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(Adnkronos) - Accordo raggiunto sul clima alla Cop29 di Baku, in Azerbaigian, e il presidente degli Stati Uniti uscente, Joe Biden, esulta parlando di "risultato storico" e "rivoluzione verde" che "nessuno può impedire". "Oggi alla Cop29, grazie in parte agli instancabili sforzi di una forte delegazione statunitense, il mondo ha raggiunto un accordo su un altro risultato storico. A Baku, gli Stati Uniti hanno sfidato i Paesi a fare una scelta urgente: consegnare le comunità vulnerabili a disastri climatici sempre più catastrofici o farsi avanti e mettere tutti noi su un percorso più sicuro verso un futuro migliore", ha dichiarato il presidente degli Stati Uniti commentando l'accordo raggiunto. "Insieme, i Paesi hanno fissato un ambizioso obiettivo di finanziamento internazionale per il clima entro il 2035. Aiuterà a mobilitare il livello di finanziamento, da tutte le fonti, di cui i Paesi in via di sviluppo hanno bisogno per accelerare la transizione verso economie pulite e sostenibili, aprendo al contempo nuovi mercati per veicoli elettrici, batterie e altri prodotti di fabbricazione americana", ha proseguito Biden in una nota. Il presidente americano si è quindi detto fiducioso che "negli anni a venire" gli Stati Uniti continueranno questo lavoro "attraverso i nostri Stati e le nostre città, le nostre aziende e i nostri cittadini, sostenuti da una legge duratura come l'Inflation Reduction Act, il più grande investimento nel clima e nell'energia pulita della storia". Biden ha poi lanciato indirettamente una stoccata alla futura Amministrazione Trump, che secondo diversi media come il New York Times avrebbe già pronto l'ordine esecutivo per abbandonare l'Accordo di Parigi. "Mentre alcuni potrebbero cercare di negare o ritardare la rivoluzione dell'energia pulita in corso in America e nel mondo, nessuno può invertirla, nessuno", ha scandito il presidente. "Mi congratulo con le parti e la presidenza della Cop29 per aver raggiunto questo risultato. Sebbene ci sia ancora molto lavoro da fare per raggiungere i nostri obiettivi sul clima, il risultato di oggi ci avvicina significativamente - ha concluso Biden - A nome del popolo americano e delle generazioni future, dobbiamo continuare ad accelerare il nostro lavoro per mantenere un pianeta più pulito, più sicuro e più sano alla nostra portata". Anche l'Unione Europea ha accolto con favore l'accordo raggiunto al vertice Cop 29 definendolo l'inizio di una "nuova era" nella finanza "climatica" per i Paesi più poveri per combattere il riscaldamento globale. "La Cop29 sarà ricordata come l'inizio di una nuova era per la finanza climatica", ha affermato il commissario europeo per l'Azione per il clima, Wopke Hoekstra, dopo l'intesa che aumenta l'assistenza finanziaria alle nazioni povere a circa 300 miliardi di dollari all'anno nel prossimo decennio "L'Unione Europea e i suoi Stati membri continueranno a svolgere un ruolo di primo piano in questo processo. Abbiamo lavorato attivamente con tutti i partecipanti per aumentare significativamente il volume dei finanziamenti. Abbiamo triplicato l'obiettivo di 100 miliardi di dollari e consideriamo questo obiettivo ambizioso, necessario, realistico e realizzabile", ha osservato. Nel cuore della notte, è stata raggiunta l'intesa secondo cui i paesi più ricchi e avanzati garantiranno 300 miliardi di dollari all'anno entro il 2035 alle nazioni più povere, chiamate a contrastare fenomeni sempre più gravi in relazione alla crisi climatica. "Le persone dubitavano che l'Azerbaigian potesse mantenere le promesse e che tutti potessero essere d'accordo. Si sbagliavano su entrambi i fronti", ha detto Mukhtar Babayev, , presidente della Cop29. L'accordo, che coinvolge circa 200 paesi, è stato raggiunto dopo complesse trattative che sono state sul punto di naufragare. Molte, tra le nazioni più povere, hanno considerato la cifra di 300 miliardi largamente insufficiente.
(Adnkronos) - Si è conclusa oggi la prima giornata della XVI edizione del Forum Risorse Umane, che ha visto una straordinaria partecipazione di professionisti, leader aziendali e innovatori nel settore delle risorse umane. Un’agenda ricca e diversificata ha offerto spunti di riflessione, soluzioni pratiche e momenti di confronto su temi centrali per il futuro del lavoro. La plenaria della mattinata, intitolata 'Il futuro della Talent Attraction: perché l’innovazione nel recruiting è possibile e necessaria', è stata moderata da Federico Luperi, News Intelligence Director di Volocom, che ha guidato un confronto tra speaker di primo piano, come: Ilaria Caccamo, Managing Director Italia & Iberia di Indeed; Maurizio Caponi, direttore Risorse Umane di Impresa Pizzarotti & C.; Gianluca Di Gioia, Hr Director di Birra Peroni:; Roberta Perricone, Head of Business Transformation and Organization & Talent Development di Vodafone; Massimo Tremante, direttore Risorse Umane di Volkswagen Group Italia; e Flavio Molinari, Cso & co-founder di Gility. Quest'ultimo afferma: “Il cambiamento non può essere solo tecnologico, ma deve includere un’evoluzione nel modo di pensare e ripensare le aziende, con la formazione come leva centrale per promuovere competenze, innovazione e sostenibilità”. Per quanto riguarda Indeed, invece, sul tema sottolinea Ilaria Caccamo, Managing Director Italia & Iberia di Indeed: “L’intelligenza artificiale sta rimodellando il futuro del lavoro, non sostituendo il potenziale umano, ma potenziandolo. In Indeed, ci concentriamo sull’uso dell’IA per dare potere alle persone, migliorare l’accesso al lavoro e connettere i talenti con le opportunità. Il futuro del lavoro sta ridefinendo le priorità delle risorse umane, dalla attrazione dei talenti all’innovazione organizzativa e al benessere dei dipendenti. Strategie audaci sono fondamentali per soddisfare le aspettative in evoluzione della forza lavoro, e siamo orgogliosi di partecipare al 16° Forum delle Risorse Umane per condividere spunti e collaborare con i leader del settore". Oltre 50 speaker si sono alternati durante la giornata, affrontando temi come Learning & Development, Employer Branding, sostenibilità aziendale e trasformazione digitale. Questi momenti di confronto hanno favorito lo scambio di idee e best practice, arricchendo i partecipanti con strumenti concreti per affrontare le sfide del settore. La prima giornata del Forum Risorse Umane 2024 ha rappresentato un’importante piattaforma di dialogo e innovazione, confermando il suo ruolo centrale nel delineare il futuro delle risorse umane. Le discussioni di oggi hanno posto le basi per continuare a esplorare soluzioni e strategie concrete nelle giornate a venire. Domani, 21 novembre, il Forum proseguirà con una nuova agenda ricca di appuntamenti, tra cui il talk di apertura dedicato a 'Welfare & Sustainability: nuove frontiere per il benessere organizzativo'. La giornata sarà arricchita da ulteriori workshop, tavoli tematici e momenti di networking che approfondiranno le sfide e opportunità nel panorama HR. La giornata di domani inizierà con il Talk Show di Apertura | HR & Corporate Culture, intitolato 'Verso una nuova cultura del lavoro: dal benessere all’employee experience, come sarà la People Strategy del futuro', moderato da Federico Luperi, News Intelligence Director di Volocom, e parteciperanno: Danila De Stefano, Ceo & founder di Unobravo; Irene Maccabruni, People & Development Director di Arcaplanet; Anna Maria Mazzini, Chief Growth Officer di Pluxee Italia; Matteo Melchiorri, Chief Human Capital Officer di Fastweb; Andrea Piccinelli, Head of Sap Concur Italy di Sap Concur; Angela Purpura, HR Manager di B2You Altroconsumo; Marco Spadafora, Chief Commercial Officer di Carol. Secondo e importante momento della giornata, l'indirizzo di apertura a cura del Main Partner Pluxee Italia, dal titolo 'Benessere, digitale e personalizzazione: presente e futuro del Welfare aziendale', che sarà tenuto da Tommaso Palermo e Anna Maria Mazzini, rispettivamente Managing Director e Cgo di Pluxee Italia. A seguire, il Main Keynote Speech a cura di Stefano Colasanti, Head of WellMakers di Bnp Paribas: “Per sbloccare il potenziale umano WellMakers ha sviluppato una nuova piattaforma che si concentra su tutte le aree del benessere da quello finanziario a quello emotivo con un approccio olistico per attrarre e trattenere i talenti”. I dibattiti e gli interventi offriranno un quadro completo delle strategie e delle innovazioni che guideranno le risorse umane nei prossimi anni. Il Forum continuerà a rappresentare una piattaforma per esplorare le tendenze emergenti e sviluppare soluzioni concrete per il mondo del lavoro del futuro.
(Adnkronos) - Quasi 3 italiani su 4 (73%) sanno che gli alberi abbassano la temperatura laddove sono piantati, limitando la formazione delle cosiddette 'isole di calore'. Allo stesso tempo, quasi 1 su 5 non sa che gli alberi sono in grado di mitigare gli effetti della pioggia intensa e di limitare gli allagamenti, mentre 1 su 3 ignora che gli alberi nelle città sono in grado di assorbire la CO2. Sono alcuni dei dati emersi da una ricerca elaborata dalla divisione Annalect di Omnicom Media Group per Prospettiva Terra, il progetto non-profit fondato dal Stefano Mancuso, accademico e divulgatore scientifico, e da Marco Girelli, Ceo di Omnicom Media Group Italia, con la partecipazione di realtà quali McDonald's, Henkel, Ricola, Acone Associati, Publitalia'80 ed il contributo di Pnat, come partner scientifico, e Bam-Biblioteca degli Alberi di Milano, come Botanical Partner, con l'obiettivo di affrontare insieme il problema del riscaldamento globale. L'indagine, realizzata su un campione di 1.000 intervistati residenti in cinque grandi città italiane, Milano, Torino, Roma, Napoli e Palermo, ha l'obiettivo di investigare il grado di conoscenza dei cittadini sul ruolo che gli alberi ricoprono nel contrastare e mitigare gli effetti del cambiamento climatico in occasione della Giornata Nazionale degli Alberi (21 novembre). Nel dettaglio, si scopre che 6 italiani su 10 affermano che le foreste molto estese nel mondo sono in grado di assorbire grandi quantità di CO2, consapevolezza che cala, a sorpresa, sul target dei giovani 18-24enni (58%), sempre attenti ai temi ambientali, rispetto a quello dei 55-64enni (65%). "Sappiamo ancora troppo poco del nostro pianeta e questa ricerca ce lo dimostra - afferma Mancuso - Il disastro di Valencia o le alluvioni in Emilia-Romagna e in Sicilia, tanto per citare i gravi fatti più recenti, ci impongono un'azione forte e non più rimandabile. Il 2024 sarà l'anno più caldo di sempre ed il primo con una temperatura media globale di 1,5 gradi sopra i livelli preindustriali. Per questo bisogna educare le persone, fare formazione e informazione su come proteggere il nostro pianeta e limitare i danni: questo è l'obiettivo di Prospettiva Terra, con cui stiamo costruendo un modello cooperativo e diffuso, simile alle reti vegetali, in cui delle imprese private decidono di farsi carico del futuro che ci aspetta, lavorando nell'unica direzione possibile, ossia la partecipazione diretta a progetti di innovazione scientifica". Tre abitanti su 4 dichiarano che nel proprio quartiere gli alberi sono molto o abbastanza diffusi (75%). Tuttavia, i dati sono molto diversi da città a città: a Torino e a Roma la percentuale è del 90%, a Milano dell'80%, a Palermo del 63% e a Napoli soltanto del 51%. In effetti, Torino ha la più alta percentuale della superficie comunale occupata da aree verdi (18,2%), mentre Palermo si ferma al 4,8%. Inoltre, la percezione cambia anche in base alla zona della città in cui si vive: il dato è più forte man mano che dal centro (72%) ci si avvicina al semi-centro della città (75%), fino alla periferia (77%). In particolare, la percezione della forte presenza degli alberi cresce, anche fino al 30%, in periferia, mentre nelle aree centrali e semi-centrali si attesta intorno al 20%. Non a caso, dunque, Napoli e Palermo sono le città in cui gli alberi sono più desiderati (rispettivamente 93% e 87%). Sebbene nelle altre città gli alberi sono percepiti come più presenti, le percentuali restano alte: a Torino e a Milano la percentuale di chi vorrebbe più verde in città si attesta intorno al 75% e a Roma al 69%. L'altro dato molto rilevante è quello della posizione rispetto alla città: il desiderio di avere più alberi, senza differenze sostanziali tra nord, centro e sud, è molto più sentito nel centro della città (87%) rispetto al semi-centro (80%) e, soprattutto, rispetto alla periferia (68%) dove la presenza degli alberi è tipicamente più forte. Scelta da oltre 6 italiani su 10, la quercia risulta essere l'albero che più di tutti, nell'immaginario collettivo, è in grado di contrastare gli effetti del cambiamento climatico, superando nettamente l'abete (39%) ed il pino (37%). Fuori dal podio sono i tigli (25%), i cipressi (24%) e i frassini (23%). "Le piante sono vere e proprie macchine in grado di stoccare CO2 nei propri tessuti legnosi e assorbire alcuni inquinanti atmosferici, come il monossido di carbonio ed il particolato atmosferico - afferma Camilla Pandolfi, Ceo e R&D Manager Pnat - La farnia, ovvero la quercia più conosciuta (Quercus robur), è un albero in natura molto longevo ed è in grado di apportare numerosi benefici nell'arco della sua vita. Anche tigli e frassini sono in realtà molto performanti per quanto riguarda la rimozione degli inquinanti, grazie a particolari caratteristiche delle foglie e dei rami che permettono alle particelle fini di depositarsi sulla loro superficie, rimuovendole così dall'atmosfera. Non dimentichiamoci però delle specie sempreverdi (abeti, pini e cipressi) che, a differenza degli alberi caducifoglie, mantengono la chioma fogliata tutto l'anno e apportano notevoli benefici ambientali anche nei mesi in cui le altre piante sono meno attive, ovvero durante la stagione invernale". Una cosa sicuramente mette tutti d'accordo da nord a sud: l'idea che essere circondati da alberi possa donare benessere mentale, serenità e gioia, per la quasi totalità del campione (96%). Napoli, una delle due città che lamentano una scarsa presenza di alberi, è quella in cui viene associata di più agli alberi l'idea di maggior aiuto per il benessere mentale e la serenità. E quando agli italiani viene chiesto quali pensieri e stati d'animo associano agli alberi, in generale, la risposta è un sentimento di serenità e di leggerezza: la prima idea, infatti, è quella del relax (33%), seguita dalla purezza (22%) e dai concetti di forza (17%), spiritualità (9%) e gioia (7%).