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(Adnkronos) - “Abbiamo aperto un corridoio universitario con il ministro Bernini, l'obiettivo è quello di formare in Italia la futura classe dirigente dello Stato palestinese". Lo ha dichiarato il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani, a Ciampino per accogliere i primi due studenti palestinesi che frequenteranno l'Università di Tor Vergata a Roma, grazie a un programma di borse di studio, messe a disposizione dall’Ateneo per il progetto Iupals - Italian Universities for Palestinian Students, coordinato da Crui e condiviso con il Consolato Generale d’Italia a Gerusalemme. "Continueremo a lavorare in questa direzione: grazie all'impegno di tante università italiane questi ragazzi avranno la possibilità di studiare in italiano e in inglese''. ''Abbiamo un accordo grazie ai nostri colloqui con Israele per fare arrivare in Italia anche altri studenti. Credo sia un risultato importante che aiuta la popolazione gazawi e dà una prospettiva a questi giovani che dopo anni di sofferenza, distruzione e morte si possono formare nel nostro Paese nel modo migliore'', ha dichiarato Tajani. “Stiamo lavorando per essere co-organizzatori della conferenza sulla ricostruzione che si terrà in Egitto a metà novembre'' aggiunge Tajani. ''Ieri una delegazione italiana è andata ad Amman per preparare il futuro della presenza italiana a Gaza e per la formazione delle forze di polizia, stiamo lavorando a stretto contatto coi giordani'', ha proseguito Tajani affermando che ''siamo pronti a mandare altri carabinieri a Rafah e a Gerico per la formazione della polizia palestinese'' e ''a svolgere il ruolo che potremo anche per la futura governance del territorio''. Sono arrivati in Italia, all'aeroporto di Roma Ciampino, i primi due studenti palestinesi attesi dall'università di Roma Tor Vergata. Saja, 20 anni, e Fawzy, 23 anni, iscritti rispettivamente al corso di laurea triennale in Scienze del Turismo e al corso di laurea magistrale in Business Administration sono solo due dei sei studenti vincitori delle borse messe a disposizione dall’ateneo per il progetto Italian Universities for Palestinian Students, coordinato da Crui e condiviso con il Consolato Generale d’Italia a Gerusalemme. “Siamo orgogliosi di questa iniziativa che ci consente di poter accogliere degli studenti che provengono da una zona difficile, un territorio di guerra" ha dichiarato il rettore dell'Università di Roma Tor Vergata, Nathan Levialdi Ghiron, accogliendo i primi due studenti palestinesi. "Noi possiamo fornire un grande servizio a queste persone: formarli in un ambiente sereno, ospitale, che ci consentirà di dare loro un grande contributo'' aggiunge. “Questa iniziativa nasce da un coordinamento generale fatto dalla Crui, Conferenza dei Rettori delle Università Italiane, a cui tutte le università hanno aderito e che ha permesso di mettere a disposizione di questi studenti delle borse di studio, sia per coprire i costi di iscrizione sia i costi di alloggio per tutto il periodo del corso di studi che è stato scelto. Il bando è del mese di luglio e adesso stiamo facendo scorrere la graduatoria per accogliere questi ragazzi in Italia e consentirgli di studiare in un ambiente ospitale che gli permetterà di raggiungere i risultati che si sono prefissati'' aggiunge Levialdi Ghiron. "Siamo orgogliosi di questa iniziativa che ci consente di poter accogliere degli studenti, che provengono da una zona difficile, un territorio di guerra. Noi possiamo fornire un grande servizio a queste persone: formarli in un ambiente sereno, ospitale, che ci consentirà di dare loro un grande contributo" ha dichiarato il rettore dell'Università di Roma Tor Vergata. ''Questo corridoio umanitario per gli studenti è un unicum, è l'unico che esista al mondo'' e ''la Farnesina lo sta coltivando con grande attenzione dato che con gli Stati bisogna saper parlare'' ha dichiarato la ministra dell'Università e della Ricerca Anna Maria Bernini, a Ciampino. ''Così si salvano vite, non con le proteste. Noi adesso andremo a prendere altri'' studenti e ''le borse di studio sono tra le 160 e le 170'', ha aggiunto Bernini. ''Voglio ringraziare il ministro Tajani per il suo lavoro'', ha proseguito sottolineando la volontà di 'ospitare e formare'' gli studenti. "Non abbiamo un atteggiamento paternalistico. Loro vogliono formarsi qui e poi ritornare nel loro Paese, questo è l’obiettivo nostro e loro''. Gli studenti palestinesi diventeranno ''un valore aggiunto della comunità accademica italiana insieme ad altri studenti'' e ''speriamo di vedere molti altri studenti qui, sono sicura che ci saranno'' ha dichiarato l'ambasciatrice dell'Autorità nazionale palestinese in Italia, Mona Abuamara. ''Ringrazio il ministro Tajani'', ha aggiunto l'ambasciatrice, ''abbiamo bisogno di aiutare specialmente quegli studenti e ragazzi che in due anni dopo l’aggressione non hanno potuto continuare a studiare nemmeno un giorno. Vogliamo che abbiano tutte le opportunità disponibili per studiare, lavorare e supportarli come farebbe qualsiasi altro studente al mondo'', ha detto Abuamara. Nel quadro dell'impegno italiano per Gaza arriverà oggi da Gaza un gruppo di 49 studenti palestinesi che beneficeranno di borse di studio in diverse università del nostro Paese. Gli studenti, che hanno lasciato Gaza nella giornata di ieri alla volta della Giordania assistiti dalle nostre rappresentanze diplomatico-consolari in quei Paesi, stanno arrivando all'aeroporto di Roma Ciampino. Un gruppo proseguirà poi per Milano Linate. Ad attendere gli studenti anche i rappresentanti delle 22 università che li accoglieranno su tutto il territorio nazionale: Bergamo, Brescia, Camerino, Catania, Ferrara, Milano Bicocca, Modena e Reggio Emilia, Napoli Federico II, Napoli Parthenope, Padova, Parma, Perugia (Università degli Studi e Università per Stranieri), Piemonte Orientale, Roma La Sapienza, Roma Tor Vergata, Siena (Università per Stranieri), Torino (Politecnico e Università degli Studi), Udine, Urbino, Varese-Insubria. Grazie ai 'corridoi universitari' da Gaza, sale a 88 il numero di studenti e ricercatori palestinesi finora accolti in Italia, nell'ambito di un programma speciale frutto di un intenso impegno diplomatico con le autorità dei Paesi di transito, Israele e Giordania, che attualmente consentono l'uscita di palestinesi da Gaza solo per i casi di evacuazioni mediche e ricongiungimenti familiari. Proseguono, in parallelo, i contatti diplomatici per l'accoglienza di ulteriori gruppi di studenti. Sono, difatti, oltre 150 le borse di studio assegnate dal sistema universitario italiano a studenti e ricercatori di Gaza, la maggior parte delle quali nell'ambito del progetto Iupals (Italian Universities for Palestinian Students) che coinvolge 41 atenei del nostro Paese. Insieme agli studenti, arriveranno in Italia anche 16 cittadini palestinesi che viaggiano per ricongiungersi con propri familiari in Italia. Sono circa 1.200 i palestinesi finora accolti nel nostro Paese.
(Adnkronos) - “In questi primi mesi di lavoro della Commissione abbiamo già dato una prima lettura sistematizzata dei dati che sono a disposizione sulla transizione demografica, ma che necessitano di un'analisi integrata che copra tutti gli aspetti coinvolti da questa transizione”. A dirlo Elena Bonetti (Azione), presidente della Commissione parlamentare d'inchiesta sugli effetti economici e sociali derivanti dalla transizione demografica in atto, in occasione della seconda edizione del Global Welfare Summit, il principale appuntamento italiano dedicato all’evoluzione del welfare, dedicata alle 'Eccellenze che ispirano', organizzato a Villa Miani a Roma. Degli aspetti coinvolti citati da Bonetti fanno parte “quelli propri della transizione demografica, come la denatalità e l'invecchiamento della popolazione, ma quelli che riguardano le politiche per il lavoro e per il welfare che, integrate con politiche territoriali, risultano essenziali - spiega Bonetti - Noi ci concentreremo su una proposta strategica basata su alcune piste di indirizzo: il tema dei giovani, la questione dell'invecchiamento della popolazione e del benessere lavorativo della popolazione attiva nel mondo del lavoro, ma anche la capacità di mettere in campo un nuovo modello di welfare che sia in grado di affrontare questo cambiamento demografico, che superi i modelli ormai obsoleti e apra nuove prospettive”. “Il rapporto pubblico-privato è essenziale. Inoltre c’è bisogno, e questo è il punto fondamentale su cui ci stiamo concentrando, di un cambio metodologico nell'ambito delle politiche pubbliche, introducendo una capacità di progettazione, di valutazione di impatto delle stesse, a partire dalla legge di bilancio, che dovrà avere uno sguardo efficace anche sulle politiche demografiche”, conclude.
(Adnkronos) - "Bonduelle è un'azienda familiare che ha una storia di 170 anni, ed è concentrata nella produzione di prodotti a base vegetale. Azienda che ha fatto della propria missione quello che è l'aiuto verso la transizione, verso un'alimentazione a base vegetale per il bene del pianeta e per il bene delle persone. Abbiamo degli impegni chiari, entro il 2030 ad esempio l'80% dei nostri agricoltori che sono appunto coinvolti nelle pratiche agricole che producono le materie prime per i nostri prodotti saranno coinvolti nelle pratiche di agricoltura rigenerativa. Cosa significa agricoltura rigenerativa? Intanto il mantenimento della sostanza organica nel terreno. Il sostegno per quello che sono gli insetti impollinatori, un tema per noi, anche per noi, sentivo prima, molto caro. Ci sono ovviamente le api, ma sono molti gli insetti impollinatori come farfalle, falene. E quindi costruiamo vicino ai campi da cui ci approvvigioniamo anche delle coltivazioni, delle piantagioni diverse, delle culture diverse che possano aiutare il sostegno e la vita di questi insetti". Lo ha detto Federico Odella, ceo Bonduelle Italia, intervenendo all'evento Adnkronos Q&A ‘Sostenibilità al bivio’ tenutosi oggi al Palazzo dell’Informazione a Roma. "L'utilizzo responsabile dell'acqua -ha continuato- è un altro tema, anche per noi, molto importante. Vi lascio immaginare l'utilizzo dell'acqua nei campi per produrre insalate oggi in Italia, quanto sia importante mantenere l'azoto minerale all'interno del terreno che è una delle fonti principali di nutrimento per le nostre piante. Lo facciamo tramite l'applicazione di sonde nel terreno per misurarne la quantità. E questo ci permette di ridurre e di ottimizzare quelli che sono appunto i consumi d'acqua necessari", ha sottolineato. "E poi inoltre abbiamo eliminato -ha continuato- tutti quei prodotti fitofarmaci che sono utili per le piante, perché di fatto sono come delle medicine che le aiutano a crescere meglio, ma possono avere un impatto negativo proprio sugli insetti impollinatori di cui parlavamo prima e quindi abbiamo deciso di eliminarli. e quindi pratichiamo quello che è il bio-controllo sui nostri campi. Quindi questo è uno dei temi importanti rispetto al pianeta", ha continuato. E per Odella "sostenibilità non è solo sostenibilità ambientale ma vuole essere anche sostenibilità sociale ed economica". "Una delle strategie del Gruppo è proprio 'persone al centro'. Oggi in Italia abbiamo circa 420 collaboratori e superiamo i 500 nei momenti di picco stagionale. Quindi le persone sono per noi un elemento cardine all'interno dell'organizzazione e crediamo nell'importanza di avere la possibilità di potersi esprimere al meglio all'interno dell'organizzazione ma per fare questo devono esserci le condizioni necessarie per poterlo fare", ha sottolineato. "Spesso si parla di inclusività e noi abbiamo deciso di compiere anche qui degli atti concreti. Siamo certificati, grazie al supporto della fondazione Libellula, azienda con Equality gender dal 2023. Abbiamo introdotto il welfare nello stesso anno all'interno della nostra azienda in modo tale da aiutare, sostenere, i nostri collaboratori per avere un supporto rispetto a quello che è forza fisica e psicofisica. Quindi inoltre abbiamo un sostegno psicologico gratuito per le nostre persone dal 2020", ha ricordato. E non solo. "Abbiamo 12 diverse attività di volontariato -ha spiegato- che possono essere scelte dai nostri collaboratori. Questo cosa significa? Significa che le nostre persone hanno la possibilità di fare atti di volontariato e possono scegliere e hanno messo a disposizione dall'azienda due giorni all'anno per poter fare queste pratiche. Quindi avere un impatto positivo non solo su se stessi, perché si collaborano al bene della società, ma anche concretamente sugli altri. Tutto questo si sposa in un progetto molto più ampio che è quello di essere una B Corp. Siamo un'azienda certificata B Corp e l'essere certificati forse è un po' riduttivo, perché in realtà è un modo di fare azienda e quindi quella voglia di avere un impatto positivo non solo sull'ambiente, ma anche sulle persone e tutti gli stakeholder che sono collegati alle nostre attività lavorative di tutti i giorni", ha concluso.