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(Adnkronos) - “Siamo oltre 300mila”. Il numero viene urlato dal palco allestito in piazza San Giovanni a Roma alla manifestazione per Gaza, oggi 7 giugno, promossa da Pd, M5S, Avs. Di fianco al palco stese a terra due grandi bandiere della pace. Tra le bandiere dei partiti promotori e quelle della Palestina un cartello recita: “Stop genocidio”. "Free, free Palestine", il grido dei partecipanti alla manifestazione. In un grosso striscione la scritta "fermiamo il massacro". Tantissime le bandiere dei promotori dell’iniziativa, tra quelle della Palestina e della pace. In testa al corteo i leader Elly Schlein, Giuseppe Conte, Angelo Bonelli e Nicola Fratoianni. Tra le scritte anche quelle critiche nei confronti degli organizzatori della manifestazione. “Caro Pd ti sei svegliato tardi, ci sono voluti 18.000 bambini uccisi”, si legge in un cartello tenuto da un uomo. "Questa è un'Italia che non tace ma che vuole manifestare per la pace, per i diritti di due popoli e due Stati a vedersi riconosciuti e vivere, convivere pacificamente in sicurezza. Quindi è il successo di una manifestazione che da subito è stata convocata da tre forze politiche su una piattaforma molto chiara e molto sentita nella società italiana”, dice Schlein. Intervenendo dal palco la leader dem rimarca che "è in corso nell'escalation di Gaza una vera e propria pulizia etnica, non lo possiamo accettare, dobbiamo alzare la nostra voce". "Bisogna fermare i crimini del governo di Netanyahu e il mondo non può stare a guardare, non può farlo l'Unione europea, non può certo farlo questo governo codardo di Giorgia Meloni, che non è ancora riuscito a esprimere una condanna per quello che accade e di quello che fa Netanyahu", aggiunge. "Siamo qui per chiedere un cessate il fuoco, per chiedere la liberazione di tutti gli ostaggi in mano ad Hamas, per chiedere lo sblocco di tutti gli aiuti umanitari", dice ancora Schlein. "Il popolo palestinese deve avere pace e giustizia e la pace si costruisce solo con due popoli e due Stati. La nostra durissima critica al governo di Netanyahu e ai suoi crimini non è antisemitismo - sottolinea - Noi l'antisemitismo continueremo a contrastarlo in ogni sua odiosa forma, come ogni espressione di odio e di razzismo, è nel nostro dna, non come in qualche organizzazione giovanile di un partito di governo". "Noi - dice ancora - esprimiamo solidarietà a quei palestinesi che coraggiosamente, nel nord di Gaza, protestano contro Hamas, verso cui la nostra condanna non può essere più netta e più forte, perché nessuno di noi ha dimenticato quello che è accaduto nell'attentato terroristico del 7 ottobre, ma questo non può giustificare in nessun modo il massacro di 15mila bambini palestinesi, non si può giustificare che a una strage terroristica si sia risposto con una punizione collettiva di un intero popolo". Schlein chiede al governo di dare "un segnale non rinnovando il memorandum militare con Israele. Meloni ascolti questa piazza e riconosca lo stato di Palestina. Ascoltate il messaggio che viene da questa piazza: i palestinesi non sono soli, le loro vite contano e non contano meno di altri. Palestina libera! Due popoli e due Stati che convivono pacificamente", conclude la leader dem. "Oltre 300mila qui in piedi, siete qui con la schiena diritta, mentre il nostro governo in Parlamento è rimasto seduto, immobile e in silenzio", dice Conte. "Sono venti mesi che abbiamo visto questo nostro governo che dovrebbe rappresentare l'Italia ricca di umanità e dialogo, lo abbiamo visto mettersi le mani davanti agli occhi, coprirsi le orecchie per non sentire, doveva mettersi la mano sulla propria coscienza - scandisce dal palco - Perché questo può accadere? Perché i palestinesi sono poveri, non sono potenti, non hanno nulla da offrire in cambio ed è per questo che il nostro governo in compagnia di tanti altri governi e del primo governo complice, gli Usa, ha lasciato che tutto questo accadesse, oltre 60mila vite distrutte, oltre 16mila bambini, distrutti ospedali, abitazioni, scuole, e le occupazioni nella Striscia di Gaza da parte dei coloni israeliani, come lo chiamiamo? Genocidio". "Questo è un governo che quando vuole agire, agisce rapidamente, quando deve assicurare un salvacondotto e rimpatriare con volo di Stato lo stupratore di bambini lo fa in poche ore, invece poi si astiene per tre volte all'Onu pur di non condannare un criminale che ritengono amico. Abbiamo addirittura il vicepremier che si precipita a Tel Aviv per stringere le mani insanguinate di Netanyahu", dice il presidente M5S. "Non è questa l'Italia che vogliamo, non è questa l'Italia che ci rappresenta, noi non siamo questo, voi non siete questo e oggi siete qui a dimostrare che non ci state. Il nostro governo, anziché precipitarsi in Europa a sottoscrivere un piano di riarmo per 800 miliardi, dovrebbe decretare uno stop, un embargo totale, di tutte le forniture militari a Israele come sta facendo. Questo massacro non può proseguire con i nostri soldi", scandisce Conte. L'attacco terroristico "è stato orribile, tragico, manifestammo solidarietà per tutti gli ostaggi in mano ad Hamas, in quell'occasione feci un chiarimento, il diritto alla autodifesa c'è tutto", ma "non è antisemitismo chi condanna la condotta criminale di Netanyahu, chi dice stop al genocidio, chi dice al nostro governo che è una vergogna nazionale, con la tua complicità. Non si chiama antisemitismo, si chiama umanità, voi siete la piazza dell'umanità, che va oltre la politica, ci batteremo insieme perché l'Italia rialzi la testa e insieme all'interno dell'Europa dica stop al genocidio. Palestina libera!". Bonelli non trattiene le lacrime durante il suo intervento dal palco, quando racconta dell’incontro con una mamma palestinese disperata per il figlio mutilato. “Sono stanco, e lo dico alla Meloni che usa spesso il fatto di esser mamma, noi non vogliamo un governo codardo e vigliacco”, dice tra l’altro Bonelli. "Cara presidente Meloni, noi non vogliamo un governo codardo e vigliacco che con la mano sinistra dice, come dicono Tajani e Meloni", che aiutano i bambini, "ma con la mano destra arma Israele. Questo è inaccettabile, questa è complicità e noi abbiamo chiesto di sanzionare Israele come sono stati sanzionati altri Paesi che hanno violato il diritto internazionale", scandisce dal palco della manifestazione. "Devo dire una cosa a Matteo Salvini, che è andato a Tel Aviv, orgoglioso di stringere la mano al criminale Netanyahu che ha le mani sporche di sangue. Tu sei la vergogna d'Italia", dice tra gli applausi. "Ci schieriamo dalla parte dei bambini, dalla parte giusta della storia e sappiamo che interpretiamo il sentimento di tutta Italia", conclude Bonelli. "Questa manifestazione per me oggi è una grande emozione - afferma Fratoianni dal palco - è l'emozione dell'indignazione, di un'Italia fiera che non si rassegna, che non è disposta a farsi trascinare nella vergogna e nell'infamia da un governo codardo, ipocrita, incapace di pronunciare una parola di verità. Quest'Italia è l'Italia che in questi 600 giorni ha tenuto la schiena dritta, quest'Italia restituisce dignità a questo Paese". "Vorrei dire a Giorgia Meloni, ad Antonio Tajani, a Matteo Salvini, a tutto il governo, come fate ad andare a dormire la sera? Come fate ancora a pronunciare parole ipocrite e codarde dopo 600 giorni in cui di fronte ai nostri occhi sono scorse le immagini di uno sterminio, la deportazione, la pulizia etnica, il genocidio?", scandisce. "Da questa piazza vogliamo ricordare al nostro governo che è arrivato il momento delle parole e delle scelte. Ci dicono che sono per due popoli e due Stati, Giorgia Meloni ricominciamo da qua se lo sei, è arrivato il momento di fare quello che hanno già fatto altri Paesi: riconosci lo Stato che non c'è, riconoscete lo Stato di Palestina, altrimenti è solo ipocrisia. E siccome l'ipocrisia di fronte a quello che accade diventa un'altra cosa, diventa complicità, allora Giorgia Meloni, te lo dico da qui, noi non siamo complici e se non vuoi diventarlo ancora di più, fai qualcosa. E' l'ora di dire basta", sottolinea Fratoianni.
(Adnkronos) - "Nel 2024 sono 31.319 i dirigenti che applicano il nostro Ccnl, con una crescita del 4,2% rispetto al 2023. E il nostro indice di rappresentatività è cresciuto dell'1,8% nel 2024". Lo ha detto Antonella Portalupi, vicepresidente di Manageritalia, intervenendo all'assemblea nazionale dell'associazione, e scorrendo i dati del Report integrato 2024.
(Adnkronos) - "Siamo qui per presentare il Tour d’Europe, che è un tour che ha messo insieme due grandi industrie manifatturiere: i produttori di carburanti, sia convenzionali che rinnovabili, e i produttori di veicoli leggeri e pesanti, uniti in un unico obiettivo: dimostrare a cittadini, istituzioni, governi e associazioni locali che la decarbonizzazione del trasporto su strada è possibile anche tramite l’utilizzo dei carburanti rinnovabili, in particolar modo dei biocarburanti, che sono quelli che già oggi troviamo sul mercato". Lo ha dichiarato Emanuela Sardellitti, Advocacy Strategy Senior Executive di FuelsEurope, in occasione della tappa romana del Tour d’Europe presso il Centro Congressi Eni. Sardellitti ha poi voluto fare un passo indietro per spiegare cos’è FuelsEurope, l’associazione europea dei produttori di carburanti tradizionali e da materie prime rinnovabili: “Abbiamo sede a Bruxelles e rappresentiamo 40 compagnie. Giusto per darvi una dimensione numerica, le nostre 40 compagnie rappresentano il 95% della capacità di raffinazione europea, quindi ci consideriamo una voce piuttosto rilevante nel panorama europeo, soprattutto dal lato industriale. Il Tour d’Europe nasce formalmente nel 2023, in concomitanza con l’adozione del Regolamento CO₂ Auto, relativo ai veicoli leggeri. A margine di quell’adozione, che non è stata favorevole al riconoscimento dei biocarburanti nonostante gli sforzi profusi dal governo italiano, si è svolto un colloquio bilaterale tra Commissione Europea e Germania. In quell’occasione si è stabilito di creare una categoria di veicoli definiti “CO₂ neutral”, cioè veicoli che, se alimentati con carburanti rinnovabili, avrebbero potuto essere qualificati al pari dei veicoli elettrici, quindi a zero emissioni. Tuttavia, l’obiettivo della Commissione e della Germania allora era quello di favorire solo i carburanti sintetici. I biocarburanti non avevano ancora uno spazio riconosciuto". La Commissione, aggiunge, "ha chiarito però che sarebbe spettato all’industria dimostrare la fattibilità di queste soluzioni. Ed è esattamente ciò che l’industria ha fatto. Il Tour d’Europe è qui per questo: ha attraversato oltre 20 Paesi dell’Unione Europea per dimostrare che l’industria c’è, è coesa, e che biocarburanti e carburanti rinnovabili sono già presenti sul mercato, utilizzabili, accessibili, e alla portata del consumatore. Solo tra i nostri 40 membri contiamo oltre 6.000 stazioni di servizio in Europa che offrono carburante al 100% da materie prime rinnovabili. È un segnale chiaro: i biocarburanti esistono, sono utilizzabili e sostenibili anche dal punto di vista economico, perché la differenza di prezzo rispetto ai carburanti convenzionali è contenuta, a differenza di quanto accade con i carburanti sintetici, gli e-fuel, che sono ancora fuori scala e fuori produzione.” “Un altro messaggio forte del Tour d’Europe - ha poi concluso Sardellitti - è che non serve mettere in competizione le tecnologie. Questa iniziativa non si propone di contrastare o sostituire lo sviluppo dei veicoli elettrici: entrambi sono necessari. E serve superare anche un approccio limitato, il cosiddetto “tailpipe”, che guarda solo a ciò che esce dal tubo di scarico. La valutazione delle emissioni deve tenere conto dell’intero ciclo di vita del veicolo e dell’energia impiegata: dalla produzione allo smaltimento, passando per l’uso. È questo l’approccio corretto per misurare l’impatto ambientale reale. È un progetto ambizioso, che ha già avuto grande successo e risonanza. Si concluderà il 23 e 24 giugno a Bruxelles con due eventi di alto profilo politico, che coinvolgeranno istituzioni e industria. L’auspicio è che questo percorso possa rappresentare un segnale per la Commissione Europea, in vista della revisione del Regolamento CO₂ Auto attesa per il 2026”.