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(Adnkronos) - Vladimir Putin e Emmanuel Macron tornano al dialogo dopo 3 anni di silenzio e affrontano il tema del cessate il fuoco tra Russia e Ucraina. Donald Trump, intanto, ferma forniture militari a Kiev con una decisione che rischia di avere un impatto immediato sulla guerra. Mosca e Parigi, nel pomeriggio italiano di martedì 1 luglio, fanno il punto con le rispettive versioni sulla lunga telefonata - oltre 2 ore - tra il presidente russo e quello francese, che punta a ritagliarsi un ruolo da protagonista nello scacchiere del dialogo legato, negli ultimi mesi, soprattutto alle iniziative degli Stati Uniti e di Donald Trump. E' un confronto rilevante, quasi 'storico' se si considera che l'ultimo contatto risaliva al 2022, prima dell'invasione dell'Ucraina ordinata da Putin. L'Eliseo riferisce che Macron "ha sottolineato l'incrollabile sostegno della Francia alla sovranità e all'integrità territoriale dell'Ucraina, ha chiesto di stabilire al più presto un cessate il fuoco e di avviare negoziati tra Ucraina e Russia per trovare una soluzione solida e duratura al conflitto". La nota si conclude sottolineando che "i due Presidenti continueranno a parlarsi su questo tema". Taglio diverso, e non potrebbe essere altrimenti, nel resoconto del Cremlino. Nel corso del colloquio Putin ha attribuito all'Occidente la responsabilità del conflitto e "ha ricordato che il conflitto ucraino è una conseguenza diretta della politica degli stati occidentali, che per molti anni hanno ignorato gli interessi della sicurezza russa, creato una testa di ponte anti-russa in Ucraina e tollerato le violazioni dei diritti dei residenti russofoni". I Paesi occidentali, ha osservato il capo di Stato, "stanno perseguendo una politica di prolungamento delle azioni militari, alimentando il regime di Kiev con diverse armi moderne". Putin e Macron hanno comunque discusso delle prospettive di una soluzione pacifica al conflitto ucraino. Secondo quanto riportato dal Cremlino, citato da Interfax, Putin "ha confermato gli approcci fondamentali per possibili accordi, che dovrebbero essere globali e a lungo termine, prevedere l'eliminazione delle cause profonde della crisi ucraina e basarsi su nuove realtà territoriali". La telefonata tra i leader si verifica in un momento cruciale per la guerra. La Russia, che rivendica il totale controllo del Luhansk, come hanno evidenziato nei giorni scorsi anche i vertici militari ucraini sta ammassando circa 50mila uomini a ridosso della regione di Sumy. L'ipotesi di una 'spallata', per acquisire ulteriori carte in vista di una nuova fase negoziale, si fa sempre più concreta e viene monitorata anche dagli Stati Uniti. "Sto osservando", dice Donald Trump. Il presidente americano controlla, a quanto pare, e nel frattempo la sua amministrazione prende una decisione che non passa inosservata. Mentre Kiev chiede costantemente sistemi di difesa Patriot - lo ha fatto il presidente Volodymyr Zelensky anche nel recente vertice Nato a cui ha partecipato Trump - il Pentagono ha sospeso le spedizioni di alcuni missili antiaerei e altre munizioni di precisione all'Ucraina a causa del timore che le scorte di armi statunitensi siano calate troppo. La decisione - riporta Politico - è stata presa dal responsabile politico del Pentagono, Elbridge Colby, dopo una revisione delle scorte di munizioni, che ha sollevato preoccupazioni sul fatto che il numero totale di proiettili di artiglieria, missili antiaerei e munizioni di precisione stesse diminuendo, secondo tre fonti a conoscenza della questione. La decisione iniziale di sospendere alcuni aiuti promessi durante l'amministrazione dell'ex presidente Joe Biden è stata presa all'inizio di giugno, secondo le fonti, ma sta entrando in vigore solo ora, poiché l'Ucraina sta respingendo alcuni dei più ingenti bombardamenti russi di missili e droni contro obiettivi civili a Kiev e altrove. A queste fonti è stato concesso l'anonimato per discutere delle operazioni in corso. Il Pentagono e la Casa Bianca non hanno risposto a una richiesta di commento.
(Adnkronos) - "Quando viene chiuso uno spazio aereo si rientra nei casi previsti dalla normativa (Regolamento (CE) n. 261/2004) per la cancellazione del volo. Il passeggero, quindi, ha diritto all'assistenza e ai rimborsi o, a sua scelta, alla riprotezione. Per quanto riguarda l'assistenza ha diritto, a titolo gratuito, a 2 telefonate, o fax o email, pasti e bevande in relazione all'attesa e, nel caso si renda necessario, il pernottamento, adeguata sistemazione in albergo e trasporto tra aeroporto e luogo di sistemazione". A fare il punto con Adnkronos/Labitalia Massimiliano Dona, presidente dell'Unione nazionale dei consumatori. "Il passeggero poi - spiega - può scegliere tra il rimborso entro sette giorni senza penali dell’intero costo del biglietto per la parte del viaggio non effettuata (oppure anche per le parti di viaggio già effettuate, se divenute inutili rispetto al programma di viaggio iniziale e del volo di ritorno verso il punto di partenza iniziale) o la riprotezione, ossia l'imbarco su di un volo alternativo per la destinazione finale non appena possibile o ad una data successiva a lui più conveniente, a seconda della disponibilità di posti. Non ha invece diritto alla compensazione pecuniaria, ossia a un indennizzo, se, come in questo caso, il vettore può provare che la cancellazione del volo non dipende dalla compagnia ed è stata causata da circostanze eccezionali che non si sarebbero comunque potute evitare anche se fossero state adottate tutte le misure del caso". "Attenzione - avverte - che queste regole valgono se l'aeroporto di partenza è in un paese membro dell'Ue (compresi Norvegia, Islanda e Svizzera) o se l'aeroporto di arrivo è in un paese dell'Ue (compresi Norvegia, Islanda e Svizzera) qualora il vettore aereo sia comunitario e non siano già stati erogati i benefici previsti dalla normativa locale. Il passeggero deve, inoltre, avere una prenotazione confermata e presentarsi all’accettazione nei modi e nei tempi indicati per iscritto dal vettore aereo o dall’operatore turistico o qualora non sia indicata l’ora, al più tardi quarantacinque minuti prima dell’ora di partenza pubblicata. Consigliamo al consumatore di far valere subito i suoi diritti, presentando un reclamo alla compagnia aerea che ha emesso il biglietto e/o, in caso di viaggi tutto compreso, al tour operator con il quale è stato stipulato il contratto di trasporto".
(Adnkronos) - Si alza il sipario sulla cerimonia di premiazione della sesta edizione dell’Italia Green Film Festival (Igff) in programma questa sera nello storico Teatro Argentina di Roma. Sotto la guida del presidente onorario Franco Nero e del direttore artistico Pierre Marchionne, il Festival si conferma come il primo evento internazionale in Italia interamente dedicato al cinema sostenibile, ambientale e sociale. Un progetto riconosciuto da realtà autorevoli come Unesco, Parlamento Europeo, ministero della Cultura, Regione Lazio, Comune di Roma e Wwf. A condurre la serata, due voci femminili forti e preparate, Vittoriana Abate e Francesca Rasi, affiancate dallo stesso Pierre Marchionne. Sul Green Carpet, insieme a Franco Nero, sfileranno grandi nomi del panorama cinematografico e culturale italiano, tra cui Giuseppe Tornatore, Michele Placido, Enrico Lo Verso e l’architetto Massimiliano Fuksas, oltre alla raffinata voce del soprano Erika Nakanishi, che impreziosirà la serata con un’esibizione esclusiva. Durante la serata la consegna delle Golden Leaf 2025, premi conferiti alle opere e alle personalità che si sono distinte per l’eccellenza artistica e per l’impegno nei confronti dell’ambiente e dei diritti sociali. I titoli vincitori saranno rivelati durante la serata. “Non premiamo solo film, ma la visione di un mondo possibile - afferma Pierre Marchionne - un mondo in cui la cultura sa ispirare, educare e promuovere nuove consapevolezze”. A presiedere la giuria internazionale, lo scrittore e ambientalista di fama mondiale Sergio Bambaren, autore di best seller tradotti in tutto il mondo, affiancato da esperti del settore cinematografico, artistico e scientifico. Grande attenzione anche alla moda etica, con la partecipazione degli stilisti Mariel Spiridigliozzi, Rosso D’Aquinum e Diana Dieppa, interpreti di una bellezza che dialoga con l’ambiente e con i valori della sostenibilità. Appuntamento il 26 giugno, alle 18.30, in Largo di Torre Argentina.