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(Adnkronos) - "Io ci spero un po'", così Noemi ha parlato del desiderio di diventare mamma. La cantante è stata ospite oggi, sabato 1 marzo, a Verissimo per un racconto inedito della sua carriera, della sua vita privata e dell'esperienza al Festival di Sanremo 2025 dove ha partecipato con il brano 'Se t'innamori muori'. Noemi ha parlato del suo matrimonio con Gabriele Greco, bassista della sua band: "Ero molto sfortunata in amore prima di incontrare Gabriele. Ormai stiamo insieme da 16 anni ed è stata la prima persona con cui mi sono davvero buttata, senza limitarmi". "La vita di coppia non bisogna mai darla per scontata. Si attraversano periodi belli, altri più complicati”, ha raccontato Noemi. Noemi ha espresso il desiderio di diventare mamma: "La notte questo pensiero un po’ mi sveglia. Io ci spero un po’". La cantante ha confessato di aver sofferto di derealizzazione in passato: "Ho vissuto un periodo in cui mi sentivo persa. Dopo il 2012, ho vissuto un periodo di derealizzazione - racconta Noemi -, pensavo di essermi staccata dalla realtà. C'erano delle cose che dentro di me non avevo ancora risolto e Gabriele mi è stato accanto e non è mai fuggito".
(Adnkronos) - Bitget, società Web3 e tra i principali exchange di criptovalute al mondo, annuncia il suo primo graduate program, un'iniziativa concepita per reclutare e sviluppare la prossima generazione di talenti della blockchain e del Web3, provenienti dalle migliori università mondiali. Nell'ambito dell'iniziativa di responsabilità sociale d'impresa Blockchain4youth di Bitget, questo programma si allinea ai piani dell'azienda che mirano a promuovere la formazione, l'innovazione e la crescita a lungo termine del settore blockchain. Parla dell’iniziativa all’Adnkronos/Labitalia Vugar Usi Zade, chief operating officer di Bitget “il graduate program di Bitget seleziona laureati meritevoli con un approccio globale, una passione per l'innovazione e una forte propensione a esplorare il futuro del Web3. Il programma offre opportunità di carriera in vari campi, tra cui: operations, gestione dei prodotti, marketing, rischio e compliance, gestione dei dati e progettazione, consentendo ai partecipanti di fare esperienza pratica in uno dei settori in più rapida crescita”. Le candidature sono disponibili sul sito ufficiale di Bitget e rimarranno aperte fino al 15 marzo 2025. I candidati selezionati riceveranno una lettera di offerta per entrare a far parte di Bitget, con una data di inizio non antecedente al 1º aprile. Grazie a questo programma, Bitget intende assumere circa 30 laureati meritevoli, offrendo loro un programma di sviluppo strutturato, una formazione trasversale e la mentorship diretta di esperti del settore. I partecipanti avranno l'opportunità di lavorare su progetti blockchain all'avanguardia e di contribuire all'espansione delle applicazioni Web3. "In Bitget - prosegue Vugar Usi Zade - crediamo che il futuro del Web3 sia nelle mani della prossima generazione. Il graduate program è stato concepito per colmare il divario tra ambizione e opportunità, fornendo ai giovani professionisti una via diretta per entrare nel settore della blockchain. Con la progressiva accelerazione dell'adozione del Web3, ci impegniamo a fornire ai futuri leader le competenze e le esperienze necessarie per plasmare il mondo decentralizzato". “Bitget offre un ambiente di lavoro dinamico e inclusivo, con oltre 1.800 dipendenti provenienti da oltre 60 Paesi e una cultura che valorizza l'efficienza, l'innovazione e la collaborazione. Il programma offre una retribuzione competitiva, chiari percorsi di sviluppo professionale e opportunità di crescita all'interno di Bitget”, spiega Vugar Usi Zade. Lanciato nel maggio 2023, Blockchain4youth si allinea all'impegno di Bitget nell'ispirare la prossima generazione ad adottare la blockchain. Con un investimento di 10 milioni di dollari in cinque anni, l'iniziativa offre corsi, hackathon e borse di studio. “Alla fine del 2024, Bitget era presente in oltre 60 università, tra cui il Massachusetts institute of technology (Mit), l'University College London (Ucl), l'Hong Kong university of science and technology, la National technological university in Argentina, la National Taiwan University e l'Rmit university, organizzando quasi 100 conferenze e coinvolgendo oltre 13,000 studenti”, conclude Vugar Usi Zade, chief operating officer di Bitget.
(Adnkronos) - Il Giro d’Italia della CSR, l’evento itinerante de Il Salone della CSR e dell'innovazione sociale, riparte con l’edizione targata 2025, sempre con l’obiettivo di valorizzare le esperienze concrete di imprese e territori, promuovere la cultura della sostenibilità e stimolare un’emulazione virtuosa. Quest’anno sono al momento cinque le tappe in programma, scelte per offrire a esperti e organizzazioni la possibilità di confrontarsi e di approfondire alcune delle principali tematiche della sostenibilità. La prima tappa, andata in scena al DumBO di Bologna e organizzata in collaborazione con Impronta Etica e SCS Consulting, è stata gestita con un format laboratoriale: i partecipanti, appartenenti sia al mondo delle imprese che al terzo settore e alla pubblica amministrazione, sono stati suddivisi in sei gruppi di lavoro con l’obiettivo di confrontarsi e proporre soluzioni concrete su tre diversi aspetti dello sviluppo sostenibile, ma accomunati da un obiettivo: tessere reti per realizzare il cambiamento. L’argomento rientra nel solco più ampio del tema pensato per la tredicesima edizione del Salone nazionale, in programma a Milano in Università Bocconi l’8, 9, 10 ottobre 2025, dal titolo “Creare futuri di valore”. Come si legge in una nota, "la costruzione del programma delle tappe del Giro d’Italia della CSR e dell’edizione nazionale è frutto del dialogo con esperti, accademici, operatori di diversi settori e ha l’obiettivo di coinvolgere gli stakeholder, registrare i cambiamenti in corso, comprendere le esigenze vecchie e nuove delle persone e delle organizzazioni". "Nessuna organizzazione può essere un sistema chiuso – commenta Rossella Sobrero, del Gruppo promotore del Salone – ma deve saper gestire la relazione con altri attori sociali: solo grazie alla capacità di dialogare e confrontarsi si creano reti capaci di condividere le azioni da mettere in campo per generare un impatto positivo per le comunità e i territori”. Ad aprire i lavori sono stati Giuseppina Gualtieri, Presidente di Impronta Etica, Anna Lisa Balestra, Head of Area People & Change Management e Director Reti e Sistemi di Impresa SCS Consulting e Irene Priolo, Assessora all’Ambiente, Programmazione territoriale, Mobilità e Trasporti, Infrastrutture della Regione Emilia-Romagna. Prima delle attività dei gruppi si è svolto un dibattito sul tema del futuro sostenibile. Al centro della conversazione, il tema dell’etica e del valore pubblico, frutto della contaminazione di approcci tra imprese e PA, all’insegna della reciprocità e della cross fertilisation. Al centro del primo tavolo di lavoro della tappa di Bologna ci sono state le crisi climatiche e ambientali, che segnano in modo sempre più stringente il contesto in cui viviamo. Proprio l’Emilia-Romagna, secondo quanto segnalato dall’Osservatorio Città Clima di Legambiente, nel 2024 è stata la regione italiana maggiormente colpita dai danni legati al cambiamento climatico. Per far fronte a queste emergenze, la Regione ha presentato un progetto infrastrutturale per la realizzazione di 111 opere strategiche. Ma un vero cambiamento di rotta è possibile solo strutturando soluzioni sistemiche e collettive, capaci di creare un effetto di contaminazione rivolto ad altre iniziative e percorsi. Nella identificazione di iniziative sinergiche nel territorio sono stati citati diversi interventi, come la co-progettazione e la realizzazione di impianti di biometano e la collocazione di arnie per la misurazione degli impatti ambientali attraverso indicatori di biodiversità. È emersa inoltre la necessità di ampliare i progetti di rinaturalizzazione delle città per limitare i danni derivati dagli eventi climatici estremi. Anche dal punto di vista della gestione idrica, fare rete risulta fondamentale: l’esempio virtuoso è quello del Patto per l’acqua, l’impegno assunto da Impronta Etica e da 15 imprese socie per intraprendere azioni destinate a una migliore gestione dell’acqua, dall’ottimizzazione di consumi e prelievi idrici fino alla gestione dei rischi. “Pur in un contesto difficile, è importante l’impegno delle aziende verso obiettivi e percorsi di sostenibilità anche come fattore di competitività; in questo ambito è fondamentale la collaborazione tra imprese, istituzioni e società civili – ha dichiarato Giuseppina Gualtieri, presidente di Impronta Etica –. Rafforzando le sinergie e costruendo sistemi collaborativi tra diversi soggetti possiamo sviluppare soluzioni sostenibili, innovative e condivise, capaci di generare un impatto concreto sulla comunità. In tale contesto, la tappa bolognese del Salone della CSR rappresenta un’importante occasione per Impronta Etica per riprendere esperienze e evidenze sul ruolo chiave della collaborazione per costruire insieme un futuro più sostenibile e inclusivo.” I partecipanti al tavolo dedicato al lavoro hanno riflettuto sulla complessità e le diverse sfaccettature che questo tema comporta. Quando si parla del lavoro del domani, non si può non affrontare aspetti quali l'inclusione nell'ambiente lavorativo, la gestione del tempo, i nuovi valori e la diversa concezione di lavoro delle generazioni più giovani, la necessità di un nuovo senso di appartenenza all'interno delle organizzazioni. Dai lavori della tappa è emersa la necessità di una governance aziendale sostenibile ed empatica: finché l'impresa non costituirà una governance lungimirante, solida, inclusiva, sostenibile e aperta al dialogo, sarà estremamente difficile riuscire a far fronte a tutte le sfide del futuro e a tramutarle in opportunità. Un processo emerso dalle esperienze dei partecipanti come fortemente strategico in questo campo è quello del “reverse mentoring”. Questa procedura va a sradicare la classica concezione che vede le persone più mature e con più esperienza formare i giovani, ponendo anche le nuove generazioni in una condizione di insegnamento e condivisione della propria visione. Ognuno all'interno dell'organizzazione merita di poter trasmettere ed insegnare qualcosa agli altri, superando logiche gerarchiche di genere, età e diversità di qualsiasi altro tipo. “In SCS siamo convinti che solo attraverso una visione comun e generando una sinergia concreta tra gli attori del settore pubblico e privato si possano costruire soluzioni efficaci e durature per il nostro ecosistema economico e sociale – aggiunge Stefano Dall’Ara, presidente di SCS Consulting –.Per questo, all’interno della nostra società, abbiamo creato anche una specifica direzione reti e sistemi di impresa con l’obiettivo di strutturare e facilitare la costruzione di network capaci di produrre valore condiviso”. Di fronte alla trasformazione digitale che ormai permea ogni ambito delle nostre vite, è indispensabile capire come costruire reti che consentano di affrontare le innovazioni del domani in modo sostenibile. Partendo dalla consapevolezza della necessità di adottare una visione sistemica, capace di includere i diversi aspetti che la spinta all’innovazione porta con sé, dal tavolo di lavoro dedicato sono emersi nodi critici e possibili leve abilitanti. Se da una parte persiste la diffidenza nell’integrazione della tecnologia nei processi e meccanismi di un’organizzazione, una certa quota di rifiuto del cambiamento e un divario digitale all’interno della popolazione aziendale, dall’altra sono state suggerite soluzioni di lungo periodo nell’ascolto attivo e nella diffusione di competenze attraverso la formazione e una comunicazione chiara e trasparente delle possibilità offerte dalla tecnologia. L’obiettivo è quello di garantire una transizione digitale inclusiva, che non lasci indietro nessuno. Il prossimo appuntamento con il Giro d’Italia della CSR è a Gorizia, Capitale europea della Cultura insieme a Nova Gorica, il 24 marzo 2025: si parlerà di futuro e frontiere, sempre nell’ottica della sostenibilità.