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(Adnkronos) - Eseguiva interventi chirurgici di circoncisione, richiesti per motivi culturali-rituali per bambini di origine straniera, nel proprio ambulatorio, che, "oltre ad essere privo di autorizzazione sanitaria, risultava carente anche sotto il profilo igienico sanitario". E' quanto sostengono i carabinieri del Nas di Trento che hanno eseguito un'ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari nei confronti di un medico di medicina generale della provincia di Trento. Secondo quando sottolineano in una nota i militari del Nas di Trento, almeno 40 bambini sono stati sottoposti a circoncisione. "Assolutamente inadeguate anche le procedure adottate, che hanno costretto, in alcuni casi, il trasporto d'urgenza al pronto soccorso ospedaliero - spiegano i carabinieri del Nas - Uno dei piccoli pazienti è stato ricoverato in ospedale a seguito di intossicazione da benzodiazepine, che il medico aveva somministrato in dose eccessiva per calmare il minore durante l'intervento chirurgico". Dalle indagini è emerso che dal 2022, almeno 40 bambini, provenienti anche da fuori regione, sono stati sottoposti a circoncisione da parte del medico, che in diverse occasioni si faceva coadiuvare dai figli, che "non avevano mai conseguito alcun titolo abilitativo alla professione infermieristica". La procura distrettuale di Trento, al termine delle indagini svolte dal Nas, ha emesso ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari nei confronti del medico, il sequestro preventivo dell'ambulatorio non autorizzato all'esecuzione dei delicati interventi chirurgici, la denuncia del figlio maggiorenne impiegato come infermiere senza averne titolo. Nel corso di perquisizioni i militari hanno trovato un lettino con cinghie contenitrici, bisturi elettrico, confezioni di benzodiazepine, confezione di anestetico locale, un biglietto da visita con espresso richiamo all'effettuazione di circoncisione, bollettario di ricevute sanitarie.
(Adnkronos) - “Per noi è molto importante avere delle professionalità capaci di esprimersi nel mondo del lavoro con la massima velocità di pensiero e capacità decisionale. Il Campus Bio-medico ha adottato sistemi didattici esperienziali anche in piccoli gruppi, per sviluppare la capacità di leadership e di lavoro in team. Lato tecnologico puntiamo a formare persone che sappiano indirizzare l'intelligenza artificiale, tenendo a mente le competenze e l’etica professionale che possono dirigere il miglior comportamento dell'uomo”. Sono le parole di Rocco Papalia, rettore dell’università Campus Bio-Medico di Roma (Ucbm), intervenendo al convegno organizzato oggi nella capitale da Unindustria, in collaborazione con Università Campus-biomedico di Roma, ‘Future skills - Capitale umano e Ai per il lavoro che cambia. Dove formazione e impresa si incontrano’. Un incontro organizzato con l’obiettivo di riunire imprese, università, istituzioni, stakeholder di riferimento per esplorare gli scenari emergenti per il capitale umano offerti dall’Intelligenza Artificiale.
(Adnkronos) - “Anche per il 2024 il Consorzio Cial ha certificato la ‘via del riciclo’ degli imballaggi in alluminio, confermando il trend degli ultimi dieci anni che vede il 70% degli imballaggi in alluminio avviati al riciclo. Ciò consolida il ruolo fondamentale dell'Italia nell'attenzione all’ambiente e nel settore dell'economia circolare, pionieri di un sistema che fa della raccolta differenziata un cardine per l'economia circolare”. Così Francesco Guida, responsabile gestione materiali raccolta e riciclo del Consorzio Cial, in occasione di Ecomondo, l'evento annuale leader nei settori della Green and Circular Economy, in svolgimento presso la fiera a Rimini, dal 4 al 7 novembre 2025. “Il dato attuale del 70% supera già di dieci punti percentuali gli obiettivi fissati per il 2030. Si confermano anche i buoni dati di copertura territoriale: ad oggi il consorzio supera il 73% di copertura, sia per quanto riguarda i Comuni che la popolazione servita - spiega Guida - È un lavoro che portiamo avanti da diversi anni, che ci consente di consolidare le relazioni con il territorio, con gli impianti, i gestori della raccolta e i Comuni”. “L’Italia ha sempre più consapevolezza in tema di transizione ecologica: per gli imballaggi in alluminio abbiamo già visto i numeri di recupero e riciclo, ma anche quando si guarda agli altri materiali vediamo che 3 imballaggi su 4 vengono recuperati e avviati al riciclo. C'è una forte sensibilizzazione e responsabilità da parte dei cittadini e di tutta la filiera. Siamo sulla buona strada”, conclude.