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(Adnkronos) - Quando Donald Trump ha annunciato il 2 aprile 2025 l’introduzione di dazi “reciproci” contro tutti i partner commerciali, l’effetto immediato è stato quello di scuotere i mercati e sollevare un’ondata di preoccupazioni in Europa. Le prime reazioni politiche e mediatiche parlavano di “capitolazione” dell’Ue di fronte al protezionismo americano e di rischio di collasso del commercio mondiale. A distanza di alcuni mesi, però, i dati raccontano una storia diversa. Secondo lo studio degli economisti Daniel Gros e Niccolò Rotondi per l’IEP@BU, Institute for European Policymaking dell'Università Bocconi (“First impact of Trump’s trade policy on the Eu”, Policy Brief n. 45, settembre 2025), l’impatto delle misure di Washington si è rivelato molto più contenuto del previsto. Nonostante l’escalation annunciata e le minacce di tariffe elevate su settori chiave come l’acciaio o l’automotive, l’Unione europea ha mantenuto le proprie quote di mercato negli Stati Uniti, arrivando addirittura a registrare un incremento di circa 40 miliardi di euro nelle esportazioni nel primo semestre dell’anno. Il confronto con la Cina è emblematico: mentre Pechino ha visto crollare la propria quota sulle importazioni americane dal 14% al 7% in pochi mesi, l’Europa è rimasta stabile al 14%, consolidando il suo ruolo di partner commerciale privilegiato rispetto a molti concorrenti asiatici. Il motivo principale, spiegano gli autori, è che i dazi effettivamente applicati sono stati molto più bassi rispetto a quelli annunciati: in media il 9-10%, contro il 40% circa che colpisce la Cina. Solo Canada e Messico, grazie agli accordi commerciali in vigore, godono di condizioni ancora più favorevoli, con gran parte delle loro esportazioni esentate dai dazi. Tuttavia, le dimensioni ridotte delle due economie ne limitano l’impatto competitivo sul mercato globale. Lo studio mette in evidenza anche un’altra dinamica: al di là dei toni muscolari di Trump, i dati confermano che le importazioni statunitensi non sono diminuite, anzi sono leggermente cresciute. Secondo l’Unctad, il commercio globale è aumentato di circa 300 miliardi di dollari nel primo semestre del 2025. In questo contesto, l’Europa ha beneficiato della pressione esercitata su Pechino, riuscendo a difendere le proprie posizioni senza dover inasprire la propria politica commerciale. Gli autori arrivano a una conclusione netta: “I dazi annunciati da Trump il 2 aprile 2025 erano potenzialmente incostituzionali, privi di fondamento fattuale come risposta a barriere commerciali estere e in chiara violazione delle regole del Wto. Eppure, al di là del clamore politico e mediatico, il loro impatto reale è stato molto limitato. Le importazioni statunitensi sono leggermente aumentate, il commercio globale continua a crescere e l’export europeo ha mantenuto la propria quota di mercato. In sintesi, l’abbaiare è stato peggiore del morso”.
(Adnkronos) - "Intesa Sanpaolo ha scelto di sostenere le start up da diverso tempo, e fin dall'inizio della manifestazione ha scelto di essere a fianco di Digithon. Le start up sono il motore fondamentale della nuova imprenditoria e Digithon è di certo un attore fondamentale dell'ecosistema italiano, che sicuramente muove l'interesse di tutti i vari attori verso il mercato delle start up e verso i nostri nuovi imprenditori". Così, con Adnkronos/Labitalia, Marianna Ronzoni, responsabile della valutazione e della crescita delle start-up per Intesa San Paolo Innovation Center, a margine del suo intervento alla decima edizione di Digithon, in programma da oggi al 13 settembre a Bisceglie in Puglia con 100 startup in gara. (VIDEO) "Intesa Sanpaolo Innovation Center -ha sottolineato Ronzoni- è la società del gruppo dedicato alla crescita e al sostegno dell'innovazione, soprattutto sostenendo il paradigma dell'open innovation. Come si integra con l'attività di Digithon? Uno degli obiettivi di Intesa San Paolo Innovation Center è, da una parte, supportare gli ecosistemi italiani e per noi Digithon è a tutti gli effetti un ecosistema delle start-up e dell'innovazione. Dall'altra parte, un'altra mission di Intesa San Paolo Innovation Center è proprio quello invece di sostenere la crescita delle start-up", ha aggiunto. "Quindi oggi siamo qui -ha concluso- anche per individuare le start up che sono più in linea con la nostra offerta e potere, oltre che premiare, anche proprio supportare nella crescita sicuramente la vincitrice del premio 'Sostenibilità e Circular Economy' di Intesa Sanpaolo Innovation Center che assegniamo nell'ambito della manifestazione e, se è possibile, se ne troveremo anche altre, offrendo il nostro supporto, il nostro advisory, oltre che il nostro network", ha concluso. Il premio 'Sostenibilità e Circular Economy' consiste in una sessione di coaching collettiva di 2 ore ed una individuale (1-to-1) da svolgersi presso la sede Intesa Sanpaolo Innovation Center a Torino.
(Adnkronos) - Ai nastri di partenza l’edizione 2025 della Notte Europea delle Ricercatrici e dei Ricercatori, l'appuntamento che ogni anno, l'ultimo venerdì di settembre, trasforma l'Europa in un grande laboratorio scientifico a cielo aperto. L'Italia si conferma cuore pulsante dell'iniziativa grazie al progetto Net - scieNcE Together 2024-2025, che si prepara ad accendere i riflettori sul futuro e sull'innovazione, portando la scienza e i suoi protagonisti a diretto contatto con il pubblico. Filo conduttore che lega le edizioni 2024 e 2025 resta la figura di Maria Skłodowska Curie, eccezionale scienziata che ha rivoluzionato il mondo della fisica e della chimica e prima donna a essere insignita di due premi Nobel. L'appuntamento clou che si terrà il 26 e 27 settembre a Roma, presso la Città dell’Altra Economia. Nel 'villaggio della scienza' sarà possibile incontrare ricercatrici e ricercatori, dialogare con loro e partecipare a laboratori interattivi e talk. Il Net Village sarà preceduto da una vera e propria settimana dedicata alla scienza (la Net Science Week), durante la quale sarà possibile partecipare a una serie di eventi in diversi luoghi della Capitale. “Dopo il successo dell'edizione 2024, con 180 eventi, 1300 speaker, e oltre 21mila partecipanti al Net-Village di Roma, quest’anno Net - scieNcE Together proporrà un calendario ancora più ricco, con incontri ed eventi in circa 30 città con collegamenti anche con l’estero, in Polonia, Svezia e Francia - spiega Claudia Ceccarelli, responsabile delle attività di divulgazione e comunicazione per il Cnr-Artov e project manager del progetto europeo Net - Apriremo le porte di alcune sedi dei nostri enti di ricerca, per mostrare dove nasce la scienza, ma non solo. Organizzeremo nella Capitale il più grande appuntamento a livello europeo, un vero e proprio villaggio della scienza per connettere ricercatori e cittadini”. In totale sono 29 le località coinvolte anche oltre i confini nazionali: 26 in Italia ovvero Roma, Viterbo, Rocca di Papa, Frascati, La Spezia, Livorno, Ozzano dell’Emilia, Palermo, Portici, Chioggia, Milazzo, Grottaminarda, Brasimone (BO), Casaccia (RM), Favignana, Latina, Monte Porzio Catone, Montefiascone, Tarquinia, Civitavecchia, Rieti, Trisaia (MT), Venezia, Bologna, Ponza, Spinoso (PZ) e 3 all’estero (Parigi, Varsavia, Lund in Svezia). Al progetto Net, finanziato nell’ambito del Programma Horizon-Msca-2023-Citizens-01-01 e realizzato con le azioni Marie Skłodowska-Curie, aderiscono: Cnr (capofila), Enea, Inaf, Infn, Ingv, Ispra, Cineca, Università degli Studi di Roma 'Tor Vergata', Sapienza Università di Roma, Università degli Studi della Tuscia, Università Telematica Internazionale Uninettuno, Centro di ricerche Enrico Fermi, Green Factor, con la partecipazione di numerosi stakeholders: Iss, Css Mendel, Sogin, Istituto Pasteur Italia, e il progetto Pnrr Rome Technopole.