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(Adnkronos) - È il fine settimana più atteso, il più infuocato, quello che ogni anno consacra Eicma come il cuore pulsante della passione per le due ruote. Dopo i due giorni dedicati ai media e ai professionisti del settore, e un giovedì e venerdì da sold out alle spalle, domani l’82ª Edizione dell’Esposizione internazionale delle due ruote entra nel vivo dei suoi ultimi due giorni – sabato 8 e domenica 9 novembre – con un programma ricchissimo di eventi, spettacoli e competizioni che infiammeranno la venue Fiera Milano Rho. Tra gare mozzafiato, leggende del motorsport, novità e anteprime dei 730 espositori provenienti da 50 Paesi, esposizioni iconiche e test ride aperti al pubblico, Eicma 2025 si prepara a un gran finale all’insegna dell’adrenalina e dell’emozione condivisa. L’area esterna di Eicma – oltre 60.000 metri quadrati – si conferma il cuore pulsante dello spettacolo con il ventesimo anniversario di MotoLive, l’arena racing della manifestazione. Dopo due decenni di emozioni, MotoLive festeggia con un ricco palinsesto di gare e show da brivido, culminando nel weekend con il ritorno della Champions Charity Race, il format di gare ad inseguimento che vedrà sfidarsi 12 leggende del motorsport e oltre 35 titoli mondiali complessivi. In pista, tra gli altri, Troy Bayliss, Carlos Checa, Stefan Everts, Marco Melandri, Christophe Pourcel, Chicco Chiodi e Marco Belli, oltre alla special guest Kevin Schwantz, icona del motociclismo mondiale, che guiderà la parata finale dopo ogni gara. Spettacolo assicurato anche grazie al palco centrale, agli show di freestyle motocross, trial acrobatico, musica dal vivo e ai test ride gratuiti per il pubblico. Per chi ama l’avventura e la storia del rally più leggendario del mondo, Eicma ospita fino a domenica la mostra “Desert Queens”, realizzata da Eicma in collaborazione con Aso – Amaury Sport Organisation. Allestita in una suggestiva struttura trasparente di oltre 900 mq nella porzione Est dell’arena MotoLive, la mostra porta per la prima volta in Italia 31 motociclette originali che hanno fatto la storia della Dakar: dalla Yamaha XT500 di Thierry Sabine fino alla Ktm vincitrice dell’ultima edizione. Un vero viaggio nel mito, tra sabbia, video, memorabilia e incontri quotidiani con i protagonisti che hanno vissuto l’avventura del deserto. Per chi guarda al futuro, Eicma propone l’area Y.u.m. – Your Urban Mobility, uno spazio di 4.000 mq dove è possibile provare gratuitamente oltre 40 veicoli tra scooter, ciclomotori e quadricicli elettrici o endotermici messi a disposizione da 12 Case costruttrici (Askoll, Astreea, Birba, Bmw, Citroën, Honda, Kawasaki, Mobilize, Niu, Piaggio, Yamaha e Xev). Un ambiente urbano ricreato all’interno dell’arena MotoLive che permette ai visitatori di toccare con mano la nuova mobilità cittadina. Grazie al contributo del partner tecnico Tucano Urbano, il pubblico può inoltre testare caschi, guanti tecnici e il gilet airbag Airscud, nel segno della sicurezza e dell’innovazione.L’edizione 2025, con il suo claim “That’s Amore”, è un tributo alla passione che unisce chi costruisce, chi corre e chi vive le due ruote. Dal tatuaggio simbolico del manifesto alla Tattoo Station fino ai contenuti esperienziali diffusi in tutti i padiglioni, Eicma continua a parlare il linguaggio delle emozioni e dell’appartenenza, confermando il proprio ruolo di punto di riferimento mondiale per l’industria, lo sport e la cultura della moto. Eicma 2025 rinnova il proprio impegno per una mobilità più efficiente e sostenibile, grazie alla collaborazione con Atm, Trenord e Comune di Milano. L’Esposizione internazionale delle due ruote mette a disposizione posti auto gratuiti e tariffe agevolate per chi viaggia in treno dalla Lombardia. Nel weekend conclusivo della manifestazione, sabato 8 e domenica 9 novembre, saranno accessibili 11.000 posti auto gratuiti in undici parcheggi di interscambio Atm collegati alla rete metropolitana, ai quali si aggiungono 1.350 stalli a San Siro solo il sabato. Tutti i parcheggi gratuiti sono prenotabili online con l’acquisto del biglietto su eicma.it. Eicma 2025 è aperta al pubblico ancora sabato 8 e domenica 9 novembre dalle 9.30 alle 18.30 presso Fiera Milano Rho. Biglietti acquistabili su www.eicma.it e, in numero limitato, anche pomeridiani. Sono disponibili parcheggi gratuiti prenotabili online e pacchetti treno + ingresso grazie alla partnership con Trenord.
(Adnkronos) - Un provvedimento che "tiene la barra dritta" sulla strada della sostenibilità dei conti pubblici, ma alla quale manca "la visione" per sostenere la crescita e gli investimenti. E' in sintesi il giudizio di Marco Granelli, presidente di Confartigianato Imprese, intervistato da Adnkronos/Labitalia, sulla manovra economica del governo. Manovra, che ricorda Granelli, arriva in un periodo non semplice per le pmi artigiane, strette tra caro energia, ricambio generazionale e il 'peso' degli effetti dei dazi Usa sull'export. Confartigianato è la maggiore Confederazione italiana dell’artigianato e delle piccole imprese che associa 700.000 imprenditori organizzati in 103 associazioni territoriali (con 1.201 sedi in tutta Italia), e 21 federazioni regionali. Presidente Granelli, come giudicate la manovra economica del governo? Ci sono gli interventi necessari per le imprese che rappresentate? Quali gli aspetti positivi e quali quelli da migliorare? Cosa avete chiesto al Governo? "La nostra valutazione sulla manovra economica è articolata, con luci e ombre. Riconosciamo al Governo la volontà di mantenere la barra dritta sulla sostenibilità dei conti pubblici, perseguendo in modo coerente gli obiettivi di riduzione del deficit e del debito. In un contesto internazionale segnato da incertezza e instabilità, la prudenza in finanza pubblica è certamente un valore, perché serve a fronteggiare eventuali nuove turbolenze. Tuttavia, ciò che manca è una visione più efficace sull’impiego delle risorse per sostenere la crescita e gli investimenti, in particolare quelli delle micro e piccole imprese che rappresentano l’ossatura del nostro sistema produttivo. Apprezziamo l’intervento sull’Irpef, gli incentivi alle assunzioni e le misure di detassazione del lavoro. Tuttavia, abbiamo espresso perplessità sull’imposta al 5% per gli incrementi retributivi dei rinnovi contrattuali del 2025 e 2026: una misura che rischia di introdurre disparità di trattamento, oltre a essere di entità piuttosto limitata". Giudicate positivamente quanto messo in campo a sostegno degli investimenti delle aziende? "Sui sostegni agli investimenti, la manovra cerca di razionalizzare il sistema di agevolazioni ma non risolve il nodo cruciale dell’accesso per micro e piccole imprese. Il ritorno al super-ammortamento, in sostituzione del credito d’imposta, riduce di circa il 40% la platea delle imprese artigiane beneficiarie, differendo i vantaggi e aumentando la burocrazia. Giudichiamo positivamente il rifinanziamento della Zes Unica, anche se riteniamo incomprensibile l’esclusione degli investimenti inferiori a 200mila euro, e valutiamo favorevolmente anche il rifinanziamento della Nuova Sabatini. Invece, desta preoccupazione la restrizione al sistema delle compensazioni fiscali, che rischia di mettere in difficoltà le tante piccole imprese con crediti fiscali maturati grazie a investimenti o allo sconto in fattura. Bene la conferma della detrazione al 50% per la riqualificazione degli immobili, ma chiediamo che questa misura venga resa stabile per almeno un triennio. Accogliamo con favore anche il rinvio della sugar e plastic tax, mentre siamo contrari all’aumento dell’accisa sul gasolio, che penalizza soprattutto i veicoli sotto le 7,5 tonnellate, tipici del trasporto artigiano. Infine, chiediamo che la legge di bilancio istituisca un fondo per facilitare l’accesso al credito delle micro e piccole imprese, valorizzando il ruolo dei Confidi. Sottolineiamo anche la necessità di misure per fronteggiare il caro energia e sostenere il passaggio generazionale nelle aziende". Dal vostro Osservatorio qual è lo stato di salute delle imprese che state registrando? Quali le difficoltà maggiori? Quali i settori che stanno performando meglio e quelli che invece stanno incontrando più problemi? "Le nostre imprese stanno dimostrando una straordinaria capacità di resilienza, ma la situazione resta complessa. Negli ultimi anni, nonostante guerre, inflazione e caro energia, il Pil italiano è cresciuto in media del 2,1% tra il 2021 e il 2024, mezzo punto in più della media europea. Le micro e piccole imprese continuano a trainare l’economia con 64 miliardi di euro di export diretto nei settori chiave del made in Italy - alimentare, moda, legno-arredo, metalli, gioielleria e occhialeria - rappresentando l’8% del PIL nazionale. L’occupazione cresce: +329 mila posti nell’ultimo anno, +2,2% tra le micro e piccole imprese, e +8,9% quella giovanile dal 2021 al 2025, il doppio rispetto alla media europea. Anche la trasformazione digitale procede con convinzione: il 66,8% delle imprese con dipendenti ha investito in innovazione, e quasi 182mila aziende sono pioniere nell’uso dell’intelligenza artificiale. Tuttavia, accanto a questi segnali positivi, emergono criticità strutturali. Il 42,9% di pressione fiscale, il 47,1% di cuneo sul lavoro, il costo dell’energia più alto del 22,5% rispetto alla media Ue e l’eccessiva burocrazia - che ostacola il 74% degli imprenditori - pesano fortemente sulla competitività. Il caro energia, in particolare, ha comportato per le nostre imprese un aggravio di oltre 1,6 miliardi di euro rispetto ai competitor europei. Preoccupa anche il ricambio generazionale: quasi un terzo delle imprese artigiane è in condizione di criticità perché guidata da imprenditori con un’età media di oltre 50 anni. Inoltre, la stretta sul credito e i costi finanziari in crescita rischiano di frenare ulteriormente gli investimenti". Alla luce di queste valutazioni cosa chiedete al governo? "L'artigianato e le piccole imprese stanno reagendo con forza, ma servono politiche più mirate per alleggerire il carico fiscale, ridurre i costi energetici, snellire la burocrazia e sostenere concretamente la nuova imprenditorialità giovanile. Le nostre imprese artigiane sono il motore dell’Italia reale. Chiediamo che la politica economica le metta davvero al centro, con misure semplici, accessibili e stabili nel tempo. Solo così potremo garantire sviluppo, occupazione e coesione sociale nei territori". Come stanno impattando i dazi Usa sulle imprese artigiane del made in Italy? Quali settori stanno registrando effetti più negativi sull’export? Le imprese stanno cercando già mercati alternativi? E quali? "I dazi statunitensi stanno producendo effetti significativi e preoccupanti sul nostro export. Le nostre stime indicano una perdita media dello 0,4% del pil nel biennio 2026-2027, con un crollo del 22% delle esportazioni verso gli Stati Uniti negli ultimi mesi. Parallelamente, assistiamo a un boom dell’import dalla Cina, +24,5% nei primi otto mesi del 2025, con picchi del +43,7% per gli autoveicoli. L’Italia, purtroppo, è l’epicentro della crisi europea dell’automotive, con una caduta della produzione del 15,2%, ben più marcata del -2,7% medio dell’Ue. Le nostre imprese stanno reagendo con pragmatismo, cercando di diversificare i mercati di sbocco. Stiamo osservando un aumento dell’export verso i 26 mercati più dinamici, per un valore di 19,7 miliardi di euro. Si rafforzano le relazioni commerciali con l’Asia orientale, il Medio Oriente, l’America Latina e alcuni Paesi dell’Africa subsahariana, dove cresce la domanda per prodotti di qualità e manifattura artigiana. Al Governo chiediamo di accompagnare questa diversificazione dei mercati, sostenere le imprese nell’internazionalizzazione e difendere il valore del made in Italy, che resta sinonimo di eccellenza, creatività e saper fare". (di Fabio Paluccio)
(Adnkronos) - "Oltre a un cambiamento tecnologico, stiamo mettendo in campo, un cambiamento di competenze che tocca le nostre 18mila persone con un’alfabetizzazione sull’Artificial intelligence, mettendo in campo un reskilling massiccio". Lo ha detto Maria Lamelas Godinez, chief human resources officer, FiberCop, alla conferenza ‘Europa e industria unite per la competitività’, organizzata da Sdgs Leaders a Roma. Un appuntamento che ha riunito le principali imprese italiane e i rappresentanti per presentare la ‘Dichiarazione Competitività 2026’, un documento che traduce in azione le linee indicate dal Rapporto Draghi sulla necessità di rilanciare la competitività dell’Europa. “Stiamo mettendo in atto un grandissimo change management - ha spiegato Lamelas Godinez - diffondendo la cultura dell’imparare a non avere paura di cambiare di pari passo alla transizione tecnologica Quest'anno il reskilling ha toccato 1500 persone attraverso veri e propri cambi di lavoro e di funzione. Il che vuol dire che le nostre persone devono essere flessibili e pronte al cambiamento”.