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(Adnkronos) - Alvaro Morata e Alice Campello sono tornati insieme. Dopo la separazione avvenuta nell'agosto del 2024 e alcune segnalazioni di riavvicinamento degli ultimi mesi, ora è ufficiale: l'attaccante del Milan e l'ex moglie hanno deciso di dare una seconda possibilità alla loro relazione. A lanciare l'indiscrezione sono stati i media spagnoli, in particolare sarebbe stato proprio il giornalista Javier de Hoyos a verificare personalmente la notizia con Alvaro Morata, contattandolo telefonicamente. "Javi, devo dirvi che sì, ci stiamo dando una seconda possibilità", queste le parole diffuse dal giornalista durante il programma spagnolo Ni que fueramos. Poche ore dopo, è arrivata la conferma ufficiale da parte dei due diretti interessati. Morata e Campello hanno pubblicato su Instagram lo stesso scatto: un selfie che rende ufficiale il ritorno di fiamma. La foto in bianco e nero, ritrae i due mentre si scambiano un tenero bacio. Nessuna descrizione è stata aggiunta alla foto, solo un cuore rosso. Alice Campello e Alvaro Morata avevano annunciato la separazione lo scorso agosto: "Dopo un po' di tempo di riflessione io e Alice abbiamo deciso di separare le nostre strade", aveva comunicato il calciatore in una Instagram stories in cui annunciava la separazione da Alice Campello, con la quale si era sposato nel 2017 e ha avuto 4 figli.
(Adnkronos) - "La crescita sostenibile e scalabile delle imprese è una delle sfide principali dell’economia contemporanea. Investire nel welfare aziendale è un pilastro fondamentale per la crescita scalabile e sostenibile di ogni impresa". A dirlo all’Adnkronos/Labitalia è Massimo Martinini, consulente imprenditoriale e fondatore di Pillole di business, piattaforma che offre formazione e strategie per lo sviluppo aziendale. "La sostenibilità e la scalabilità - sostiene - non sono solo parole chiave: rappresentano un cambio di paradigma che consente alle imprese di crescere, adattarsi e prosperare in un mondo in continua evoluzione". Secondo il Global sustainability study 2023 di Simon-Kucher & Partners, il 71% dei consumatori è disposto a pagare un prezzo premium per prodotti e servizi sostenibili, sottolineando come le aziende orientate alla sostenibilità godano di un vantaggio competitivo rilevante. Questo interesse verso la sostenibilità si riflette in una spinta economica reale: secondo il report 'Scaling sustainable business models' del World economic forum, le aziende che investono in strategie scalabili e sostenibili registrano un incremento del 10-20% in resilienza finanziaria, dimostrando la centralità di una visione a lungo termine nell’attuale economia globale. Secondo Martinini, una crescita realmente sostenibile è quella che consente alle imprese di espandersi senza compromettere le risorse interne o la stabilità finanziaria. "Crescere - spiega - non significa semplicemente ingrandirsi. Significa costruire una base solida che permetta all’azienda di scalare nel tempo, mantenendo una gestione efficiente delle risorse e investendo continuamente nell’innovazione". "Non si tratta - avverte - solo di creare nuovi prodotti o servizi, ma di ottimizzare i processi e i modelli di business per aumentare l’efficienza e ridurre l’impatto ambientale. Un’azienda capace di utilizzare al meglio il proprio capitale umano e finanziario può garantire uno sviluppo sostenibile nel lungo termine". Un altro pilastro fondamentale della crescita scalabile è la formazione continua. Secondo il Welfare index pmi di Generali 2024, le imprese che investono in welfare aziendale registrano performance economiche superiori, con un incremento del 46,5% del fatturato per quelle con programmi di welfare più avanzati. "Il welfare aziendale - aggiunge Martinini - è un elemento imprescindibile. Offre alle imprese gli strumenti per migliorare la produttività, attrarre e trattenere talenti, e affrontare le sfide future con una visione strategica". "Investire nel proprio aggiornamento e in quello dei team aziendali - sottolinea - non è solo un’opzione, ma una necessità. Solo le imprese che sapranno integrare innovazione, sostenibilità e formazione continueranno a essere competitive, pronte a scalare senza compromettere i propri valori fondamentali".
(Adnkronos) - "Con il primo impianto europeo dedicato alla produzione di Saf (Sustainable Aviation Fuel, carburante sostenibile per il trasporto aereo) nella bioraffineria di Gela, lanciamo la sostenibilità nel settore dell'aviazione. Questo è il primo impianto in Italia e siamo molto orgogliosi perché il sito di Gela è un sito storico e al momento diventerà la nostra bioraffineria più avanzata, quindi con alta capacità di lavorazione e con possibilità di produrre il Biojet, il carburante sostenibile per l'aviazione". Così all’Adnkronos Raffaella Lucarno, Responsabile Bioraffinazione e Supply Enilive in occasione dell’evento organizzato da Enilive - presso la Sala Mattei Ecu della Bioraffineria Eni di Gela - per l’avvio del primo impianto dedicato alla produzione di Saf nella bioraffineria di Gela. Lucarno, ha poi parlato delle future strategie aziendali. "Nei prossimi 3-5 anni, visto che il mercato dei biocarburanti da qui al 2028 è visto in aumento del 65% - ha detto Lucarno - la nostra strategia è continuare in questo solco, continuare a convertire altri siti, in Italia e all'estero, fare progetti nuovi proprio per seguire questo trend e dare la possibilità a tutti di decarbonizzare, anche a chi usa il diesel, e poi magari passerà all'elettrico e, soprattutto, dare la possibilità all'aviazione che non ha molte altre opportunità di decarbonizzare, sempre più materiale, non a caso da qui al 2030 pensiamo di essere in grado di produrre fino a 2 milioni di tonnellate di Biojet". "In Europa" per la produzione di biocarburante "siamo i secondi e i quarti nel mondo. Tuttavia, siamo stati i primi a convertire una raffineria tradizionale in bioraffineria". E sulle compagnie aeree che hanno già aderito a questo progetto, Lucarno tiene a precisare: "Noi abbiamo fatto molti accordi preliminari che si concretizzeranno poi nel corso degli anni, principalmente con Ita, quindi con Ryanair, Easyjet, e anche con compagnie che fanno trasporto aereo di merci come può essere Dhl e con altre che intendono nel futuro decarbonizzare", perché "anche le compagnie aeree hanno un obbligo di ridurre l'emissione di gas serra e questa è una possibilità già presente e attuabile" conclude.