ENTRA NEL NETWORK |
ENTRA NEL NETWORK |
(Adnkronos) - Al via oggi, giovedì 11 settembre, la missione italiana con la Global Sumud Flotilla, la flotta civile in missione umanitaria verso Gaza per rompere il blocco di Israele e consegnare aiuti alla popolazione civile della Striscia sotto assedio. "Dall'Italia sono 18 le barche che partiranno per Gaza, sulle quali ci saranno 150/160 persone. Dalla Grecia partiranno sei imbarcazione con una settantina di persone. In questo momento ci sono anche delle barche più grandi. In tutto, dalla Tunisia, da Barcellona, dalla Grecia e da latri Paesi saremo circa 600 persone", ha detto Maria Elena Delia, la portavoce della Flotilla italiana. "Le aspettative per i prossimi giorni sono quelle di affrontare una prima parte di traversata che speriamo sia quanto più tranquilla possibile. Partiremo da Siracusa per andare verso sud, verso le acque internazionali che ci dovranno portare verso la striscia di Gaza". Salpa da Siracusa anche la nave di Emergency, la Life Support. La nave di ricerca e soccorso dell'Ong fondata da Gino Strada sarà l'ultima a partire delle barche italiane dirette a Gaza, avrà il ruolo di nave osservatrice e offrirà supporto medico e logistico alle navi che dovessero averne necessità. Emergency insieme alla flotta italiana si incontrerà poi con la delegazione internazionale. La Life Support offrirà assistenza sanitaria ai partecipanti in caso di necessità, garantirà assistenza per riparare attrezzature tecniche danneggiate e contribuirà al rifornimento di acqua e viveri alle barche della flotta. "Emergency ha deciso di aderire a questa iniziativa promossa dalla società civile perché ha visto direttamente le condizioni della popolazione nella Striscia - dichiara Anabel Montes Mier, capomissione della Life Support di Emergency -. Lo staff, che lavora nella Striscia in due centri sanitari nel governatorato di Khan Younis riporta una situazione gravissima, mai vista prima. Di fronte al silenzio e all'inazione dei governi, l'ampia partecipazione dei cittadini alle manifestazioni a sostegno di questa cordata umanitaria è segno di una volontà di pace e giustizia che condividiamo e vogliamo sostenere".
(Adnkronos) - I dazi Usa "finiranno presto, tra 1-2 anni al massimo". E il made in Italy "è troppo forte, non verrà fermato dall'aumento delle tasse". Ma a New York "verrà superato dal made in Naples, c'è attenzione verso l'autenticità di questa terra". Non ha dubbi Bill de Blasio, già sindaco di New York dal 2014 al 2021 ed esponente di punta del Partito Democratico americano, nel sottolineare, in un'intervista ad Adnkronos/Labitalia a margine del 'Bufala Fest' a Napoli, la forza del prodotto italiano e 'made in Naples'. "I dazi Usa sui prodotti europei? Vanno eliminati -sottolinea de Blasio- non li condivido per nulla. Ma vediamo che Trump cambia spesso idea e credo che entro massimo un anno o due finiranno". de Blasio, i cui nonni emigrarono da Sant'Agata dei Goti, in provincia di Benevento, verso New York oltre cento anni fa, è stato ospite d'onore della manifestazione e ha partecipato al talk conclusivo su 'Napoli & New York: due metropoli unite dall'arte di attrarre il mondo' con il sindaco di Napoli Gaetano Manfredi e il vice presidente di Msc Crociere, Leonardo Massa. "I dazi 'congeleranno' l'economia americana -conclude de Blasio- anche le imprese saranno in difficoltà, ci sarà poco lavoro e i cittadini americani si ribelleranno". Ma de Blasio ribadisce che comunque "il made in Italy è un concetto troppo forte e bello e ci sarà sempre nonostante l'aumento delle tasse e quant'altro". E de Blasio sottolinea che nella Grande Mela "c'è molto interesse per Napoli e per il cibo di Napoli, per la sua autenticità. Ci sono tanti che hanno origini italiane, che vogliono riscoprire quello che quello che sono le loro radici, e molti arrivano proprio da Napoli e dalla regione Campania. Il 'made in Naples' è quindi un concetto che a New York oggi stanno iniziando a comprendere, è un work in progress. Tra un paio d'anni però secondo me, vista la crescita dell'attenzione su Napoli, crescerà sempre di più fino a diventare più importante del made in Italy", sottolinea. Ma non solo perchè de Blasio è andato oltre sottolineando che "il Bufala Fest è considerata una sorta di 'rivelazione', che potrebbe essere molto buona anche a New York, e io lo penso fortemente". (di Fabio Paluccio)
(Adnkronos) - Nell’estate 2025, su 388 campionamenti effettuati nelle acque costiere e lacustri in 19 regioni, il 34% è risultato oltre i limiti di legge, cioè 1 campione su 3. In particolare, il 35% dei punti campionati con Goletta Verde è risultato inquinato o fortemente inquinato con una media di un punto ogni 80 km; per i bacini lacustri, il 30% dei punti campionati da Goletta dei Laghi è risultato oltre i limiti di legge. Questo il bilancio finale delle campagne estive di Legambiente, Goletta Verde e Goletta dei Laghi 2025. Anche quest’anno foci dei fiumi, canali e corsi d’acqua che sfociano a mare o nel lago si confermano punti critici: il 54% dei punti analizzati (101 su 188) è risultato inquinato o fortemente inquinato. Situazione migliore per i campioni prelevati direttamente in mare o nelle acque del lago, ossia in aree lontane da foci o scarichi, dove solo il 15% dei punti campionati è risultato oltre i limiti di legge (30 su 200). Al problema dell’inquinamento, si affianca quello della crisi climatica. Legambiente, rielaborando i dati forniti dalle immagini satellitari di Copernicus, ha calcolato che a giugno e luglio la temperatura media delle acque superficiali del Mediterraneo è stata di 25,4°C, la più calda dal 2016 ad oggi, collocandosi al primo posto nell’ultimo decennio, e superando i precedenti record del 2022 (media 25,2°C) e quello del 2024 (25,1°C) e i valori degli anni fino al 2021 che erano intorno ai 24,5°C. Un aumento sensibile di circa mezzo grado centigrado che mette a repentaglio la biodiversità marina e che amplifica gli eventi meteorologici più estremi, osserva Legambiente. Di fronte al bilancio emerso da Goletta Verde e dei Laghi, l'associazione torna a ribadire "l’urgenza di approvare un piano nazionale per la tutela delle acque costiere e interne che abbia al centro una governance integrata su più livelli prevedendo piani di adattamento ai cambiamenti climatici; più risorse economiche da destinare al servizio di depurazione per ammodernare gli impianti rispondendo ai più stringenti parametri per il trattamento e riuso delle acque reflue; più controlli da parte di Regioni, Arpa e Comuni sui punti critici e una migliore gestione delle acque interne". “Al governo - commenta Stefano Ciafani, presidente nazionale di Legambiente - chiediamo di definire e approvare al più presto un piano nazionale per la tutela di mare e laghi, investendo su innovazione e sostenibilità per ammodernare i sistemi di depurazione e per diffondere il riuso in agricoltura delle acque depurate. Sullo sviluppo delle rinnovabili in mare, dopo l’approvazione del decreto porti, è urgente stanziare le risorse economiche necessarie per infrastrutturare i due hub cantieristici di Taranto e di Augusta, che potranno garantire anche nuova occupazione green a due aree portuali che hanno sempre avuto a che fare con la logistica delle fonti fossili”.