la polizia del Nuovo Galles del Sud, intorno alle 6 del mattino sono stati segnalati resti di animali abbandonati all'ingresso di un cimitero in Richardson Rd, Narellan. ''Sul posto sono intervenuti gli agenti del Camden Police Area Command, che hanno trovato diverse teste di maiale'', si legge in una nota della polizia che ''ha immediatamente avviato un'indagine sull'incidente''. Gli agenti hanno ''rimosso e smaltito in modo appropriato le teste dei maiali''. Nel 2008 l'Associazione musulmana libanese ha acquistato il cimitero nel parco della chiesa anglicana di St. Thomas per far fronte alla carenza di luoghi di sepoltura. Intanto al Bondi Pavilion si è riunita una folla di persone per deporre fiori. Le bandiere di Israele e dell'Australia sono drappeggiate sopra il cancello. Durante la commemorazione sono state cantante canzoni: prima l'inno nazionale australiano e poi canzoni in ebraico. Sul posto presente anche la polizia australiana. In Italia mercatini di Natale, cerimonie religiose e target ebraici sorvegliati speciali dopo l'attentato in Australia. L'allerta, come sottolineato dal Viminale, dopo il 7 ottobre 2023 si mantiene al massimo livello, in ogni caso, le misure di sicurezza, in vista anche delle prossime festività natalizie, saranno messe a punto mercoledì pomeriggio, nel corso del consueto Comitato nazionale per l'ordine e la sicurezza pubblica, già programmato. Alla riunione parteciperanno, oltre al ministro dell'Interno Matteo Piantedosi, anche i vertici nazionali delle forze di polizia. Sarà l'occasione per fare il punto sulle attività di prevenzione e monitoraggio da mettere in campo, anche alla luce delle analisi che arriveranno dall'intelligence.
(Adnkronos) - "L’Europa è sicuramente in una fase di difficoltà, lo riscontriamo giorno per giorno, ora per ora, però sappiamo anche che non basta criticarla: bisogna cercare di farla ripartire con le idee dei Paesi fondatori". Lo ha affermato Giorgio Fossa, presidente della Luiss, intervenendo alla cerimonia di inaugurazione dell’Anno Accademico dell’Ateneo. Fossa ha sottolineato che, oltre a indicare cosa fare, "bisogna anche dire qual è la strada per farlo", richiamando in questo ruolo la responsabilità del sistema universitario. "Le università, non solo la Luiss ma anche la Luiss, sono a disposizione per formare sempre più i giovani che porteranno al cambiamento dell’Europa verso l’Europa che tutti vogliamo e desideriamo". Il presidente ha evidenziato come, valorizzando il pensiero accademico, emergeranno giovani capaci di guidare non solo il futuro del continente, ma anche di interpretare un mondo "sempre più interconnesso". Fossa ha concluso con un appello diretto agli studenti: "Devono tornare a credere prima di tutto in loro stessi per portare il cambiamento e migliorare il mondo che hanno trovato, lasciandolo ai loro figli meglio di come lo hanno ricevuto".
(Adnkronos) - "Dall'inizio di quest'anno c'è l'obbligo di introduzione del 25% di riciclato nelle bottiglie, quindi andiamo a toccare con mano e abbiamo toccato con mano dal vivo in questo 2025 che cosa vuol dire obbligare qualcuno a mettere del riciclato". Queste le parole di Corrado Dentis presidente Coripet, il consorzio autonomo, volontario che opera nella raccolta e nell'avvio a riciclo dei contenitori per liquidi in Pet, intervenendo alla Conferenza Nazionale Industria del Riciclo 2025, promossa dalla Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile con Conai e Pianeta2030, con il patrocinio di Mase e Commissione Europea. "Abbiamo dato il 25% di riciclato, quello che è obbligatorio per legge, a tutti i consorziati produttori – prosegue Dentis – quindi rispettano gli obblighi normativi. Questo l'abbiamo fatto grazie ad una catena di custodia che parte dalla raccolta e segue tutta la filiera fino alla consegna ai soci di un Pet riciclato di altissima qualità, qualitativamente elevato. Abbiamo condotto in questi anni assieme all'Università Federico II di Napoli uno studio completo su più di mille campionature effettuate su tutta la filiera. La capacità di produzione del polimero in estremo oriente è 12 volte superiore a quella di tutta l'Europa. Quindi abbiamo dimensioni e dinamiche non comparabili. Siamo riusciti, ciononostante, attraverso questo nuovo modello, a garantire i presupposti per ottemperare alla legge, dando ai nostri soci un polimero, peraltro, a condizioni economiche estremamente stabili, che è tracciato made in Italy (dalla raccolta alla produzione) e rispetta perciò anche le norme che prevedono l’obbligo di utilizzo di E-Pet europeo”. “Il nostro modello riguarda più del 40% dell’immesso a consumo e auspichiamo che anche tutti gli altri produttori sposino il modello Coripet. Ma al momento la restante quota di mercato, approfittando di un vuoto normativo privo di sanzioni, non rispetta gli obblighi, continuando ad usare il Pet vergine di importazione, favorito da un prezzo più basso. Questo è un qualcosa che va colmato a stretto giro, anche perché la concorrenza, quella che arriva dalla Cina, riguarda sia il polimero vergine che sui polimeri riciclati”.