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(Adnkronos) - Papa Francesco è morto per un ictus cerebrale. "Questa mattina alle 7.35 il Vescovo di Roma, Francesco, è tornato alla casa del Padre”, ha detto il cardinale Kevin Farrell nella dichiarazione pubblicata dal Vaticano sul suo canale Telegram. Domenica 20 aprile il Papa si era affacciato da San Pietro per la benedizione Urbi et Orbi pasquale. In serata, è stata resa nota la causa del decesso ed è stato delineato l'iter dei prossimi giorni in relazione ai funerali e al conclave che dovrà eleggere il successore di Francesco? Ecco tutto quello che sappiamo. Papa Francesco, 88 anni, è morto per un ictus cerebrale e non per una crisi respiratoria. I polmoni di Bergoglio - riferiscono all'Adnkronos Salute fonti qualificate facendo riferimento a quanto riportato da chi ha potuto vederlo questa mattina presto - non evidenziavano criticità o problemi respiratori eccessivi. Bergoglio era stato ricoverato al Policlinico Gemelli di Roma per oltre un mese dallo scorso 14 febbraio per una polmonite bilaterale. L'ipotesi di un'emorragia cerebrale è stata avvalorata dai medici sin dalle prime ore della giornata. Per Papa Francesco "credo si debba parlare di morte improvvisa e non di un aggravamento di condizioni pregresse", dice all'Adnkronos Salute Giorgio Sesti, docente di Medicina Interna all'università Sapienza di Roma. Le morti improvvise, tra l'altro, "avvengono generalmente anche nella notte o nelle prime ore del mattino. L'ipotesi dell'ictus è fondata. Da quello che abbiamo potuto vedere nelle ultime immagini del Pontefice il decesso, infatti, non è strettamente legato alla patologia polmonare che l'ha portato al lungo ricovero". L’ultima apparizione del Papa al mondo è stata nel giorno della Pasqua di risurrezione. Bergoglio aveva espresso il desiderio di essere tra i fedeli per la benedizione Urbi et Orbi e così è stato. In carrozzina alle 12 - dopo aver incontrato a sorpresa il vice presidente degli Stati Uniti JD Vance - è apparso al mondo dal loggione delle benedizioni senza i naselli per l’ossigeno ma in tutta la sua fragilità. Ha detto poche parole: ‘Cari fratelli e sorelle, Buona Pasqua’ poi ha affidato la lettura del messaggio a mons. Diego Ravelli ma nel testo pasquale c’era tutto Bergoglio. Il Pontefice, nel messaggio, ha rinnovato il suo appello per un no al riarmo, denunciando la “volontà di morte” che “vediamo ogni giorno nei tanti conflitti che interessano diverse parti del mondo! Quanta violenza vediamo spesso anche nelle famiglie, nei confronti delle donne o dei bambini! Quanto disprezzo si nutre a volte verso i più deboli, gli emarginati, i migranti!”. Il suo pensiero è andato a Gaza dove c’è una “situazione umanitaria ignobile”. Alla martoriata Ucraina per la quale era tornato a chiedere ogni sforzo per una “pace giusta e duratura”. E poi ha lanciato un appello per tutti i Paesi teatro di conflitti ormai dimenticati. Al termine della benedizione, che ha voluto dare lui stesso con un filo di voce, è sceso in piazza tra i fedeli e, convalescente dopo il ricovero di 38 giorni al Gemelli, ha fatto il bagno di folla tra la gente commossa, sull’auto scoperta. ‘Francesco, resta con noi’, hanno detto i fedeli. E’ stato il suo congedo. Con la morte di Papa Francesco, la Chiesa è entrata in una fase di transizione. Nella giornata di oggi, il primo atto è toccato al medico personale del Papa, che ha avuto il compito di constatare ufficialmente il decesso. Una volta accertata la morte, il medico ha informato il Cardinale Camerlengo. Questa figura chiave, il cui ruolo è centrale durante la Sede Vacante, ha il compito di annunciare ufficialmente la morte del Papa. Il Camerlengo, in presenza dei Maestri delle celebrazioni liturgiche pontificie, ha verificato ufficialmente il decesso. La tradizione vuole che chiami il Papa per nome tre volte e, in seguito, pronunci la frase in latino ‘Vere Papa mortuus est" ("Veramente il Papa è morto"). Inizia la sede vacante. Il Camerlengo procede a sigillare la stanza del Papa e a informare il Vicario di Roma, il quale a sua volta comunicherà la notizia al mondo. La notizia viene diffusa tramite i canali ufficiali della Santa Sede, raggiungendo i fedeli e i leader mondiali. Secondo quanto previsto nell’Ordo Exsequiarum Romani Pontificis, questa sera, alle 20, il Cardinale Kevin Joseph Farrell, Camerlengo di Santa Romana Chiesa, presiede il rito della constatazione della morte e della deposizione della salma nella bara. Con la sede vacante il Camerlengo assume un ruolo di primaria importanza: è responsabile dell'amministrazione dei beni della Santa Sede e della preparazione del Conclave per l'elezione del nuovo Pontefice. Atto simbolico è la distruzione dell'Anello Piscatorio, l'anello che il Papa indossa e che viene utilizzato per sigillare i documenti ufficiali. La distruzione avviene in presenza dei cardinali. Con la sede vacante, i dicasteri della curia romana continuano a svolgere le funzioni ordinarie pure con alcune limitazioni. Niente decisioni che spetterebbero al Papa. La salma del Pontefice viene preparata per l'esposizione ai fedeli. Francesco ha chiesto di non esporla. Iniziano i Novendiali: nove giorni di lutto durante i quali vengono celebrate messe in suffragio del Papa morto. “La traslazione della salma del Santo Padre nella Basilica Vaticana per l’omaggio di tutti i fedeli potrebbe avvenire mercoledì mattina, 23 aprile, secondo le modalità che verranno stabilite e comunicate domani, a seguito della prima Congregazione dei Cardinali”, ha fatto sapere il portavoce del Vaticano Matteo Bruni. I funerali si svolgono in Piazza San Pietro, presieduti dal Decano del Collegio Cardinalizi; partecipano cardinali, vescovi, capi di Stato e rappresentanti di altre religioni. Il Papa ha chiesto di essere sepolto nella Basilica di S. Maria Maggiore. La data sarà decisa domani, 22 aprile, dalla Congregazione dei cardinali e - come prevede il testo liturgico - la cerimonia dovrebbe avvenire tra il quarto e il sesto giorno dalla morte. Quindi tra venerdì e domenica. Secondo le disposizioni del testo liturgico, i sigilli verranno apposti stasera sia all’appartamento papale di Casa Santa Marta, sia a quello al terzo piano del Palazzo apostolico dopo la constatazione di morte che avverrà alle 20. "Il piano di sicurezza importante c'è già per il giubileo e sarà ulteriormente rafforzato. Già adesso abbiamo disposto il divieto di sorvolo e quindi c'è la massima attenzione a questo tipo di minaccia", ha detto il prefetto di Roma Lamberto Giannini al termine del comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica che si è svolto in prefettura. "Una volta che sapremo esattamente gli orari e la stima delle persone che parteciperanno al funerale del Papa potremmo predisporre i servizi", ha aggiunto. Il Conclave per eleggere il successore di Papa Francesco - secondo il testo liturgico - si svolge tra il quindicesimo e il ventesimo giorno dalla morte del Papa. Quindi tra il 5 e il 10 maggio. I cardinali elettori si preparano per il Conclave: quindi i cardinali con meno di 80 anni si ritirano nella Cappella Sistina, che viene sigillata per garantire la segretezza del voto. Non possono avere contatti con l'esterno. Le votazioni seguono un rituale preciso. I Cardinali scrivono il nome del loro candidato su una scheda, la piegano e la depositano in un calice. Le schede vengono poi scrutinate e i risultati vengono annunciati. Se nessuno ottiene la maggioranza richiesta (due terzi dei voti), le schede vengono bruciate, producendo una fumata nera che segnala al mondo che l'elezione non è ancora avvenuta. Quando viene eletto il nuovo Papa, le schede vengono bruciate con paglia secca, producendo una fumata bianca. Dopo l'elezione, il cardinale Protodiacono annuncia al mondo dalla loggia di San Pietro la famosa frase "Habemus Papam", seguita dal nome del nuovo Pontefice. Il nuovo Papa si affaccia dalla loggia e impartisce la benedizione Urbi et Orbi.
(Adnkronos) - E' stata presentata oggi a Roma la Rete Politecnica di Alta Competenza, promossa da Terna in collaborazione con il Politecnico di Torino, il Politecnico di Milano e il Politecnico di Bari. All’evento, organizzato presso la sede del Gruppo, ha partecipato Stefano Paolo Corgnati, Rettore del Politecnico di Torino, Donatella Sciuto, Rettrice del Politecnico di Milano, Francesco Cupertino, Rettore del Politecnico di Bari, e Daniele Amati, Direttore Risorse Umane di Terna. Con la Rete Politecnica di Alta Competenza è stata avviata una stretta sinergia tra le competenze del gestore della rete elettrica nazionale e dei singoli Politecnici, finalizzata alla ricerca, all’innovazione e all’alta formazione a beneficio della sicurezza e della resilienza della rete e del sistema elettrico. "La transizione energetica va affrontata in termini sia strategici che tattici, richiedendo investimenti sia infrastrutturali che di formazione di competenze, poiché include svariati aspetti di tipo scientifico, tecnologico e normativo", commenta Stefano Paolo Corgnati, Rettore del Politecnico di Torino. "Le università tecnologiche come i Politecnici possono, e devono, quindi mettersi a disposizione della comunità per creare, attraverso reti sinergiche, competenze specifiche trasversali in modo da catalizzarle per arrivare a raggiungere più rapidamente questa transizione. Si tratta dunque per noi di una straordinaria occasione di collaborazione, altamente qualificata, che mette al centro l’alta formazione, per il nostro Ateneo legata strettamente all’attività di ricerca, in questo caso al servizio del sistema elettrico del Paese", aggiunge. "Questa iniziativa rafforza un rapporto consolidato tra il Politecnico di Milano e Terna, impegnati in diversi ambiti di ricerca, come la gestione dei sistemi elettrici con grandi apporti da fonti rinnovabili e la stabilità delle reti elettriche di potenza", sottolinea Donatella Sciuto, Rettrice del Politecnico di Milano. "Di fronte al cambiamento epocale che investirà il settore energetico e il mercato del lavoro nei prossimi decenni, la formazione rappresenta un elemento centrale per garantire la competitività del settore industriale e richiede azioni congiunte capaci di incidere in profondità. Ecco perché l’iniziativa di Terna che unisce i tre politecnici, al centro dell’accordo, apre la strada a un nuovo modello di collaborazione in cui il Politecnico di Milano crede fortemente", spiega. "Oggi facciamo un importante passo in avanti nella cooperazione tra università - commenta Francesco Cupertino, Rettore del Politecnico di Bari - per offrire una nuova formazione d’eccellenza agli studenti italiani, ma soprattutto rafforziamo l’ecosistema dell’innovazione, nel settore chiave dell’energia. Sui nuovi sistemi di approvvigionamento energetico - aggiunge - si gioca infatti una partita decisiva, per la competitività del Paese nei prossimi anni. Come Politecnico del centrosud Italia, vogliamo cogliere tutte le opportunità per uno sviluppo sostenibile dell’industria e per l’occupazione qualificata dei laureati". "La collaborazione che abbiamo oggi annunciato è la conferma della volontà del Gruppo di continuare a investire nella formazione di nuove competenze e capacità in grado di contribuire alla realizzazione della Duplice Transizione, Energetica e Digitale. La Rete Politecnica di Alta Competenza realizza una sinergia d’eccellenza e rappresenta una importante opportunità formativa per i giovani, grazie al contributo scientifico dei Politecnici di Torino, Milano e Bari", sottolinea Daniele Amati, Direttore Risorse Umane di Terna. Nell’Anno Accademico 2025-2026 verrà inaugurata la prima edizione del Master Universitario di II livello “Innovazione nei Sistemi Elettrici per l’Energia”, istituito al fine di ricercare competenze specialistiche per il settore elettrico, formando figure professionali qualificate che potranno essere inserite nei processi di selezione e recruiting di Terna. In particolare, grazie al Master saranno creati profili altamente specialistici nel settore ingegneristico per le seguenti qualifiche professionali: esperti in impianti e tecnologie, esperti in asset management, esperti in sistemi elettrici di potenza ed esperti in mercato e regolazione. Il Master, che avrà la durata di 12 mesi, prevede, per ogni studente, un impegno complessivo di 1.500 ore e l’acquisizione di 60 Crediti Formativi Universitari (Cfu). Le attività didattiche saranno articolate in corsi su tematiche specialistiche dell’Ateneo, in corsi di indirizzo curati da Terna e in esperienze pratiche. La Rete Politecnica di Alta Competenza, sotto il coordinamento del Comitato di Indirizzo, prevede la realizzazione di singoli progetti di collaborazione nelle aree Ricerca e sviluppo, Open innovation, Educazione e formazione, Social Impact, declinati, in particolare, nei seguenti ambiti: Gestione di sistemi elettrici zero-carbon a bassa inerzia; Tecnologie applicate all’esercizio, alla pianificazione e strategie di sistema; Protezione, automazione e controllo dei sistemi elettrici; Interazione del sistema con il mercato elettrico; Nuove tecnologie per applicazioni in contesto operativo; Competenze It e di programmazione; Operational improvement e asset optimization per la resilienza ed efficienza della rete; Digitalizzazione e sostenibilità. Nell’ambito dei progetti formativi per lo sviluppo di nuove competenze nel settore dell’energia, Terna ha anche prorogato il Master “Digitalizzazione del sistema elettrico per la transizione energetica”, promosso dal Gruppo in collaborazione con le Università degli Studi di Cagliari, Palermo e Salerno, nell’ambito del progetto Tyrrhenian Lab. Il Master, che nelle tre prime edizioni ha visto la partecipazione di oltre 150 giovani, potrà contare su ulteriori due edizioni, fino al 2027. Il progetto ha un impatto positivo anche in termini di efficacia occupazionale e valorizzazione dei territori.
(Adnkronos) - Gruppo Cap, la green utility che gestisce il servizio idrico integrato della Città metropolitana di Milano, aderisce al Green Energy Day 2025, la giornata nazionale dedicata alla transizione energetica, alle rinnovabili e all’efficienza energetica, organizzata dal Coordinamento Free e promossa da Legambiente, con l’obiettivo di offrire ai cittadini l'opportunità di scoprire da vicino come i rifiuti si trasformano in risorse per il territorio. Sabato 12 aprile, dalle 10:30 alle 12, sarà possibile visitare l’impianto di Bresso-Niguarda, un esempio concreto di economia circolare dove i fanghi di depurazione delle acque reflue vengono trasformati in biometano, un combustibile rinnovabile e sostenibile. Durante la visita guidata, articolata in due turni da 45 minuti ciascuno, i partecipanti potranno scoprire le attività legate alla depurazione delle acque e il processo di digestione anaerobica, attraverso il quale i fanghi vengono stabilizzati e trasformati in biogas. Quest’ultimo, ricco di metano, viene successivamente purificato fino a diventare biometano, pronto per essere immesso nella rete come energia pulita. L’impianto di Bresso-Niguarda rappresenta un hub avanzato nella produzione di energia rinnovabile, con una capacità di upgrading potenziata nel 2024 a 155 Sm3/ora di biometano prodotto. Il sito è stato il primo depuratore in Italia connesso alla rete nazionale con immissione di biometano prodotto da fanghi di depurazione, e dal 2019 a oggi sono stati prodotti circa 2,8 milioni di mc di biometano. La partecipazione alla visita è gratuita ma soggetta a prenotazione obbligatoria entro mercoledì 9 aprile, scrivendo all’indirizzo simone.gal@gruppocap.it.