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(Adnkronos) - La forza di 'Porta a Porta'? "La compattezza della squadra e l’aderenza ai fatti. In 30 anni non abbiamo censurato mai nessuno". Bruno Vespa ha presentato in Rai la nuova stagione di ‘Porta a Porta’, che parte oggi, martedì 9 settembre, e che il 22 gennaio prossimo festeggerà i suoi primi trent'anni. "Trent’anni fa Giorgia Meloni ha 19 anni e sta per diplomarsi al liceo scientifico, Elly Schlein ha 11 anni e sta presumibilmente concludendo le elementari, Tajani 42, Salvini 23, Conte 32", snocciola Vespa. In mezzo, 17 governi, 11 presidenti del consiglio, 4 Papi, 3 conclavi, 5 elezioni presidenziali. Dalla telefonata in diretta di Papa Giovanni Paolo II a Grillo che annuncia lì il ritorno in Rai dopo 21 anni, un successo che ha portato il programma a far sì che 'nessuno in 30 anni in seconda serata ci abbia mai battuto', spiega il conduttore. E tra i motivi del successo della storica trasmissione evidenzia il fatto che “siamo forti nella fascia più alta e più bassa della popolazione, con quella più istruita e meno istruita. Siamo realmente nazional-popolari e contiamo di continuare a parlare a tutti”. Oltre al fatto che “abbiamo due interruzioni pubblicitarie, ciascuna con 10 spot televisivi e questo procura alla Rai vistosissimi margini di guadagno”, aggiunge Vespa. Due le novità nella quadra autorale, Alessandro Usai e Antonella Piperno. Nella prima puntata, quella di oggi, non mancherà la politica, e si tornerà sulla vicenda dei video rubati che, partita dalla chat ‘Mia Moglie’ si è allargata “oltre ogni immaginazione”, spiega il conduttore. Ci saranno anche i sondaggi di Antonio Noto sia sulle elezioni nazionali che sulle regionali, con Marche, Calabria e Toscana. “Porta a Porta’ è il più importante salotto della tv italiana - aggiunge il direttore dell’Approfondimento Rai Paolo Corsini -. Uno dei più longevi, un rito televisivo. La seconda serata è decisamente cambiata per collocazione oraria, diventando per certi versi un late show".
(Adnkronos) - "Esprimo grande soddisfazione per l'approvazione del ddl di riforma delle professioni ordinistiche, un comparto centrale e fondamentale per il Paese che merita di avere regole moderne che esaltino il valore sociale degli Ordini. Ringrazio la Premier Meloni e tutto il Governo per avere voluto dare questo forte segnale verso i professionisti ordinistici". Così Rosario De Luca, presidente del Consiglio nazionale dell'ordine dei Consulenti del lavoro e di ProfessionItaliane, l'associazione che riunisce 24 dei 28 Ordini, commenta l'approvazione della riforma degli ordini da parte del Consiglio dei Ministri.
(Adnkronos) - Fire accoglie "favorevolmente il decreto di revisione del meccanismo dei Certificati bianchi da poco firmato dal Mase ed attualmente all’esame della Corte dei Conti. Le nuove regole introducono una maggiore flessibilità e semplificazioni sia per i proponenti che per la presentazione dei progetti, oltre a definire gli obblighi fino al 2030 in linea con le previsioni del Pniec". "Questo induce ad essere ottimisti circa la continuità della crescita del meccanismo in atto da qualche anno - osserva Fire - La conferma dei vari meccanismi di flessibilità, con riduzione progressiva dei titoli virtuali negli anni, consentirebbe comunque di affrontare eventuali periodi di carenza di Tee senza eccessivi traumi. La previsione di introdurre uno schema d'aste, che sarebbe stato utile per promuovere interventi non sufficientemente supportati dei certificati bianchi, è declassata a possibilità, ma comunque rimane e dunque lascia aperto uno spiraglio". In sintesi, "per quanto riteniamo che sarebbe possibile introdurre misure più spinte per ottenere di più da questo schema, riteniamo che sia stato fatto un passo avanti positivo e che ci sia spazio per ulteriori rafforzamenti nei prossimi anni, nell'interesse delle imprese, degli enti e del Paese. Come Fire continueremo a collaborare con le istituzioni di riferimento in quest'ottica".