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(Adnkronos) - "Auschwitz provoca sempre infinito orrore, scuote le nostre coscienze, le nostre convinzioni. Genera angoscia, turbamento, interrogativi laceranti. Non si va, non vi si può andare, come se fosse solo un memoriale di un’epoca passata, un sito storico oggi trasformato in un monumento alle vittime di tanta sofferenza. Da Auschwitz –smisurato cimitero senza tombe- si torna ogni volta sconvolti. Perché Auschwitz è il 'non luogo' per eccellenza, una nebulosa, dove le coordinate spaziali si smarriscono e il tempo si ferma. Non è una parentesi, per quanto orribile. Alberga nel fondo dell’animo dell’uomo. È un monito insuperabile e, insieme, una tentazione che sovente affiora. Ripetiamo allora anche noi, con particolare determinazione in questi nostri giorni, nelle scuole, nelle università, nei luoghi di lavoro, nelle case e nelle piazze, quel grido forte e alto, che proviene, ogni giorno e per sempre, dal recinto di Auschwitz: 'Mai più!'". Un Giorno della Memoria che si carica di ulteriori significati quello celebrato quest'anno al Quirinale dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, alla presenza dei presidenti del Senato, della Camera, del Consiglio e dei ministri degli Esteri, della Difesa, dell'Interno, dell'Istruzione e della Cultura. La cerimonia è stata infatti spostata di un giorno all'indomani della manifestazione con la quale ieri è stata ricordato l'80/mo anniversario della liberazione del campo di concentramento. "Insieme a molti Capi di Stato e rappresentanti nazionali provenienti da tanti Paesi, ma soprattutto da tutti quelli dell’Europa, che si riconoscono nella sua civiltà, dell’Europa unita anche in questa memoria, ho partecipato alla cerimonia che ricorda l’ottantesimo anniversario dell’apertura dei cancelli del più grande campo di sterminio che la storia ricordi", sottolinea il Capo dello Stato. "Un evento storico, di straordinaria importanza, che tesse insieme, in un’unica tela, passato e futuro, memoria e responsabilità di oggi. Un evento -rimarca il Presidente della Repubblica- che ha espresso anche il significato di rinnovare un patto tra le Nazioni e i popoli che, in tempi difficili come quelli che stiamo attraversando, in cui la violenza, l’aggressione, l’inimicizia, la guerra sembrano voler prendere il sopravvento, accende una speranza". Ancora una volta Mattarella mette in evidenza quella parola che ha caratterizzato il discorso di fine anno del 31 dicembre scorso, perchè "abbiamo fiducia nei giovani, nei valori consacrati nella nostra Costituzione repubblicana, che respinge con fermezza le discriminazioni e l’intolleranza. Abbiamo fiducia nella vigilanza attiva delle forze politiche e sociali che, al di là delle legittime differenze, sono unite nel ripudio delle parole e dei gesti di morte. Non cediamo allo sconforto. Abbiamo fiducia nel futuro dell’umanità, nella saggezza dei popoli, nella determinazione di tante donne e tanti uomini in grado di impedire con onestà e coraggio, che forze oscure possano prevalere sull’aspirazione naturale dell’umanità alla pace, alla giustizia, alla fratellanza". Per questo non è sufficiente "ricordare", ma è necessario "ribadire solennemente il nostro comune e inderogabile impegno a non permettere che simili atrocità si ripresentino". Perchè, spiega Mattarella, "con la definitiva sconfitta del nazifascismo in Europa, con la ripresa delle democrazie, le ferite non si sono mai del tutto rimarginate" e perchè Auschwitz rappresenta "un universo di orrore e di abiezione, che appartiene a quello stesso genere umano che oggi guarda a quella stagione con dolore, sconcerto, talvolta con la tragica indifferenza di chi pensa che si tratti di un passato che non può tornare". Occorre allora tenere bene a mente, afferma il Capo dello Stato, che "Auschwitz è la conseguenza diretta delle leggi razziste, ignominiosamente emanate anche in Italia dal regime fascista e della furia antiebraica nazista, di cui il regime fascista e la Repubblica di Salò furono complici e collaboratori, fino alla 'soluzione finale'". Invece "il sacrificio dei tanti caduti per la libertà", ha "plasmato lo spirito e la forma della nostra Costituzione, che è nata –e vive– per cancellare i principi, le azioni, le parole d’ordine del cupo dominio nazifascista, di cui il sanguinoso conflitto mondiale e i campi di sterminio furono gli esiti crudeli e inevitabili". "In luogo della predicazione della guerra d’aggressione, la Costituzione prevede la pace e la collaborazione internazionale. Al posto della discriminazione e della persecuzione, la Costituzione promuove l’eguaglianza e la giustizia. In luogo dell’oppressione, la libertà. Invece dell’indottrinamento e della propaganda che manipola la realtà sino alla menzogna, il confronto e il pluralismo. Al contrario della fede cieca e dell’obbedienza incondizionata, la Costituzione prevede la democrazia, la partecipazione, le garanzie e i controlli". Quella stessa Costituzione alla quale hanno contribuito "la sofferenza vostra e dei vostri cari" dice Mattarella rivolgendosi ai superstiti dei campi di sterminio che sono al Quirinale ad ascoltarlo: Liliana Segre, Edith Bruck, Andra e Tatiana Bucci, Sami Modiano e idealmente, seguendo da casa, Goti Bauer e Gilberto Salmoni. "Desidero salutare ciascuna e ciascuno di voi, con il più grande rispetto e con immenso affetto. Ringraziandovi, ancora una volta, per la testimonianza, per l’impegno di memoria e di verità, per le parole preziose, che non sono mai di odio, di vendetta, ma di giustizia, di umanità, di speranza. Testimoni e vittime di un orrore indicibile, avete portato il peso -evidenzia il Presidente della Repubblica- di sofferenze atroci, trovando dentro di voi la forza di raccontare, di condividere, di far ricordare". "Avete costruito un ponte con le nuove generazioni, trasferendo coraggio, passione, amore per la libertà, ripulsa per l’ingiustizia e la sopraffazione. Le vostre vicende sono incise, indimenticabili, nella storia della nostra Repubblica". Perciò, mette in chiaro Mattarella, "respingiamo con forza il risorgente antisemitismo, una piaga in crescita: gli italiani di origine ebraica hanno dato un fondamentale contributo alla costruzione italiana ed europea, sono in casa propria, quella condivisa con tutti gli altri concittadini, liberi, protetti, rispettati e tali hanno il diritto di sentirsi. È la Costituzione a stabilirlo solennemente". Quindi, conclude il Capo dello Stato, "è doloroso e inaccettabile che vi siano ignobili insulti razzisti alla senatrice Segre, su quei social media che sono nati come espressione di libertà e che rischiano invece, sovente, di diventare strumento di violenza e di negazione di diritti. Occorre mettervi un argine. Sono reati gravi, che vanno perseguiti a tutela della libertà e della giustizia". (di Sergio Amici)
(Adnkronos) - FederlegnoArredo annuncia la propria adesione al patto territoriale per le competenze e per l’occupazione nella manifattura del mobile e dell’arredo, un progetto pilota finanziato da Regione Lombardia e promosso dalla Provincia di Monza e della Brianza, che mira a creare percorsi di formazione continua e a colmare il divario tra le competenze richieste dalle imprese del settore legno-arredo e la disponibilità di lavoratori qualificati. Concentrato sul territorio della Brianza, il progetto svilupperà percorsi formativi brevi dedicati a utenti fragili, tra cui migranti, disoccupati e donne in condizioni di difficoltà, offrendo competenze pratiche in falegnameria, montaggio mobili, tappezzeria e cucito. FederlegnoArredo, da sempre impegnata a rispondere al fabbisogno formativo e occupazionale delle imprese del settore, avrà un ruolo centrale nella mappatura dei fabbisogni formativi attraverso quattro focus group con aziende e il sistema formativo locale. Coordinerà inoltre il collegamento tra imprese e percorsi formativi, favorendo l’inserimento lavorativo tramite stage e tirocini. Il progetto, coordinato dall'Agenzia per la formazione, l'orientamento e il lavoro di Monza e Brianza (Afol), coinvolge 16 soggetti, tra istituzioni, enti del terzo settore, associazioni di categoria e imprese del territorio, con l’obiettivo di favorire il reinserimento lavorativo cogliendo le opportunità di uno dei comparti di punta del Made in Italy, sostenendo la competitività delle imprese locali del legno-arredo. “Siamo orgogliosi di contribuire a un’iniziativa che unisce formazione, occupazione e innovazione sociale" dichiara Claudio Feltrin, presidente di FederlegnoArredo. "Il design viene spesso percepito come un'arte puramente creativa, ma include aspetti meno visibili e altrettanto essenziali, come la manualità e la profonda conoscenza dei materiali, delle tecniche e dei più moderni processi di produzione. Il nostro obiettivo è quello di far conoscere la nostra filiera in tutti i suoi aspetti, e di sottolineare come ciascuna figura professionale coinvolta nel processo di produzione sia cruciale per il successo di un comparto che è l’orgoglio del Made in Italy. Questo progetto pilota si propone come modello replicabile per altri distretti, contribuendo a rafforzare il legame tra mondo della formazione e imprese”. A marzo 2025 ci sarà l’avvio del primo percorso formativo con Artwood Academy, scuola d'alta formazione nel campo del design del legno e della falegnameria contemporanea (fondata da FederlegnoArredo nel 2013 a Lentate sul Seveso, MB) che si dedica a soddisfare le esigenze formative delle aziende del distretto brianzolo. Entro aprile 2026 saranno formate almeno 25 persone, pronte a entrare nel mercato del lavoro come falegnami, operatori che operano su macchine a controllo numerico, progettisti, disegnatori, prototipisti, tappezzieri e cucitori. Attrarre nuove competenze è una sfida cruciale per un settore che affronta una crescente carenza di lavoratori qualificati. Secondo il Sistema informativo Excelsior di Unioncamere e Anpal, nel quinquennio 2024-2028 il fabbisogno occupazionale del legno-arredo a livello nazionale sarà compreso tra 22mila e 34mila unità, con almeno 8mila lavoratori per le industrie del legno e oltre 25mila per il comparto del mobile. Il 48% delle nuove figure richieste nel periodo 2024-2028 richiederà un diploma tecnico-professionale di secondo grado. Le imprese della filiera legno-arredo in Lombardia sono poco più di 8.600 di cui oltre 4.600 dell’Arredo (54%) e quasi 4.000 nel Legno (46%), con un fatturato totale che ammonta a 10,8 miliardi di euro. Gli addetti impiegati nella filiera Legno-Arredo in Lombardia sono più di 53.000. Nella produzione di mobili è la provincia di Monza e Brianza ad avere il primato, con 1.325 aziende, 9.879 addetti ed un fatturato prodotto di circa 2,2 miliardi di euro. La provincia di Monza e Brianza presenta il maggior numero di imprese d’Italia dedicate al settore ed è capace di trainarlo, coprendo il 40% del fatturato totale della Lombardia (Fonte: Centro Studi FederlegnoArredo).
(Adnkronos) - L'olio di palma sostenibile coniuga innovazione tecnologica, qualità, sicurezza alimentare, sostenibilità ambientale e sociale. E' quanto emerso dal talk 'Olio di palma sostenibile: oltre i falsi miti, la soluzione che garantisce qualità, sicurezza e rispetto per le foreste e le persone', organizzato da Assitol e Unione Italiana per l’Olio di palma sostenibile al Sigep di Rimini, il Salone Internazionale Gelateria, Pasticceria, Panificazione artigianali. “Purtroppo c'è più di un falso mito sull'olio di palma ma sono tutti facilmente smantellabili - spiega Vincenzo Tapella, presidente dell'Unione italiana per l'olio di palma sostenibile - Il primo riguarda l'olio di palma certificato sostenibile che in realtà proviene da zone non deforestate. Quindi dire che l'olio di palma distrugge le foreste, attualmente è un errore. Un altro falso mito riguarda la sicurezza, secondo cui nell'olio di palma sarebbero presenti contaminanti. Non è vero, in quanto esiste una legislazione comunitaria che fissa dei limiti per tutti gli oli e grassi, per cui l'olio di palma che è in circolazione deve rispettare questi parametri. Altri discorsi sono smontabili”. In più una delle caratteristiche principali di questo olio, secondo gli esperti, è la resa per ettaro, molto superiore alle altre colture da olio. "Pensando al futuro - continua Tapella - siamo 8 miliardi di persone sulla Terra, dovremmo arrivare a 10 miliardi nei prossimi anni, per cui ci saranno nuove bocche da sfamare. L'olio di palma, grazie alla sua resa di quasi 4 tonnellate per ettaro, può permettere di non aumentare le aree deforestate, lavorando sull'incremento della resa”. Giorgio Donegani, tecnologo alimentare ed esperto di nutrizione intervenuto al talk, ricorda come "la campagna di demonizzazione contro l'olio di palma abbia avuto successo non per le verità che andava a raccontare ma per il tono con cui andava a proporre delle mezze verità, delle falsità oggettive, facendo leva su paure, anche molto forti, riguardanti la salute e la qualità del prodotto". “L'olio di palma è talmente versatile - prosegue l'esperto per cui le sue frazioni si possono utilizzare sia per realizzare ottime creme sia per prodotti da forno. Purtroppo uno degli esiti di questa demonizzazione, che ha portato a una diminuzione molto forte dell'olio di palma nell'uso industriale, è stata una minor durabilità e qualità dei prodotti senza alcun guadagno, né nutrizionale né dal punto di vista della sicurezza", conclude. Andrea Carrassi, direttore generale di Assitol (Associazione italiana industria olearia), tra i fondatori dell’Unione Italiana per l’olio di palma sostenibile, sottolinea il ruolo della sostenibilità dei prodotti oleari impiegati dall'industria nel nostro Paese. “Come associazione spingiamo molto sulla sostenibilità dei prodotti, sia l'olio di palma ma anche tutti gli altri oli e grassi, perché fanno bene anche all'ambiente oltre che ai consumatori. I nostri prodotti sono principalmente sostenibili perché crediamo in un miglioramento ambientale che è il trend che segue la Commissione europea ed è necessario continuare così. La legislazione Europea per fortuna è molto forte, in Italia ci sono numerosi controlli che permettono di vedere se il prodotto è 'compliant' con la normativa vigente e quindi il consumatore può stare sereno”, conclude Carrassi.