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(Adnkronos) - Il Napoli ha vinto lo scudetto per la quarta volta nella propria storia dopo il 2-0 contro il Cagliari al Diego Armando Maradona. All'estero la notizia trova risonanza per la stagione prolifica di Scott McTominay - per quanto riguarda i siti britannici - e il fatto che il capitano Giovanni Di Lorenzo abbia alzato due scudetti con il Napoli come Maradona. Su Bbc Sport c'è un lungo articoli a firma di Emlyn Begley che racconta la stagione del centrocampista scozzese del Napoli. Dell'ex Manchester United - al terzo trionfo in carriera dopo la Fa Cup e la Coppa di Lega con i Red Devils - è sottolineato il suo posto nella storia del club partenopeo: quello da leggenda. Viene sottolineata inoltre la bravura dell'allenatore Antonio Conte nel trasformare il centrocampista, 19 gol in 178 partite di Premier con lo United, in un incursore prolifico con 12 reti in 34 partite di Serie A. Nel portale online di Marca si parla del quarto scudetto del Napoli con un focus su tre protagonisti: 'la resurrezione di Conte, un miracoloso McTominay, Lukaku il titolo'. Viene fatto notare che questo è il secondo scudetto del Napoli senza Maradona, ma soprattutto che i partenopei hanno vinto lo scudetto senza i protagonisti del trionfo targato Spalletti dopo le cessioni di Min-Jae Kim, Victor Osimhen, Piotr Zielinski e Kvicha Kvaratskhelia. Antonio Conte si conferma quindi un allenatore da campionato, ma soprattutto capace di far resuscitare le squadre: determinante nella rinascita della Juventus, ha salvato Chelsea e Inter e ora ha fatto lo stesso con il Napoli dopo la precedente stagione fallimentare. Non solo Lukaku, ma anche il segno di Maradona: Sport, quotidiano sportivo con sede a Barcellona, nella sua prima pagina come foto dell'articolo mette i due capitani partenopei che hanno alzato due scudetti, Di Lorenzo e l'argentino, insieme con due anelli celebrativi tra le loro dita. Il ricordo del Pibe de Oro è vivo anche in Argentina: il quotidiano Olé celebra lo scudetto del Napoli dicendo 'pasta napoletana con patatine fritte'. Il quotidiano evidenzia come il Napoli abbia battuto l'Inter di Lautaro Martinez con un ricordo speciale al numero dieci. Anche in Portogallo c'è il riferimento all'Inter: A Bola sceglie di concentrarsi su come il sogno nerazzurro di rimontare sia durato poco. Altri portali, sportivi e non, decidono di raccontare la gioia vissuta a Napoli o tra i giocatori, dalle lacrime di McTominay all'esultanza di Lukaku dopo la seconda rete della partita, come fa la parte sportiva del Daily Mail online. Anche il The Sun, sul proprio sito si concentra sulla gioia vissuta dai tifosi napoletani in giro per la città e su un giocatore in particolare, McTominay. Il titolo dell'articolo in cui viene raccontata la gioia della città campana è 'Scott McTominay scatena la festa del titolo di Serie A del Napoli con un'epica rovesciata... nonostante non sia abbastanza bravo per il Man Utd', sottolineando come il successo del Napoli derivi da uno scarto del Manchester United, che mercoledì ha perso la finale di Europa League ed è al momento al 16° posto in campionato.
(Adnkronos) - "Il nostro sistema fiscale, ce lo dicono Ocse e Banca d’Italia, penalizza il lavoro dipendente, soprattutto nelle fasce medio-alte. Un dirigente in Italia paga aliquote che altrove si applicano solo a chi guadagna quattro volte di più. Non è equità. E un disincentivo al merito. Accogliamo le proposte del Ministero dell’Economia sul taglio delle tasse per i ceti medi. Ma l’attesa non è più un’opzione. Il percorso va accelerato. Chiediamo una riforma fiscale all’altezza del tempo che stiamo vivendo. Una riforma che alleggerisca la pressione sul lavoro dipendente, che valorizzi chi crea occupazione e competenze, e che riconosca il ruolo strategico della dirigenza italiana come leva di competitività, coesione e progresso". A dirlo il presidente Cida, Stefano Cuzzilla intervenendo alla presentazione del 2° rapporto Cida-Censis 'Rilanciare l'Italia dal ceto medio. Riconoscere competenze e merito, ripensare fisco e welfare'. "Non possiamo più accettare - sottolinea - che chi investe in previdenza complementare, sanità integrativa, formazione e innovazione venga penalizzato da un sistema che taglia detrazioni e benefici in base a soglie di reddito nominale, scollegate dalla realtà economica di chi ogni giorno contribuisce al benessere del Paese. Difendere il ceto medio e chi lo guida significa anche difendere il risparmio, che è da sempre il caposaldo di questa fascia: un patrimonio non solo economico, ma anche culturale". "Tra le priorità da affrontare - avverte - c’è anche un altro nodo strategico: la questione del tetto agli stipendi nel settore pubblico e in ambiti ad alta funzione istituzionale. Una soglia rigida e generalizzata rischia di produrre una pericolosa emorragia di competenze in settori nevralgici per la tenuta del Paese: magistratura, forze armate, pubblica amministrazione, sanità, università, enti di ricerca". "Se le migliori professionalità, soprattutto tra le nuove generazioni, sono spinte - ribadisce il presidente Cuzzilla - a cercare altrove riconoscimento e prospettive, a perdere è l’interesse generale. Serve una riflessione concreta, che superi l’approccio ideologico, per valorizzare il capitale umano e garantire al Paese istituzioni all’altezza delle sfide che lo attendono". "Continuare a considerare i pensionati - ha aggiunto - solo come un costo è miope. I pensionati rappresentano un gigantesco giacimento di competenze ed esperienza, oltre che di welfare. Con l’espulsione indiscriminata dal mercato del lavoro, rischiamo di impoverire definitivamente il sistema. Serve una nuova visione: che riconosca il diritto alla libertà di lavoro, che valorizzi i percorsi senior, che costruisca una previdenza davvero accessibile e sostenibile. Non per generosità, ma per intelligenza collettiva".
(Adnkronos) - "Un uso sapiente delle risorse, il consorzio che è arbitro e senza scopo di lucro e gli standard di qualità trasparenti": sono i tre ingredienti del modello del Conou, come ha spiegato il presidente Riccardo Piunti intervenendo al panel “Economia circolare, tra il dire e il fare” che si è tenuto stamattina al Festival dell’economia di Trento, e che fanno del Consorzio nazionale per gli olii usati un modello di economia circolare all’estero. “Abbiamo continue richieste da parte di enti, le ultime dalla Francia, per affiancarli e spiegargli come fare a rendere efficiente e funzionale la raccolta”, ha aggiunto Piunti. “E’ un modello che coniuga l’interesse economico con l’interesse ambientale ed è facile perché disegnato sui nostri standard di qualità, che spiegano come deve essere l’olio usato per essere rigenerato e quali caratteristiche deve avere quello rigenerato”, ha argomentato il presidente di Conou. Nel 2024 il Conou ha raccolto 188.000 tonnellate di oli usati, rigenerandone il 98%, con una qualità identica a quello vergine. L’economia circolare può contribuire molto a rafforzare la competitività di un Paese: Cassa depositi e prestiti ha stimato che l’adozione di pratiche di economia circolare ha generato per le imprese manifatturiere, nel solo 2024, un risparmio di 16,4 miliardi di euro. "Il nostro modello è virtuoso, ma ci sono ancore piccole aziende che provano a non pagare il contributo ambientale, dovuto per legge: in due anni abbiamo recuperato tre milioni di euro". Il presidente di Conou ha fatto il punto sul contributo obbligatorio a carico delle imprese che immettono al consumo oli lubrificanti. Grazie a una convenzione firmata nel 2023 con l'agenzia delle dogane, il Conou è riuscito ad adottare una più efficace gestione e controllo del contributo ambientale. “Abbiamo quasi azzerato gli evasori, siamo tra consorzi più virtuosi”, ha precisato Piunti.