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(Adnkronos) - "Siamo qui per valorizzare e promuovere questa come una prassi d'eccellenza di progettazione sui rischi della rete e sull'educazione alle relazioni che mette insieme: esperti con comprovata conoscenza scientifica e pedagogica, che abbracci globalmente le esigenze di formazione dei nostri giovani; le famiglie, che sono le prime responsabili dell'educazione dei figli, a cui la scuola deve essere sussidiaria con le istituzioni, che sono qui per abbracciare un modo di fare educazione complessiva sana per il bene profondo dei nostri giovani, in questa fase molto complessa della società e dello sviluppo dei media e dei social che avvolgono la crescita dei nostri giovani". È quanto ha detto all’Adnkronos Chiara Iannarelli, vicepresidente della Commissione per la formazione, la scuola e le politiche per i giovani e le pari opportunità di regione Lazio, all’evento finale del progetto "Giovani Generazioni", promosso dal Moige (Movimento italiano genitori), con il patrocinio della regione Lazio. L'iniziativa, che ha coinvolto tutte le province del territorio laziale, ha registrato la partecipazione di oltre duemila studenti attraverso il Centro mobile e la task force antibullismo del Moige. Le sessioni formative hanno conseguito risultati significativi, accrescendo la consapevolezza sui rischi dell'uso improprio della tecnologia e fornendo strumenti concreti per contrastare bullismo e cyberbullismo.
(Adnkronos) - ‘Giro del mondo in 80 minuti, piccolo viaggio tra Paesi e culture’: questo il titolo della XIX edizione della rassegna musicale organizzata dall’International Inner Wheel Roma Eur per beneficenza nei saloni di Villa Centurini - Persichetti, sede dell’Ambasciata della Repubblica di Bulgaria, in interclub con il Rotary Club Roma Eur. L'Ambasciatore Todor Stoyanov ha aperto la serata con i saluti e il ringraziamento a Francesco e Tiziana Martino de Carles per aver condiviso insieme con le due associazioni l’evento in questa sede, ai rispettivi presidenti Lia Cordella e Antonino Laudani, alle due artiste e le congratulazioni alla madrina per l'organizzazione. La curatrice Tiziana Martino de Carles Marconi, dopo aver espresso la gratitudine all’Ambasciatore per l’ospitalità e l’aiuto concreto al raggiungimento dello scopo benefico e l’apprezzamento al pubblico per la sempre numerosa presenza, ha illustrato la rassegna: sua l’idea di un itinerario virtuale musicale iniziato a Roma e a spasso per la vecchia Europa, con soste per serate a tema per giungere all’odierno piccolo viaggio musicale insieme con la musicologa e pianista Gaia Vazzoler, che ha accettato di condividerla sin dalla prima edizione e ricordato i criteri fondanti: temi studiati per l’occasione; in ogni edizione uno strumento protagonista sempre diverso oltre al pianoforte; un buon auspicio per un giovane artista ospite e non necessariamente esordiente, ricavato da devolvere in beneficenza. Ha sottolineato come la conoscenza di altre culture possa portare a positivi spostamenti di punti di vista diversi e di come la musica, insieme con lo sport, siano ponti che uniscono. Gaia Vazzoler ha condotto il pubblico in un itinerario appassionante in dodici tappe, con esecuzione di brani da lei scelti e impreziosito dalla voce ricca e rotonda della talentuosa soprano Federica Raja: è partito da un’Italia tutta pucciniana con la Bohème, per proseguire in Spagna con Albeñiz, in Francia con Debussy, in Germania con Schumann, in Austria con Mozart, in Bulgaria con Pancho Vladigerov (uno dei più importanti compositori bulgari cui è dedicata l’Accademia Statale di Musica), in Russia con un insolito Rachmaninov. E’ proseguito con il giapponese Sakamoto e il suo ‘Merry Christmas Mr. Lawrence’, l’australiano Benjamin , la melodia africana di Einaudi, un inconsueto Tzigane tango di Piazzolla e il celebre ‘The man I love’ di Gershwin, per concludersi con un bis. Per tutti un augurio a reincontrarsi per la XX edizione nel 2026.
(Adnkronos) - I rischi ambientali e gli effetti legati al clima che cambia sono stati al centro del convegno che si è svolto a Trieste dal 4 al 6 marzo grazie al progetto Return (Multi-Risk Science for Resilient Communities under a Changing Climate), finanziato dal Pnrr. Il convegno 'Sfide scientifiche e gestionali per una società resiliente ai rischi ambientali in un clima che cambia', organizzato dall’Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale - Ogs, ha riunito più di 300 esperti per affrontare le sfide legate alla gestione del rischio e alla resilienza in un contesto di cambiamenti climatici sempre più evidenti. Una tavola rotonda, cui hanno partecipato il Dipartimento della Protezione Civile, la Protezione Civile della Regione Friuli Venezia Giulia, l’Ogs, l’Arpa Fvg e la Fondazione Cima, ha affrontato i temi della gestione delle emergenze e della pianificazione a lungo termine per definire una strategia di protezione civile più efficace e lungimirante. L’obiettivo è stato quello di superare la logica della risposta reattiva e costruire una cultura della prevenzione e della resilienza, facendo dialogare attivamente tutti i soggetti coinvolti nella gestione dei rischi per prevedere, prevenire e mitigare gli impatti dei disastri naturali, migliorando la sicurezza dei territori e la capacità di risposta delle comunità. “La gestione del rischio non può limitarsi all’intervento durante l’emergenza, ma deve fondarsi su una solida pianificazione basata sulle migliori conoscenze scientifiche disponibili - commenta Nicola Casagli, presidente dell’Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale - Ogs - Oggi abbiamo a disposizione strumenti avanzati di analisi multi-rischio, dati climatici sempre più accurati e tecnologie di monitoraggio in tempo reale, e dobbiamo integrarli in strategie efficaci per proteggere le nostre comunità”. Un’altra sessione del convegno ha affrontato il tema della resilienza in termini di capacità di risposta ai diversi rischi ambientali e di origine antropica, in particolare in contesti urbani. “Per una migliore comprensione e previsione di effetti meteorologici estremi, sono stati presentati avanzamenti nella capacità di integrare diversi tipi di modelli per ottenere previsioni più precise, adattabili al contesto locale e alle crescenti variazioni climatiche. Questi sviluppi sono di particolare rilevanza per affrontare le principali problematiche legate alla gestione della risorsa idrica in ambiente urbano, soprattutto nelle aree esposte a rischi di contaminazione dell’acqua”, spiega Marina Lipizer, prima ricercatrice dell’Ogs e co-coordinatrice del comitato organizzatore del convegno. “La gestione dei rischi multipli naturali e di origine antropica in contesti urbani ed industriali è particolarmente complessa, anche a causa delle molteplici necessità delle comunità. Tra i diversi obiettivi del progetto Return vi è proprio quello di integrare le più avanzate conoscenze sperimentali e previsionali, anche con il fine di sviluppare strategie preventive. Esempi sono la gestione dei rischi alluvionali nelle aree urbane e nelle aree di transizione tra l’ambiente marino e quello fluviale”, precisa Lipizer. Con l’imminente obbligatorietà delle coperture catastrofali per le Pmi in Italia e normative analoghe già attive o in fase di discussione in altri Paesi Europei, il settore assicurativo è chiamato a un’evoluzione strategica. Ridurre il protection gap - ovvero il divario tra i danni subiti e quelli effettivamente coperti da polizze - richiede un approccio sempre più sofisticato nella comprensione e gestione dei rischi. Durante il meeting sono stati individuati alcuni elementi chiave per affrontare questa sfida: l’uso crescente di dati e modelli predittivi per analizzare le dinamiche climatiche e naturali, e il loro impatto sui portafogli assicurativi; la collaborazione tra compagnie assicurative, università e centri di ricerca, per favorire lo sviluppo di soluzioni innovative a beneficio dell’intera collettività e l’importanza della prevenzione. Comprendere meglio le cause degli eventi estremi permette di promuovere azioni efficaci di mitigazione, che riducano i danni derivanti da fenomeni naturali. “I cambiamenti climatici rappresentano uno dei trend di cambiamento più rilevanti per il settore assicurativo e la sua gestione fa parte integrante della transizione verso una società più verde e resiliente che possa proteggere le famiglie e le imprese - afferma Francesca Monti, Group Head of Climate Hub di Generali - Il Gruppo Generali è infatti fortemente impegnato a promuovere partnership pubblico-private e a sostenere con le proprie competenze le istituzioni pubbliche nel raggiungimento di questo obiettivo. In tale contesto, contribuiamo concretamente all'Agenda 2030 delle Nazioni Unite per lo sviluppo sostenibile, nonché alla riduzione del divario di protezione per le comunità vulnerabili in tutto il mondo”. l prodotti sviluppati nel corso del progetto Return possono contribuire in maniera significativa a supportare la valutazione dei rischi e dei loro impatti anche ai fini della definizione di polizze assicurative catastrofali. “La Fondazione Return, che annovera tra i partner il Dipartimento di Protezione Civile e Generali Assicurazioni, intende approfondire la collaborazione con compagnie assicurative e broker per confrontarsi sui modelli di valutazione dei rischi e promuovere lo sviluppo di una strategia da proporre agli enti governativi affinché le polizze catastrofali e gli eventuali obblighi vengano supportati in maniera scientificamente robusta e siano ispirati a principi di sostenibilità economica e inclusione nei riguardi dei cittadini”, commenta Andrea Prota, presidente della Fondazione Return.