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(Adnkronos) - L'ondata di freddo sull'Italia sta incidendo sull'aumento dei casi di influenza, "perché il raffreddamento delle mucose che passano da 37 gradi centigradi a 35-36, facilita la replicazione di alcuni virus respiratori che preferiscono temperature delle nostre mucose più basse. Da qui il consiglio delle nonne di coprirsi con la sciarpa il naso e la bocca rimane valido perché una temperature più alta, se c'è già presente il virus, ne limita la replicazione visto che il freddo è pro-infettivo". Lo spiega all'Adnkronos Salute Massimo Andreoni, direttore scientifico della Simit, la Società italiana di Malattie infettive e tropicali. Quanto manca al picco dell'influenza? "Se uno vede gli ultimi 10-15 anni, il picco di contagi è stato raggiunto tra la terza e la quarta settimana di gennaio, tranne pochissimi anni - risponde Andreoni - Dopo le feste con la riapertura delle scuole è chiaro che si verifica un aumento dei contagi, poi il freddo dell'ultima settimana gioca a favore della circolazione che vede però diversi virus darci fastidio: l'influenza H1N1 ma c'è anche l'H3N2 e l'influenza di tipo B, si vedono poi casi di virus sinciziale e di rinovirus". La situazione degli ospedali? "C'è un incremento degli accessi - conclude Andreoni - ma non criticità, certo se si fossero vaccinati di i più fragili ci sarebbe meno ricorso all'ospedale". Secondo Matteo Bassetti, direttore Malattie infettive dell'ospedale policlinico San Martino di Genova, "più che l'ondata di freddo che certo non aiuta" ad incidere sull'aumento dei casi di influenza "sono le scarse vaccinazioni antinfluenzali che continuano ad essere veramente imbarazzanti come copertura. Meno di un italiano ogni 5 si è vaccinato per l'influenza dopo quello che è successo nel 2023-2024 con 15 milioni di persone colpite. Vuol dire che gli italiani, dopo il Covid, hanno un atteggiamento di riluttanza nei confronti dei vaccini e questo dispiace ma ne prendiamo atto. Evidentemente qualche cosa bisognerà fare, magari un'iniziativa a livello del ministero della Salute o a livello nazionale, perché se si continua così la situazione sarà sempre peggio. E non solo per l'influenza, dove alla fine si può anche pensare di gestire la situazione ma la mia preoccupazione sono le altre malattie infettive per le quali c'è purtroppo sempre di più una scarsa propensione alla vaccinazione: il morbillo, la pertosse, il tetano, la meningite, lo pneumococco". Tornado all'ondata di freddo, "naturalmente fa sì che ci siano più infezioni, perché ci costringe a stare in ambienti chiusi, dove evidentemente i virus circolano più facilmente", aggiunge. "Stanno circolando l'influenza A e B, ma c'è una grandissima diffusione anche di pneumococchi, del virus sinciziale (Rsv) e poi anche in Italia c'è l'Hmpv o metapneumovirus come circolano altri coronavirus, diciamo che siamo di fronte ad un festival di infezioni respiratorie e abbiamo una bassa copertura vaccinale, non è una bella situazione", conclude.
(Adnkronos) - Gruppo Cap, la green utility che gestisce il servizio idrico integrato della Città metropolitana di Milano, raggiunge un altro importante traguardo in ambito tecnologico e organizzativo e ottiene la certificazione Iso 27001, lo standard internazionale che attesta l’eccellenza nella gestione della sicurezza delle informazioni. La digitalizzazione è da sempre uno dei pilastri strategici di Gruppo Cap, come dimostrano le iniziative descritte nel piano industriale 2024-2028 e nel bilancio di sostenibilità 2023. L’azienda, infatti, ha investito in tecnologie avanzate per il monitoraggio delle reti idriche e per la protezione dei dati, introducendo sistemi predittivi e dispositivi smart meter, tutti protetti da tecniche di cybersecurity avanzate, necessarie per far fronte alle crescenti minacce informatiche che coinvolgono anche il settore idrico. La certificazione Iso 27001 rappresenta, quindi, un ulteriore passo avanti nel percorso di Gruppo Cap verso una gestione digitale all’avanguardia, sicura e resiliente. Infatti, la green utility lombarda ha delineato una strategia chiara e articolata per implementare un sistema di gestione per la sicurezza delle informazioni efficace e conforme alle migliori pratiche riconosciute, tra cui: l’assegnazione di ruoli e responsabilità specifici sia al personale interno che ai collaboratori esterni coinvolti in attività chiave, prevedendo un programma regolare di formazione e sensibilizzazione per il personale; il monitoraggio costante dei livelli di sicurezza presenti nell’organizzazione, applicando regole chiare per l’uso delle informazioni e degli strumenti aziendali; il continuo processo di miglioramento ed evoluzione del sistema stesso, basato su un ciclo strutturato di pianificazione, esecuzione, verifica e azione, con l’obiettivo di prevenire e contrastare potenziali minacce al patrimonio informativo aziendale.
(Adnkronos) - Fincantieri, uno dei principali gruppi al mondo nella cantieristica ad alta complessità, e il Gruppo Hera, tra le maggiori multiutility italiane operanti nei settori ambiente, energia e idrico, annunciano la costituzione di CircularYard S.r.l, la newco volta a realizzare, negli otto cantieri italiani di Fincantieri, un innovativo sistema integrato di gestione rifiuti, finalizzato anche alla loro valorizzazione in ottica di economia circolare. In futuro si prevede di allargare l’operatività della newco anche ad altri siti di Fincantieri localizzati all’estero. CircularYard, la nuova joint venture nata in seguito al Memorandum d’Intesa firmato a luglio 2024 - si legge in una nota congiunta - consolida ulteriormente l’impegno di Fincantieri verso pratiche industriali sempre più responsabili, contribuendo in modo significativo al raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità ambientale, riducendo del 15% i rifiuti indifferenziati destinati allo smaltimento e promuovendo un’economia circolare negli stabilimenti produttivi. Grazie alla messa a disposizione di know-how e competenze specifiche da parte delle società del Gruppo Hera, CircularYard introdurrà soluzioni innovative e sostenibili, al fine di garantire maggiore controllo sui fornitori e promuovendo trasparenza, sicurezza e qualità lungo tutta la filiera. La compagine societaria di CircularYard è formata al 60% dal Gruppo Hera e al 40% da Fincantieri. Il Gruppo Hera sarà presente con Herambiente Servizi Industriali (Hasi) al 55% e Acr di Reggiani Albertino Spa (Acr) con il restante 5%, entrambe società controllate da Herambiente, tra i principali operatori nazionali nel settore ambiente e tra i primi sette in Europa. Il progetto avrà due fasi di sviluppo, con il fine ultimo di gestire quasi 100mila tonnellate l’anno di scarti industriali prodotte nei cantieri navali di Fincantieri e di incrementare del 15% le frazioni valorizzabili, in particolare ferro, legno, plastica e carta, già dal primo anno. In parallelo saranno studiati specifici interventi che permetteranno al modello di andare a regime grazie alla realizzazione di impianti avanzati, come, ad esempio, quelli per il trattamento e riuso delle acque o per il recupero del rame, e alla gestione ottimizzata dei rifiuti. “L’avvio della joint venture con un partner di assoluto valore come il Gruppo Hera - dice Pierroberto Folgiero, amministratore delegato e direttore generale di Fincantieri - aggiunge un tassello nel nostro ulteriore impegno per l’adozione di pratiche virtuose di economia circolare all’interno dei nostri cantieri. In linea con il nostro piano industriale sull’eccellenza operativa, CircularYard rappresenta un progetto che unisce know-how complementari e ci consente di applicare le migliori pratiche e l’innovazione tecnologica nella gestione e nella valorizzazione dei rifiuti e degli scarti di produzione. L’obiettivo ultimo è di perseguire nello stesso tempo i nostri target sulla sostenibilità ambientale e sull’efficienza dei processi nel segno di una crescita responsabile sia dal punto di vista della sostenibilità che della economicità confermando il ruolo di Fincantieri come azienda leader mondiale anche nell’adozione di nuovi modelli operativi nella cantieristica”. “Siamo orgogliosi di mettere al servizio del primo shipbuilder occidentale le nostre elevate competenze, l’eccellenza impiantistica e la pluriennale professionalità nel processo di gestione circolare dei rifiuti, per promuovere la rigenerazione delle aree urbane e industriali - afferma Orazio Iacono, amministratore delegato del Gruppo Hera - Acceleriamo il nostro percorso che porterà il Gruppo Hera a diventare il motore dell’economia circolare del tessuto industriale italiano, accompagnando le grandi aziende nel loro percorso di transizione ambientale con la riduzione degli scarti di produzione e la massima valorizzazione nel loro recupero”.