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(Adnkronos) - La storia recente della Coppa Davis si è colorata di azzurro. L'Italia è tornata a sollevare l'insalatiera per la seconda volta nella sua storia nel 2023, a 47 anni dal primo e fino a quel momento unico trionfo, seppur leggendario, del 1976, per poi ripetersi l'anno successivo. L'ascesa della Nazionale capitanata di Volandri sul tetto del torneo tennistico per Nazionali ha fatto rima, inevitabilmente, con Jannik Sinner, protagonista assoluto e trascinatore sia in singolare che in doppio. Ma la Davis, oltre che la storia del tennis in Italia, ha cambiato anche quella dello stesso Sinner. Dal trionfo del 2023 Jannik non si è mai più fermato fino a raggiungere il primo posto nel ranking Atp e a vincere per due anni consecutivi le Atp Finals, l'ultima pochi giorni fa battendo Carlos Alcaraz in finale. È successo tutto, o quasi, in semifinale, quando Sinner si è trovato di fronte Novak Djokovic con l'Italia già sotto 1-0 nel match con la Serbia e tre match point a disposizione di Nole. Sinner-Djokovic, il 25 novembre 2023, è ferma sull'1-1 dopo i primi due set. Nel terzo, Djokovic va sul 5-4 e sullo 0-40 nel decimo game. Un punto e la Serbia è in finale, con Nole che deve 'soltanto' trasformare una delle tre palle break a disposizione. Sinner però mantiene il sangue freddo, annulla uno a uno i match point e rimette tutto in equilibrio, per poi vincere in rimonta e rimandare il discorso qualificazione al doppio, che sarebbe stato vinto dall'Italia il giorno dopo. Quei punti, visti con gli occhi di oggi, sono un vero e proprio manifesto del tennis di Sinner. La prima palla break annullata arriva grazie a un errore con il rovescio di Djokovic, sfiancato dall'ennesimo scambio prolungato da fondocampo del match. Per la seconda si affida alla sua prima, con la risposta di dritto di Nole che si spenge in rete, mentre la terza svanisce con una delle sue combinazioni preferite, servizio e dritto, con lo scambio chiuso con una volée in avanzamento. Il resto, come si suol dire, è storia.
(Adnkronos) - Uno strumento per superare la frammentazione degli obblighi dichiarativi in capo ai datori di lavoro e una semplificazione significativa dei flussi informativi. Sono alcuni degli effetti del potenziamento della piattaforma Siisl, previsto dal decreto legge n.159/2025, secondo il Consiglio nazionale dell’ordine dei consulenti del lavoro, ascoltato in audizione al Senato sul decreto lo scorso 12 novembre. Nel documento, depositato oggi in Parlamento e contenente le osservazioni della categoria, si sottolinea grande soddisfazione per il provvedimento, che rappresenta un passo importante verso una nuova stagione della cultura della sicurezza, più moderna, digitale e integrata. Forte apprezzamento, dunque, viene espresso per l’ammodernamento del mercato del lavoro attraverso la pubblicazione delle offerte sul Siisl, da parte dei datori di lavoro che richiedono benefici contributivi e delle agenzie per il lavoro, e l’utilizzo della piattaforma come canale d’invio delle comunicazioni obbligatorie. “Un passo fondamentale verso la costruzione di un sistema basato sull’evidenza, nel quale le decisioni pubbliche e private possono poggiare su basi documentali solide e non contestabili”, si legge nel documento. Secondo la categoria, la produzione di dati affidabili e interoperabili costituisce un presidio di legalità, trasparenza e correttezza amministrativa, con effetti benefici sulle politiche del lavoro. Positivi, inoltre, l’ampliamento della tutela assicurativa agli studenti impegnati in percorsi di formazione scuola-lavoro (con l’estensione della copertura assicurativa anche agli incidenti in itinere) e la previsione di risorse ingenti e programmate su un orizzonte pluriennale, che consente di superare l’approccio frammentato del passato. Bene anche l’inserimento di misure per contrastare le molestie e le violenze nei luoghi di lavoro, che ampliano il concetto di salute anche alla sfera psicosociale. Ma affinché la riforma possa dispiegare a pieno i suoi effetti è necessaria, secondo i consulenti, un’attuazione tempestiva dei decreti attuativi e degli accordi Stato-Regioni; il coinvolgimento effettivo delle parti sociali e degli Ordini professionali, in particolare nei processi formativi e nella definizione delle misure di prevenzione; e un coordinamento unitario tra Ispettorato del Lavoro, Inail, Regioni e Carabinieri, con interoperabilità dei sistemi informatici e condivisione delle banche dati
(Adnkronos) - Un borgo di appena 52 abitanti, a 650 metri d’altitudine nell’Alta Langa piemontese, che è diventato un modello di sostenibilità e inclusione. È Bergolo, in provincia di Cuneo, guidato dal sindaco Mario Marone, tra i Comuni premiati al Cresco Award 2025 – Comuni sostenibili e Agenda 2030. «Negli ultimi cinque-sei anni – ha raccontato Marone – abbiamo recuperato terreni incolti e avviato progetti agricoli senza uso di pesticidi, grazie anche alla collaborazione con associazioni che gestiscono programmi Erasmus+ dell’Unione Europea». Ogni anno il paese ospita fino a 600 giovani da tutta Europa e dal Maghreb, coinvolti in attività di educazione ambientale e coltivazioni sostenibili. Tra le iniziative più significative, un orto didattico e nuovi terreni comunali destinati alla coltivazione biologica, per offrire opportunità di lavoro ai giovani che scelgono di restare o trasferirsi in montagna. «Vogliamo arrivare a 100 abitanti – spiega Marone – e contrastare lo spopolamento valorizzando l’ambiente e la vita a contatto con la natura. Puntiamo anche sull’apicoltura e sull’educazione ecologica: i piccoli Comuni possono essere grandi laboratori di futuro».--