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(Adnkronos) - L’Italia si riconferma leader della produzione di tabacco in Europa sia in termini di valore che di quantità, trainata da metodi di coltivazione sempre più sostenibili che rappresentano un volano di sviluppo economico per i territori interessati, con un ruolo ampiamente riconosciuto dalle amministrazioni locali. E’ uno degli spunti emersi dalla ricerca del Centro Studi Divulga su "I numeri chiave dell’accordo di filiera, tra reale e percepito", presentata al Villaggio Coldiretti di Bologna. Nel nostro Paese si coltiva 1/3 dell’intera produzione tabacchicola europea, con circa 11mila ettari di superficie coltivata dal quale si ricavano circa 34 milioni di kg di tabacco all’anno, provenienti quasi interamente da Veneto, Umbria, Campania e Toscana, con 45mila occupati nelle varie fasi della filiera. L’Italia si distingue anche per elevati livelli di produttività, frutto di una maggiore capacità produttiva e tecnologica e degli elevati livelli di modernizzazione che caratterizzano la filiera produttiva. Un patrimonio economico e occupazionale che negli ultimi tredici anni ha resistito alla contrazione della produzione (circa il 5% di media) imboccando la strada degli accordi di filiera. Un esempio è l’intesa tra Coldiretti, Philip Morris Italia e Ont Italia recentemente rinnovata fino al 2034, con investimenti complessivi per un miliardo di euro, puntando a rafforzare sostenibilità, innovazione e programmazione strategica di lungo periodo. L’accordo, ritenuto una best practice per il settore, permette una più efficace programmazione, investimenti nell’innovazione ecologica e digitale, formazione e ricambio generazionale. Proprio per questo, nonostante una generale riduzione dei volumi prodotti, le aziende aderenti all’accordo si sono mantenute stabili. A confermare l’importanza per i territori della filiera arriva anche un’indagine dell’Istituto Ixe’ che ha analizzato il livello di conoscenza, percezioni e attese delle istituzioni territoriali locali rispetto a tale accordo. Due sindaci su tre dei comuni a vocazione tabacchicola considera l’intesa molto o abbastanza positiva, ma comunque nessuno la giudica negativamente. I benefici dell’accordo maggiormente attesi dagli amministratori riguardano il mantenimento dell’occupazione locale, il sostegno all’innovazione e alla sostenibilità ambientale ed il miglioramento della qualità della produzione. L’indagine evidenzia dunque come gli accordi di filiera non vadano considerati strumenti di mera pianificazione agricola ma anche e soprattutto leve strategiche in grado di rafforzare la vitalità dei territori, consolidarne la coesione sociale e tracciare nuove traiettorie di sviluppo. Guardando al futuro, la sfida non sarà solo mantenere la stabilità del comparto, ma trasformare questi strumenti in leve di innovazione e sostenibilità a lungo termine, in grado di accompagnare la filiera in un contesto economico e normativo in costante evoluzione, in particolare nel panorama europeo con la riforma della Pac, la revisione della Direttiva sulle accise e a livello internazionale con il prossimo appuntamento della Cop 11. Le politiche avranno un ruolo cruciale nel valorizzare l’intero comparto e i territori connessi, supportando lo sviluppo sostenibile e competitivo del settore.
(Adnkronos) - “Per noi è molto importante avere delle professionalità capaci di esprimersi nel mondo del lavoro con la massima velocità di pensiero e capacità decisionale. Il Campus Bio-medico ha adottato sistemi didattici esperienziali anche in piccoli gruppi, per sviluppare la capacità di leadership e di lavoro in team. Lato tecnologico puntiamo a formare persone che sappiano indirizzare l'intelligenza artificiale, tenendo a mente le competenze e l’etica professionale che possono dirigere il miglior comportamento dell'uomo”. Sono le parole di Rocco Papalia, rettore dell’università Campus Bio-Medico di Roma (Ucbm), intervenendo al convegno organizzato oggi nella capitale da Unindustria, in collaborazione con Università Campus-biomedico di Roma, ‘Future skills - Capitale umano e Ai per il lavoro che cambia. Dove formazione e impresa si incontrano’. Un incontro organizzato con l’obiettivo di riunire imprese, università, istituzioni, stakeholder di riferimento per esplorare gli scenari emergenti per il capitale umano offerti dall’Intelligenza Artificiale.
(Adnkronos) - Ecomondo 2025, evento internazionale di riferimento in Europa e nel bacino del Mediterraneo per la green, blue and circular economy, organizzato da Italian Exhibition Group (Ieg), chiude oggi alla Fiera di Rimini riaffermandosi hub globale per la transizione ecologica. Un ruolo che si traduce nei risultati concreti di una 28esima edizione in crescita. Le presenze totali sono cresciute del 7%, con un +10% di quelle estere. Oltre 1.700 i brand espositori, di cui il 18% dall’estero, sui 166mila mq di superficie del quartiere fieristico. Più di 600 i giornalisti accreditati (per il 15% esteri), che hanno portato la Fiera di Rimini all’attenzione della comunità mondiale. “Possiamo dirci tra i primi Paesi al mondo nella capacità di riciclo - ha spiegato il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica Gilberto Pichetto Fratin, ieri in visita nei padiglioni della Fiera - si parla tanto di terre rare e materie prime critiche ma il più grande giacimento che abbiamo sono i nostri rifiuti. E la capacità di riciclo si manifesta pienamente proprio in questa fiera, simbolo di innovazione e sostenibilità”. Ecomondo 2025 si è confermato luogo privilegiato di scambio tra aziende, ricerca e professionisti del settore di tutto il mondo, anche grazie alla collaborazione con Agenzia Ice e con il ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale (Maeci): un crocevia globale, con oltre 800 hosted buyer e delegazioni internazionali provenienti da 65 Paesi. Tra i mercati più rappresentati: Spagna, Turchia, Polonia, Romania, Serbia, Croazia, Bulgaria, Tunisia, Marocco ed Egitto. A completare il quadro, circa 90 associazioni internazionali coinvolte. Un network che, durante la manifestazione, ha generato 3.800 business matching, favorendo la cooperazione e la diffusione delle best practices per la transizione ecologica. Oltre 200 appuntamenti nelle quattro giornate, di cui circa 70 curati dal Comitato Tecnico Scientifico di Ecomondo, presieduto da Fabio Fava, hanno composto un programma denso di iniziative, offrendo una lettura aggiornata della transizione green in modo trasversale. Tra i temi principali: i Raee e le materie prime critiche, il tessile che diventa circolare, la finanza sostenibile a supporto della transizione ecologica, la gestione dell’acqua e la blue economy, bioenergie, economia circolare, AI applicata alla valorizzazione delle risorse e al monitoraggio dei dati, l’osservazione della Terra e il ruolo della comunicazione. Grande attenzione alla cooperazione internazionale e alla transizione verde nel Mediterraneo, nonché alle iniziative per l’accesso all’energia pulita e sostenibile nel continente africano, nell’ambito del Piano Mattei e del Programma 'Mission 300', con la quinta edizione dell’Africa Green Growth Forum. La 14esima edizione degli Stati Generali della Green Economy ha aperto ancora una volta Ecomondo, con la presentazione della Relazione sullo stato della green economy 2025, ponendo al centro del dibattito lo stato e le prospettive della transizione ecologica europea nel nuovo contesto globale. La sessione plenaria della seconda giornata, per la prima volta interamente in lingua inglese, ha ampliato ulteriormente la portata internazionale dell’evento. Il ritorno di Sal.Ve, il Salone biennale del Veicolo per l’Ecologia, in collaborazione con Anfia, ha portato in mostra l’intera gamma della produzione di allestimenti per veicoli industriali e speciali per la raccolta dei rifiuti solidi e liquidi, per lo spazzamento stradale e per gli spurghi. A Ecomondo 2025 l’innovazione ha fatto da ponte tra scienza e mercato: l’Innovation District ha dato spazio e visibilità a 40 startup italiane e internazionali dall’alto contenuto tecnologico, di cui 20 da Marocco e Tunisia selezionate nell’ambito del progetto Lab Innova for Africa 'Luca Attanasio', promosso da Agenzia Ice in collaborazione con il ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale. Accanto all’esposizione, Ecomondo ha consegnato il Premio 'Lorenzo Cagnoni' per l’Innovazione Green alle sette aziende espositrici per le tecnologie più avanzate e promettenti presentate nei settori espositivi della manifestazione.