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(Adnkronos) - "O torna con me o la uccido". E' uno dei messaggi trovati dagli inquirenti nel telefonino di Mark Antony Samson, reo confesso dell'omicidio della sua ex fidanzata Ilaria Sula, uccisa lo scorso marzo nell'appartamento di via Homs a Roma con tre coltellate al collo e abbandonata in una valigia in fondo a un dirupo. Dai messaggi scambiati dal giovane con alcuni amici emerge il 'progetto' del femminicidio. Alla luce di tutti gli elementi, emersi nel corso dell'indagine, i pubblici ministeri capitolini, coordinati dal procuratore aggiunto Giuseppe Cascini, procedono per l'accusa di omicidio volontario con l'aggravante della premeditazione, oltre a quelle dei futili motivi e della relazione affettiva con la vittima. Oggi Samson è comparso davanti al pm per l'interrogatorio ed è stato ascoltato per circa due ore mentre la Procura, che si appresta a chiudere le indagini, potrebbe chiedere il giudizio immediato. Nel procedimento è indagata anche la madre di Samson per concorso in occultamento di cadavere.
(Adnkronos) - "Limite di velocità a 30km all'ora? Attendiamo una vera concertazione, cosa che purtroppo l'assessore Patanè non è abituato a fare. In certe zone, in certe vie o anche in certi rioni di Roma potremmo anche essere favorevoli per una sicurezza dei pedoni e dei tavoli che abbiamo all'aperto come pubblici esercizi, in altre parti della città rischieremmo degli autogol clamorosi. Però auspichiamo un incontro con delle proposte sia sui rioni che sulle vie. La nostra vuole essere un'apertura con approfondimento. Non può essere, come già avvenuto in altre casi, che tutto si risolve con un provvedimento dall'alto e in una settimana si vuole approvare tutto, come già successo con questa amministrazione". Così, con Adnkronos/Labitalia, Claudio Pica, presidente di Fiepet Confesercenti Roma, l'organizzazione di rappresentanza dei pubblici esercizi capitolini, commenta l'annuncio su Roma a 30 all'ora fatto all'Adnkronos dall'assessore alla Mobilità Eugenio Patané.
(Adnkronos) - “Spesso si pensa che sia l’Europa a imporre scelte ai Paesi membri, ma nel caso dell’economia circolare è accaduto il contrario: l’Italia ha tracciato per prima la strada, con esperienze concrete di raccolta differenziata, impianti industriali e filiere produttive che l’Unione ha inserito nelle proprie direttive e regolamenti, e che hanno anticipato gli obiettivi europei. Abbiamo una leadership internazionale che raccontiamo ancora troppo poco: il modello italiano dell’economia circolare è un esempio straordinario, da preservare e rafforzare per il futuro”. Questo il commento di Stefano Ciafani, presidente nazionale Legambiente, in occasione dell’Ecoforum 2025, tenutosi a Roma e organizzato da Legambiente, Nuova Ecologia e Kyoto Club.