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(Adnkronos) - “Siamo un prodotto tradizionale, ma dobbiamo stare attenti a non diventare un prodotto vecchio, perché il confine è sottile. L’Italia, e in particolare il suo agroalimentare, ha sempre fatto dell’innovazione la propria tradizione. Può sembrare un concetto in contraddizione, ma è proprio innovando che siamo riusciti a restare competitivi sui mercati internazionali". Lo ha dichiarato Pier Maria Saccani, direttore del Consorzio di tutela della mozzarella di bufala campana Dop, nel corso dell’evento 'Mozzarella di bufala campana Dop – La sfida europea', alle Regie Cavallerizze della Reggia di Caserta, alla presenza di istituzioni, rappresentanti del settore agroalimentare, ricercatori e comunicatori. Nel suo intervento, Saccani ha posto l’accento sul valore strategico della qualità come leva di competitività in un mercato globale sempre più affollato. “Il nostro prodotto deve mantenere standard qualitativi eccellenti, perché solo la qualità può garantirci un ruolo da protagonisti sui mercati. Non potremo mai competere sulla quantità, e per questo dobbiamo essere rigorosi: la qualità è la nostra vera forza, ciò che ci distingue e ci rende riconoscibili nel mondo", ha detto. Il direttore ha anche commentato i dati delle ricerche presentate nel corso dell’evento, evidenziando come il percepito dei consumatori sia fortemente legato alla qualità e all’origine geografica del prodotto. “Le analisi mostrano che il consumatore associa la Mozzarella di Bufala Campana Dop alla qualità e alla provenienza territoriale. L’indicazione geografica è un valore aggiunto: rappresentiamo una parte autentica della cultura e della bellezza di questo territorio, e non è un caso che la nostra sede sia ospitata nella Reggia di Caserta. È un simbolo del legame profondo tra la nostra filiera e la sua terra d’origine", ha continuato. Saccani ha poi ricordato l’importanza del legame visivo ed emotivo che unisce il prodotto ai luoghi iconici della Campania. “Quando si pensa al Vesuvio, alla Costiera Amalfitana, a Paestum o alla Reggia di Caserta – ha detto – si pensa anche alla mozzarella di bufala campana Dop. Sono elementi che si intrecciano e costruiscono un racconto unico fatto di gusto, storia, turismo e identità. È su questa connessione che dobbiamo continuare a investire per rafforzare la nostra presenza internazionale e aumentare le quote di mercato". Guardando al futuro, Saccani ha ribadito la necessità di coniugare radici e innovazione. “La mozzarella di bufala campana Dop deve rimanere fedele alla propria tradizione, ma deve anche saper evolvere. Innovare non significa snaturare, ma trovare nuovi strumenti, tecnologie e linguaggi per raccontare al mondo la nostra eccellenza. Solo così potremo crescere e restare simbolo di un’Italia che sa custodire il passato e affrontare il futuro con visione e competenza", ha concluso.
(Adnkronos) - “Un coordinamento stabile per affrontare, con una sola voce, le tematiche di interesse comune dei professionisti. Un’unione di forze che mira a rafforzare le sinergie e portare avanti proposte che vadano incontro alle esigenze delle nuove generazioni, promuovendo un ruolo moderno della consulenza professionale, capace di sostenere l’innovazione nei mercati e di tutelare dignità, diritti e sostenibilità delle carriere”. Lo hanno affermato Francesco Cataldi, presidente Unione nazionale giovani dottori commercialisti ed esperti contabili (Ungdcec), Vincenzo Carbonelli, presidente Associazione italiana giovani notai (Asign), e Carlo Foglieni, presidente Associazione italiana giovani avvocati (Aiga), firmando al Cnel il 'Protocollo Giovani Professionisti', con cui le rappresentanze dei giovani avvocati, dottori commercialisti e notai avviano un percorso condiviso. “L’obiettivo è mettere insieme le nostre competenze, un lavoro congiunto che si concentrerà su diversi ambiti: la Valutazione dell’impatto generazionale (Vig), quale approccio innovativo per misurare gli effetti delle riforme sulle nuove generazioni di professionisti. inoltre, intendiamo dare continuità al presidio sull’equo compenso, monitorando le novità normative e le criticità applicative, specie nei rapporti con la pubblica amministrazione e i grandi committenti privati. Riteniamo anche fondamentale un’integrazione responsabile dell’intelligenza artificiale nei processi professionali, cogliendone le opportunità e governandone i rischi attraverso una regolamentazione sostenibile. Focus anche sull’asse welfare-previdenza, che necessita di strumenti più efficaci di tutela lungo tutto l’arco della vita lavorativa, con particolare attenzione alle fasi di fragilità e discontinuità. Infine, la formazione continua: un fattore strategico per competenze, innovazione e adattamento alle trasformazioni normative e del mercato del lavoro”. Marta Schifone, deputata Fdi, ha evidenziato: “Le professioni rappresentano il 'tertium genus', quella parte di “mezzo” tra il lavoro subordinato e il datoriale che si contraddistingue per l’alto apporto che dà alla nostra nazione. I professionisti sono i difensori degli italiani e proprio per questo il governo Meloni ritiene fondamentale tutelare questi mondi, perché difendere i professionisti significa in primo luogo difendere la nazione ed i cittadini. In questo senso, l’intesa tra le associazioni dei Giovani può rappresentare un’ulteriore spinta per dare ai professionisti maggiore rappresentanza a tutti i livelli e superare quei divari generazionali, territoriali e di genere da cui proprio giovano professionisti sono colpiti”. Per Maria Elena Boschi, deputata Italia Viva, “mettersi insieme è un valore aggiunto per guardare al futuro con una prospettiva di lungo periodo. Da avvocato dico che oggi diventa obbligatorio trasformare la professione a partire dai nostri studi, non nascondendo le problematiche: credo ad esempio che l’intelligenza artificiale porterà nella direzione di una riduzione del lavoro, è un dato di fatto e un tema da affrontare. Il punto centrale è come tutelare le competenze e le specializzazioni dei professionisti, trasformando anche il modo di interpretare la professione. È una straordinaria sfida”. Valentina D’Orso, deputata del Movimento 5 Stelle, ha dichiarato: “Sono entusiasta di un’iniziativa che vede tre associazioni professionali scegliere di camminare insieme verso obiettivi condivisi. Parliamo di ambiti diversi ma complementari, che possono generare più valore quando si integrano. Il futuro delle professioni e dei servizi ai cittadini passa da studi e pratiche realmente multidisciplinari, capaci di mettere a sistema competenze e responsabilità”. Secondo Andrea Mandelli, responsabile nazionale Dipartimento Professioni di FI, “il tema è di grande rilevanza. Bene che ci sia una capacità di fare sinergia per affrontare problematiche che riguardano il presente e il futuro delle professioni”. Stefania Bonaldi, responsabile per la pubblica amministrazione, le professioni e l’innovazione del Partito Democratico, ha sottolineato: “Affrontare insieme le tematiche che riguardano le giovani e i giovani professionisti è un’occasione importante perché consente di ascoltare i bisogni, costruire strumenti comuni e accrescere l’efficacia delle politiche”. A fare gli onori di casa Francesco Titotto, capo segreteria tecnica del presidente del Cnel: “Il nostro organismo guarda con particolare interesse a questo Protocollo d’intesa, avendo di recente pianificato un piano giovani per dare sempre più voce alle nuove generazioni nei processi decisionali”.
(Adnkronos) - "L'Italia è il primo paese al mondo, attraverso il consorzio Biorepack, ad occuparsi del riciclo organico degli imballaggi compostabili. Questo avviene perché l'Italia è in Europa il Paese che raccoglie di più e meglio la frazione organica dei rifiuti organici". Così Marco Versari, presidente Consorzio Biorepack, intervenendo all’appuntamento Adnkronos Q&A, 'Sostenibilità al bivio', questa mattina al Palazzo dell’Informazione a Roma. "Il rifiuto organico rappresenta il 40% dei rifiuti che noi produciamo ogni giorno, è la parte più grossa ed è anche quella più difficile da raccogliere. Quindi bisogna trovare il modo di aiutare i cittadini a raccoglierla. Ed essendo il Paese che da ormai 30 anni fa la raccolta della frazione organica, anche se è diventata obbligatoria dal 2022, l'Italia si è inventata dei materiali che si comportano come la plastica quando li adoperi, ma si comportano come la frazione organica quando li metti negli impianti di trattamento della frazione organica. In questo modo poi producono energie e compost", spiega Versari. Il sacchetto prima, "poi sono arrivate le buste della spesa, piatti, posate, bicchieri". Quindi, conclude: "C'è chi fa la raccolta, c'è chi produce gli imballaggi e ci sono quelli che li riciclano e quindi noi chiudiamo il cerchio, lavorando con i Comuni e mettendo a loro disposizione le risorse della responsabilità estesa dei produttori".